Risultati invalsi nell'era covid

Promemoria primo messaggio :

https://www.corriere.it/scuola/medie/cards/prove-invalsi-2021-tonfo-dad-maturita-studenti-ne-sanno-come-terza-media/caporetto-apprendimenti_principale.shtml

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

stringiamciacoorte ha scritto:

saracinesca ha scritto:Per la mia breve e parziale esperienza, chi non ha fatto abilitazioni/concorsi ha solo una vaga idea di cosa siano BES e relative normative, indicazioni nazionali o linee guida, uda ecc... Si possono pure ritenere fuffa, ma nella scuola attuale volenti o nolenti servono.

Concordo, è fuffa ma serve per superare il concorso; io sono entrato in ruolo grazie al TFA1.
Poi in classe si fa tutt'altro

Chi non sa nulla di didattica pedagogia normativa bes ecc...non sa neanche di "fare altro" rispetto alla teoria e alla normativa.

È evidente che ogni insegnante affini col tempo la propria metodologia, abbia le proprie strategie e metodi, ma qui si parla di vorrebbe avallare l'idea che il docente sia un autodidatta assoluto che procede sulla base di non si capisce quale illuminazione o talento innato, ergo che chiunque lo possa fare. Entrare la prima volta in classe non sapendo nemmeno dove sedersi o come approcciare l'alunno disabile, oppure avendo fatto un tfa è la stessa cosa?
La professionalità è altra cosa...

Diciamo poi anche che ci sono classi e classi. Buon per chi non ha a che fare con disabili bes dsa e non madrelingua, per chi ne ha molti in classe la teoria serve eccome e chi non ce l'ha si fa notare

Ma la teoria l ha sviluppata chi ha passato anni ne lle aule scolastiche a contatto con i casi più difficili,  oppure un " ricercatore" in qualche auletta dell universita, solo soletto, a improvvisare strampalate teorie infarcite di termini "che fanno figo e sicuramente li ha scritti un esperto" ,tra una partita di Tetris e l altra?

Ce n'è tanta, anche di docenti, molta anche utile soprattutto per didattica (perché dire che basta conoscere le equazioni di secondo grado equivale a saperlo insegnare è platealmente una stupidaggine).

Cedere al qualunquismo di dire che fa tutta schifo è evidentemente ridicolo e da chi non ne sa niente e cerca l'ennesima scusa per non studiare (sempre perché si parlava di meritocrazia).
Se poi serve che la teoria venga impartita solo da chi ha esperienza di aula scolastica, è abbastanza evidente che la laurea di cui ti fregi e che dici sufficiente non ha in nessun modo queste caratteristiche.

Avido potrà dire che quella del suo tfa non era adeguata e ci mancherebbe, altri diranno diversamente... ma di certo tu non lo sai perché non la conosci, il punto è questo, cosa ti manca non se la teoria sia all'altezza del tuo talento innato

franco71 ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

stringiamciacoorte ha scritto:

saracinesca ha scritto:Per la mia breve e parziale esperienza, chi non ha fatto abilitazioni/concorsi ha solo una vaga idea di cosa siano BES e relative normative, indicazioni nazionali o linee guida, uda ecc... Si possono pure ritenere fuffa, ma nella scuola attuale volenti o nolenti servono.

Concordo, è fuffa ma serve per superare il concorso; io sono entrato in ruolo grazie al TFA1.
Poi in classe si fa tutt'altro

Chi non sa nulla di didattica pedagogia normativa bes ecc...non sa neanche di "fare altro" rispetto alla teoria e alla normativa.

È evidente che ogni insegnante affini col tempo la propria metodologia, abbia le proprie strategie e metodi, ma qui si parla di vorrebbe avallare l'idea che il docente sia un autodidatta assoluto che procede sulla base di non si capisce quale illuminazione o talento innato, ergo che chiunque lo possa fare. Entrare la prima volta in classe non sapendo nemmeno dove sedersi o come approcciare l'alunno disabile, oppure avendo fatto un tfa è la stessa cosa?
La professionalità è altra cosa...  ...

Esisterà sempre il precario da terza fascia (ora gps 2), il problema è sistemico, la soluzione è prevedere corsi di formazione ed aggiornamento obbligatori anche per loro, mirati sulle problematiche da te sopraelencati, ci aggiungo anche quelli relativi alla sicurezza che non sempre vengono somministrati al personale non di ruolo.

Assolutamente d'accordo, ma il problema è l'uso che se ne fa, se il precario non abilitato copre lo stesso servizio dell'abilitato per anni, qualcosa non va nel sistema, che dovrebbe invece garantire a tutti gli studenti lo stesso livello di professionalità docente.

Non si può pensare che l'uso veramente sistemico ma anche distorto di personale senza alcuna formazione non abbia ricadute sul servizio e non abbia responsabilità negli esiti degli ultimi anni.
Una cosa del genere non esiste in nessuna amministrazione.

Quanti precari hanno frequentato il corso per la sicurezza specifico covid quest'anno? Forse nemmeno il personale del contingente covid! Paradosso dei paradossi

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

stringiamciacoorte ha scritto:

saracinesca ha scritto:Per la mia breve e parziale esperienza, chi non ha fatto abilitazioni/concorsi ha solo una vaga idea di cosa siano BES e relative normative, indicazioni nazionali o linee guida, uda ecc... Si possono pure ritenere fuffa, ma nella scuola attuale volenti o nolenti servono.

Concordo, è fuffa ma serve per superare il concorso; io sono entrato in ruolo grazie al TFA1.
Poi in classe si fa tutt'altro

Chi non sa nulla di didattica pedagogia normativa bes ecc...non sa neanche di "fare altro" rispetto alla teoria e alla normativa.

È evidente che ogni insegnante affini col tempo la propria metodologia, abbia le proprie strategie e metodi, ma qui si parla di vorrebbe avallare l'idea che il docente sia un autodidatta assoluto che procede sulla base di non si capisce quale illuminazione o talento innato, ergo che chiunque lo possa fare. Entrare la prima volta in classe non sapendo nemmeno dove sedersi o come approcciare l'alunno disabile, oppure avendo fatto un tfa è la stessa cosa?
La professionalità è altra cosa...

Diciamo poi anche che ci sono classi e classi. Buon per chi non ha a che fare con disabili bes dsa e non madrelingua, per chi ne ha molti in classe la teoria serve eccome e chi non ce l'ha si fa notare

Ma la teoria l ha sviluppata chi ha passato anni ne lle aule scolastiche a contatto con i casi più difficili,  oppure un " ricercatore" in qualche auletta dell universita, solo soletto, a improvvisare strampalate teorie infarcite di termini "che fanno figo e sicuramente li ha scritti un esperto" ,tra una partita di Tetris e l altra?

Ah quindi tu, dal momento che ritieni fuffa le teorie precedenti (che nemmeno conosci perché non le hai studiate), quando vai in classe elabori delle tue personali teorie suffragandole di dati, prove e interpretazioni. Possiamo quindi leggere qualcosa a dimostrazione delle tue idee?

saracinesca ha scritto:

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

stringiamciacoorte ha scritto:

saracinesca ha scritto:Per la mia breve e parziale esperienza, chi non ha fatto abilitazioni/concorsi ha solo una vaga idea di cosa siano BES e relative normative, indicazioni nazionali o linee guida, uda ecc... Si possono pure ritenere fuffa, ma nella scuola attuale volenti o nolenti servono.

Concordo, è fuffa ma serve per superare il concorso; io sono entrato in ruolo grazie al TFA1.
Poi in classe si fa tutt'altro

Chi non sa nulla di didattica pedagogia normativa bes ecc...non sa neanche di "fare altro" rispetto alla teoria e alla normativa.

È evidente che ogni insegnante affini col tempo la propria metodologia, abbia le proprie strategie e metodi, ma qui si parla di vorrebbe avallare l'idea che il docente sia un autodidatta assoluto che procede sulla base di non si capisce quale illuminazione o talento innato, ergo che chiunque lo possa fare. Entrare la prima volta in classe non sapendo nemmeno dove sedersi o come approcciare l'alunno disabile, oppure avendo fatto un tfa è la stessa cosa?
La professionalità è altra cosa...

Diciamo poi anche che ci sono classi e classi. Buon per chi non ha a che fare con disabili bes dsa e non madrelingua, per chi ne ha molti in classe la teoria serve eccome e chi non ce l'ha si fa notare

Ma la teoria l ha sviluppata chi ha passato anni ne lle aule scolastiche a contatto con i casi più difficili,  oppure un " ricercatore" in qualche auletta dell universita, solo soletto, a improvvisare strampalate teorie infarcite di termini "che fanno figo e sicuramente li ha scritti un esperto" ,tra una partita di Tetris e l altra?

Ah quindi tu, dal momento che ritieni fuffa le teorie precedenti (che nemmeno conosci perché non le hai studiate), quando vai in classe elabori delle tue personali teorie suffragandole di dati, prove e interpretazioni. Possiamo quindi leggere qualcosa a dimostrazione delle tue idee?

Ma non solo. Gli esiti di queste teorie homemade non hanno avuto alcun vaglio, non hanno superato concorsi né selezione alcuna, anno di prova, colloquio nemmeno informale quindi ci dobbiamo fidare dell'oste.
Meritocrazia e aziendalismo no?

lucetta10 ha scritto:... ma il problema è l'uso che se ne fa, se il precario non abilitato copre lo stesso servizio dell'abilitato per anni, qualcosa non va nel sistema, che dovrebbe invece garantire a tutti gli studenti lo stesso livello di  professionalità docente.

Non si può pensare che l'uso veramente sistemico ma anche distorto di personale senza alcuna formazione non abbia ricadute sul servizio e non abbia responsabilità negli esiti degli ultimi anni.
Una cosa del genere non esiste in nessuna amministrazione.

...

Purtroppo il problema del precariato è trasversale alla pubblica amministrazione, dall'lsu nei Comuni, all'infermiere negli ospedali/rsa, al personale stagionale in alcuni settori etc etc, chiaramente questo non ne giustifica l'esistenza.
Così come comune è la richiesta di stabilizzazione, anzi la scuola è stata esente da richieste esplicite di assunzione solo in base agli anni di servizio. Richiesta che invece sta prendendo piede da parte di alcune forze politiche, proprio perchè non esiste un modello condiviso di reclutamento e la necessità di coprire cattedre vuote aumenta di conseguenza secondo un meccanismo perverso.

stringiamciacoorte ha scritto:

saracinesca ha scritto:Per la mia breve e parziale esperienza, chi non ha fatto abilitazioni/concorsi ha solo una vaga idea di cosa siano BES e relative normative, indicazioni nazionali o linee guida, uda ecc... Si possono pure ritenere fuffa, ma nella scuola attuale volenti o nolenti servono.

Concordo, è fuffa ma serve per superare il concorso; io sono entrato in ruolo grazie al TFA1.
Poi in classe si fa tutt'altro

...e infatti è il concorso (che normalmente si supera studiando), quindi la selezione l'altro elemento mancante che si vorrebbe inutile a distinguere il valore dei docenti

Il precariato c'è in tutta la PA, ma in comune, così come quasi in tutti gli altri settori, non si entra senza concorso nemmeno a tempo determinato.

franco71 ha scritto:

lucetta10 ha scritto:... ma il problema è l'uso che se ne fa, se il precario non abilitato copre lo stesso servizio dell'abilitato per anni, qualcosa non va nel sistema, che dovrebbe invece garantire a tutti gli studenti lo stesso livello di  professionalità docente.

Non si può pensare che l'uso veramente sistemico ma anche distorto di personale senza alcuna formazione non abbia ricadute sul servizio e non abbia responsabilità negli esiti degli ultimi anni.
Una cosa del genere non esiste in nessuna amministrazione.

...

Purtroppo il problema del precariato è trasversale alla pubblica amministrazione, dall'lsu nei Comuni, all'infermiere negli ospedali/rsa, al personale stagionale in alcuni settori etc etc, chiaramente questo non ne giustifica l'esistenza.
Così come comune è la richiesta di stabilizzazione, anzi la scuola è stata esente da richieste esplicite di assunzione solo in base agli anni di servizio. Richiesta che invece sta prendendo piede da parte di alcune forze politiche, proprio perchè non esiste un modello condiviso di reclutamento e la necessità di coprire cattedre vuote aumenta di conseguenza secondo un meccanismo perverso.

è invece diverso: l'infermiere della rsa ha una idoneità alla professione pari a quella dello strutturato dell'ospedale ma diverso trattamento contrattuale, è in ogni caso un infermiere professionista. I precari della pubblica amministrazione (ma anche quelli privati) vengono sempre selezionati, anche per contratti a termine, perfino per stage e praticantato.

La scuola si serve invece di differenti livelli di precario e non si chiede al precario di terza fascia una qualifica specifica e lo si ammette in classe senza abilitazione e senza selezione perchè dovrebbe essere impiegato per periodi BREVI. Se dalla terza fascia si fa quello che si fa in seconda e prima per anni, la colpa non è certo del precario, ma esiste una grossa responsabilità dell'amministrazione che utilizza per anni continuativi, e per un servizio pubblico essenziale, una figura che non si preoccupa mai di formale, sulla cui qualità della didattica non esercita alcun controllo e di cui non fornisce nemmeno alcun monitoraggio.

Aggiungo a scanso di equivoci che il fatto che il sistema non sia collassato aumentando di anno in anno il ricorso a questa modalità, la qualità di questi precari deve anche essere presumibilmente alta, e che si presume che molto si debba al fatto che si saranno avvalsi negli anni della collaborazione del personale di ruolo che si sarà negli anni sobbarcato informalmente di quello che l'amministrazione non fa... perchè LUI può anche millantare solo colleghi di ruolo che gli chiedono di attaccare la cartina alla parete, ma sappiamo bene che tutti i docenti di ruolo forniscono regolarmente programmazioni, suggerimenti, prove di verifica, indicazioni e consigli ai colleghi precari!

è indiscutibile che si debbano avere delle nozioni di didattica e di psico-pedagogia, ma non sempre chi ha superato il concorso e, in teoria, è stato selezionato, dimostra poi il suo reale valore come docente, ho avuto colleghi di ruolo in seria difficoltà nella gestione della classe, vuoi per carattere, vuoi per incapacità ad applicare quelle teorie apprese nella pratica, alcuni totalmente spaesati e che vedevano alunni prendere il sopravvento ( parlo di liceo, non oso immaginare gli stessi in un contesto più turbolento!)

a mio parere non è così automatica l'equazione ruolo=bravo, precario=improvvisato o incapace!

il lavoro vero l'ho appreso facendolo e dopo aver superato il concorso, nella pratica mi sono confrontata con realtà diverse, ho lavorato in tutte le tipologie di istituti superiori dal professionale al liceo, già quello significa ambienti totalmente diversi in cui cambiano anche l'approccio e la metodologia, oltre agli obiettivi!

La formazione e la teoria possono darti degli input da cui partire, ma se tu non sei in grado di avere flessibilità, se non hai una conoscenza approfondita della tua disciplina e continua voglia di aggiornarti non vai lontano, perché non esiste una classe standard, esistono le classi, in alcune si crea maggiore empatia, in altre si fatica, alcune sono splendide, altre ti fanno dannare, quindi se non sei duttile, aperto, pronto a cambiare anche strategie e metodologie non otterrai granché, anzi nel contesto attuale potresti anche avere problemi non solo con gli alunni, ma anche con i genitori....per non parlare dei dirigenti, soprattutto se ne capita uno come quello che ho io!

antalia ha scritto:è indiscutibile che si debbano avere delle nozioni di didattica e di psico-pedagogia, ma non sempre chi ha superato il concorso e, in teoria, è stato selezionato, dimostra poi il suo reale valore come docente, ho avuto colleghi di ruolo in seria difficoltà nella gestione della classe, vuoi per carattere, vuoi per incapacità ad applicare quelle teorie apprese nella pratica, alcuni totalmente spaesati e che vedevano alunni prendere il sopravvento ( parlo di liceo, non oso immaginare gli stessi in un contesto più turbolento!)

a mio parere non è così automatica l'equazione ruolo=bravo, precario=improvvisato o incapace!

il lavoro vero l'ho appreso facendolo e dopo aver superato il concorso, nella pratica mi sono confrontata con realtà diverse, ho lavorato in tutte le tipologie di istituti superiori dal professionale al liceo, già quello significa ambienti totalmente diversi in cui cambiano anche l'approccio e la metodologia, oltre agli obiettivi!

La formazione e la teoria possono darti degli input da cui partire, ma se tu non sei in grado di avere flessibilità, se non hai una conoscenza approfondita della tua disciplina e continua voglia di aggiornarti non vai lontano, perché non esiste una classe standard, esistono le classi, in alcune si crea maggiore empatia, in altre si fatica, alcune sono splendide, altre ti fanno dannare, quindi se non sei duttile, aperto, pronto a cambiare anche strategie e metodologie non otterrai granché, anzi nel contesto attuale potresti anche avere problemi non solo con gli alunni, ma anche con i genitori....per non parlare dei dirigenti, soprattutto se ne capita uno come quello che ho io!

e chi dice il contrario? Non credo che ci sia qualcuno che non riconosca valore all'esperienza in classe (e bisognerebbe ricordarlo anche a chi si vanta della propria, ma denigra puerilmente quella dei colleghi di ruolo con anni di carriera alle spalle).
Non è un caso che l'anzianità di servizio venga riconosciuta anche in termini di adeguamento dello stipendio, ma se si passano anni in classe senza mai formarsi una differenza c'è eccome e andrebbe detto chiaramente.

Sostenere che tutto quanto si sia prodotto di studi pedagogici o di didattica in tutti i tempi e tutti i luoghi sia inutile paccottiglia è ridicolo anche considerando l'ampiezza della scelta, paradossale se detto da un insegnante. Non è detto che si debbano usare tutte le strategie, ma non si può dire che non arrivi mai il momento in cui una lettura, un corso o una strategia specifica non possa tornare utile e in ogni caso sostanzia il pluralismo dell'insegnamento

Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

lucetta10 ha scritto:

franco71 ha scritto:

lucetta10 ha scritto:... ma il problema è l'uso che se ne fa, se il precario non abilitato copre lo stesso servizio dell'abilitato per anni, qualcosa non va nel sistema, che dovrebbe invece garantire a tutti gli studenti lo stesso livello di  professionalità docente.

Non si può pensare che l'uso veramente sistemico ma anche distorto di personale senza alcuna formazione non abbia ricadute sul servizio e non abbia responsabilità negli esiti degli ultimi anni.
Una cosa del genere non esiste in nessuna amministrazione.

...

Purtroppo il problema del precariato è trasversale alla pubblica amministrazione, dall'lsu nei Comuni, all'infermiere negli ospedali/rsa, al personale stagionale in alcuni settori etc etc, chiaramente questo non ne giustifica l'esistenza.
Così come comune è la richiesta di stabilizzazione, anzi la scuola è stata esente da richieste esplicite di assunzione solo in base agli anni di servizio. Richiesta che invece sta prendendo piede da parte di alcune forze politiche, proprio perchè non esiste un modello condiviso di reclutamento e la necessità di coprire cattedre vuote aumenta di conseguenza secondo un meccanismo perverso.

è invece diverso: l'infermiere della rsa ha una idoneità alla professione pari a quella dello strutturato dell'ospedale ma diverso trattamento contrattuale, è in ogni caso un infermiere professionista. I precari della pubblica amministrazione (ma anche quelli privati) vengono sempre selezionati, anche per contratti a termine, perfino per stage e praticantato.

La scuola si serve invece di differenti livelli di precario e non si chiede al precario di terza fascia una qualifica specifica e lo si ammette in classe senza abilitazione e senza selezione perchè dovrebbe essere impiegato per periodi BREVI. Se dalla terza fascia si fa quello che si fa in seconda e prima per anni, la colpa non è certo del precario, ma esiste una grossa responsabilità dell'amministrazione che utilizza per anni continuativi, e per un servizio pubblico essenziale, una figura che non si preoccupa mai di formale, sulla cui qualità della didattica non esercita alcun controllo e di cui non fornisce nemmeno alcun monitoraggio.

Aggiungo a scanso di equivoci che il fatto che il sistema non sia collassato aumentando di anno in anno il ricorso a questa modalità, la qualità di questi precari deve anche essere presumibilmente alta, e che si presume che molto si debba al fatto che si saranno avvalsi negli anni della collaborazione del personale di ruolo che si sarà negli anni sobbarcato informalmente di quello che l'amministrazione non fa... perchè LUI può anche millantare solo colleghi di ruolo che gli chiedono di attaccare la cartina alla parete, ma sappiamo bene che tutti i docenti di ruolo forniscono regolarmente programmazioni, suggerimenti, prove di verifica, indicazioni e consigli ai colleghi precari!

Una mia collega di ruolo, mi pare proveniente dall obsoleta " computisteria ", proponeva da anni prove di informatica sempre identiche, troppo teoriche e lontanissime da una certificazione di competenze minime anche del biennio ( come l ecdl).
Ho quindi in questi tre anni stravolto un po la didattica con risultati apprezzati non solo dal preside ma dalle stesse famiglie.
Chiaramente mi attengo alle indicazioni del dipartimento e del responsabile, che stimo come professionista e come docente preparato e rigoroso, indipendentemente dal fatto che sia abilitato.
Oibo', leggo che docenti abilitati NON sanno che anche i precari fanno corsi sulla sicurezza
; )
Faccio alcune considerazioni: il corso l ho fatto nel 2018-2019. Non solo la signora che lo teneva si limitava ad insegnare cose di una banalità sconcertante ma ne questi docenti esterni ( che hanno frequentato la scuola per un mese) ne il referente scolastico si sono accorti delle seguenti cose che IO ho segnalato al dirigente:
Buche davanti al cancello della scuola, pericolose per i disabili.
Un ascensore non a norma per le nuove carrozzine motorizzate, più larghe e pesanti
Cespugli al fondo delle scale di emergenza, che in caso di evacuazione causano la caduta dei primi e gli altri passano loro sopra..
..e altre cazzatine.
La mia è una mentalità acquisita in azienda, l attenzione ai dettagli e la concretezza ..

antalia ha scritto:

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

È esattamente cosa cerco di far capire alla collega capitolina..ma da quell orecchio non ci sente

antalia ha scritto:

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

Ma questo vale per tutte le professioni, ognuna prevede un'attitudine particolare. È difficile fare il commerciale o la commessa se non sei socievole, ma i titoli e le competenze per fare determinati mestieri sono imprescindibili.
Qui si rischia di far passare il messaggio per cui se sei empatico o flessibile o altro puoi fare il docente altrimenti no, invece queste qualità sono un plus non il fondamento della professione.

antalia ha scritto:

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

come in tutte le professioni, ma mentre senza studio, titoli e senza che si venga selezionati non è sufficiente il carisma e l'empatia; studiando e apprendendo artigianalmente e seriamente, da brave formichine gli strumenti del mestiere, si può comunque fare un lavoro dignitoso come avviene per tutte le professioni (ci sono medici architetti avvocati bravi e meno bravi, non è questo il punto).

Il carisma non è una qualità misurabile e non esiste tra l'altro nessuno che se ne dica privo. Quello che non si può avallare è che ci si dichiari professionisti senza la formazione preliminare che viene richiesta a tutti gli altri che appartengono alla medesima professioni e che si pretenda che per pochi non serva studiare e superare concorsi, ma che tutto sia sostituibile con fuffose caratteristiche individuali da acchiappo alunni.

Se poi questo discorso lo fa chi dovrebbe selezionare e valutare gli studenti diventa quanto meno demenziale

La badessa ha scritto:

antalia ha scritto:

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

È esattamente cosa cerco di far capire alla collega capitolina..ma da quell orecchio non ci sente

e chi dice che tu abbia quelle caratteristiche che non si apprendono sui libri? Chi lo ha valutato? Chi ha assistito alle tue lezioni? E soprattutto perchè per te dovrebbe bastare solo una parte del programma visto che ti ritieni anche meglio di un docente di ruolo?

antalia ha scritto:
a mio parere non è così automatica l'equazione ruolo=bravo, precario=improvvisato o incapace!

Questa mi pare una grande ovvietà. Così come sarà più pronto ad affrontare la scuola il docente che arriva da qualche anno di precariato piuttosto che quello che entra in ruolo senza aver mai messo piede in una scuola.

Ma a proposito del tuo DS, immancabile in ogni tuo post, cosa farebbe di male? Tutti voi come docenti stanno chiedendo trasferimento?

lucetta10 ha scritto:

antalia ha scritto:

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

come in tutte le professioni, ma mentre senza studio, titoli e senza che si venga selezionati non è sufficiente il carisma e l'empatia; studiando e apprendendo artigianalmente e seriamente, da brave formichine gli strumenti del mestiere, si può comunque fare un lavoro dignitoso come avviene per tutte le professioni (ci sono medici architetti avvocati bravi e meno bravi, non è questo il punto).

Il carisma non è una qualità misurabile e non esiste tra l'altro nessuno che se ne dica privo. Quello che non si può avallare è che ci si dichiari professionisti senza la formazione preliminare che viene richiesta a tutti gli altri che appartengono alla medesima professioni e che si pretenda che per pochi non serva studiare e superare concorsi, ma che tutto sia sostituibile con fuffose caratteristiche individuali da acchiappo alunni.

Se poi questo discorso lo fa chi dovrebbe selezionare e valutare gli studenti diventa quanto meno demenziale

Mah..dialogo tra sordi.
Io valuto pierino sulla verifica di fisica sulle equazioni di maxwell, che fanno parte della formazione universitaria che la mia laurea attesta..
Sarebbe demenziale..mah .

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

franco71 ha scritto:

lucetta10 ha scritto:... ma il problema è l'uso che se ne fa, se il precario non abilitato copre lo stesso servizio dell'abilitato per anni, qualcosa non va nel sistema, che dovrebbe invece garantire a tutti gli studenti lo stesso livello di  professionalità docente.

Non si può pensare che l'uso veramente sistemico ma anche distorto di personale senza alcuna formazione non abbia ricadute sul servizio e non abbia responsabilità negli esiti degli ultimi anni.
Una cosa del genere non esiste in nessuna amministrazione.

...

Purtroppo il problema del precariato è trasversale alla pubblica amministrazione, dall'lsu nei Comuni, all'infermiere negli ospedali/rsa, al personale stagionale in alcuni settori etc etc, chiaramente questo non ne giustifica l'esistenza.
Così come comune è la richiesta di stabilizzazione, anzi la scuola è stata esente da richieste esplicite di assunzione solo in base agli anni di servizio. Richiesta che invece sta prendendo piede da parte di alcune forze politiche, proprio perchè non esiste un modello condiviso di reclutamento e la necessità di coprire cattedre vuote aumenta di conseguenza secondo un meccanismo perverso.

è invece diverso: l'infermiere della rsa ha una idoneità alla professione pari a quella dello strutturato dell'ospedale ma diverso trattamento contrattuale, è in ogni caso un infermiere professionista. I precari della pubblica amministrazione (ma anche quelli privati) vengono sempre selezionati, anche per contratti a termine, perfino per stage e praticantato.

La scuola si serve invece di differenti livelli di precario e non si chiede al precario di terza fascia una qualifica specifica e lo si ammette in classe senza abilitazione e senza selezione perchè dovrebbe essere impiegato per periodi BREVI. Se dalla terza fascia si fa quello che si fa in seconda e prima per anni, la colpa non è certo del precario, ma esiste una grossa responsabilità dell'amministrazione che utilizza per anni continuativi, e per un servizio pubblico essenziale, una figura che non si preoccupa mai di formale, sulla cui qualità della didattica non esercita alcun controllo e di cui non fornisce nemmeno alcun monitoraggio.

Aggiungo a scanso di equivoci che il fatto che il sistema non sia collassato aumentando di anno in anno il ricorso a questa modalità, la qualità di questi precari deve anche essere presumibilmente alta, e che si presume che molto si debba al fatto che si saranno avvalsi negli anni della collaborazione del personale di ruolo che si sarà negli anni sobbarcato informalmente di quello che l'amministrazione non fa... perchè LUI può anche millantare solo colleghi di ruolo che gli chiedono di attaccare la cartina alla parete, ma sappiamo bene che tutti i docenti di ruolo forniscono regolarmente programmazioni, suggerimenti, prove di verifica, indicazioni e consigli ai colleghi precari!

Una mia collega di ruolo,  mi pare proveniente dall obsoleta " computisteria ", proponeva da anni prove di informatica sempre identiche,  troppo teoriche e lontanissime da una certificazione di competenze minime anche del biennio ( come l ecdl).
Ho quindi in questi tre anni stravolto un po la didattica con risultati apprezzati non solo dal preside ma dalle stesse famiglie.
Chiaramente mi attengo alle indicazioni del dipartimento e del responsabile, che stimo come professionista e come docente preparato e rigoroso,  indipendentemente dal fatto che sia abilitato.
Oibo', leggo che docenti abilitati NON sanno che anche i precari fanno corsi sulla sicurezza
; )
Faccio alcune considerazioni: il corso l ho fatto nel 2018-2019. Non solo la signora che lo teneva si limitava ad insegnare cose di una banalità sconcertante  ma ne questi docenti esterni ( che hanno frequentato la scuola per un mese) ne il referente scolastico si sono accorti delle seguenti cose che IO ho segnalato al dirigente:
Buche davanti al cancello della scuola,  pericolose per i disabili.
Un ascensore non a norma per le nuove carrozzine motorizzate,  più larghe e pesanti
Cespugli al fondo delle scale di emergenza, che in caso di evacuazione causano la caduta dei primi e gli altri passano loro sopra..
..e altre cazzatine.
La mia è una mentalità acquisita in azienda, l attenzione ai dettagli e la concretezza ..

ancora con questa azienda? Non c'è nulla di più lontano dalla logica aziendalista di chi pretenda che il carisma individuale da solo sia suffciente a bypassare la formazione, che non serva aggiornamento, che si debba occupare una posizione senza il controllo della prestazione o il vaglio preliminare della propria idoneità a svolgere l'incarico.

Pensi veramente che un docente non abilitato potrebbe essere responsabile di un dipartimento? E magari impartire ai colleghi indirizzi di didattica?  Altro che a prescindere!
Ti ricordo poi che tu sei quello che qualche anno fa sosteneva la raccolta firme per indicare una buca, ignorando completamente l'esistenza di figure e procedure preposte, che sei lo stesso che prende lucciole per lanterne al voto in CD, non è che non ne abbiamo letti di tuoi "fraintendimenti" sul funzionamento su questo forum!

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

antalia ha scritto:

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

come in tutte le professioni, ma mentre senza studio, titoli e senza che si venga selezionati non è sufficiente il carisma e l'empatia; studiando e apprendendo artigianalmente e seriamente, da brave formichine gli strumenti del mestiere, si può comunque fare un lavoro dignitoso come avviene per tutte le professioni (ci sono medici architetti avvocati bravi e meno bravi, non è questo il punto).

Il carisma non è una qualità misurabile e non esiste tra l'altro nessuno che se ne dica privo. Quello che non si può avallare è che ci si dichiari professionisti senza la formazione preliminare che viene richiesta a tutti gli altri che appartengono alla medesima professioni e che si pretenda che per pochi non serva studiare e superare concorsi, ma che tutto sia sostituibile con fuffose caratteristiche individuali da acchiappo alunni.

Se poi questo discorso lo fa chi dovrebbe selezionare e valutare gli studenti diventa quanto meno demenziale

Mah..dialogo tra sordi.
Io valuto pierino sulla verifica di fisica sulle equazioni di maxwell,  che fanno parte della formazione universitaria che la mia laurea attesta..
Sarebbe demenziale..mah .

sai perchè non capisci? Perchè non hai una formazione da insegnante... di cosa stiamo a parlare se non sai nulla di didattica? Se consideri l'equazione equivalente a insegnare l'equazione?
Chiunque può sapere cosa sia un'equazione o il genitivo assoluto o il complemento di luogo, non serve assolutamente una laurea ma per alcune cose potrebbe bastare un buon diploma. L'insegnante è chi oltre a saperla sa insegnarla, e in più di un modo, a più di una tipologia di discente, questa è la professionalità in più che ignori.
Spesso le cose più semplici sono le più difficili da insegnare: tutti sappiamo scrivere in stampatello o sappiamo la tabellina del due, secondo la tua teoria basterebbe essere un po' marpioni e avere la quinta elementare per saperlo insegnare...

Argomentare con l'aneddotica personale è abbastanza risibile

gugu ha scritto:

antalia ha scritto:
a mio parere non è così automatica l'equazione ruolo=bravo, precario=improvvisato o incapace!

Questa mi pare una grande ovvietà. Così come sarà più pronto ad affrontare la scuola il docente che arriva da qualche anno di precariato piuttosto che quello che entra in ruolo senza aver mai messo piede in una scuola.

Ma a proposito del tuo DS, immancabile in ogni tuo post, cosa farebbe di male? Tutti voi come docenti stanno chiedendo trasferimento?

non tutti, chi riesce a sopportare o accettare di stare in dittatura resta, direi in totale considerando la grandezza dell'istituto e visti i buchi da coprire sono pochi quelli stabili, nell'ultimo anno, è stato un delirio, non a caso, circa 15 movimenti in uscita andati ad aggiungersi alle numerose cattedre già coperte da precari e da graduatorie interne!

lucetta10 ha scritto:

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

antalia ha scritto:

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

come in tutte le professioni, ma mentre senza studio, titoli e senza che si venga selezionati non è sufficiente il carisma e l'empatia; studiando e apprendendo artigianalmente e seriamente, da brave formichine gli strumenti del mestiere, si può comunque fare un lavoro dignitoso come avviene per tutte le professioni (ci sono medici architetti avvocati bravi e meno bravi, non è questo il punto).

Il carisma non è una qualità misurabile e non esiste tra l'altro nessuno che se ne dica privo. Quello che non si può avallare è che ci si dichiari professionisti senza la formazione preliminare che viene richiesta a tutti gli altri che appartengono alla medesima professioni e che si pretenda che per pochi non serva studiare e superare concorsi, ma che tutto sia sostituibile con fuffose caratteristiche individuali da acchiappo alunni.

Se poi questo discorso lo fa chi dovrebbe selezionare e valutare gli studenti diventa quanto meno demenziale

Mah..dialogo tra sordi.
Io valuto pierino sulla verifica di fisica sulle equazioni di maxwell,  che fanno parte della formazione universitaria che la mia laurea attesta..
Sarebbe demenziale..mah .

sai perchè non capisci? Perchè non hai una formazione da insegnante... di cosa stiamo a parlare se non sai nulla di didattica? Se consideri l'equazione equivalente a insegnare l'equazione?
Chiunque può sapere cosa sia un'equazione o il genitivo assoluto o il complemento di luogo, non serve assolutamente una laurea ma per alcune cose potrebbe bastare un buon diploma. L'insegnante è chi oltre a saperla sa insegnarla, e in più di un modo, a più di una tipologia di discente, questa è la professionalità in più che ignori.
Spesso le cose più semplici sono le più difficili da insegnare: tutti sappiamo scrivere in stampatello o sappiamo la tabellina del due, secondo la tua teoria basterebbe essere un po' marpioni e avere la quinta elementare per saperlo insegnare...

Argomentare con l'aneddotica personale è abbastanza risibile

Di questo siamo d accordo
.non sarei mai in grado di insegnare alle elementari , dove il come si insegna è decisamente più importante del cosa si insegna.
Però io parlo del mio e della mia esperienza, non sto affermando che i precari siano meglio tout cour degli abilitati. Ma nemmeno posso accettare queste tue teorie sul bollino di garanzia e sulle prodigiose doti di empatia e capacità di insegnamento dei docenti di lungo corso, che effettivamente non tutti hanno, per il solo fatto di aver superato una selezione

Allora perché non mettiamo un laureando o un diplomato al posto tuo? Il fatto che tu abbia la laurea non è bollino di garanzia su una tua maggior preparazione. Magari il diplomato è un appassionato di fisica e la conosce benissimo, mettiamolo ad insegnare!

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

antalia ha scritto:

saracinesca ha scritto:Se neppure chi è stato selezionato è realmente un bravo docente figuriamoci gli altri.
È ovvio che non si può fare di tutta l'erba un fascio, che alcuni precari sono bravissimi e altri di ruolo da licenziare, che la pratica affina ecc, ma almeno noi che insegniamo ci crediamo nel valore dell'istruzione o no? O tutti possono fare la qualunque, basta la passione e la pratica?
Francamente certi discorsi, soprattutto fatti da docenti, mi lasciano un po' perplessa perché avallano l'idea che per insegnare basti sapere 4 cose e infatti tutti credono di poter insegnare alle elementari solo perché sanno fare le 4 operazioni.

veramente non ho mai detto che non si debba essere formati, al contrario, solo che servono anche altre qualità e capacità che non si apprendono sui libri, ma che sono determinanti in questa professione!

come in tutte le professioni, ma mentre senza studio, titoli e senza che si venga selezionati non è sufficiente il carisma e l'empatia; studiando e apprendendo artigianalmente e seriamente, da brave formichine gli strumenti del mestiere, si può comunque fare un lavoro dignitoso come avviene per tutte le professioni (ci sono medici architetti avvocati bravi e meno bravi, non è questo il punto).

Il carisma non è una qualità misurabile e non esiste tra l'altro nessuno che se ne dica privo. Quello che non si può avallare è che ci si dichiari professionisti senza la formazione preliminare che viene richiesta a tutti gli altri che appartengono alla medesima professioni e che si pretenda che per pochi non serva studiare e superare concorsi, ma che tutto sia sostituibile con fuffose caratteristiche individuali da acchiappo alunni.

Se poi questo discorso lo fa chi dovrebbe selezionare e valutare gli studenti diventa quanto meno demenziale

Mah..dialogo tra sordi.
Io valuto pierino sulla verifica di fisica sulle equazioni di maxwell,  che fanno parte della formazione universitaria che la mia laurea attesta..
Sarebbe demenziale..mah .

sai perchè non capisci? Perchè non hai una formazione da insegnante... di cosa stiamo a parlare se non sai nulla di didattica? Se consideri l'equazione equivalente a insegnare l'equazione?
Chiunque può sapere cosa sia un'equazione o il genitivo assoluto o il complemento di luogo, non serve assolutamente una laurea ma per alcune cose potrebbe bastare un buon diploma. L'insegnante è chi oltre a saperla sa insegnarla, e in più di un modo, a più di una tipologia di discente, questa è la professionalità in più che ignori.
Spesso le cose più semplici sono le più difficili da insegnare: tutti sappiamo scrivere in stampatello o sappiamo la tabellina del due, secondo la tua teoria basterebbe essere un po' marpioni e avere la quinta elementare per saperlo insegnare...

Argomentare con l'aneddotica personale è abbastanza risibile

Di questo siamo d accordo
.non sarei mai in grado di insegnare alle elementari , dove il come si insegna è decisamente più importante del cosa si insegna.
Però io parlo del mio e della mia esperienza,  non sto affermando che i precari siano meglio tout cour degli abilitati. Ma nemmeno posso accettare queste tue teorie sul bollino di garanzia e sulle prodigiose doti di empatia e capacità di insegnamento dei docenti di lungo corso, che effettivamente non tutti hanno, per il solo fatto di aver superato una selezione

L'empatia e le doti fuffose, ti ricordo, le hai tirate fuori tu per quanto mi riguarda l'empatia è tutta fuffa generica e impalpabile. L'innatismo è il contrario della professionalità

Io ho detto e ripeto, che si può essere un insegnante ben più che onesto con una solida formazione e una assunzione per selezione ma senza "tocco", ma non si può essere nemmeno un insegnante, con un presunto talento innato e scarsa o nulla formazione specialistica, che non significa solo sapere risolvere le equazioni