Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
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Danilo83
ZiaPatty
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Carlo8002020
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Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
L'attuale sistema di reclutamento del personale docente a t. d. nella scuola secondaria pubblica è pessimo: in pratica qualsiasi laureato in qualsiasi (o quasi) corso di laurea magistrale è titolato ad iscriversi in graduatoria per avere una cattedra.
Ma chi ha stabilito che la laurea sia condizione sufficiente (i 24 CFU sono una ridicola farsa) a svolgere la professione di insegnante? Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
La laurea certifica forse che qualcuno sia in grado di tenere lezioni interessanti e didatticamente efficaci davanti ad una platea di adolescenti? Che sia in grado di gestire la classe? Che sia in grado di valutare gli apprendimenti? Che sia realmente consapevole degli obiettivi formativi dei suoi studenti? Che sappia relazionarsi efficacemente con gli studenti e i genitori? Che sia motivato a svolgere al meglio il proprio prezioso lavoro di insegnante?
I famosi 24 CFU sono davvero sufficienti a rendere competenti in materia di pedagogia generale, pedagogia dell'inclusione, psicologia dello sviluppo e dell'apprendimento, didattica, docimologia, legislazione scolastica, etc. chi li ha acquisiti?
Perché in Italia si impara a divenire insegnanti sulla pelle degli alunni?
E, a volte, non ci si riesce nemmeno, pur restando in cattedra a fare danni a vita...
Chiunque può salire in cattedra, dalla casalinga che trent'anni fa si laureò in filosofia all'ingegnere col doppio lavoro che non ha la benché minima preparazione pedagogico-didattica e, magari, lo fa soltanto per mera convenienza economica, col minimo dell'impegno possibile.
Eppure non esiste più la scuola di trenta/quaranta/cinquanta anni fa, col professore onnipotente alla lavagna, la lezione esclusivamente frontale e senza alunni con BES di cui si tenesse conto per legge.
Che senso ha questo sistema? Che senso ha imbastire graduatorie da centinaia e centinaia di candidati, il cui lavoro (competenza effettiva, professionalità, dedizione, passione, efficacia didattica) non viene formalmente valutato da nessuno (colleghi, alunni, dirigenti, genitori)? Sono veramente meritocratiche queste graduatorie?
Perché in Italia non esiste (con l'abolizione di SSIS e TFA vari) un serio percorso strutturato di abilitazione alla professione docente, che consenta di formare periodicamente un numero sufficiente di nuovi docenti di qualità verificata?
Perché in Italia non esiste un serio sistema di valutazione dell'operato dei docenti, precari e non?
Perché in Italia non si impara più come essere un buon insegnante, al di là della "vocazione" del singolo docente?
Ma chi ha stabilito che la laurea sia condizione sufficiente (i 24 CFU sono una ridicola farsa) a svolgere la professione di insegnante? Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
La laurea certifica forse che qualcuno sia in grado di tenere lezioni interessanti e didatticamente efficaci davanti ad una platea di adolescenti? Che sia in grado di gestire la classe? Che sia in grado di valutare gli apprendimenti? Che sia realmente consapevole degli obiettivi formativi dei suoi studenti? Che sappia relazionarsi efficacemente con gli studenti e i genitori? Che sia motivato a svolgere al meglio il proprio prezioso lavoro di insegnante?
I famosi 24 CFU sono davvero sufficienti a rendere competenti in materia di pedagogia generale, pedagogia dell'inclusione, psicologia dello sviluppo e dell'apprendimento, didattica, docimologia, legislazione scolastica, etc. chi li ha acquisiti?
Perché in Italia si impara a divenire insegnanti sulla pelle degli alunni?
E, a volte, non ci si riesce nemmeno, pur restando in cattedra a fare danni a vita...
Chiunque può salire in cattedra, dalla casalinga che trent'anni fa si laureò in filosofia all'ingegnere col doppio lavoro che non ha la benché minima preparazione pedagogico-didattica e, magari, lo fa soltanto per mera convenienza economica, col minimo dell'impegno possibile.
Eppure non esiste più la scuola di trenta/quaranta/cinquanta anni fa, col professore onnipotente alla lavagna, la lezione esclusivamente frontale e senza alunni con BES di cui si tenesse conto per legge.
Che senso ha questo sistema? Che senso ha imbastire graduatorie da centinaia e centinaia di candidati, il cui lavoro (competenza effettiva, professionalità, dedizione, passione, efficacia didattica) non viene formalmente valutato da nessuno (colleghi, alunni, dirigenti, genitori)? Sono veramente meritocratiche queste graduatorie?
Perché in Italia non esiste (con l'abolizione di SSIS e TFA vari) un serio percorso strutturato di abilitazione alla professione docente, che consenta di formare periodicamente un numero sufficiente di nuovi docenti di qualità verificata?
Perché in Italia non esiste un serio sistema di valutazione dell'operato dei docenti, precari e non?
Perché in Italia non si impara più come essere un buon insegnante, al di là della "vocazione" del singolo docente?
Diogenes- Messaggi : 66
Data d'iscrizione : 07.04.16
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
[quote="Diogenes"]
Perché in Italia non si impara più come essere un buon insegnante, al di là della "vocazione" del singolo docente?[/quote]
Quando si sarebbe verificata questa mitica età dell'oro? Non mi dite ai tempi della SIS perché quelli un po' me li ricordo: un gravoso doppione degli esami universitari, tenuti per lo più dagli stessi docenti universitari in maniera fanatica, con studenti oberati di lavoro, studio, tesine - spesso copiate a man bassa - tutte attività che non avevano nulla a che vedere con l'acquisizione delle capacità di insegnare.
Piuttosto, se esiste, si prenda a modello qualche esempio virtuoso dall'estero: qualcuno ne conosce? Il confronto è sempre costruttivo.
Perché in Italia non si impara più come essere un buon insegnante, al di là della "vocazione" del singolo docente?[/quote]
Quando si sarebbe verificata questa mitica età dell'oro? Non mi dite ai tempi della SIS perché quelli un po' me li ricordo: un gravoso doppione degli esami universitari, tenuti per lo più dagli stessi docenti universitari in maniera fanatica, con studenti oberati di lavoro, studio, tesine - spesso copiate a man bassa - tutte attività che non avevano nulla a che vedere con l'acquisizione delle capacità di insegnare.
Piuttosto, se esiste, si prenda a modello qualche esempio virtuoso dall'estero: qualcuno ne conosce? Il confronto è sempre costruttivo.
Sganarello- Messaggi : 142
Data d'iscrizione : 22.07.20
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
In realtà ciò che dici tu, insegnanti senza alcuna selezione, esiste per le supplenze, ma per entrare di ruolo ci vuole il concorso, quindi una selezione basata anche sugli ambiti di cui parli tu: pedagogia, legislazione, docimologia, ecc. Poi ci sono tanti casi: alcuni sono entrati con una dura selezione per il ruolo, altri con concorsi facilitati che però venivano comunque dopo aver sostenuto altri percorsi selettivi per abilitazione (tfa, ssis, ecc.), ecc. Ti faccio notare che la maggior parte degli insegnanti sono di ruolo; i supplenti, per quanto numerosi, rappresentano una minoranza, il che vuol dire che la maggior parte viene selezionata, in un modo o nell'altro.
Detto ciò, io sono un sostenitore della necessità di percorsi abilitanti seri e selettivi, svolti con regolarità, che comprendano pratica e teoria. Quindi su questo siamo d'accordo, così come sul fatto che pensare di aver risolto coi 24 cfu è semplicemente ridicolo.
Ah concordo pure sugli stipendi da fame...
Detto ciò, io sono un sostenitore della necessità di percorsi abilitanti seri e selettivi, svolti con regolarità, che comprendano pratica e teoria. Quindi su questo siamo d'accordo, così come sul fatto che pensare di aver risolto coi 24 cfu è semplicemente ridicolo.
Ah concordo pure sugli stipendi da fame...
Carlo8002020- Messaggi : 615
Data d'iscrizione : 14.01.20
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
aggiungici pure le attuali GPS. Un docente di sostegno che per 10 anni ha svolto il suo lavoro su sostegno fisica, può tranquillamente accettare di insegnare matematica essendo il primo in graduatoria visto che ha 120 punti di servizio su ogni cdc che potrebbe insegnare. Ma chi le scrive queste regole andrebbe mandato in esilio forzato su un isola sperduta.
LaSo- Messaggi : 692
Data d'iscrizione : 02.08.20
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
chi sa fa, chi non sa insegna
antico detto italico
;-)
antico detto italico
;-)
Sistem Of A Down- Messaggi : 142
Data d'iscrizione : 25.11.19
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
Puoi studiare da mille libri, prendere 100 abilitazioni al'insegnamento, fare corsi , prendere dieci lauree, ma ti assicuro che nessuna di queste cose ti insegnerà veramente ad essere un buon docente. Dici bene, l'esperienza si fa sul campo, sulle spalle degli alunni, così come succede con l'essere genitore. Una volta qualcuno mi disse, non bastano i titoli, serve un pò di buonsenso e intelligenza.
ZiaPatty- Messaggi : 396
Data d'iscrizione : 24.06.16
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
[quote="Sistem Of A Down"]chi sa fa, chi non sa insegna
antico detto italico
;-)[/quote]
più esattamente: "chi sa fare fa, chi non sa fare insegna."
In pratica, secondo colui che ha elaborato questo detto, l'insegnamento non é qualcosa che bisogna saper fare.
antico detto italico
;-)[/quote]
più esattamente: "chi sa fare fa, chi non sa fare insegna."
In pratica, secondo colui che ha elaborato questo detto, l'insegnamento non é qualcosa che bisogna saper fare.
Danilo83- Messaggi : 212
Data d'iscrizione : 24.05.11
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
Laurea e abilitazione sono più che sufficienti per fare supplenza.
Vogliamo altre certificazioni e carte inutili con conseguente mercato dei titoli da acquistare?
È il modello delle graduatorie a non funzionare
Vogliamo altre certificazioni e carte inutili con conseguente mercato dei titoli da acquistare?
È il modello delle graduatorie a non funzionare
mordekayn- Messaggi : 6796
Data d'iscrizione : 19.07.11
Età : 34
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
Io l'ho sempre pensata proprio in maniera opposta: per qualsiasi professione abolirei l'esame per l'iscrizione all'albo...ad es. ingegneri, architetti, geometri, medici di mmg, ecc. Possibile che dopo 5 anni di università (o di scuola tecnica) servano un ulteriore esame, ulteriori carte, ulteriori bizantinismi per poter esercitare la professione per la quale si è studiato? Allora, implicitamente, stiamo dicendo che l'università non serve/non basta per fare il lavoro "corrispondente". E non è il massimo...
mattopris- Messaggi : 1168
Data d'iscrizione : 12.11.19
Età : 36
Località : Treviso
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
Il corso abilitante è stato molto impegnativo: lezioni, compiti, esami.
Di fatto una fedele replica dell'Università ma più concentrata, stressante ed enormemente più costosa.
Nuove competenze acquisite da spendere a lezione? Zero.
Delle decine di tesi/tesine/laboratori effettuati, quanti sono spendibili nella pratica? Zero.
Di fatto una fedele replica dell'Università ma più concentrata, stressante ed enormemente più costosa.
Nuove competenze acquisite da spendere a lezione? Zero.
Delle decine di tesi/tesine/laboratori effettuati, quanti sono spendibili nella pratica? Zero.
frankenstin- Messaggi : 580
Data d'iscrizione : 13.09.13
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
Quello certamente. Io contesto che ad una persona che ha fatto 5 anni di università, alla quale è stato rilasciato un titolo di laurea magistrale, debba ristudiare e rifarsi esaminare. Si faccia il tirocinio obbligatorio di x mesi nella prima azienda di assunzione e stop.
mattopris- Messaggi : 1168
Data d'iscrizione : 12.11.19
Età : 36
Località : Treviso
Re: Perché in Italia non esiste la professione dell'insegnante?
[quote="franco71"][quote="frankenstin"]
Per diventare insegnante, questo è il titolo del 3d, sono convinto serva una scuola di abilitazione.[/quote]
Diciamo che la scuola di abilitazione, se s'ha da fare, s'ha da fare pagata come avviene per i medici. E' inaccettabile che, oltre a entrarci col contagocce com'è peraltro doveroso per i corsi a numero chiuso, si debbano sborsare migliaia di euri per anno di frequenza come è avvenuto in passato.
Devo proprio ricordare che le borse per gli specializzandi medici ammontano a 25mila euri lordi ("Tolte le trattenute INPS, lo stipendio netto è pari a circa 1.650 euro al mese per i primi due anni e a circa 1.750 euro al mese per gli anni successivi"), grazie all'adeguamento delle loro borse agli standard europei? Anni or sono le borse degli specializzandi raddoppiarono da un giorno all'altro, mentre quelle dei dottorandi restarono al palo dei 900 euri scarsi e tutto il resto della compagnia degli iper-qualificati hanno continuato a languire nella miseria. Per gli insegnanti gli stessi standard europoidi non sono mai stati considerati, né per le assunzioni dopo i 36 mesi di precariato, né tantomeno per i livelli retributivi.
Meditate gente.
Per diventare insegnante, questo è il titolo del 3d, sono convinto serva una scuola di abilitazione.[/quote]
Diciamo che la scuola di abilitazione, se s'ha da fare, s'ha da fare pagata come avviene per i medici. E' inaccettabile che, oltre a entrarci col contagocce com'è peraltro doveroso per i corsi a numero chiuso, si debbano sborsare migliaia di euri per anno di frequenza come è avvenuto in passato.
Devo proprio ricordare che le borse per gli specializzandi medici ammontano a 25mila euri lordi ("Tolte le trattenute INPS, lo stipendio netto è pari a circa 1.650 euro al mese per i primi due anni e a circa 1.750 euro al mese per gli anni successivi"), grazie all'adeguamento delle loro borse agli standard europei? Anni or sono le borse degli specializzandi raddoppiarono da un giorno all'altro, mentre quelle dei dottorandi restarono al palo dei 900 euri scarsi e tutto il resto della compagnia degli iper-qualificati hanno continuato a languire nella miseria. Per gli insegnanti gli stessi standard europoidi non sono mai stati considerati, né per le assunzioni dopo i 36 mesi di precariato, né tantomeno per i livelli retributivi.
Meditate gente.
Sganarello- Messaggi : 142
Data d'iscrizione : 22.07.20
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