Dubbio su alunno.

Buongiorno.

Scrivo questo post per avere consigli riguardo ad un caso che si è presentato nella mia classe, una prima superiore.

Un ragazzo frequentante la classe, dopo i primi mesi in cui ha ricevuto molte insufficienze ed in evidente stato di difficoltà, ha ammesso di avere avuto l'insegnante di sostegno durante gli ultimi anni delle elementari e durante le medie; la famiglia, tuttavia, al momento dell'iscrizione, non ha dichiarato nulla riguardo a ciò, non presentando nessuna certificazione o diagnosi funzionale.

A seguito di ciò, abbiamo contattato i genitori del ragazzo e abbiamo avuto un colloquio con la madre, la quale ha confermato il sostegno ma ha negato qualsiasi difficoltà del figlio e desidera che non abbia ne una programmazione differenziata, ne un insegnante di sostegno e nemmeno aiuti (ad esempio considerandolo BES e quindi proporre un PdP) in quanto ritiene che possa farcela da solo e che la sua è solo pigrizia.

In quale modo il CdC può muoversi in questa situazione?

Ti direi che il CdC non può fare nulla. Se la scuola non ha una certificazione, niente sostegno. Se i genitori non firmano il PDP non credo si possa fare nemmeno BES (ma potrei sbagliarmi). Che brutta situazione però! Di solito i genitori cercano di dare ogni aiuto possibile ai figli e questi pensano che sia solo pigro

Qualora i genitori omettano all'atto dell'iscrizione di produrre la documentazione riguardante l'handicap, i docenti dopo il primo o i primi incontri con la classe, la C.M. n. 363/94 all'art. 3 stabilisce che il Capo d'Istituto invita formalmente per iscritto i genitori a sottoporre a visita medica il figlio per accertare se egli versi o meno in situazione di handicap, al fine di attivare e richiedere i servizi specifici necessari per l'attuazione del diritto allo studio degli alunni in situazione di handicap. Qualora i genitori non rispondano entro dieci giorni dall'invio della comunicazione, il capo d'Istituto può direttamente chiedere alla ASL, di sottoporre a visita medica l'allievo. Qualora i genitori si oppongano per iscritto alla visita del figlio, la CM stabilisce che l'alunno non può considerarsi in situazione di handicap " a meno che nel suo interesse non intervenga il Tribunale dei minori".
La disposizione della CM , trova il suo fondamento nel DPR del 24/01/1994, art. 2, che autorizza il capo d'Istituto a provvedere all'individuazione dell'handicap.

Grazie mille per la risposta!

Ho avuto un caso simile, in cui la famiglia, nel passaggio alle superiori, non ha assolutamente voluto "aiuti" e praticamente isolava la figlia da tutti gli altri...ne ero rimasto scioccato.

E' una situazione relativamente frequente. Si deve provare a far ragionare i genitori e poi, il più delle volte, rassegnarsi alle loro decisioni. Dopo alcune bocciature, i ragazzi abbandonano. Tristissimo.