"Sospensione dell'attività didattica" e "Lezioni a distanza": una palese contraddizione?

Promemoria primo messaggio :

Buongiorno, vorrei un chiarimento: nel sito della mia scuola è scritto che [b]L'attività didattica è sospesa[/b]. Da questo concetto, per deduzione, io ritengo che anche la didattica a distanza non possa essere svolta. Non è forse un'attività didattica anche quella?

[quote="hypernova"]@ Cozza: la penso come te, io poi con gli alunni lavoro molto online anche quando vado a scuola in presenza per cui non mi pesa farlo. Il problema è che per fare seriamente didattica online bisogna anche essere preparati (e dovrebbe essere educata in tal senso anche l’utenza), utilizzando piattafome adeguate, qui si rischia di passare le giornate a rispondere alle mail.[/quote]
E' giusto il mio dubbio, la cosa va organizzata bene, non solo con la buona volontà dei docenti. Non basta dire ci sono le piattaforme. E' sintomatico che il sistema scolastico si trovi impreparato a questa nuova situazione per quanto straordinaria.

Il punto sta nel significato che si attribuisce all'espressione didattica a distanza", o in generale "lavorare online". E anche in caso di eventuale ordinanza formale, il ministero si guarderà bene dallo specificarlo, proprio perché quelle espressioni vogliono dire tutto e il contrario di tutto, e fissarsi su alcuni aspetti singoli potrebbe portare a valanghe di ricorsi.

La didattica a distanza, in un contesto più generale, la facciamo già praticamente tutti, nel senso di condividere materiali didattici in email o su piattaforme specifiche, rispondere a richieste di chiarimenti, e roba del genere, e possiamo tranquillamente continuare a farla anche adesso, magari fissando degli orari precisi che corrispondono approssimativamente a quelli di lezione.

Ma non esiste che possano imporci, per legge, di fare lezione in diretta online dalle nostre case private, né di farci registrare in un video se non vogliamo. Se dovesse uscire un'ordinanza del genere, sarebbe sepolta sotto una valanga di contestazioni, quindi nessuno si azzarderà a scriverla.


Faccio presente, infine, che il mito della "didattica a distanza" come grande progresso innovativo... implica inesorabilmente l'ammissione che per "lezione" si intenda solo la tanto vecchia e vituperata lezione frontale, e in particolare la lezione frontale solo di materie umanistiche.

Ossia, l'insegnante che sta fermo, seduto in cattedra, apre un libro di testo, chiede a tutti di aprire lo stesso libro alla stessa pagina, legge ad alta voce il testo e lo commenta, mentre gli altri prendono appunti o sottolineano (o al massimo ci si alterna alla lettura, ma comunque tutto basato sul modello della conferenza frontale).

Ai sostenitori della lezione su skype da casa, l'idea che esistano anche materie in cui non si sta quasi mai seduti in cattedra, e non si passano ore a leggere insieme il libro, ma bisogna continuamente scrivere passaggi articolati alla lavagna, o proporre esercizi pratici e girare per l'aula controllando passo passo cosa stiano facendo gli alunni, non viene in mente. Alla faccia dell'innovazione...

Bisogna partire dall'idea che la didattica a distanza integra la didattica in classe, non la sostituisce. Non tutti poi la utilizzano nella normale pratica, fosse solo per condividere materiale, semplicemente perchè non sono informatizzati quel tanto che serve o la snobbano avendo le conoscenze minime. Comunque non capisco perchè il ministero non possa attivarsi nel senso di offrire dei servizi di base e delegare all'esterno.
E ammesso che non volesse o potesse, come è successo con la posta certificata, perchè non fare ufficialmente dei contratti di servizio con questi enti fornitori. Evitando così che all'interno della scuola ognuno sia lasciato al suo destino, se è vero che questa didattica è un'innovazione da applicare.

@ franco71: condivido, hanno scaricato la patata bollente su noi docenti direttamente.

@ paniscus: mi vengono i brividi al solo pensiero che ci possano chiedere di fare lezione in diretta online.

Giusto per rimanere sobri, un'altra piattaformista:
https://www.corriere.it/scuola/medie/20_marzo_03/coronavirus-lezioni-distanza-ci-spiega-come-fare-ilaria-capua-080df05a-5d79-11ea-ad92-9d72350309c8.shtml

https://m.orizzontescuola.it/chiusura-scuole-didattica-a-distanza-senza-parere-organi-collegiali-obbligo-dirigenti/

Intanto che noi ci preoccupiamo, i pedagogisti sciorinano il solito armamentario. Contro i compiti sempre e comunque, piuttosto dovrebbero stirare... non ho parole

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/03/04/news/titolo_emilia_oed-250280656/?ref=RHPPTP-BH-I250268567-C12-P2-S5.4-T1

I bambini preferiranno invece questa psicologa "del dolce far niente":
https://d.repubblica.it/life/2019/12/24/news/perche_la_noia_fa_bene_ai_bambini_diritto_alla_noia_consigli-4647199/?ref=RHPPTP-BS-I250240678-C12-P6-S4.3-T1

ma nel caso di lezioni a distanza, i docenti sono tenuti ad operare nelle aule scolastiche o da casa?

https://m.orizzontescuola.it/smartworking-ecco-la-circolare-su-come-realizzarlo/