Colloqui e permanenza in classe
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paniscus_2.1
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Colloqui e permanenza in classe
Sono un'insegnante di sostegno di scuola primaria (laurea abilitante in SFP, non specializzata).
Sapreste dirmi se esiste una normativa che vieta all'insegnante di sostegno di parlare da solo (senza la presenza dei colleghi contitolari della classe) con i genitori del proprio alunno in merito all'organizzazione delle attività didattiche? Sono stata oggetto di pesanti accuse in questo senso da parte delle mie colleghe, e vorrei tutelarmi adeguatamente. Se sapeste consigliarmi la normativa da approfondire ve ne sarei grata.
Inoltre, sapreste dirmi quali sono esattamente le indicazioni circa la presenza degli alunni con gravità (L104/1992 art. 3 comma 3) in classe? Più volte mi è stato intimato di restare fuori dalla classe perché l'alunno (un bambino con sindrome di Down di classe prima, e con più che buone capacità nelle diverse aree di funzionamento) "disturba" lo svolgimento delle lezioni di italiano e matematica.
Grazie.
Sapreste dirmi se esiste una normativa che vieta all'insegnante di sostegno di parlare da solo (senza la presenza dei colleghi contitolari della classe) con i genitori del proprio alunno in merito all'organizzazione delle attività didattiche? Sono stata oggetto di pesanti accuse in questo senso da parte delle mie colleghe, e vorrei tutelarmi adeguatamente. Se sapeste consigliarmi la normativa da approfondire ve ne sarei grata.
Inoltre, sapreste dirmi quali sono esattamente le indicazioni circa la presenza degli alunni con gravità (L104/1992 art. 3 comma 3) in classe? Più volte mi è stato intimato di restare fuori dalla classe perché l'alunno (un bambino con sindrome di Down di classe prima, e con più che buone capacità nelle diverse aree di funzionamento) "disturba" lo svolgimento delle lezioni di italiano e matematica.
Grazie.
MariaMaccario- Messaggi : 10
Data d'iscrizione : 04.09.20
Re: Colloqui e permanenza in classe
No non esiste normativa in tal senso anche se poi l'attività didattica in un mondo ideale andrebbe concertata con il team. L alunno esce se il PEI prevede progetti in tal senso
Re: Colloqui e permanenza in classe
tutti i docenti parlano con i genitori di ciò che riguarda la vita scolastica del loro figlio,
saresti inadempiente se tu to sottraessi a questi colloqui
l'insegnate di sostegno a maggior ragione si farà portavoce con il consiglio di classe di quanto emerso nell'incontro
per questioni più complesse, l'invito al colloquio andrebbe allargato agli altri docenti, come si fa per il PEI, per il resto puoi avere tutti i colloqui che vuoi con i genitori del bambino
saresti inadempiente se tu to sottraessi a questi colloqui
l'insegnate di sostegno a maggior ragione si farà portavoce con il consiglio di classe di quanto emerso nell'incontro
per questioni più complesse, l'invito al colloquio andrebbe allargato agli altri docenti, come si fa per il PEI, per il resto puoi avere tutti i colloqui che vuoi con i genitori del bambino
Venturina- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 04.03.20
Re: Colloqui e permanenza in classe
gli alunni invece dovrebbero partecipare alle lezioni in classe quanto più possibile, si esce solo in presenza di progetti o necessità dichiarate e concordate
Venturina- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 04.03.20
Re: Colloqui e permanenza in classe
Venturina ha scritto:tutti i docenti parlano con i genitori di ciò che riguarda la vita scolastica del loro figlio,
saresti inadempiente se tu to sottraessi a questi colloqui
l'insegnate di sostegno a maggior ragione si farà portavoce con il consiglio di classe di quanto emerso nell'incontro
per questioni più complesse, l'invito al colloquio andrebbe allargato agli altri docenti, come si fa per il PEI, per il resto puoi avere tutti i colloqui che vuoi con i genitori del bambino
Le colleghe mi hanno ripetutamente detto (anche in malo modo) che non posso parlare da sola alla mamma. Sì trattava semplicemente di metterla al corrente della giornata scolastica all'uscita, visto che il bambino non comunica molto verbalmente... Io non penso ci sia qualcosa che me lo vieta, confermate? Mi pare assurdo dover chiedere il permesso a una collega per questo!
MariaMaccario- Messaggi : 10
Data d'iscrizione : 04.09.20
Re: Colloqui e permanenza in classe
Venturina ha scritto:gli alunni invece dovrebbero partecipare alle lezioni in classe quanto più possibile, si esce solo in presenza di progetti o necessità dichiarate e concordate
Grazie! È quanto sostenevo anch'io. Invece mi è stato imposto di stare fuori senza essere stata consultata prima, e per di più mi è stato rimproverato di non aver fatto passare questo ai genitori come "il meglio per il bambino".
MariaMaccario- Messaggi : 10
Data d'iscrizione : 04.09.20
Re: Colloqui e permanenza in classe
MariaMaccario ha scritto:Venturina ha scritto:gli alunni invece dovrebbero partecipare alle lezioni in classe quanto più possibile, si esce solo in presenza di progetti o necessità dichiarate e concordate
Grazie! È quanto sostenevo anch'io. Invece mi è stato imposto di stare fuori senza essere stata consultata prima, e per di più mi è stato rimproverato di non aver fatto passare questo ai genitori come "il meglio per il bambino".
É il meglio per loro che non vogliono l'alunno in classe, non è certo il meglio per il bambino. L' alunno ha il diritto, sancito dalla legge in più occasioni, di stare in classe insieme agli altri. Se tu o le tue colleghe lo portate sistematicamente fuori dalla classe, state violando la legge e il suo diritto all'inclusione col gruppo dei pari. Si possono prevedere attività individuali o in piccolo gruppo fuori dalla classe, ma deve esserci un'attenta progettazione a monte per il raggiungimento di determinati obiettivi, vi deve essere l'effettiva necessità per il perseguimento di quegli obiettivi di far uscire il bambino dalla classe e, infine, tutto deve essere scritto nel PEI. In alternativa, fossi io il genitore, andrei direttamente dal DS e, se non si risolve la questione, passerei alle vie legali.
Ti consiglio di parlare con le colleghe e chiarire che se non riescono a fare lezione con un alunno con la 104 non può pagarne le conseguenze il bambino e che c'è una normativa a cui, sia tu che loro, dovete attenervi, volenti o nolenti. In alternativa, sarai costretta a informare il Dirigente della questione.
Riguardo ai colloqui, naturalmente hai tutto il diritto di parlare con la madre del bambino senza che loro siano presenti, ci mancherebbe! Purtroppo non sei stata fortunata con queste colleghe, tieni duro e in bocca al lupo!
Laura28- Messaggi : 49
Data d'iscrizione : 06.02.18
Re: Colloqui e permanenza in classe
il fatto di fermarsi all'uscita con il genitore è un gesto encomiabile da parte tua, non è dovuto, i 10 minuti che perdi ogno giorno non ti sono retribuiti ma sono preziosi per tranquilizzare e aggiornare la mamma.
alcuni utilizzano un diario giornaliero per raccontare brevemente quanto fatto a scuola ed evitare di fare un piccolo colloquio ogni giorno... queste sono scelte personali.
come invece saprai, gli assistenti ad personam non dovrebbero rilasciare dichiarazioni al genitore, molte cooperative mettono il veto sui contatti privati fra aap e famiglia dell'alunno.
poi il buon senso come sempre ci aiuta andare avanti!
alcuni utilizzano un diario giornaliero per raccontare brevemente quanto fatto a scuola ed evitare di fare un piccolo colloquio ogni giorno... queste sono scelte personali.
come invece saprai, gli assistenti ad personam non dovrebbero rilasciare dichiarazioni al genitore, molte cooperative mettono il veto sui contatti privati fra aap e famiglia dell'alunno.
poi il buon senso come sempre ci aiuta andare avanti!
Venturina- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 04.03.20
Re: Colloqui e permanenza in classe
Sempre che la cosa non sia polemicamente gonfiata, o che tu non l'abbia presa eccessivamente sul personale, queste sono fuori di testa.
Io non ho mai lavorato sul sostegno, non ho mai seguito nessun corso di formazione sul sostegno, e non ho mai lavorato alle elementari, ma lo so benissimo perfino io (il che, vista la mia scarsa esperienza diretta, vuol dire che lo sanno anche i muri):
- che l'insegnante di sostegno è un insegnante del consiglio di classe alla pari di tutti gli altri, e quindi ha il diritto (anzi, anche il dovere) di stabilire autonomamente le proprie personali modalità di comunicazione con le famiglie, nei limiti previsti dalle stesse direttive generali che valgono per tutti gli altri;
- che l'insegnante di sostegno ha come compito principale quello di agevolare l'inclusione del ragazzo disabile nel gruppo classe e nel sistema educativo in generale, non quello di fargli da badante individuale perché possa essere separato dagli altri e quindi ESCLUSO dalla classe;
- che le attività individuali fuori aula sono legittime, ma solo per episodi occasionali e per motivi specifici documentati sul PEI e sui registri, e non come regola di tutti i giorni.
Per cui, semplicemente, quando ti dicono che DEVI portare il bambino fuori, o che DEVI chiedere il permesso alle colleghe prima di parlare con i genitori, sii tu a chiedere a loro che ti mostrino per iscritto la normativa in cui è previsto questo. Ovviamente non te la mostreranno, perché non c'è, e quindi tu continua a fare come ritieni giusto.
L'idea che un bambino di prima elementare con sindrome di Down (e con capacità intellettive anche buone rispetto alla media dei Down) debba stare sempre fuori perché "disturba la classe", non si può proprio sentire.
Potrei capirlo per qualche forma grave di autismo o di psicosi che danno comportamenti violenti, aggressivi e rumorosi, ma normalmente per i Down questi fenomeni sono piuttosto ridotti, quindi probabilmente è proprio una scusa insostenibile...
Io non ho mai lavorato sul sostegno, non ho mai seguito nessun corso di formazione sul sostegno, e non ho mai lavorato alle elementari, ma lo so benissimo perfino io (il che, vista la mia scarsa esperienza diretta, vuol dire che lo sanno anche i muri):
- che l'insegnante di sostegno è un insegnante del consiglio di classe alla pari di tutti gli altri, e quindi ha il diritto (anzi, anche il dovere) di stabilire autonomamente le proprie personali modalità di comunicazione con le famiglie, nei limiti previsti dalle stesse direttive generali che valgono per tutti gli altri;
- che l'insegnante di sostegno ha come compito principale quello di agevolare l'inclusione del ragazzo disabile nel gruppo classe e nel sistema educativo in generale, non quello di fargli da badante individuale perché possa essere separato dagli altri e quindi ESCLUSO dalla classe;
- che le attività individuali fuori aula sono legittime, ma solo per episodi occasionali e per motivi specifici documentati sul PEI e sui registri, e non come regola di tutti i giorni.
Per cui, semplicemente, quando ti dicono che DEVI portare il bambino fuori, o che DEVI chiedere il permesso alle colleghe prima di parlare con i genitori, sii tu a chiedere a loro che ti mostrino per iscritto la normativa in cui è previsto questo. Ovviamente non te la mostreranno, perché non c'è, e quindi tu continua a fare come ritieni giusto.
L'idea che un bambino di prima elementare con sindrome di Down (e con capacità intellettive anche buone rispetto alla media dei Down) debba stare sempre fuori perché "disturba la classe", non si può proprio sentire.
Potrei capirlo per qualche forma grave di autismo o di psicosi che danno comportamenti violenti, aggressivi e rumorosi, ma normalmente per i Down questi fenomeni sono piuttosto ridotti, quindi probabilmente è proprio una scusa insostenibile...
Ultima modifica di paniscus_2.1 il Gio Gen 28, 2021 6:38 pm - modificato 1 volta.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Colloqui e permanenza in classe
Concordo e aggiungo: in qualità di contitolare della classe, il docente di sostegno ha il diritto/dovere di relazionarsi con i genitori di tutti gli alunni della classe.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Colloqui e permanenza in classe
paniscus_2.1 ha scritto:Sempre che la cosa non sia polemicamente gonfiata, o che tu non l'abbia presa eccessivamente sul personale, queste sono fuori di testa.
Io non ho mai lavorato sul sostegno, non ho mai seguito nessun corso di formazione sul sostegno, e non ho mai lavorato alle elementari, ma lo so benissimo perfino io (il che, vista la mia scarsa esperienza diretta, vuol dire che lo sanno anche i muri):
- che l'insegnante di sostegno è un insegnante del consiglio di classe alla pari di tutti gli altri, e quindi ha il diritto (anzi, anche il dovere) di stabilire autonomamente le proprie personali modalità di comunicazione con le famiglie, nei limiti previsti dalle stesse direttive generali che valgono per tutti gli altri;
- che l'insegnante di sostegno ha come compito principale quello di agevolare l'inclusione del ragazzo disabile nel gruppo classe e nel sistema educativo in generale, non quello di fargli da badante individuale perché possa essere separato dagli altri e quindi ESCLUSO dalla classe;
- che le attività individuali fuori aula sono legittime, ma solo per episodi occasionali e per motivi specifici documentati sul PEI e sui registri, e non come regola di tutti i giorni.
Per cui, semplicemente, quando ti dicono che DEVI portare il bambino fuori, o che DEVI chiedere il permesso alle colleghe prima di parlare con i genitori, sii tu a chiedere a loro che ti mostrino per iscritto la normativa in cui è previsto questo. Ovviamente non te la mostreranno, perché non c'è, e quindi tu continua a fare come ritieni giusto.
L'idea che un bambino di prima elementare con sindrome di Down (e anche con capacità intellettive anche buone rispetto alla media dei Down) debba stare sempre fuori perché "disturba la classe", non si può proprio sentire.
Potrei capirlo per qualche forma grave di autismo o di psicosi che danno comportamenti violenti, aggressivi e rumorosi, ma normalmente per i Down questi fenomeni sono piuttosto ridotti, quindi probabilmente è proprio una scusa insostenibile...
Ti ringrazio per la risposta e per gli utili suggerimenti. Essendo ai miei primi anni di servizio mi sono anche messa in discussione e ho preferito chiedere, ma purtroppo non ho gonfiato l'accaduto... Continuerò a lavorare come sempre, e se insisteranno risponderò come mi hai consigliato, grazie!
MariaMaccario- Messaggi : 10
Data d'iscrizione : 04.09.20
Re: Colloqui e permanenza in classe
Mache maestre sono queste?!?! Dei tempi dell' anteguerra!!!!
donadoni- Messaggi : 3392
Data d'iscrizione : 21.04.16
Località : toscana
Re: Colloqui e permanenza in classe
Personalmente ho qualche difficoltà nel chiamarle "maestre"
giovanna onnis- Messaggi : 22246
Data d'iscrizione : 15.04.12
Re: Colloqui e permanenza in classe
Tu stai operando correttamente, come ti hanno detto non c'è e non ci potrebbe essere nessuna normativa che ti impedisca di parlare con i tuoi genitori invece esiste TUTTA le normativa che prescrive che l'alunno debba lavorare e stare insieme ai suoi compagni di classe.
Ma il problema è chiaro: le tue colleghe vorrebbero che l'alunna restasse a fare attività fuori ed hanno pure la bella faccia tosta di volere che tu dica ai genitori che è "per il bene dell'alunno" (ecco perchè hanno paura quando tu parli con i genitori in loro assenza).
In questi casi si risponde con un garbato, educato "vaffanculo" alle colleghe (io farei così ma ho più capelli bianchi di te quindi capisco che tu alle prime armi non vuoi creare subito un conflitto).
L'ipotesi due è quella di dire "io parlo con i genitori quando è come voglio, io credo che il ragazzo DEVE partecipare alle attività di classe, io riferirò questo ai genitori, al dirigente, e a chiunque me lo chiede. Se non ti sta bene convochiamo il GLO (che è la sede deputata a dirimere le questioni in maniera ufficiale) ed in quella sede tu spiegherai perchè il ragazzo dovrebbe stare fuori, io spiegherò perchè invece dovrebbe partecipare alle attività di classe, e poi come GLO decideremo tutti insieme". Direi proprio queste testuali parole.
Poi, in questi casi (presumo che tu sia precaria) per il bene dell'alunno, si fa capire ai genitori in che ambientaccio è finito il figlio (si, credo che poi ci sia un dovere morale che ci impedisca di essere omertosi e conniventi), si fa capire ai genitori che se il prossimo anno arriva una collega di sostegno più "furba" o meno "tosta" il ragazzo starà un anno a fare disegnini in auletta così i genitori hanno la santa possibilità di cambiare scuola al proprio figlio.
Ma il problema è chiaro: le tue colleghe vorrebbero che l'alunna restasse a fare attività fuori ed hanno pure la bella faccia tosta di volere che tu dica ai genitori che è "per il bene dell'alunno" (ecco perchè hanno paura quando tu parli con i genitori in loro assenza).
In questi casi si risponde con un garbato, educato "vaffanculo" alle colleghe (io farei così ma ho più capelli bianchi di te quindi capisco che tu alle prime armi non vuoi creare subito un conflitto).
L'ipotesi due è quella di dire "io parlo con i genitori quando è come voglio, io credo che il ragazzo DEVE partecipare alle attività di classe, io riferirò questo ai genitori, al dirigente, e a chiunque me lo chiede. Se non ti sta bene convochiamo il GLO (che è la sede deputata a dirimere le questioni in maniera ufficiale) ed in quella sede tu spiegherai perchè il ragazzo dovrebbe stare fuori, io spiegherò perchè invece dovrebbe partecipare alle attività di classe, e poi come GLO decideremo tutti insieme". Direi proprio queste testuali parole.
Poi, in questi casi (presumo che tu sia precaria) per il bene dell'alunno, si fa capire ai genitori in che ambientaccio è finito il figlio (si, credo che poi ci sia un dovere morale che ci impedisca di essere omertosi e conniventi), si fa capire ai genitori che se il prossimo anno arriva una collega di sostegno più "furba" o meno "tosta" il ragazzo starà un anno a fare disegnini in auletta così i genitori hanno la santa possibilità di cambiare scuola al proprio figlio.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Colloqui e permanenza in classe
eragon ha scritto:Tu stai operando correttamente, come ti hanno detto non c'è e non ci potrebbe essere nessuna normativa che ti impedisca di parlare con i tuoi genitori invece esiste TUTTA le normativa che prescrive che l'alunno debba lavorare e stare insieme ai suoi compagni di classe.
Ma il problema è chiaro: le tue colleghe vorrebbero che l'alunna restasse a fare attività fuori ed hanno pure la bella faccia tosta di volere che tu dica ai genitori che è "per il bene dell'alunno" (ecco perchè hanno paura quando tu parli con i genitori in loro assenza).
In questi casi si risponde con un garbato, educato "vaffanculo" alle colleghe (io farei così ma ho più capelli bianchi di te quindi capisco che tu alle prime armi non vuoi creare subito un conflitto).
L'ipotesi due è quella di dire "io parlo con i genitori quando è come voglio, io credo che il ragazzo DEVE partecipare alle attività di classe, io riferirò questo ai genitori, al dirigente, e a chiunque me lo chiede. Se non ti sta bene convochiamo il GLO (che è la sede deputata a dirimere le questioni in maniera ufficiale) ed in quella sede tu spiegherai perchè il ragazzo dovrebbe stare fuori, io spiegherò perchè invece dovrebbe partecipare alle attività di classe, e poi come GLO decideremo tutti insieme". Direi proprio queste testuali parole.
Poi, in questi casi (presumo che tu sia precaria) per il bene dell'alunno, si fa capire ai genitori in che ambientaccio è finito il figlio (si, credo che poi ci sia un dovere morale che ci impedisca di essere omertosi e conniventi), si fa capire ai genitori che se il prossimo anno arriva una collega di sostegno più "furba" o meno "tosta" il ragazzo starà un anno a fare disegnini in auletta così i genitori hanno la santa possibilità di cambiare scuola al proprio figlio.
Condivido pienamente! Ho contattatato anche il mio sindacato, che mi ha confermato le stesse cose e mi ha suggerito di mettere al corrente del fatto la referente di istituto per l'inclusione, sollecitando una presa di posizione da parte sua e un nuovo incontro GLO.
MariaMaccario- Messaggi : 10
Data d'iscrizione : 04.09.20
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