Conciliare il lavoro di insegnante e la famiglia: mi conviene cambiare lavoro?
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Conciliare il lavoro di insegnante e la famiglia: mi conviene cambiare lavoro?
Ciao a tutti,
apro questo post per chiedere alcuni consigli e pareri spassionati.
Io ho una laurea in Lettere Moderne, mai sfruttata in quel senso perché dopo l'università ho lavorato in tutt'altro ambito. Ora lavoro da circa 5 anni in un'agenzia di comunicazione dove faccio la grafica e la copywriter, è un lavoro part-time 6 ore, con stipendio non altissimo ma tutto sommato mi va bene perché sono molto tranquilli (se ho bisogno di prendere permessi non mi fanno problemi) e l'ambiente con i colleghi è molto bello e amichevole.
Ah, dimenticavo di dire che ho 34 anni e due bambine di 4 anni e 1 anno e mezzo che vanno all'asilo entrambe.
Da pochi giorni ho deciso di riprendere in mano gli studi e dare quei pochi esami che mi mancano per avere l'abilitazione A22 per l'insegnamento appunto nelle scuole medie, sia perché mi sembrava un peccato non completare il percorso di studi che stupidamente all'epoca non ho pensato di integrare sia per altri 2 motivi che ora vi spiego.
1) Pare che fra un paio d'anni la mia azienda sposterà la sede a un'ora di distanza da casa mia e quindi per me sarebbe davvero poco gestibile (anche perché non ho i nonni molto disponibili).
2) Il mio lavoro, per quanto mi piaccia e sia tranquillo, non mi dà una grandissima soddisfazione personale. Mi piacerebbe fare qualcosa di più utile agli altri, qualcosa di socialmente di valore, non so se mi spiego. Quando studiavo ho spesso dato lezioni private, ho un buon carattere empatico e tutti mi dicono che mi ci vedrebbero come insegnante (anche se io preferirei alle elementari, ma vabbè), ma di fatto non ho alcuna esperienza nel mondo della scuola. Ho tante amiche insegnanti, ma non riesco ad avere da loro un giudizio imparziale, c'è chi me ne parla malissimo e chi benissimo. Io vedo il lavoro di insegnante come uno strumento per "piantare" dei semini nelle nuove generazioni, da una parte sento che sarebbe qualcosa di molto in linea con il mio carattere e la mia predisposizione personale, dall'altro ho paura di mollare un lavoro sicuro e tutto sommato "ok" per quello che sarebbe di fatto un salto nel vuoto.
Quindi volevo chiedere a voi insegnanti prima di tutto se mi consigliereste di lasciare un lavoro d'ufficio per il mondo della scuola (ovvero ne vale la pena al giorno d'oggi? Io non prendo un grande stipendio, come dicevo, ma il mio lavoro è tranquillo e non con grosse responsabilità, il che è sicuramente un vantaggio da una parte ma dall'altro non soddisfa pienamente le mie ambizioni personali) e poi se il lavoro di insegnante è davvero così comodo per una mamma con pochissimi aiuti (considerando riunioni, consigli di classe, colloqui ecc....).
Spero di ricevere tante risposte!! Vi ringrazio (:
apro questo post per chiedere alcuni consigli e pareri spassionati.
Io ho una laurea in Lettere Moderne, mai sfruttata in quel senso perché dopo l'università ho lavorato in tutt'altro ambito. Ora lavoro da circa 5 anni in un'agenzia di comunicazione dove faccio la grafica e la copywriter, è un lavoro part-time 6 ore, con stipendio non altissimo ma tutto sommato mi va bene perché sono molto tranquilli (se ho bisogno di prendere permessi non mi fanno problemi) e l'ambiente con i colleghi è molto bello e amichevole.
Ah, dimenticavo di dire che ho 34 anni e due bambine di 4 anni e 1 anno e mezzo che vanno all'asilo entrambe.
Da pochi giorni ho deciso di riprendere in mano gli studi e dare quei pochi esami che mi mancano per avere l'abilitazione A22 per l'insegnamento appunto nelle scuole medie, sia perché mi sembrava un peccato non completare il percorso di studi che stupidamente all'epoca non ho pensato di integrare sia per altri 2 motivi che ora vi spiego.
1) Pare che fra un paio d'anni la mia azienda sposterà la sede a un'ora di distanza da casa mia e quindi per me sarebbe davvero poco gestibile (anche perché non ho i nonni molto disponibili).
2) Il mio lavoro, per quanto mi piaccia e sia tranquillo, non mi dà una grandissima soddisfazione personale. Mi piacerebbe fare qualcosa di più utile agli altri, qualcosa di socialmente di valore, non so se mi spiego. Quando studiavo ho spesso dato lezioni private, ho un buon carattere empatico e tutti mi dicono che mi ci vedrebbero come insegnante (anche se io preferirei alle elementari, ma vabbè), ma di fatto non ho alcuna esperienza nel mondo della scuola. Ho tante amiche insegnanti, ma non riesco ad avere da loro un giudizio imparziale, c'è chi me ne parla malissimo e chi benissimo. Io vedo il lavoro di insegnante come uno strumento per "piantare" dei semini nelle nuove generazioni, da una parte sento che sarebbe qualcosa di molto in linea con il mio carattere e la mia predisposizione personale, dall'altro ho paura di mollare un lavoro sicuro e tutto sommato "ok" per quello che sarebbe di fatto un salto nel vuoto.
Quindi volevo chiedere a voi insegnanti prima di tutto se mi consigliereste di lasciare un lavoro d'ufficio per il mondo della scuola (ovvero ne vale la pena al giorno d'oggi? Io non prendo un grande stipendio, come dicevo, ma il mio lavoro è tranquillo e non con grosse responsabilità, il che è sicuramente un vantaggio da una parte ma dall'altro non soddisfa pienamente le mie ambizioni personali) e poi se il lavoro di insegnante è davvero così comodo per una mamma con pochissimi aiuti (considerando riunioni, consigli di classe, colloqui ecc....).
Spero di ricevere tante risposte!! Vi ringrazio (:
Ospite- Ospite
Re: Conciliare il lavoro di insegnante e la famiglia: mi conviene cambiare lavoro?
Dal momento che hai un part time penso che tu possa accettare qualche supplenza e vedere cosa ti sembra l'insegnamento. Ti sconsiglio vivamente di abbandonare il tuo lavoro e di buttarti nel buio.
Se leggi un po' il forum e le varie testimonianze dei docenti, forse ti farai un'idea più chiara.
Se leggi un po' il forum e le varie testimonianze dei docenti, forse ti farai un'idea più chiara.
Anto14- Messaggi : 697
Data d'iscrizione : 25.11.12
Re: Conciliare il lavoro di insegnante e la famiglia: mi conviene cambiare lavoro?
Buongiorno,
premetto che il lavoro di insegnante può senz'altro riservare qualche soddisfazione per chi ne vede l'utilità sociale, ma è capace anche di generare tanta frustrazione quando i propri tentativi cadono nel vuoto, vuoi per indifferenza da parte di alcuni studenti con le loro famiglie, vuoi per i limiti del "sistema", ovvero dei vincoli di cui soffre il ruolo del docente, la frequente mancanza di collaborazione dei colleghi, le priorità della dirigenza che spesso non coincidono con le tue, eccetera. Se ci si trova nella scuola giusta si viene ripagati pienamente dei propri sforzi, ma in caso contrario c'è da tenere duro e andare avanti.
Detto ciò, senz'altro ora devi continuare con gli esami integrativi e iscriverti appena possibile alle GPS, facendo attenzione al requisiti dei CFU in discipline psicopedagogiche che mi sembra vogliano alzare da 24 a 60.
Successivamente potrai valutare direttamente la disponibilità di posti nella tua provincia in base alle convocazioni che ti arriveranno. Con un po' di fortuna, se sei part-time, riuscirai a incastrare una supplenza di poche ore grazie alla quale potrai immergerti in maniera soft nella realtà scolastica.
La vera svolta naturalmente sarebbe quella di poter fare e superare il concorso ordinario che adesso vogliono bandire a cadenza annuale.
Il cosiddetto lavoro sommerso degli insegnanti te lo puoi in genere organizzare come vuoi, visto che nessuno può obbligarti ad andare a scuola al di fuori degli orari di servizio (a volte possono essere molto insistenti, ma davanti a un docente che conosce i propri diritti devono desistere). Purtroppo però nel servizio rientrano anche le riunioni pomeridiane, che possono essere tante e non puoi sfuggire. I collegi vengono convocati almeno 5 giorni prima, per i consigli e il resto in genere si sa qualche mese prima. Si può sperare che le scuole decidano di continuare a svolgerli online, ma non ne sarei troppo sicuro.
Le uniche agevolazioni di cui puoi godere sono quelle relative alle malattie dei figli, che però vanno scemando a partire dai 3 anni di età e se non erro decadono completamente dai 12 anni in poi.
premetto che il lavoro di insegnante può senz'altro riservare qualche soddisfazione per chi ne vede l'utilità sociale, ma è capace anche di generare tanta frustrazione quando i propri tentativi cadono nel vuoto, vuoi per indifferenza da parte di alcuni studenti con le loro famiglie, vuoi per i limiti del "sistema", ovvero dei vincoli di cui soffre il ruolo del docente, la frequente mancanza di collaborazione dei colleghi, le priorità della dirigenza che spesso non coincidono con le tue, eccetera. Se ci si trova nella scuola giusta si viene ripagati pienamente dei propri sforzi, ma in caso contrario c'è da tenere duro e andare avanti.
Detto ciò, senz'altro ora devi continuare con gli esami integrativi e iscriverti appena possibile alle GPS, facendo attenzione al requisiti dei CFU in discipline psicopedagogiche che mi sembra vogliano alzare da 24 a 60.
Successivamente potrai valutare direttamente la disponibilità di posti nella tua provincia in base alle convocazioni che ti arriveranno. Con un po' di fortuna, se sei part-time, riuscirai a incastrare una supplenza di poche ore grazie alla quale potrai immergerti in maniera soft nella realtà scolastica.
La vera svolta naturalmente sarebbe quella di poter fare e superare il concorso ordinario che adesso vogliono bandire a cadenza annuale.
Il cosiddetto lavoro sommerso degli insegnanti te lo puoi in genere organizzare come vuoi, visto che nessuno può obbligarti ad andare a scuola al di fuori degli orari di servizio (a volte possono essere molto insistenti, ma davanti a un docente che conosce i propri diritti devono desistere). Purtroppo però nel servizio rientrano anche le riunioni pomeridiane, che possono essere tante e non puoi sfuggire. I collegi vengono convocati almeno 5 giorni prima, per i consigli e il resto in genere si sa qualche mese prima. Si può sperare che le scuole decidano di continuare a svolgerli online, ma non ne sarei troppo sicuro.
Le uniche agevolazioni di cui puoi godere sono quelle relative alle malattie dei figli, che però vanno scemando a partire dai 3 anni di età e se non erro decadono completamente dai 12 anni in poi.
piggì- Messaggi : 48
Data d'iscrizione : 12.02.11
Età : 40
Re: Conciliare il lavoro di insegnante e la famiglia: mi conviene cambiare lavoro?
io non lascerei il precedente lavoro senza prima sondare, sinceramente per com'è diventato valuterei bene, le incombenze aumentano esponenzialmente ogni anno e con queste, riunioni continue, scartoffie, soddisfazioni- gratificazioni sempre più rare, spesso sei sono stressato e pressato su più fronti, unico atout le vacanze più lunghe, ma nemmeno tanto se lavori alle superiori dove fra esami e recuperi vari arrivi a luglio inoltrato!
forse un tempo era un lavoro che lasciava spazio, personalmente non c'è una settimana che passi senza una riunione pomeridiana, vuoi per una cosa, vuoi per un'altra...ora sono online ma sono sicura che dopo il 31 marzo riprenderanno in presenza...il sommerso e le ore di lavoro domestico sono tantissime!
antalia- Messaggi : 1169
Data d'iscrizione : 26.09.16
Re: Conciliare il lavoro di insegnante e la famiglia: mi conviene cambiare lavoro?
Concordo con piggì e antalia. Per quanto riguarda la gestione familiare, i lati positivi sono che puoi gestirti il lavoro e generalmente sei a casa negli stessi periodi dei figli; i lati negativi sono l'estrema flessibilità per le riunioni e l'impossibilità di fare smartworking, cosa che si sta abbastanza diffondendo per chi fa lavoro d'ufficio.
saracinesca- Messaggi : 381
Data d'iscrizione : 25.09.15
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