Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
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Ire
herman il lattoniere
Scuola70
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Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
Io noto che vi è la tendenza sempre più diffusa a non punire e sanzionare gli alunni PDA (anche quelli che non hanno diagnosi di disturbi comportamentali) che si rendono colpevoli di violazione delle regole di convivenza civile e scolastica. Di fronte ad un disabile (anche lieve) che commette atti di vessazione verso i compagni, mancanza di rispetto verso gli insegnanti, si cerca sempre di giustificarlo facendo appello alla sua diversità e disabilità, ma in questo modo i disabili imparano solo che la loro condizione li rende di fatto impuniti e pensano proprio: "Tanto non mi fanno niente, perché mi considerano diverso e meritevole di un trattamento speciale". Questa tendenza, oltre ad essere buonista, è contro l'inclusione, proprio perché la vera inclusione presuppone che il disabile sia trattato come gli altri quando viola le regole e non in maniera diversa. La diversità di trattamento insegna al disabile che può approfittare della sua condizione per agire come vuole.
Ad esempio in una mia classe vi è appunto un PDA lieve che vessa e bullizza costantemente un compagno, ma proprio per la sua diagnosi non è stato mai punito per questo, nonostante anche le proteste continue del genitore dell'allievo vessato. Un altro alunno con diagnosi di DOP ha persino detto: "Posso fare quello che voglio tanto non sarò mai sospeso". Quindi siamo di fronte ad una deriva diseducativa, come se la certificazione sia un lasciapassare per ogni comportamento o quasi.
Anche voi notate tutto questo?
Ad esempio in una mia classe vi è appunto un PDA lieve che vessa e bullizza costantemente un compagno, ma proprio per la sua diagnosi non è stato mai punito per questo, nonostante anche le proteste continue del genitore dell'allievo vessato. Un altro alunno con diagnosi di DOP ha persino detto: "Posso fare quello che voglio tanto non sarò mai sospeso". Quindi siamo di fronte ad una deriva diseducativa, come se la certificazione sia un lasciapassare per ogni comportamento o quasi.
Anche voi notate tutto questo?
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
Sarei contento se un giorno tutti noi che facciamo parte del mondo scolastico la smettessimo di usare delle sigle che incasellano gli alunni e medicalizzano la scuola. Leggo la nuova sigla, non la conosco, vado a cercarla su internet e scopro, senza alcun sorpresa, che gli alunni "con" PDA sono soggetti a disturbi comportamentali, relazionali e dell'ansia non emendabili, per tutta la vita: cioè non solo non "guariranno" mai, ma neanche miglioreranno mai. Se si parte da questa premessa non c'è alcuna speranza di recupero, sia pur lieve, di questi alunni; logicamente ne consegue che non solo qualunque forma di sanzione è inutile e controproducente, ma anche i tentativi "relazionali" di arginarne le conseguenze o di indurre miglioramenti di altro tipo, per esempio negli apprendimenti, rischiano di essere tempo perso. In quest'ottica disperata e disperante cessa la funzione della scuola, cessa la funzione degli insegnanti curricolari, cessa la funzione degli insegnanti di sostegno.
Fatta questa premessa, non c'è alcuna risposta alla domanda che hai posto. L'unica strada è lavorarci sopra, consapevoli del fatto che non sono le sanzioni che miglioreranno il comportamento dell'alunno, così come non sono le botte a fare il figlio educato. Bisogna cercare di instaurare un rapporto educativo con l'alunno, anche se è difficile, anche se è impossibile, anche se la diagnosi dice che non migliorerà mai. E' ovvio che i comportamenti scorretti vanno comunque prevenuti, limitati, circoscritti e repressi, che bisognerà evitare che Gigetto picchi Pierino o che lanci oggetti dalla finestra o che si lanci in chissà quali altre scorribande. In questo senso è necessario che tutti i docenti siano a conoscenza delle difficoltà oggettive dell'alunno e che seguano la stessa linea educativa.
Purtroppo invece succede il contrario. Ho un alunno con comportamenti scorretti analoghi a quelli del tuo, difficilissimo da trattare, ma c'è una totale confusione nel consiglio di classe riguardo alle strategie da adottare, tra docenti di sostegno che vorrebbero cambiare l'approccio di tutti gli altri colleghi imponendo il loro, docenti che fanno finta che il problema, e con esso l'alunno, non esistano, docenti che fanno gli amiconi, docenti che adottano una linea rigida, senza alcuna empatia, altri che consentono all'alunno di fare "il che gli pare", per non parlare dell'assistente educativo e dei bidelli che a loro volta adottano approcci in contrasto con tutti gli altri. Morale della favola: totale intrattabilità del caso, totale confusione, totale regresso sia dal punto di vista scolastico che da quello comportamentale.
Fatta questa premessa, non c'è alcuna risposta alla domanda che hai posto. L'unica strada è lavorarci sopra, consapevoli del fatto che non sono le sanzioni che miglioreranno il comportamento dell'alunno, così come non sono le botte a fare il figlio educato. Bisogna cercare di instaurare un rapporto educativo con l'alunno, anche se è difficile, anche se è impossibile, anche se la diagnosi dice che non migliorerà mai. E' ovvio che i comportamenti scorretti vanno comunque prevenuti, limitati, circoscritti e repressi, che bisognerà evitare che Gigetto picchi Pierino o che lanci oggetti dalla finestra o che si lanci in chissà quali altre scorribande. In questo senso è necessario che tutti i docenti siano a conoscenza delle difficoltà oggettive dell'alunno e che seguano la stessa linea educativa.
Purtroppo invece succede il contrario. Ho un alunno con comportamenti scorretti analoghi a quelli del tuo, difficilissimo da trattare, ma c'è una totale confusione nel consiglio di classe riguardo alle strategie da adottare, tra docenti di sostegno che vorrebbero cambiare l'approccio di tutti gli altri colleghi imponendo il loro, docenti che fanno finta che il problema, e con esso l'alunno, non esistano, docenti che fanno gli amiconi, docenti che adottano una linea rigida, senza alcuna empatia, altri che consentono all'alunno di fare "il che gli pare", per non parlare dell'assistente educativo e dei bidelli che a loro volta adottano approcci in contrasto con tutti gli altri. Morale della favola: totale intrattabilità del caso, totale confusione, totale regresso sia dal punto di vista scolastico che da quello comportamentale.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
Nemmeno io conoscevo PDA e una ricerca veloce mi dice questo
La PDA (Pathological Demand Avoidance) o Sindrome da Evitamento Estremo delle Richeste è un sottogruppo dello Spettro Autistico inizialmente studiato da Elizabeth Newton. Le persone con la PDA evitano le richieste fatte dagli altri a causa dei loro alti livelli di ansia
Quindi una patologia. Non ne so davvero nulla ma la definizione stessa dice che punire serve a niente.
Forse ci sono strategie, sicuramente l'alunno dovrà essere seguito e probabilmente sarebbe aiutato da farmaci ansiolitici e appositi trainings con personale esperto. Tutte cose che riguardano la vita privata. A scuola.... bella sfida per tutti. Il lavoro con gli specialisti che entrano e dicono cosa fare penso sia irrinunciabile.
Le punizioni, Scuola70, sono utili se vengono comprese da chi le subisce altrimenti servono solo a scaricare la tensione degli altri (che possono anche prenders, allo scopo, un bel punching ball) e contemporaneamente ad inasprire e sconcertare chi non in grado i comprendere l'errore si sente solo trattato male ,agari facendolo reagire peggio
La PDA (Pathological Demand Avoidance) o Sindrome da Evitamento Estremo delle Richeste è un sottogruppo dello Spettro Autistico inizialmente studiato da Elizabeth Newton. Le persone con la PDA evitano le richieste fatte dagli altri a causa dei loro alti livelli di ansia
Quindi una patologia. Non ne so davvero nulla ma la definizione stessa dice che punire serve a niente.
Forse ci sono strategie, sicuramente l'alunno dovrà essere seguito e probabilmente sarebbe aiutato da farmaci ansiolitici e appositi trainings con personale esperto. Tutte cose che riguardano la vita privata. A scuola.... bella sfida per tutti. Il lavoro con gli specialisti che entrano e dicono cosa fare penso sia irrinunciabile.
Le punizioni, Scuola70, sono utili se vengono comprese da chi le subisce altrimenti servono solo a scaricare la tensione degli altri (che possono anche prenders, allo scopo, un bel punching ball) e contemporaneamente ad inasprire e sconcertare chi non in grado i comprendere l'errore si sente solo trattato male ,agari facendolo reagire peggio
Re: Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
herman il lattoniere ha scritto:
CUT
questo senso è necessario che tutti i docenti siano a conoscenza delle difficoltà oggettive dell'alunno e che seguano la stessa linea educativa.
Purtroppo invece succede il contrario. Ho un alunno con comportamenti scorretti analoghi a quelli del tuo, difficilissimo da trattare, ma c'è una totale confusione nel consiglio di classe riguardo alle strategie da adottare, tra docenti di sostegno che vorrebbero cambiare l'approccio di tutti gli altri colleghi imponendo il loro, docenti che fanno finta che il problema, e con esso l'alunno, non esistano, docenti che fanno gli amiconi, docenti che adottano una linea rigida, senza alcuna empatia, altri che consentono all'alunno di fare "il che gli pare", per non parlare dell'assistente educativo e dei bidelli che a loro volta adottano approcci in contrasto con tutti gli altri. Morale della favola: totale intrattabilità del caso, totale confusione, totale regresso sia dal punto di vista scolastico che da quello comportamentale.
Questa. da incorniciare, è la risposta a quelli che chiedono a cosa serva il PDP nei casi non di DSA. l'univocità è fondamentale e il raccordo con la famiglia affinchè il ragazzo trovi ovunque le stesse risposte è irrinunciabile
Re: Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
Ire ha scritto:Nemmeno io conoscevo PDA e una ricerca veloce mi dice questo
La PDA (Pathological Demand Avoidance) o Sindrome da Evitamento Estremo delle Richeste è un sottogruppo dello Spettro Autistico inizialmente studiato da Elizabeth Newton. Le persone con la PDA evitano le richieste fatte dagli altri a causa dei loro alti livelli di ansia
Almeno, mettiamo a verbale che Ire, per la prima volta in assoluto, parlando di una certa patologia, disturbo, anomalia psicologica, problema di apprendimento o bes assortito, abbia ammesso che non ne sapeva niente e che è la prima volta che la sente nominare, come del resto molti altri di noi.
In attesa che tra una settimana o due si dichiari espertissima di PDA (come finora è stata espertissima di dislessia, di bullismo, di disturbi oppositivi e di chissà quant'altro), e quindi riparta all'attacco con il ditino imparatore alzato e ci rimproveri tutti per quanto siamo ignoranti su qualcosa di cui invece lei è esperta, perché basterebbe informarsi, basterebbe aver voglia di aggiornarsi, ma lei ce l'ha e noi no...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
paniscus_2.1 ha scritto:
Almeno, mettiamo a verbale che Ire, per la prima volta in assoluto, parlando di una certa patologia, disturbo, anomalia psicologica, problema di apprendimento o bes assortito, abbia ammesso che non ne sapeva niente e che è la prima volta che la sente nominare, come del resto molti altri di noi.
In attesa che tra una settimana o due si dichiari espertissima di PDA (come finora è stata espertissima di dislessia, di bullismo, di disturbi oppositivi e di chissà quant'altro), e quindi riparta all'attacco con il ditino imparatore alzato e ci rimproveri tutti per quanto siamo ignoranti su qualcosa di cui invece lei è esperta, perché basterebbe informarsi, basterebbe aver voglia di aggiornarsi, ma lei ce l'ha e noi no...
Non è un mio caso, cara Paniscus, per cui non arriverò tra una settimana a dichiararmi esperta. Così come non mi DICHIARO esperta degli altri argomenti che hai citato. Sono cose di cui mi occupo e, dovendomene occupare, studio. Da qui a diventare esperti ce ne vuole. Studiando imparo e imparando condivido quello che ho imparato quando mi capita di trovarmi a discutere- Se non so non ho problemi a dirlo- Puoi stare certa di una cosa, Paniscus: se diventasse un caso dei miei sicuramente non agirei secondo sentimento ma mi metterei a studiare. Penso si faccia così: si parla se si conosce, altrimenti si ascolta- Comunque non credevo di essere tanto importante da renderti così contenta (insieme a Gattopardo). Ne sono lieta : -)
e così ti confermo: io ce l'ho. Tu..,.,. non ne ho idea
Re: Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
I capi , gli scheletri, i cavalieri...
Ho voluto rispondere per enimmi.
Ho voluto rispondere per enimmi.
balanzone21- Messaggi : 773
Data d'iscrizione : 29.08.21
Re: Perché i PDA di fatto non sono sanzionabili?
Ire ha scritto:Non è un mio caso,
Quindi tu "hai dei casi", oppure "segui dei casi".
Buono a sapersi.
Però non si è ancora capito che mestiere fai.
Sei psicologa?
Sei pedagogista?
Sei educatrice professionale?
Sei assistente sociale?
Sei "tutor di apprendimento"?
Sei "counselor"?
Esplicita, per favore!
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
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