quale permesso per il vaccino?

Promemoria primo messaggio :

Oggi ho sentito che nella mia scuola, per fare il vaccino, si deve chiedere un permesso per motivi personali. Mi sembra assurdo. Voi cosa sapete?

serpina ha scritto:

lucetta10 ha scritto:
scusate, ma qui non si parla di isolamento delle classi.
Da voi i medici di base cosa fanno? Mica si può pretendere che queste cose siano in mano al sisp!
.

Il medico prescrive il tampone e può dare malattia se ci sono sintomi, ma non mette in isolamento i congiunti finché non è appurata la positività del presunto malato: questo spetta al sisp (o almeno fino a novembre è stato così). Ora da gennaio alcune cose sono cambiate, soprattutto si è molto velocizzata la macchina dei tamponi e questo risolve parecchie cose (c'è stato un momento in cui per fare il tampone ci volevano 3 settimane...)

Sono i medici dei congiunti a stabilire l'isolamento, non quelli dei positivi.
Se comunichi al pediatra di famiglia che il papà o il dentista con cui è stato a contatto è positivo, lui non mette i bambini in isolamento? Li lascia a piede libero?
Da noi lo fa anche se lo chiami per dire che il fratello/sorella/papà/mamma hanno sintomi e sono in attesa di tampone (a maggior ragione se servono 3 settimane per averlo!)... e la cosa funziona con il supporto della medicina di prossimità che ha la sorveglianza attiva... da voi prescrivono solo tamponi?

lucetta10 ha scritto:

serpina ha scritto:

lucetta10 ha scritto:
scusate, ma qui non si parla di isolamento delle classi.
Da voi i medici di base cosa fanno? Mica si può pretendere che queste cose siano in mano al sisp!
.

Il medico prescrive il tampone e può dare malattia se ci sono sintomi, ma non mette in isolamento i congiunti finché non è appurata la positività del presunto malato: questo spetta al sisp (o almeno fino a novembre è stato così). Ora da gennaio alcune cose sono cambiate, soprattutto si è molto velocizzata la macchina dei tamponi e questo risolve parecchie cose (c'è stato un momento in cui per fare il tampone ci volevano 3 settimane...)

Sono i medici dei congiunti a stabilire l'isolamento, non quelli dei positivi.
Se comunichi al pediatra di famiglia che il papà o il dentista con cui è stato a contatto è positivo, lui non mette i bambini in isolamento? Li lascia a piede libero?
Da noi lo fa anche se lo chiami per dire che il fratello/sorella/papà/mamma hanno sintomi e sono in attesa di tampone (a maggior ragione se servono 3 settimane per averlo!)... e la cosa funziona con il supporto della medicina di prossimità che ha la sorveglianza attiva... da voi prescrivono solo tamponi?

Il problema, più che per i bambini che puoi comunque tenere a casa da scuola di tua iniziativa, si pone per gli adulti lavoratori: il mio medico non ha messo in isolamento il mio compagno in attesa di tampone per 2 settimane, lo ha fatto solo dopo che io ho avuto tampone positivo. Il problema è stato appunto la gestione dell'interregno in attesa del tampone, come nel caso di Cozza. Finché non c'è positività accertata non c'è isolamento.

Ma la procedura è diversa a seconda che uno sia in attesa di tampone perché si è effettivamente sentito male e ha mostrato sintomi, oppure che sia in attesa di tampone solo perché è venuto a contatto con un soggetto positivo, ma sta bene.

paniscus_2.1 ha scritto:Ma la procedura è diversa a seconda che uno sia in attesa di tampone perché si è effettivamente sentito male e ha mostrato sintomi, oppure che sia in attesa di tampone solo perché è venuto a contatto con un soggetto positivo, ma sta bene.

Se si sta a contatto con un soggetto positivo o non si fa proprio tampone e si osserva la quarantena, oppure si fa al decimo giorno per uscire dalla quarantena, quindi non sta qui la differenza nella procedura

serpina ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

serpina ha scritto:

lucetta10 ha scritto:
scusate, ma qui non si parla di isolamento delle classi.
Da voi i medici di base cosa fanno? Mica si può pretendere che queste cose siano in mano al sisp!
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Il medico prescrive il tampone e può dare malattia se ci sono sintomi, ma non mette in isolamento i congiunti finché non è appurata la positività del presunto malato: questo spetta al sisp (o almeno fino a novembre è stato così). Ora da gennaio alcune cose sono cambiate, soprattutto si è molto velocizzata la macchina dei tamponi e questo risolve parecchie cose (c'è stato un momento in cui per fare il tampone ci volevano 3 settimane...)

Sono i medici dei congiunti a stabilire l'isolamento, non quelli dei positivi.
Se comunichi al pediatra di famiglia che il papà o il dentista con cui è stato a contatto è positivo, lui non mette i bambini in isolamento? Li lascia a piede libero?
Da noi lo fa anche se lo chiami per dire che il fratello/sorella/papà/mamma hanno sintomi e sono in attesa di tampone (a maggior ragione se servono 3 settimane per averlo!)... e la cosa funziona con il supporto della medicina di prossimità che ha la sorveglianza attiva... da voi prescrivono solo tamponi?

Il problema, più che per i bambini che puoi comunque tenere a casa da scuola di tua iniziativa, si pone per gli adulti lavoratori: il mio medico non ha messo in isolamento il mio compagno in attesa di tampone per 2 settimane, lo ha fatto solo dopo che io ho avuto tampone positivo. Il problema è stato appunto la gestione dell'interregno in attesa del tampone, come nel caso di Cozza. Finché non c'è positività accertata non c'è isolamento.

Veramente si pone anche per i bambini. Senza isolamento certificato chi deve accudire il bambino non può usufruire del permesso per accudirlo.
Per i congiunti la positività si potrebbe anche non accertare con tampone se ci fosse l'isolamento: 14 giorni senza sintomi e si torna in pista. Ma se non si isolano i contatti diretti non capisco come si possa tenere la cosa...

serpina ha scritto:...

Il problema, più che per i bambini che puoi comunque tenere a casa da scuola di tua iniziativa, si pone per gli adulti lavoratori: il mio medico non ha messo in isolamento il mio compagno in attesa di tampone per 2 settimane, lo ha fatto solo dopo che io ho avuto tampone positivo. Il problema è stato appunto la gestione dell'interregno in attesa del tampone, come nel caso di Cozza. Finché non c'è positività accertata non c'è isolamento.

Mi sembra una procedura anomala con il rischio concreto che un positivo se ne vada in giro.

Più che rischio, certezza. Qui siamo andati avanti così mesi.

serpina ha scritto:Più che rischio, certezza. Qui siamo andati avanti così mesi.

sempre perchè "le scuole sono sicure"...

paniscus_2.1 ha scritto:Ma la procedura è diversa a seconda che uno sia in attesa di tampone perché si è effettivamente sentito male e ha mostrato sintomi, oppure che sia in attesa di tampone solo perché è venuto a contatto con un soggetto positivo, ma sta bene.

Ehm... veramente in assenza di sintomi il tampone al congiunto positivo accertato...mica lo fanno. Va in quarantena sulla fiducia e stop.
Il mio medico mi ha chiesto due volte se non avessi proooooooprioprooooooooprio nessun sintomo. E io bella serena: no no sto bene. E lei: ma ne è proooooooprio stracerta? Ho detto quindi di avere un filo di raffreddore. Era anche vero eh ma una roba minima che ho da mesi appena sveglia. E quindi farò il tampone! Nel frattempo son pure peggiorata e ho megaraffreddore e febbre...quindi 'sto maledetto tampone era comunque destino che lo facessi...
Ho due colleghi quarantenati solo come congiunti di positivi...nessun tampone per loro. Ho avuto 8 classi su 9 finite in quarantena con casi positivi...ma mai nessuno si è nemmeno sognato di contattarmi o di farmi fare la quarantena. Sempre a scuola in presenza! Siamo supereroi della Marvel!

Aristideprof ha scritto:

serpina ha scritto:Più che rischio, certezza. Qui siamo andati avanti così mesi.

sempre perchè "le scuole sono sicure"...

Scusa, cosa c'entra?
Se un sistema provinciale o regionale è gestito male è gestito male tutto: in ciò di cui parlo la scuola non ha avuto alcun ruolo decisionale, nè a livello centrale nè a livello locale.

Il docente che ha già avuto il COVID deve aspettare a fare il vaccino o può procedere con la prenotazione?

Nashef ha scritto:Il docente che ha già avuto il COVID deve aspettare a fare il vaccino o può procedere con la prenotazione?

Dovresti controllare i livello degli anticorpi con un sierologico e chiedere consiglio al tuo medico.

Nashef ha scritto:Il docente che ha già avuto il COVID deve aspettare a fare il vaccino o può procedere con la prenotazione?

può prenotare, pare si vada verso l'unica dose per chi ha già avuto il covid

A noi hanno detto che deve essere guarito da almeno 30 giorni.

Dec ha scritto:A noi hanno detto che deve essere guarito da almeno 30 giorni.

Chi te l'ha detto, Dec? Io non sono guarito da almeno 30 giorni, ma quasi. Ricordo che qualche settimana fa in TV dicevano che chi si era ammalato non avrebbe dovuto fare il vaccino. Domani provo a chiamare il numero verde, vediamo se mi dicono qualcosa. Mi trovo nella situazione di dover pagare un sierologico per sapere se ho gli anticorpi, mentre il vaccino è gratuito.

Comunicazione della nostra ulss che poi la scuola ci ha girato.
Alcuni esperti (mi sembra soprattutto Galli) diceva che non dovevano farlo sia perché si sprecava una dose sia perché potevano esserci più effetti collaterali (credo che i trenta giorni siano per questo).
E' anche vero che il vaccino Astra Zeneca te lo offrono adesso e poi per qualche mese potresti non avere altre possibilità di vaccinarti.
Fai bene a chiamare il numero verde e consulta anche il tuo medico, poi la decisione finale penso che debba essere tua (cerca almeno di rinviare il più possibile, così i 30 giorni saranno abbondantemente superati).

Grazie.

Nashef ha scritto:

Dec ha scritto:A noi hanno detto che deve essere guarito da almeno 30 giorni.

Chi te l'ha detto, Dec? Io non sono guarito da almeno 30 giorni, ma quasi. Ricordo che qualche settimana fa in TV dicevano che chi si era ammalato non avrebbe dovuto fare il vaccino. Domani provo a chiamare il numero verde, vediamo se mi dicono qualcosa. Mi trovo nella situazione di dover pagare un sierologico per sapere se ho gli anticorpi, mentre il vaccino è gratuito.

Ai guariti leggo che gli esperti sconsigliano il sierologico, la presenza di anticorpi pare scontata.
Se non te la senti di saltare il turno e vaccinarti più tardi puoi fare ora la prima dose e non fare poi il richiamo.
Personalmente ho deciso di aspettare: lo studio dello Spallanzani dimostra che i guariti hanno anticorpi ancora dopo 9 mesi dall'infezione (e probabilmente anche più a lungo) quindi penso di poter lasciare la mia dose a chi ne ha realmente bisogno adesso.

Grazie. Vi risulta che il sierologico che consente di stabilire se chi è guarito dalla malattia abbia ancora gli anticorpi sia gratuito? Il mio medico dice che grazie ad una particolare esenzione lo è. O la procedura cambia da regione a regione?

Se lo dice il tuo medico sarà senz'altro vero e potrà prescrivertelo. Nella mia provincia no, va fatto a pagamento.

Scusate a me la vicepreside ha detto che per andare a fare il vaccino devo prendere permessi orari: ma possibile? Non si può prendere malattia e farsi fare certificato dalla struttura?

Non vedo perché tu non possa prendere malattia. Oltretutto non è detto che con un permesso orario uno possa riuscire a cavarsela, soprattutto se la scuola e il luogo dove si fa il vaccino sono distanti.

Forse perché sarebbe una "malattia" anomala in quanto non staresti a casa per la visita fiscale?

Sì  intendevo il permesso che si prende per le visite mediche, che è un permesso per malattia poi giustificato da un documento che attesti che la visita è effettivamente avvenuta.

Ah ok, quindi visite specialistiche...sarà assimilabile ad una vaccinazione?