Supplenza scuola paritaria. Pro/Contro. Urgente.

Buongiorno a tutti, avrei bisogno di un parere urgente da parte di persone con più esperienza di me. Sono ad un bivio. Scusate in anticipo la lunghezza del testo.

Ho 26 anni, sono un aspirante docente non ancora iscritto nelle GPS. L'anno scorso ho avuto la fortuna di insegnare lettere per un anno intero in una scuola media statale (classe di concorso A-22). Quest'anno, per paura di non essere di nuovo così fortunato con le MAD, appena mi si è presentata l'occasione di essere chiamato in una scuola media paritaria, ho accettato l'incarico (1 settembre-30 giugno).

Ora mi sto pentendo, perché la carenza di docenti nella scuola pubblica sembra essere così atavica e grave che anche quest'anno, molto probabilmente, si uscirà da graduatoria (prov. di Pavia) e potrei essere chiamato nuovamente. Penso che un incarico nella scuola pubblica, almeno sul sostegno, lo otterrei.

Secondo voi ho fatto bene ad accettare la supplenza presso una scuola paritaria? Sono sempre 12 punti in graduatoria, giusto?

Nel mio ragionamento ho pensato al futuro: in questa scuola paritaria c'è molto gioco di squadra, si tende ad essere una famiglia, tant'è che vi lavorano gli stessi docenti (non abilitati, addirittura senza crediti pf24 o senza laurea magistrale) da anni. La preside mi ha già fatto capire che, nel caso in cui andasse tutto bene, la riconferma per l'anno prossimo sarebbe scontata per me.
Con i concorsi ordinari imminenti (a cui io ovviamente non posso partecipare) e la riapertura delle gps, ho paura di non avere un punteggio competitivo nel pubblico (anche se mi iscriverò nelle GPS con un punteggio medio, ovvero 59 punti nella A-22). Ho paura di essere scavalcato da un sacco di persone e che ovviamente i posti a disposizione per le supplenze si riducano notevolmente a causa dei concorsi.

So che le annualità nelle scuole paritarie non valgono ai fini dei concorsi, per questo mi chiedo se io abbia fatto la scelta giusta o meno. L'obiettivo di poter fidelizzare preside, genitori e alunni della scuola paritaria per avere un salvagente per i prossimi anni, mi ha spinto ad accettare l'incarico. Però questa supplenza, nel caso in cui fra qualche anno ci fosse un nuovo concorso straordinario, non varrebbe nulla ai fini del mio accesso ad esso.

Nel contratto esiste una clausola di rescissione senza giustificazione e senza preavviso valida da entrambe le parti entro 3 mesi dalla stipula. Potrei appellarmi a questa nel caso ricevessi una chiamata da una scuola pubblica per una supplenza annuale. Voi mi consigliate di abbandonare la paritaria nel caso di una supplenza, anche su sostegno (dato che è più probabile), nella scuola statale?

Se l'anno prossimo con 59 punti non dovessi essere chiamato, però, non avrei più la possibilità di contare su quel salvagente di cui parlavo.

Ps. È vero che secondo il contratto AGIDAE un docente non abilitato può essere assunto per massimo 7 anni (36 mesi + altri 48)? Se, allo scadere del settimo anno, il docente non ottiene l'abilitazione che cosa succede? Non può essere assunto in nessuna scuola paritaria religiosa per il resto della vita?

Scusate, sono un pochino confuso. Non riesco a capire se io abbia fatto una scelta saggia o scellerata.

Grazie mille e perdonate la lunghezza del messaggio.

è difficile dare consigli. però nelle tue valutazioni ti suggerisco di inserire anche (come punto a favore del lavoro nella paritaria) la possibilità di insegnare per due o più anni nelle medesime classi. questa è un'esperienza che come precario nello Stato è preclusa ma a me sembra importantissima per formarsi come docente. naturalmente in ordine agli accessi a concorsi straordinari sarebbe uno svantaggio. a mio modo di vedere la tua scelta ha delle buone ragioni. nel casino della scuola italiana la scelta "giusta" non esiste. a volte si ha fortuna, a volte molta sfortuna. quindi ha senso scegliere secondo quello che ti fa stare meglio come docente

Sono d'accordo con Paola. Inoltre considera che nei prossimi anni dovranno comunque bandire altri concorsi ordinari, quindi l'opportunità per entrare nelle scuole statali non da GPS. Secondo me, se ti trovi bene nella scuola paritaria, potresti rimanere e valutare di iscriverti in GPS l'anno prossimo. E' vero che avrai meno punti (mi pare che siano dimezzati se il servizio è prestato nelle paritarie) ma nel frattempo puoi aumentare esperienza e professionalità con corsi o webinar su metodologie didattiche, TIC, ecc. Questo sia per una eventuale conferma l'anno prossimo nella paritaria sia ai fini del concorso pubblico: ne trovi di molto validi anche gratuiti.
Sul contratto AGIDAE non so, ma i 36+48 mesi penso si riferiscano a uno stesso datore di lavoro.

tutto vero quanto dice Halina, tranne che i punti – insegnando nelle paritarie – sono i medesimi che si maturano nelle statali. lo svantaggio perciò riguarda solo la possibilità di partecipare a procedure straordinarie dopo 3 anni di supplenze per lo Stato. sul contratto AGIDAE confermo: per quel che mi risulta, superata la soglia 36 + 48, è sempre possibile lavorare per un'altra paritaria.

Gli svantaggi riguardano anche la ricostruzione di carriera, la graduatoria interna e la mobilità quando entrerete in ruolo. Poi ognuno fa le sue scelte, ma è bene saperlo e tenerne conto fin da adesso perché c'è chi lo scopre e se ne lamenta dopo.
Io credo che nella statale continueranno ad esserci molte supplenze (soprattutto per questa classe di concorso e in Lombardia), anche se faranno i concorsi (la maggior parte delle persone assunte vi precederà in graduatoria, perciò avrete meno persone davanti per le supplenze).