Part Time e valutazione anni di servizio

Salve a tutti, sono una docente attualmente in congedo per dottorato di ricerca, che non ha svolto ancora l'anno di prova. Vorrei sapere, e ringrazio chi saprà rispondermi, se la richiesta di un part time al 70% del monte ore complessivo comporterebbe il raddoppiamento dei due anni di servizio che il docente è tenuto ad effettuare dopo il rientro a scuola.

Non capisco perché parli di due anni di servizio che il docente è tenuto ad effettuare dopo il rientro a scuola.

Perché dopo aspettativa retribuita per motivi di dottorato il docente è tenuto a svolgere almeno due anni di servizio prima eventualmente di passare per esempio ad un altro settore, o diciamo che "dovrebbe estinguere un debito di almeno due anni".
Grazie

E' una norma che ti sei inventato di sana pianta. Non esistono né passaggi ad altri settori né debiti da estinguere.

Dopo il congedo per dottorato non bisogna, per due anni, cessare il rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione (pena la restituzione degli stipendi), ma si può benissimo passare ad altra amministrazione.

Esatto Gianfranco, parlavo proprio di questa possibilità.
Inventarmi una norma di sana pianta sarebbe ridicolo...
In ogni caso, se non si trattasse di pubblica amministrazione italiana, prima della cessazione del rapporto di lavoro bisognerebbe prestare una continuità di servizio. La mia domanda è, perché non ho trovato una legislazione specifica in proposito: come verrebbe considerato un part time?

La norma prescrive che non cessi il rapporto di lavoro nei due anni successivi al congedo. Nulla fa ritenere che il part time modifichi il periodo biennale prescritto

Grazie Gianfranco

[quote="gugu"]E' una norma che ti sei inventato di sana pianta. Non esistono né passaggi ad altri settori né debiti da estinguere. [/quote]

Lollorosso non si è inventato niente Gugu
Quanto dice è stabilito nella legge n. 476 del 13/08/1984

"Il pubblico dipendente ammesso ai corsi di dottorato di ricerca è collocato a domanda in congedo straordinario per motivi di studio senza assegni per il periodo di durata del corso ed usufruisce della borsa di studio ove ricorrano le condizioni richieste.
In caso di ammissione a corsi di dottorato di ricerca senza borsa di studio, o di rinuncia a questa, l'interessato in aspettativa conserva il trattamento economico, previdenziale e di quiescenza in godimento da parte dell'amministrazione pubblica presso la quale è instaurato il rapporto di lavoro. Qualora, dopo il conseguimento del dottorato di ricerca, il rapporto di lavoro con l'amministrazione pubblica cessi per volontà del dipendente nei due anni successivi, è dovuta la ripetizione degli importi corrisposti ai sensi del secondo periodo.
Il periodo di congedo straordinario è utile ai fini della progressione di carriera, del trattamento di quiescenza e di previdenza".