Quarantena e obbligo DDI

Promemoria primo messaggio :

Scusate, vorrei sapere se sono arrivati chiarimenti ufficiali in merito alla posizione di un docente in quarantena "preventiva" per esser venuto a contatto con un alunno positivo. Sarà o no in malattia? Sarà tenuto o no ad effettuare la DDI? Nella mia scuola è prevista la DDI in caso di quarantena "preventiva". Da voi?

Ovviamente per Sua Signoria tutto ciò non vale e, richiamandosi alle mitiche "Linee Guida" (evidentemente una nuova fonte del diritto, che precede la legge ordinaria e la contrattazione collettiva, e come tale da far studiare ai corsi di Giurisprudenza) afferma che:

"I docenti non possono rifiutarsi di lavorare da remoto, le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo così”.

Sa benissimo che non può obbligare nessuno; quindi, in una sola frase, passa dal "non possono non lavorare" al "ci vuole buonsenso". Esattamente la captatio benevolentiae di cui parlavo qualche post fa.
E questo, ovviamente, per coprire le sue mancanze e dire (o far credere) che stia andando "tutto bene". Complimenti, per l'ennesima volta.

Non capisco più niente. Provo con dei casi concreti.

Primo caso
Ho uno studente che, fuori da scuola, è stato in contatto con un positivo.
1. quarantena preventiva in attesa di tampone.
2. fa il tampone ed è negativo.
Cosa faccio? Le due alternative
3a. lo ammetto a scuola perché negativo
3b. non lo ammetto per 14 giorni, poi nuovo tampone e, se è negativo, lo riammetto a scuola.
Ricordo che per poter entrare a scuola bisogna firmare un documento in cui, tra le altre cose, si afferma che non si è stato a contatto con positivi nei precedenti 14 giorni.

Secondo caso
In una classe c'è uno studente positivo. Cosa si fa con il resto della classe? Chiaro che i punti 1 e 2 sono gli stessi. Ma il punto 3?
E con i docenti della classe? Questi sono docenti anche di altre classi. I due metri ci permettono di dire che non siamo a rischio contagio?

Mi pare una di quelle scene di effetto domino, facendo cadere una tessera cadono tutte le altre.

Credo che l'idea iniziale fosse la 3b, ma essendo semi-impraticabile vista la vastità potenziale della casistica si cercherà di "spingere" verso la 3a.

[quote="mattopris"]Credo che l'idea iniziale fosse la 3b, ma essendo semi-impraticabile vista la vastità potenziale della casistica si cercherà di "spingere" verso la 3a.[/quote]

Della serie: blocchiamo meno la scuola ma accettiamo il rischio che al suo interno circolino eventuali falsi negativi. Lì il rischio di contagio reciproco diventa più probabile. La scuola deve restare aperta a tutti i costi perché, se si blocca questo tassello, si blocca il sistema sociale. Il retropensiero, neanche tanto "retro", è questo.

Però al momento è la 3a, giusto?

concordo con nashef! proprio perchè la casistica è imponderabile e troppo vasta di se e di ma...perchè non abbracciarsi la croce della DaD, chiudere tutto per un anno in attesa di miglioramenti e vaccini? Ma i genitori devono lavorare...e qui ritorna ciò che ho sempre pensato: che la scuola è percepita da chi governa (di qualsiasi colore) e dalle famiglie come baby parking. Quindi non gliene frega nulla a nessuno della salute etc...le scuole riapriranno NON perchè c'è garanzia di sicurezza e per il reale bisogno dei ragazzi, ma perchè....i genitori altrimenti dove lasciano i pargoli? Solo per questo. E so essere un problema non da poco, ma non può venire prima del diritto alla salute e allo studio. Non ci sono le condizioni (al netto di poche e meravigliose realtà isolate, qui e là...), non ci sono trasporti a sufficienza...solo la fretta di riaprire perche "altri" devono ESSERE E SENTIRSI LIBERI di lavorare...

Il diritto allo studio non è che sia tutelato meglio dalla dad.

Di certo no. Ma quest'anno non pensiamo che la didattica in presenza sia facilmente gestibile.

Non lo penso affatto, anzi sono molto preoccupato (ma non vedo la dad come un'alternativa credibile).

Si può tollerare che a scuola ci siano falsi negativi ( i soliti " malati immaginari" sani e senza sintomi) dal momento che, come lo scandalo dei falsi tamponi positivi in Svezia dimostra, ai domiciliari ci saranno falsi positivi

[quote="Dec"]Non lo penso affatto, anzi sono molto preoccupato (ma non vedo la dad come un'alternativa credibile).[/quote]

L'impasse è proprio questa.

concordo con nashef! proprio perchè la casistica è imponderabile e troppo vasta di se e di ma...perchè non abbracciarsi la croce della DaD, chiudere tutto per un anno in attesa di miglioramenti e vaccini? Ma i genitori devono lavorare...e qui ritorna ciò che ho sempre pensato: che la scuola è percepita da chi governa (di qualsiasi colore) e dalle famiglie come baby parking. Quindi non gliene frega nulla a nessuno della salute etc...le scuole riapriranno NON perchè c'è garanzia di sicurezza e per il reale bisogno dei ragazzi, ma perchè....i genitori altrimenti dove lasciano i pargoli? Solo per questo. E so essere un problema non da poco, ma non può venire prima del diritto alla salute e allo studio. Non ci sono le condizioni (al netto di poche e meravigliose realtà isolate, qui e là...), non ci sono trasporti a sufficienza...solo la fretta di riaprire perche "altri" devono ESSERE E SENTIRSI LIBERI di lavorare...

Se tu non hai bisogno di lavorare, come questi genitori, io ti lascerei fino a giugno a casa senza stipendio.
Magari cambieresti idea e non diresti più queste sciocchezze che denotano la mancanza di rispetto tipica di chi ha lo stipendiuccio assicurato

Tanto per mettere qualche puntino sopra qualche i

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/09/06/anestesisti-casi-di-covid-non-sono-meno-gravi-di-marzo_f1da2a53-e64c-4347-96a6-afe2dc2dacb9.html

"La curva epidemica si sta alzando, e così anche il numero di persone ricoverate in terapia intensiva. E i malati di Covid-19 che vengono ricoverati in questi reparti non sono meno gravi di quelli arrivati a marzo o aprile". A dirlo è Alessandro Vergallo, presidente nazionale di Aaroi-Emac (Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani ).

"Non ci convince quanto detto da alcuni in questi mesi che il virus sia diventato meno aggressivo. La curva epidemica sta risalendo, così come i casi in terapia intensiva, che hanno un'età media più bassa. Per fortuna siamo lontani dal livello di allarme rosso dei mesi di marzo e aprile, grazie - rileva - al contenimento sociale".

Ma certo... anche Clementi ha detto che B. Presenta un'alta carica virale. Finora il clima e il contenimento ci hanno un po' protetti ma a breve questi elementi attenuanti non ci saranno più.

[quote="@melia"]Non capisco più niente. Provo con dei casi concreti.

Primo caso
Ho uno studente che, fuori da scuola, è stato in contatto con un positivo.
1. quarantena preventiva in attesa di tampone.
2. fa il tampone ed è negativo.
...

Secondo caso
In una classe c'è uno studente positivo. Cosa si fa con il resto della classe? Chiaro che i punti 1 e 2 sono gli stessi. Ma il punto 3?
...
[/quote]

Però, anche il primo caso non è di facile risoluzione. Lo studente è stato in contatto con un positivo fuori da scuola, ma prima che questo fosse noto intanto ha frequentato la scuola, la sua classe. Quindi c'è un rischio di potenziale contagio anche per i compagni di classe e tutte le persone con cui è venuto a contatto a scuola. Il primo caso può essere ricondotto al secondo. Mi pare che il contagio nella scuola privata di Roma rientri proprio nel primo caso, la famiglia ha comunicato la positività dello studente/ssa alla scuola che a sua volta ha messo in quarantena la sezione frequentata dal positivo.

[quote="baustelle"]Ma certo... anche Clementi ha detto che B. Presenta un'alta carica virale....[/quote]
Vallo a spiegare a Zangrillo.

[quote="Superconduttore"]Si può tollerare che a scuola ci siano falsi negativi ( i soliti " malati immaginari" sani e senza sintomi) dal momento che, come lo scandalo dei falsi tamponi positivi in Svezia dimostra, ai domiciliari ci saranno falsi positivi[/quote]

Come dire che si può tollerare che in carcere finiscano degli innocenti perché in giro ci sono sicuramente dei colpevoli. E' una questione di priorità: secondo la nostra cultura giuridica, è meglio un colpevole libero che un innocente in carcere; secondo me, sarebbe meglio un falso positivo a casa piuttosto che un falso negativo contagioso a scuola, ma è chiaro che i falsi negativi non si possono trovare e quindi c'è poco da fare.

[quote="Nashef"]

Della serie: blocchiamo meno la scuola ma accettiamo il rischio che al suo interno circolino eventuali falsi negativi. Lì il rischio di contagio reciproco diventa più probabile. La scuola deve restare aperta a tutti i costi perché, se si blocca questo tassello, si blocca il sistema sociale. Il retropensiero, neanche tanto "retro", è questo. [/quote]

Il problema è addirittura più vasto. Così, random:

1) Bloccare in casa per 14 giorni in quarantena (= in malattia, per legge) i docenti entrati in contatto con un positivo causa un "vuoto" difficilmente gestibile. Se anche li si "caldeggiasse" a fare la dad pur se in quarantena, resterebbe comunque il problema delle altre loro classi di assegnazione, che magari sono a scuola in presenza (perché senza casi), ma il cui docente è costretto a casa;

2) Bloccare a casa preventivamente per 14 giorni una classe, magari di elementari o medie, significa creare un enorme scompiglio alle rispettive famiglie: a quel punto ci sarebbe almeno una 15ina-20ina di genitori che dovrebbero lavorare senza avere nessuno a cui affidare il figlio in quarantena, magari molto piccolo. D'accordo, pare si stia pensando a congedi parentali ad hoc, ma se moltiplichiamo questa eventualità per x-mila alunni (e genitori lavoratori) creiamo comunque disagi imprevedibili (e improponibili) a catena.

3) Da escludere a priori l'ipotesi di lasciarli ai nonni: primo, perché sarebbero a tutti gli effetti in quarantena; secondo perché, anche se così non fosse, sarebbe assurdo che li si mettesse a contatto con le persone più fragili in assoluto come gli anziani. Quindi non se ne uscirebbe.

Ritengo quindi che la scelta del tampone + via libera se negativo sia semplicemente costretta dalle circostanze. Il "clima" in tal senso sta cambiando velocemente: ieri Conte in persona ha detto che la quarantena di un'intera classe sarà un'ipotesi remota, l'ultima da prendere in considerazione.

No dec, la positività non è un crimine. Il positivo asintomatico, come ha detto pure l Oms, non è contagioso.
Invece il falso positivo ai domiciliari quello si, è un crimine

Non l'ha detto

Mattopris, avevo sollevato la questione di cui parli nel punto 1 tempo fa.
Di chi sarebbe la responsabilità delle conseguenze provocate dalla reintroduzione di eventuali falsi negativi a scuola?

Non certo del docente o dell'alunno autorizzato a tornarci in seguito a tampone negativo (se questa sarà la procedura).

Di chi sarebbe la responsabilità dell aver recluso in casa un falso positivo?

[quote="Superconduttore"]No dec, la positività non è un crimine. Il positivo asintomatico,  come ha detto pure l Oms,  non è contagioso.
...[/quote]
Falso:
https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_giugno_10/coronavirus-che-cosa-dice-scienza-ruolo-asintomatici-2b8c7a84-aaf3-11ea-ab2d-35b3b77b559f.shtml