Voti dopati alle medie
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donadoni
Emmeline
6 partecipanti
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Voti dopati alle medie
Mi capita sempre più spesso di alunni delle medie che vivono con frustrazione un 6 o un 7 fino al punto da mettersi a piangere a dirotto, da farmi scrivere dalle mamme; alunni spesso fragili o che non hanno minimamente studiato, e che meriterebbero anche di meno. Ma che sta succedendo? Abbiamo perso il senso della misura nella valutazione? Perché i colleghi fanno piovere i 9 e i 10 così generosamente? Capisco che tutti abbiamo famiglia, ma siamo sicuri che stiamo facendo il bene educativo e morale di questi ragazzi?
Emmeline- Messaggi : 1141
Data d'iscrizione : 31.03.12
Re: Voti dopati alle medie
No, non si fa il bene dei ragazzi , si danno i 9 e i 10 per non avere problemi con i genitori e con i ds che spingono sempre per non scendere sotto il 6, tanto il parere dei prof sul dopo medie non e' tenuto per niente in considerazione e ci ritroviamo al liceo classico o scientifico gente uscita con 6 alle medie a cui e' stato dato un altro orientamento naturalmente inascoltato, e anche le superiori sono scadute , un diploma non lo si nega piu' a nessuno, escono semi analfabeti e si iscrivono pure all' universita' , arriveremo a trasformare la scuola italiana in un parcheggio , toglieranno esami maturita' voti, come gia' avviene in altri paesi
donadoni- Messaggi : 3392
Data d'iscrizione : 21.04.16
Località : toscana
Re: Voti dopati alle medie
eviterei di fare delle generalizzazioni o banalizzazioni.
Non tutti i colleghi delle medie regalano i 9 e i 10, anzi direi che sono in pochissimi a farlo.
Non tutti gli alunni piangono se vanno al di sotto del 9, ma solo quelli più fragili di loro. Inoltre sulla valutazione sono stati scritti migliaia di libri e si sa che ci sono posizioni piuttosto differenziate.
La realtà è molto più complessa a partire dal fatto che, al di là dei voti messi, le elementari non riescono a conseguire l'alfabetizzazione di base e le medie, dovendosi occupare più del recupero che dell'avanzamento delle conoscenze, arrancano; per non parlare dell'idea malsana che la didattica e con essa la valutazione debbano essere personalizzate e individualizzate, perciò se Gigetto non sa scrivere in italiano o fare un'operazione, ma si impegna tanto, una certa linea del pensiero docimologico ritiene che vada comunque premiato con un bel voto, fregandosene del raggiungimento degli obiettivi didattici minimi.
Aggiungerei poi che con la conversione "competenziale" della didattica si è andati verso una semplificazione estrema degli obiettivi e la ricerca dell'aspetto pratico e ludico ad essa connessa va contro lo sviluppo del pensiero astratto e complesso. Tutto questo concentrarsi sull'individuo-alunno e quindi sui suoi presunti diritti, anziché sui suoi doveri e sugli obiettivi da raggiungere, fa sì che tutta quella parte della scuola che ancora rimane ancorata all'impegno, alla valutazione, alle conoscenze e alla didattica sia vista malissimo da una parte ormai maggioritaria che ha destrutturato il senso della scuola rendendola un servizio alla persona, e non alla collettività; oggi la psicologia e la pedagogia prevalgono largamente sulla didattica, la sociologia, l'aspetto politico della scuola.
Noi docenti delle medie siamo costretti a lavorare in questo contesto, a volte cercando faticosamente di andare controcorrente, altre volte lasciandoci trasportare. Ma è un contesto che non abbiamo né creato né scelto, ma che subiamo. Chi ha fatto delle buone elementari è destinato a fare un buon percorso scolastico alle medie; chi invece ha imparato in un contesto di sistematica riduzione degli obiettivi e di forte individualizzazione si trova ad arrancare e ad uscire dalle medie senza aver acquisito né le dovute conoscenze, né il metodo di studio.
Non tutti i colleghi delle medie regalano i 9 e i 10, anzi direi che sono in pochissimi a farlo.
Non tutti gli alunni piangono se vanno al di sotto del 9, ma solo quelli più fragili di loro. Inoltre sulla valutazione sono stati scritti migliaia di libri e si sa che ci sono posizioni piuttosto differenziate.
La realtà è molto più complessa a partire dal fatto che, al di là dei voti messi, le elementari non riescono a conseguire l'alfabetizzazione di base e le medie, dovendosi occupare più del recupero che dell'avanzamento delle conoscenze, arrancano; per non parlare dell'idea malsana che la didattica e con essa la valutazione debbano essere personalizzate e individualizzate, perciò se Gigetto non sa scrivere in italiano o fare un'operazione, ma si impegna tanto, una certa linea del pensiero docimologico ritiene che vada comunque premiato con un bel voto, fregandosene del raggiungimento degli obiettivi didattici minimi.
Aggiungerei poi che con la conversione "competenziale" della didattica si è andati verso una semplificazione estrema degli obiettivi e la ricerca dell'aspetto pratico e ludico ad essa connessa va contro lo sviluppo del pensiero astratto e complesso. Tutto questo concentrarsi sull'individuo-alunno e quindi sui suoi presunti diritti, anziché sui suoi doveri e sugli obiettivi da raggiungere, fa sì che tutta quella parte della scuola che ancora rimane ancorata all'impegno, alla valutazione, alle conoscenze e alla didattica sia vista malissimo da una parte ormai maggioritaria che ha destrutturato il senso della scuola rendendola un servizio alla persona, e non alla collettività; oggi la psicologia e la pedagogia prevalgono largamente sulla didattica, la sociologia, l'aspetto politico della scuola.
Noi docenti delle medie siamo costretti a lavorare in questo contesto, a volte cercando faticosamente di andare controcorrente, altre volte lasciandoci trasportare. Ma è un contesto che non abbiamo né creato né scelto, ma che subiamo. Chi ha fatto delle buone elementari è destinato a fare un buon percorso scolastico alle medie; chi invece ha imparato in un contesto di sistematica riduzione degli obiettivi e di forte individualizzazione si trova ad arrancare e ad uscire dalle medie senza aver acquisito né le dovute conoscenze, né il metodo di studio.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: Voti dopati alle medie
herman il lattoniere ha scritto:eviterei di fare delle generalizzazioni o banalizzazioni.
Non tutti i colleghi delle medie regalano i 9 e i 10, anzi direi che sono in pochissimi a farlo.
Non tutti gli alunni piangono se vanno al di sotto del 9, ma solo quelli più fragili di loro. Inoltre sulla valutazione sono stati scritti migliaia di libri e si sa che ci sono posizioni piuttosto differenziate.
La realtà è molto più complessa a partire dal fatto che, al di là dei voti messi, le elementari non riescono a conseguire l'alfabetizzazione di base e le medie, dovendosi occupare più del recupero che dell'avanzamento delle conoscenze, arrancano; per non parlare dell'idea malsana che la didattica e con essa la valutazione debbano essere personalizzate e individualizzate, perciò se Gigetto non sa scrivere in italiano o fare un'operazione, ma si impegna tanto, una certa linea del pensiero docimologico ritiene che vada comunque premiato con un bel voto, fregandosene del raggiungimento degli obiettivi didattici minimi.
Aggiungerei poi che con la conversione "competenziale" della didattica si è andati verso una semplificazione estrema degli obiettivi e la ricerca dell'aspetto pratico e ludico ad essa connessa va contro lo sviluppo del pensiero astratto e complesso. Tutto questo concentrarsi sull'individuo-alunno e quindi sui suoi presunti diritti, anziché sui suoi doveri e sugli obiettivi da raggiungere, fa sì che tutta quella parte della scuola che ancora rimane ancorata all'impegno, alla valutazione, alle conoscenze e alla didattica sia vista malissimo da una parte ormai maggioritaria che ha destrutturato il senso della scuola rendendola un servizio alla persona, e non alla collettività; oggi la psicologia e la pedagogia prevalgono largamente sulla didattica, la sociologia, l'aspetto politico della scuola.
Noi docenti delle medie siamo costretti a lavorare in questo contesto, a volte cercando faticosamente di andare controcorrente, altre volte lasciandoci trasportare. Ma è un contesto che non abbiamo né creato né scelto, ma che subiamo. Chi ha fatto delle buone elementari è destinato a fare un buon percorso scolastico alle medie; chi invece ha imparato in un contesto di sistematica riduzione degli obiettivi e di forte individualizzazione si trova ad arrancare e ad uscire dalle medie senza aver acquisito né le dovute conoscenze, né il metodo di studio.
Concordo.
Il problema sta alla primaria, alle medie arrivano ragazzini che non hanno idea di come si sta in classe e non sanno scrivere e fare di conto. Noi cerchiamo di recuperare il recuperabile, ma non è nemmeno giusto lasciare bloccati ragazzi capaci e che possono raggiungere un buon livello di preparazione. Così, visto che non si può restare in una fase di stallo e che questi ragazzi, pur con le difficoltà e lacune, e anche con la scarsa volontà di andare a scuola, nella scuola che vogliono al ministero, devono andare avanti, si ritrovano a avere una sufficienza stentata. Questo determina una reazione a catena che fa alzare i voti di tutti gli altri.
Spesso, per quanto mi riguarda, è questo che mi fa mettere delle valutazioni più alte.
Seriol85- Messaggi : 686
Data d'iscrizione : 13.02.13
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