Bloccata l'assunzione di docenti provenienti da altre regioni ( notizia delle 10 e 45 del 23/08))

Bloccata l’assunzione di docenti
provenienti da altre regioni
L’Ufficio scolastico informa i provveditori: stop alle immissioni in ruolo delle graduatorie 2010-2011. Il Veneto congela centinaia di posizioni. Anief: «Decisione politica»
Stop all'assunzione dei docenti provenienti da altre regioni (archivio)

Stop all'assunzione dei docenti provenienti da altre regioni (archivio)

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VENEZIA - In una parola: congelati. O meglio messi in attesa, fino a nuove indicazioni del Tar. I docenti inseriti «a pettine» nelle graduatorie 2010/2011 in Veneto, secondo quanto stabilisce una nota diramata dall'Ufficio scolastico regionale il 17 agosto scorso, quest’anno non potranno essere nominati in ruolo. Almeno in una prima fase. Figureranno, certo, nelle graduatorie e negli elenchi, ma nella pratica, al suono della prima campanella, non ci saranno loro in classe. In tutto sono 1025. Provenienti da tutta Italia. Docenti inseriti «a pettine » nelle graduatorie vigenti dell' anno scolastico 2010/2011, su istanza del commissario ad acta nominato dal Tar del Lazio. Non tutti avrebbero ottenuto l'immissione in ruolo. Ma ora anche i «fortunati» si vedranno bloccare la procedura, in attesa di nuove indicazioni. «L’accantonamento della nomina e del posto in attesa della sentenza verrà comunicato proprio in questi giorni dagli Uffici scolastici provinciali - dice Daniela Beltrame, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto - la competenza alla copertura dei posti accantonati sarà quindi del dirigente scolastico, che procederà alla nomina dalle graduatorie d’istituto, con contratto di natura provvisoria».

Come a dire: sappiamo che ci sei, ma se ne riparla tra qualche mese, carte della sentenza del Tar alla mano. Dal Tar del Lazio, intanto però, nessuna notizia (la sentenza, datata aprile scorso, finora non è mai stata pubblicata). Dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca (per il momento) nemmeno. E così, anticipando (e nemmeno di tantissimo) i tempi in vista delle nomine in ruolo dei prossimi giorni, il Veneto ha optato per il congelamento preventivo (e temporaneo). «I posti rimarranno, non vengono cancellati - spiegano dall'Usr veneto - quando la sentenza del Tar verrà pubblicata seguiremo le indicazioni che conterrà. Chiuderemo i contratti con i supplenti nel caso di legittimazione delle graduatorie a pettine, li prorogheremo fino a fine anno in caso contrario». A settembre, al posto dei docenti inseriti a pettine nelle graduatorie, in classe ci saranno i precari chiamati dalle singole scuole: «Una scelta di questo tipo potrebbe produrre un danno erariale pesante - dice però Marcello Pacifico di Anief (l'associazione nazionale sindacale della scuola) - se il Tar o anche il tribunale ordinario riconosceranno i diritti dei docenti lasciati temporaneamente a casa lo stato dovrà risarcire loro il corrispettivo mancante. Con una media di 20mila euro annui, anche fossero soltanto 350 in tutto il Veneto, si tratterebbe di 7milioni di euro.

Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale deve prendersi la responsabilità totale (giuridica ed erariale) di questa decisione che è in realtà solo di matrice politica, in questo caso non si parla di graduatorie ma di abuso di potere». La decisione presa però dal direttore generale dell'Usr veneto (e anche, vista la nomina a scavalco, dell'Usr del Friuli Venezia Giulia) si è mossa contemporaneamente alla regione Piemonte e pur essendole già costata una diffida da parte dell'Anief, sembra anticiperà con buona pace dei discordi, una direttiva ministeriale ufficiale già redatta nei giorni scorsi e pronta per essere inviata a tutte le regioni entro la settimana. «È una scelta cauta, che prende tempo in attesa della sentenza - dice Nereo Marcon, segretario regionale della Cisl - in questo modo si evita di dare far diventare di ruolo dei docenti che non ne hanno titolo, rischiando di dover rispettare poi il contratto, anche qualora fosse giudicata non riconoscibile la loro posizione. Tutte le sigle sindacali si sono dimostrate favorevoli fin da subito, questo era l'unica decisione logica da prendere, non erano altre le strade». Burocratismi, giocate di sponda e strizzate d'occhi. Tutto sembra muoversi sul filo di un rasoio. Ma a tirare le fila, l'origine del problema, è molto più semplice di così. Da sempre il numero di docenti inseriti nelle graduatorie a pettine, non va infatti ad aggiungersi al contingente regionale delle immissioni in ruolo, ma «occupa» gli stessi posti. E ora che il contingente veneto delle assunzioni è stato reso noto (saranno 2233 i docenti assunti in tutta la regione) nessuno sembra disposto a perdere nemmeno uno sparuto (e neanche tanto) manipolo di posti, fino a che a normare questo passaggio, non sarà una sentenza ufficiale.

Alice D'Este
23 agosto 2011

Io non ci leggo nulla di nuovo in questo articolo.

notizie datate, in quanto fanno riferimento a informazioni che noi abbiamo già fornito nella giornata di giovedì e venerdì

parla dell'accantonamento, niente di più.

il problema è che molti sono rientrati dalle ferie adesso, e non riescono a stare dietro a quanto accaduto in questi giorni

chiudo, per evitare che la notizia sia considerata "sensazionale", quando in realtà non lo è