Come diventare un buon insegnante

Salve a tutti. Sono una pedagogista e ho scelto il mondo della scuola. Diciamo che per ora punto a insegnare alla secondaria di secondo grado, filosofia e discipline umanistiche, anche se tenterò di entrare a Scienze della formazione primaria. Comunque mi sono iscritta sia alle graduatorie provinciali, sia al concorso ordinario. La mia domanda è questa: non avendo adeguata formazione per insegnare, qualora mi chiamassero dalle graduatorie provinciali e visto che sarei in qualche modo "gettata" nella mischia, ci sono delle strategie per essere una buona insegnante e gestire la classe? Io ho 32 anni e quando andavo a scuola io la situazione era un po' diversa. Ora so che gli adolescenti sono cambiati e probabilmente non hanno imparato i valori basilari o hanno poco rispetto per la figura dell'insegnante. Quindi, detto in parole povere, c'è un modo per non farsi mettere i piedi in testa?

semplicemente essere autorevoli, far capire con chiarezza le regole e avere all'occorrenza il polso duro senza autoritarismi, non perdere mail il controllo e soprattutto essere coerenti senza palesare comportamenti contraddittori, occorre creare un buon feeling ma tenendo chiari i ruoli, i ragazzi sono assai abili nell'individuarne il docente esitante, troppo permissivo e in quel caso non esitano ad approfittarne, non è un fatto di età ma di carattere, ho colleghi più anziani che una classe non la sanno gestire, gli alunni prendono letteralmente il sopravvento!

Diciamo anche che dipende molto dal tipo di scuola in cui verrai chiamata (a volte ci sono differenze anche tra una classe e l'altra). In alcune è sufficiente quello che ti ha detto antalia e magari puoi anche rilassarti un po' e fare una battuta ogni tanto, in altre è difficile in ogni caso e la cosa più importante è non colpevolizzarsi se le cose vanno male perché probabilmente non dipende da te.

marta : >

risposte

> anche se tentero' di entrare

c'e' anche l'opzione qualsiasi laurea con titoli aggiuntivi

http://classiconcorso.flcgil.it/home

> hanno poco rispetto per la figura dell'insegnante

si' e no dipende dall'istituto e anche da classe a classe

una classe di 28 ragazzine educate
(ad esempio tessile abbigliamento moda o un turistico di serie A)
puo' essere molto meglio di 16 maschi disperati dell'indirizzo
professionale manutenzione

puoi leggere anche il mio

https://www.orizzontescuolaforum.net/t175216-tema-estivo-storie-di-classe

una volta esisteva il forum didattica
poi lo hanno eliminato perche' la verita' e' scomoda

> quindi, detto in parole povere,
c'e' un modo per non farsi mettere i piedi in testa ?

sicuramente non voltare mai le spalle alla classe
anche a costo di spendere te i soldi per le fotocopie
se non ti fidi della classe

detto questo

se arrivi in classi tranquille il problema sara' la qualita' della lezione

se arrivi in classi difficili da gestire
pero' un minimo educate il problema sara' la gestione disciplina
con buoni metodi come quelli di questo testo per me fondamentale

Giuseppe Tacconi

La didattica al lavoro
Analisi delle pratiche educative nell'Istruzione e formazione professionale

Franco Angeli, 6a ristampa 2018

se arrivi in una scuola allo sbando scappare via prima possibile

tutto il resto sono chiacchere buoniste

(130)

[quote="seasparrow3"]una volta esisteva il forum didattica
poi lo hanno eliminato perche' la verita' e' scomoda
[/quote]

Questa è una teoria interessante. Io pensavo che fosse perché era diventato un posto in cui non si faceva altro che insultarsi e scrivere sciocchezze che nulla avevano a che fare con la didattica; un po' come Riforme adesso (non a caso frequentata dagli stessi personaggi).
Tra l'altro su quello che hai scritto in questo topic (riferimenti bibliografici e consigli sulle classi di concorso a parte) sono d'accordo con te, quindi non so di che verità scomode parli.

il Prof Lucisano di Pedagogia Sperimentale a Sapienza, ha cominciato il suo corso con una frase di Dewey su cosa significhi essere un buon insegnante.

dice:

se vuoi essere un buon insegnante di inglese per Jhonn
come prima cosa devi amare insegnare
poi devi amare insegnare inglese

ma soprattutto
devi amare Jhonn

marta.beccafico ha scritto:Quindi, detto in parole povere, c'è un modo per non farsi mettere i piedi in testa?

No, non c'è.
Anzi è meglio togliere subito questa illusione alle nuove leve.

Ellie* ha scritto:

marta.beccafico ha scritto:Quindi, detto in parole povere, c'è un modo per non farsi mettere i piedi in testa?

No, non c'è.
Anzi è meglio togliere subito questa illusione alle nuove leve.

Esatto!

marta.beccafico ha scritto:Salve a tutti. Sono una pedagogista e ho scelto il mondo della scuola. Diciamo che per ora punto a insegnare alla secondaria di secondo grado, filosofia e discipline umanistiche, anche se tenterò di entrare a Scienze della formazione primaria. Comunque mi sono iscritta sia alle graduatorie provinciali, sia al concorso ordinario. La mia domanda è questa: non avendo adeguata formazione per insegnare, qualora mi chiamassero dalle graduatorie provinciali e visto che sarei in qualche modo "gettata" nella mischia, ci sono delle strategie per essere una buona insegnante e gestire la classe? Io ho 32 anni e quando andavo a scuola io la situazione era un po' diversa. Ora so che gli adolescenti sono cambiati e probabilmente non hanno imparato i valori basilari o hanno poco rispetto per la figura dell'insegnante. Quindi, detto in parole povere, c'è un modo per non farsi mettere i piedi in testa?

Scusami se mi permetto ma a mio avviso parti proprio con il piede sbagliato. Cito: "Ora so che gli adolescenti sono cambiati e probabilmente non hanno imparato i valori basilari o hanno poco rispetto per la figura dell'insegnante". Sono pregiudizi. Non offenderti. Per "pregiudizio" intendo che qualcuno ti ha detto ciò (dato che a scuola non ci lavori) e tu lo prendi per buono. Vuoi sentire la mia testimonianza? Bene, eccola: i ragazzi di oggi sono spettacolari e, piccola statistica personale, sono di gran lunga meglio degli adulti (lì a volte rimango veramente inorridito)

Ci sono delle strategie per essere una buona insegnante e gestire la classe? A mio avviso no, ci sono delle linee guida che sarebbe bene rispettare ma che ne sai che classe ti capita? Che persone ci saranno lì dentro? Magari una di loro ha i genitori tossici e l'altra è stata cacciata di casa? O magari c'è un ragazzo figlio di naturalisti che lo portano di qua e di là o una ragazza che è filgia di ricconi? Nessuna strategia, entra in classe e se sei così fortunata da ritenerti una persona sicura di sè e abbastanza intelligente, non ti verrà neanche il pensiero che qualcuno ti possa mettere i piedi in testa (e con questo credo di aver risposto anche alla tua ultima domanda).

Chiudo come ho iniziato: i ragazzi di oggi sono uno spettacolo. Io lavoro in mezzo al talento, al carisma e alla potenzialità. Mi concentro su quello e tifo per loro, SEMPRE! Buona serata...

+1 ...

ma dico io, ma questa marta beccafico ha aperto un thread un anno fa, e dopo un anno arrivano altri nick a commentare le sue affermazioni, come se le avesse scritte ieri (e peraltro guarda caso neppure era più intervenuta...) ? Io direi che a "qualcosa" mi vien da pensare, ma è rispetto ai nick e meno alla scuola.

La mia esperienza è con i più piccoli, elementari, ma:
1) cercano SEMPRE di tastare il polso dell'adulto
2) per fare ciò alcuni ricorrono a comportamenti che sanno benissimo essere inappropriati alla situazione, poiché le regole sono state loro ampiamente spiegate
3) se l'insegnante si mostra pur comprensivo non serve a nulla, purtroppo ci vogliono minacce (dammi il diario, chiamo i tuoi genitori), punizioni (quando la minaccia non basta più). Insomma il comportamento negativo deve avere conseguenze negative (per l'alunno, non per l'insegnante).
Poi ovviamente oltre a ciò bisogna incoraggiare il comportamento positivo e il dialogo.
Ma se quello negativo non viene punito oppure non si attiva un dialogo scordatevi di tenere la classe, come si suol dire.
Una persona gentile, che usa un tono basso perché non ama strillare come una gallina strozzata, magari anche timida viene letteralmente fagocitata senza pietà dal contesto.

Comunque ormai vedo che in molte discussioni prima si dà del troll all'utente di turno che descrive una realtà non proprio esaltante, poi quando questo utente fa capire di essere serio nessuno risponde più.

Magari ci fossero manuali appositi.

Io ho letto Insegnanti Efficaci di Gordon. Praticamente è un manuale ma innanzitutto bisogna essere d'accordo con gli assunti di base del suo metodo.
Poi in secondo luogo, problema ben più grande, è che quando ormai hai una classe allo sbando non credo che qualsiasi azione "pacifica"abbia grandi effetti. Se ad esempio in classe ci sono bambini che si provocano tra loro, bambini che si picchiano, bambini che girano fregandosene per la classe e facendo quel che si pare del materiale, sfido io a ottenere la calma e la tranquillità provando ad avviare un dialogo, utilizzando il messaggio IO o l'ascolto attivo. Non vi considererà nessuno. Gordon dice che quando ciò accade il rapporto tra insegnanti e alunni è ormai deteriorato, il problema è che proprio in quei casi sarebbe bello funzionasse.
Comunque mi piacerebbe che qualcuno di questi esperti osservasse, attraverso una telecamera nascosta e desse in tempo reale suggerimenti all'insegnante di turno. Stile Non è la Rai.
A quel punto veramente si potrebbe dire se un metodo funziona o no.

bisognerebbe anche capire cosa sia un buon insegnante: ognuno ha il suo modello, l'altra faccia della medaglia della libertà di insegnamento.
Se il timore è quello di essere prevaricato, si dovrebbe forse mettere in conto proprio la versatilità, diciamo adattabilità, la capacità di cambiare in corso d'opera a seconda del contesto, dei bisogni educativi e didattici.
Personalmente non credo in un modello valido per ogni situazione. Averne uno assicurerà successo in alcuni casi, ma difficilmente varrà sempre

Credo che una cosa buona, che almeno io ho sempre adottato e con la quale mi sono sempre trovata bene, è che le regole devono essere poche, ma inflessibili. Ci sono le cose che si possono fare, quelle che NON si possono fare, su tutto il resto si tratta.

Ellie* ha scritto:Comunque ormai vedo che in molte discussioni prima si dà del troll all'utente di turno che descrive una realtà non proprio esaltante, poi quando questo utente fa capire di essere serio nessuno risponde più.

l'utente che ha aperto il topic non ha neppure mostrato interesse per le prime risposte. Dov'è che farebbe capire di essere serio e nessuno risponde più? Personalmente mi sto abbastanza scocciando di vedere certi rituali nella gestione del forum e non mi interesso neanche all'argomento.
il mio consiglio: perché non apri tu il topic direttamente con il nick "ellie", visto che sei così interessata che altri utenti storici del foum ti rispondano?
Saluti