I migliori studenti sono i cinesi (relata refero)

Ecco il link ad un articolo relativo al tema in oggetto, con buona pace dei soloni:
https://trib.al/kHu72Ba?fbclid=IwAR1BHTbfih2uk7XbM61RRYNEr3tQLudBZbKJCdiasItRwJjZGFUY9DsggQE

Aggiungo solo una considerazione non mia, letta all'interno dell'articolo:
«La qualità delle loro scuole oggi alimenterà la forza delle loro economie domani», ha commentato il segretario generale dell'OCSE Angel Gurria nella nota allegata ai dati,..."

Procopio, ma lo sai perchè gli alunni cinesi sono i migliori? Ma anche quelli giapponesi, indiani e asiatici dell'Estremo oriente, in generale.
Per una questione di mentalità che da noi si è persa o che ci pare assurda.
Se un alunno non si impegna al massimo la famiglia lo prende a calci nel sedere e veramente può fare il "seppuku" (suicidio rituale). Non scherzo.

E' somma vergogna per un alunno avere voti scarsi a scuola e disonore per la famiglia, tale e quale per un adulto non lavorare bene e arrivare ad essere licenziato. In quei posti si muore anche per troppo lavoro (Karoshi).

Per farvi idea di quale è la mentalità di un genitore ( o di un docente) da quelle parti e il comportamento che tengono verso  i figli, leggetevi questo libro scritto da una scrittrice statunitense la cui madre era originaria dell'Estremo Oriente. https://www.amazon.it/RUGGITO-DELLA-MAMMA-TIGRE-Chua/dp/882005048X

Aggiungo che in quei posti la comunità scuola e anche l'azienda vengono viste come una grande famiglia. Anzi spesso le scuole sono costruite dai proprietari di una fabbrica dentro la stessa e gli operai si sposano tra loro e genitori e figli vivono tutta la vita dentro quelle comunità.

Non so se avete avuto a che fare a scuola con gente asiatica (io sì). Loro sono schifati dei nostri alunni che vedono non studiare e comportarsi male rispondendo con arroganza agli adulti (in Asia più si è vecchi più si sale di onore e di considerazione e si è da rispettare e ascoltare). Inoltre addirittura in Giappone l'insegnante è rispettato e considerato al punto tale che si dice che gli insegnanti sono gli unici che non devono inchinarsi (omaggio dovuto e obbligatorio) davanti all'imperatore.

si, ma se convocati per qualsiasi problema del figlio, non si presentato nemmeno se li paghi...mai avuto la "fortuna" di parlare coi genitori dei miei alunni cinesi...

Nel link si parla di studenti cinesi a casa loro, non di immigrati. Quindi in un contesto definito da regole (scritte, non scritte) nazionali. Cosa che può saltare in un altro contesto scolastico.

I genitori cinesi che si trovano in Italia e che lavorano in qualità di lavoranti nei loro negozi o ristoranti non prendono mai ore per andare a scuola per parlare ai docenti dei loro figli . Lo fanno solo chi sono considerati al livello di "proprietari". Dico a "livello" perché i cinesi che stanno in Italia sono tra loro interconnessi in una sorta di comunità economica. Non sono tra loro isolati. Mi è difficile spiegarti in poche parole come sono organizzati.

Grazie Franco. Hai capito benissimo. E infatti per i cinesi che stanno qui in Italia il discorso è  completamente diverso. I genitori lavorano tutto il giorno e i loro superiori non danno il permesso di uscire dai posti di lavoro. Solo quelli con posizioni elevate se chiamati ti vengono. Ma non sempre.

E in ogni caso se si dovesse avere la necessità di parlare con i genitori di alunni immigrati cinesi non è mai per il comportamento, ma per le assenze oppure perchè non conoscendo la lingua italiana bene non riescono a seguire. Mai avuto un bambino cinese maleducato o che, sbagliando, non si mettesse subito in riga appena lo si fosse rimproverato, forse perchè se lo sapesse il suo genitore di come si comporta male gli farebbe volare i denti o perchè sa come farsi ascoltare.

Io invece ho avuto alunni cinesi estremamente maleducati i cui genitori si presentavano solo per chiedereci di non sospenderli perchè non avrebbero saputo dove lasciarli. Non credo che le nostre esperienze personali facciano statistica.

[quote="Nadie"]Io invece ho avuto alunni cinesi estremamente maleducati i cui genitori si presentavano solo per chiedereci di non sospenderli perchè non avrebbero saputo dove lasciarli. Non credo che le nostre esperienze personali facciano statistica.[/quote] presumo fossero nella secondaria, sia di primo che di secondo grado...e a quell' età non sai dove mettere il figlio? lo lasci a casa o ad aiutare i genitori in negozio, ma pensa te...

Comunque qui, come diceva giustamente Franco, stiamo parlando di quello che si sa del sistema scolastico cinese e non di immigrati cinesi.

Meglio non andare in off Topic.

Queste analisi fondate solo sui numeri e non su considerazioni socio-politiche lasciano il tempo che trovano.
Abbiamo imparato che non si possono sommare (e confrontare) banane con pere e questi signori confrontano realtà diversissime solo per alcune caratteristiche quagliano (come se confrontassi mele e pere in quanto materia organica).
Le società asiatiche sono molto diverse dalla nostra. C'è molto più rispetto verso i superiori. Diciamo che sono spesso molto più dittatoriali o elegantemente dittatoriali (si veda la situazione di Hong Kong).
La scuola ha tutto da guadagnare in quei casi. E' un apparato del potere (anche noi in Italia abbiamo conosciuto queste situazioni). Non può che ottenere migliori risultati in termini assoluti.
Hai forse alunni molto più meccanici nel fare, ma a un certo mondo del lavoro non dispiace la cosa.
Dall'altra parte però, noi abbiamo perso qualsiasi ritegno per quanto riguarda il rispetto e il senso del nostro fare.
Insomma, non mi piace la situazione italiana, ma neanche quella asiatica mi garba.
In medias res stat virtus.
Rifletterei su quanto alla scuola piacerebbe avere un dittatore che tiene tutto in regola (che reprime la maleducazione di alunni e genitori, di colleghi o dirigenti...)
Triste però quella scuola che ha bisogno di un dittatore per avere riconoscimento e valore....

[quote="macro"]Queste analisi fondate solo sui numeri e non su considerazioni socio-politiche lasciano il tempo che trovano.
Abbiamo imparato che non si possono sommare (e confrontare) banane con pere e questi signori confrontano realtà diversissime solo per alcune caratteristiche quagliano (come se confrontassi mele e pere in quanto materia organica).
Le società asiatiche sono molto diverse dalla nostra. C'è molto più rispetto verso i superiori. Diciamo che sono spesso molto più dittatoriali o elegantemente dittatoriali (si veda la situazione di Hong Kong).
La scuola ha tutto da guadagnare in quei casi. E' un apparato del potere (anche noi in Italia abbiamo conosciuto queste situazioni). Non può che ottenere migliori risultati in termini assoluti.
Hai forse alunni molto più meccanici nel fare, ma a un certo mondo del lavoro non dispiace la cosa.
Dall'altra parte però, noi abbiamo perso qualsiasi ritegno per quanto riguarda il rispetto e il senso del nostro fare.
Insomma, non mi piace la situazione italiana, ma neanche quella asiatica mi garba.
In medias res stat virtus.
Rifletterei su quanto alla scuola piacerebbe avere un dittatore che tiene tutto in regola (che reprime la maleducazione di alunni e genitori, di colleghi o dirigenti...)
Triste però quella scuola che ha bisogno di un dittatore per avere riconoscimento e valore....[/quote]
Io direi "triste quel Paese dove non si comprende il significato e la potenza dell'Istruzione (quella con la lettera maiuscola, non quella delle facili promozioni "per voto di consiglio"). E per capire meglio, riporto ancora una volta qui le parole virgolettate da me scritte all'inizio del post: «La qualità delle loro scuole oggi alimenterà la forza delle loro economie domani», ha commentato il segretario generale dell'OCSE Angel Gurria nella nota allegata ai dati,..."

[quote="Procopio"]
Io direi "triste quel Paese dove non si comprende il significato e la potenza dell'Istruzione (quella con la lettera maiuscola, non quella delle facili promozioni "per voto di consiglio"). E per capire meglio, riporto ancora una volta qui le parole virgolettate da me scritte all'inizio del post: «La qualità delle loro scuole oggi alimenterà la forza delle loro economie domani», ha commentato il segretario generale dell'OCSE Angel Gurria nella nota allegata ai dati,..."[/quote]

Non concordo. Le economie dell'est sono già piuttosto competitive, ma sai tu che competitività. Molte di queste hanno prezzi stracciati perchè l'individuo (e anche lo studente) viene trattato come una macchina. Non durerà in eterno tutto questo, e obiettivamente pure noi cominciamo a mettere dei punti fermi sugli aspetti etici di quei sistemi economici. Non che da noi non ci siano i furbi e gli sfruttatori, ma là tutto questo è sistema perchè c'è ancora una cultura verticista e "familista". Così come le loro economie in sviluppo inquinano in modo pauroso l'ambiente, allo stesso modo i loro piani di sviluppo inquinano i valori alla ricerca del guadagno a basso costo. Non può continuare in eterno.
Studenti messi sotto il torchio di queste politiche producono molto di più anche perchè c'è ancora molto propaganda.
Torno a ripetere che noi abbiamo sicuramente esagerato nel prendere le distanze da questi modi di fare e oggi abbiamo studenti fragili senza identità.
Bisogna riposizionarsi.
Comunque è chiaro che la qualità delle loro scuole non è, a mio avviso, di qualità. Non vorrei che noi, nella ricerca di andare a pareggio con loro, ci inventiamo escamotage tipo INVALSI per ottenere maggiori risultati. O magari ci inventiamo la certificazione delle competenze...
Gulp!
Sta a vedere che le abbiamo già inventate!!?? :-(