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Quali sono i criteri che informano la mobilità?

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Messaggio Da Giovanni Piras Sab Ago 13, 2011 11:49 am

Ante scriptum: per quali motivi in questo forum una discussione viene chiusa?

Vorrei sapere se dietro la farraginosa normativa della scuola, in particolare quella legata alla mobilità, ci siano dei criteri; mi accontenterei anche di criteri con i quali non essere d'accordo, pur di rintracciare un senso a quanto avviene, con enorme dispendio di energie, emozioni, tempo e soldi.
Vorrei che qualcuno esperto di burocrazia (io mi annoio, forse proprio perché non vedo il senso di niente) mi spiegasse perché le cose non funzionano così come espongo di seguito.

1) A tempo debito si disegna l'architettura di tutte (tutte) le cattedre della scuola italiana. Se ne distinguono tre tipi: stabili (destinate a durare), instabili (sospette di estinguersi per riduzione dell'utenza sotto i limiti di legge) e composite (realizzabili accorpando gli spezzoni di diverse scuole confinanti: tale operazione deve essere fatta dagli US, in modo tale che 5 ore nella scuola A, 6 nella scuola B e 7 nella scuola C costituiscano una cattedra, non tre spezzoni; e vengano date allo stesso insegnante, non a tre insegnanti diversi, i quali, per completare l'orario - se gli sarà possibile, se non riceveranno la denuncia dei colleghi perché i paesi in cui potrebbero andare a completamento superano l'assurdo limite chilometrico previsto dall'assurda normativa - dovrebbero macinare Km). Le cattedre stabili saranno destinate ai docenti in ruolo, quelle instabili e quelle composite saranno tendenzialmente destinate ai contratti a tempo determinato (penso si intuisca perché dico tendenzialmente; in ogni caso lo spiegherò dopo).

2) Si vede, sempre a tempo debito, quanti posti risulteranno scoperti sulle cattedre stabili e si procede ad assegnarli fra i docenti già di ruolo in seguito alle domande di trasferimento. Queste devono avvenire su base nazionale, non provinciale: niente contingentamenti, chi ha più punti ottiene la sede che vuole. O cos'è, le attese di uno che è sempre stato nella sua provincia contano più di quelle di uno che ci vuole tornare? Uno che ha deciso di sacrificarsi prima, andando lontano, deve sacrificarsi anche dopo, restandoci?

3) A questo punto si procede alle utilizzazioni e alle assegnazioni provvisorie: il rapporto fra queste due diverse opzioni può restare com'è, ma a entrambe si deve partecipare, anche in questo caso, su base nazionale e senza la necessità di alcun requisito: deve ritenersi lecito fare domanda di assegnazione provvisoria anche per il più frivolo dei motivi (io, comunque, penso che il benessere personale del singolo lavoratore non sia poi una cosa tanto frivola); i requisiti pretesi devono servire solo per stilare una graduatoria (quindi, se si hanno i genitori giovani ma sono rimasti dei posti liberi, si deve ottenere l'assegnazione provvisoria in quello preferito). Naturalmente per utilizzazioni e assegnazioni provvisorie si devono considerare anche le cattedre instabili e le cattedre composite: ecco perché prima ho usato l'avverbio "tendenzialmente" a proposito della loro destinazione ai contratti a tempo determinato.

4) Si procede finalmente all'immissione in ruolo, sempre su base nazionale, sulle cattedre stabili rimaste libere. In tal modo si elimina l'alea che qualcuno si veda sfumare l'assunzione per effetto di una assegnazione interprovinciale: se ha il punteggio per essere assunto (su base nazionale, si intende), nessuno gli toglierà il posto, ma sarà lui a farsi (giustamente) la gavetta lontano da casa, non chi se l'è già fatta a perpetuarla.

5) Si istituisce una sorta di contrattazione privata fra docenti che consenta lo scambio dei posti.

6) Si assegnano tutte le cattedre rimaste scoperte a docenti assunti a tempo determinato. Io sarei per fare anche questo su base nazionale, ma in questo caso potrebbe andare bene anche su base regionale o provinciale.

Prevengo una possibile obiezione: la cosa è fattibilissima. Siamo in epoca digitale e basterebbe utilizzare un sistema di semplici menu a tendina per rispondere alla domanda: in quali scuole volete essere trasferiti/utilizzati/assegnati/assunti a tempo determinato? Se uno vuole andare in tutta Italia, non deseleziona niente, altrimenti elimina le regioni, le province, i comuni e le singole scuole che non gradisce (altro che chiudere con il codice del comune e mangiarsi uno spazio per l'assegnazione!). E un informatico che faccia un programmino capace di gestire punteggi e preferenze io credo che si trovi.

Rinnovo la domanda, perché non vorrei che, alla fine, questo intervento apparisse come una sorta di velleitaria oltre che grossolana proposta: io vorrei sapere perché non si fa così, quale ragionevole o anche irragionevole criterio lo impedisce.
Grazie

Giovanni Piras

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Messaggio Da Dec Lun Ago 22, 2011 7:08 pm

Come vedi, sono venuto a leggere la tua proposta, anche di solito non frequento la sezione Mobilità.
E' una proposta complessa e, pur non conoscendo molto le problematiche della mobilità, io non sono molto convinto, soprattutto se la uniamo a quello che hai scritto nella sezione Riforme: non mi convince l'idea della graduatoria unica nazionale nè quella dell'annullamento sostanziale delle classi di concorso: perchè un docente che ha insegnato la materia X per molti anni dovrebbe avere la precedenza per la materia Y, per cui è abilitato, ma per cui non ha mai lavorato?
In ogni caso non mi piace più di tanto nemmeno discutere di proposte che sappiamo bene entrambi sono irrealizzabili perchè si sta andando nella direzione opposta. Preferisco cercare di conoscere l'esistente e vedere di apportare piccole modifiche per migliorare le cose, anzichè pensare a rivoluzioni copernicane. E' un mio modo di essere e di ragionare, forse anche un limite, ma non mi sento di sostenere la tua proposta.

Dec
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Messaggio Da Giovanni Piras Lun Ago 22, 2011 9:01 pm

Grazie per la visita :-) Quanto al sostegno, non ci speravo. Ti dico solo che secondo me la graduatoria unica nazionale è l'unico mezzo per sottrarre i precari al dubbio angosciante se fare domanda vicino a casa o in un posto lontano che offre più possibilità di lavoro e per eliminare ogni ingiustizia (e, quindi, ogni risentimento) nell'assegnazione dei posti, che è terribilmente complicata dalla possibilità (sacrosanta) di richiedere trasferimenti interprovinciali: la competizione per le sedi (non per la possibilità di assunzione, che resterebbe invariata) sarebbe eliminata dalla chiarezza su quello che si può avere.

Giovanni Piras

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Messaggio Da LucaPS Lun Ago 22, 2011 9:56 pm

La GEN (Graduatoria ad Esaurimento Nazionale) è un'idea proposta con forza da Libero Tassella e dalla sua Lista "Professione Insegnante" http://www.professioneinsegnante.it/Gnazionale.pdf

Debbo dire che non capisco i motivi di chi vi si oppone anche nell'ambito di riferimenti politici non "federalisti": la posizione governativa sembra invece essere quella secondo cui l'abilitazione delle essere nazionale (concorsi e test TFA non più costuiti dalle Università ma con rigide direttive organizzative e didattiche nazionali; pure nella Riforma Universitaria sembra che l'abilitazione sia ora nazionale e non più locale) ma il reclutamente deve essere locale.

Inoltre, il merito - se di merito si vuol parlare (e nelle GaE l'unico criterio del merito è il punteggio) - con l'attuale sistema delle GaE provinciali non è certamente garantito poichè l'individuo X può essere primo in una provincia e quarantesimo in un'altra.

Ma il federalismo - come si sta vedendo - viene applicato e disapplicato a seconda della convenienza (ad esempio, l'unico federalismo veramente utile è il federalismo economico, che è diventato però centralismo).


LucaPS

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Messaggio Da Giovanni Piras Mar Ago 23, 2011 1:52 am

Dunque non sono isolato almeno per la graduatoria ad esaurimento :-) Inutile dire che le considerazioni che hai aggiunto mi trovano d'accordo. Spero ci sia qualcuno che la pensa come me anche per la mobilità dei docenti di ruolo

Giovanni Piras

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Messaggio Da Giovanni Piras Mar Ago 23, 2011 12:02 pm

Caro Luca,
grazie per il collegamento, ma, letta la proposta alla quale mi hai indirizzato, devo dire che ne sono profondamente deluso. Non capisco (o, meglio, capisco benissimo, ma non mi piace) perché, fatto 30, non si faccia 31, ma, anzi, si faccia 29.
La proposta di Libero Tassella non è basata su un principio disinteressatamente astratto da applicare in modo coerente, magari correggendone eventuali derive, ma nasce da un obiettivo partigianamente concreto e assai discutibile: favorire i precari, in particolare i precari meridionali, in modo specifico i precari meridionali che non intendono allontanarsi dalla propria regione. Il "liberismo" (se così si può dire) della graduatoria ad esaurimento nazionale è contraddetto dal "protezionismo" degli altri punti della proposta: il contingentamento a vantaggio dei neoassunti (una riserva del 70%! Io spazzerei via quella del 50%), il mantenimento dell'organizzazione provinciale e dei connessi limiti alla mobilità per la gestione dei docenti di ruolo, l'assurdo (assurdissimo) vincolo di permanenza quinquennale nella provincia di immissione per i neoassunti a vantaggio dei futuri assunti immobilisti.
La graduatoria ad esaurimento nazionale mi trova pienamente d'accordo e vado fiero di averci pensato intuitivamente tanti anni fa; e le attribuisco non solo la funzione di far passare in ruolo i docenti che, in assoluto sul territorio nazionale, hanno più punti, ma anche quello di consentire a chi è alle prime armi e ha il ruolo solo come lontana prospettiva di fare la sua gavetta di supplente nella sede più comoda possibile, senza correre il rischio di non lavorare affatto.
Ma il resto mi è indigesto. Forse c'è qualcosa che mi sfugge, magari tu o qualcun altro me la spiegherete. Mi par di capire (non sono informato: deduco dalle parole di Tassella) che in alcune province (immagino del nord) si liberi ogni anno per l'assunzione in ruolo un numero di posti relativamente alto rispetto agli aspiranti TI locali; in altre province (immagino del sud) avverrebbe il contrario. Il risultato è che possono darsi (e spesso si danno) casi per cui un lombardo (o un meridionale inserito nelle graduatorie lombarde) con X punti può entrare in ruolo, nel mentre che un meridionale stanziale con X+1 punti non ce la fa; la conseguenza sarebbe che nel sud si sono create delle sacche di precariato eterno (se questa mia deduzione è sbagliata, non capisco quali vantaggi la GEN possa portare «all'esigenza di stabilizzazione contrattuale del lavoro degli insegnanti e di lotta al precariato scolastico»). Il problema si risolve con somma equità con il primo punto della proposta di Tassella.
Ma perché, poi, gli altri punti? Se in un anno si liberano in Italia 1000 posti per le nuove assunzioni, questi resteranno 1000 comunque e 1000 precari saranno stabilizzati; il contingentamento e l'obbligo di permanenza nella provincia di titolarità non faranno diventare i posti 1001. Avrebbero, invece, il duplice effetto di costringere le province ospitanti a tenersi i neoassunti migranti per almeno 5 anni, a danno degli aspiranti TI locali, e di consentire un comodo accaparramento dei posti migliori ai neoimmessi in ruolo stanziali, a danno dei loro colleghi e conterranei che desiderassero rientrare. Ci sarebbe anche un terzo effetto: crescerebbero a dismisura gli insegnanti settentrionali che votano lega.
Se si portasse tutto, assunzioni e mobilità, su base nazionale, si eliminasse ogni sorta di vincolo e di contingentamento e si desse sempre ai più anziani la precedenza nelle scelte, non ci sarebbero sperequazioni, si eliminerebbe ogni alea, chi ha più titoli ne trarrebbe un sicuro e concreto tornaconto, la disponibilità al sacrificio sarebbe premiata da futuri vantaggi, chi è in dirittura d'arrivo per il ruolo non lo perderebbe, ma sarebbe solo chiamato a iniziare la sua carriera con il sacrificio di una sede meno comoda, dato che quelle comode sarebbero riservate a chi i sacrifici li ha fatti prima.


Ultima modifica di Giovanni Piras il Mar Ago 23, 2011 1:39 pm - modificato 2 volte.

Giovanni Piras

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Messaggio Da filo18 Mar Ago 23, 2011 12:53 pm

Complimenti per il pregevole intervento che condivido pienamente. La legislazione scolastica è volutamente farraginosa, contraddittoria e burrascosa perchè deve generare ambiguità, dubbi, incertezze e precarietà con le quali la casta sindacale preserva il suo controllo assoluto del mondo scuola.

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Messaggio Da LucaPS Mar Ago 23, 2011 2:55 pm

Giovanni, iscriviti alla mailing-list di L. Tassella; ti copio il link dove trovi il percorso
http://www.professioneinsegnante.it/maill.html

Se ti devo dire la verità, non ho letto il file che ti ho linkato: io la pensavo molto più semplice ovvero "con la GEN si assumono davvero i più "punteggiati". Non vedo nessuna partigianeria meridionalista.

Tuttavia, sai che ti dico: come diceva qualcuno in una risposta precedente, purtroppo le indicazioni del Miur vanno in altre direzioni (addirittura concorsi regionali o di scuole-polo, quindi...), salvo poi "centralizzare" su altri provvedimenti o ambiti: strabismo federalista, di cui si è sentito anche oggi parlare nei Tg (l'uno dice che l'Italia è finita, l'altro - convertito dalle parole del Presidente della Repubblica - dice che l'Italia non è finita. E qui mi fermo).


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Messaggio Da Giovanni Piras Mar Ago 23, 2011 3:15 pm

Grazie a filo per l'apprezzamento e a Luca per le indicazioni.
Il punto fondamentale lo leggevo e lo leggo anch'io come te e con entusiasmo: si assumono effettivamente i più punteggiati e fin lì non c'è nessuna partigianeria meridionalista; ma gli altri punti, che riducono la mobilità e che privilegiano i neoassunti a danno dei "vecchi" nella scelta delle sedi (altro sarebbe se ne andasse dell'assunzione), mi suscitano il fastidio che ho esposto e sono incoerenti rispetto al primo punto proprio come il federalismo a singhiozzo che tu giustamente denunci. Poi, magari, salta fuori che c'è un aspetto di cui non mi sono reso conto, nel qual caso aggiusterò il tiro o farò, se è il caso, retromarcia.

Giovanni Piras

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