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"Matematici contro governo" articolo del Corriere

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Messaggio Da Titti76 Mer Apr 27, 2022 4:11 pm

https://www.corriere.it/scuola/secondaria/22_aprile_27/matematici-contro-governo-riforma-sbagliata-non-si-puo-iniziare-formare-insegnanti-fin-laurea-triennale-c38bc204-c581-11ec-b657-ab502a045557.shtml?refresh_ce

Per chi non ha l'abbonamento copio l'articolo:
Matematici contro governo: riforma sbagliata, non si può iniziare a formare gli insegnanti fin dalla laurea triennale

Il parere della Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica

La CIIM chiede da tempo lo sviluppo di un percorso di formazione iniziale specifico per gli insegnanti di scuola secondaria: pensiamo che tante delle difficoltà dell’insegnamento della nostra disciplina (e anche di tutte le altre) dipendano dall’assenza completa e grave di tale percorso. In questa direzione la riforma per la formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria, attesa da più di 20 anni e che il Governo sta per avviare, può rappresentare una svolta formativa e culturale importantissima per il nostro paese. La qualità dell’educazione scientifica di base, infatti, passa per la qualità e la formazione degli insegnanti, e sappiamo bene quanto sia importante un’educazione scientifica di qualità per tutti e quanto in Italia si arranchi in tal senso. Anche il gender gap nelle materie STEM, così critico nel nostro paese, può essere ridotto attraverso un percorso di formazione insegnanti di qualità in cui si punti fin dall’inizio a lavorare esplicitamente su questo tema.

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Messaggio Da Titti76 Mer Apr 27, 2022 4:12 pm

L'ho copiato perché lo condivido punto per punto.

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Messaggio Da serpina Mer Apr 27, 2022 10:02 pm

E non solo per matematica!
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Messaggio Da franco.71 Mer Apr 27, 2022 11:57 pm

E' vero, può valere per più discipline di base. Nel caso della matematica, come per italiano ed inglese, avere una formazione iniziale di buon livello condizionerà tutto il percorso scolastico successivo fino all'Università.
Quindi questo percorso specifico per l'insegnamento è parallelo a quello della triennale, sono CFU aggiuntivi non calcolati già nella triennale?

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Messaggio Da herman il lattoniere Gio Apr 28, 2022 7:59 am

secondo me è sbagliata anche la proposta della CIIM.
A vent'anni, quando si fa l'università, è giusto aspirare a diventare matematici, scienziati, filosofi, ingegneri, architetti, chimici, avvocati, artisti o quant'altro, non ad insegnare.
Con la proposta di riforma del governo, al contrario (e che la CIIM sostanzialmente avalla) si chiede agli universitari di decidere preventivamente se coltivare sogni di gloria professionale oppure acconciarsi all'insegnamento, seguendo un corso parallelo a quelli di studio per l'acquisizione dei famosi 60 CFU pedagogici.
Il che vuol dire
1) consentire l'accesso al ruolo di insegnante solo a quella sparuta minoranza di persone che da piccole sognavano l'insegnamento, o a quel numero di persone un po' superiore, ma non decisivo, che per motivi personali o di contesto (vedi sud) pianifica sin dall'adolescenza l'insegnamento come sbocco professionale più fattibile di altri
2) di conseguenza, scoraggiare fortemente l'accesso all'insegnamento a quelli che invece sognavano altro... e sono proprio i sogni passati, presenti e futuri che costruiscono un bel pezzo della personalità di chiunque e a maggior ragione di un buon insegnante
3) ritenere che l'eterogeneità degli insegnanti sia un problema, anziché una ricchezza, e puntare pertanto a una formazione centralizzata, totalizzante, fortemente indirizzata in un senso pedagogistico e meno indirizzata in senso disciplinare
4) continuare a fare confusione sull'immissione in ruolo e a non risolvere realmente il problema della selettività dell'accesso al ruolo, con norme che alternano severità e lassismo senza produrre un corpo insegnanti realmente stabile, competente e autonomo. Nell'attuale riforma otto step per diventare insegnanti, più la formazione permanente, vogliono dire prevedere una via crucis che verosimilmente fallirà prima di produrre qualunque effetto positivo o negativo.
Per me la soluzione è sempre la stessa:
- concorsi realmente selettivi, senza improprie sanatorie
- periodo di formazione serio, anche di più di un anno, per imparare il mestiere, in classe e tramite corsi
- durante gli anni dell'insegnamento costante controllo del rispetto delle normative, della deontologia professionale e del contratto (che purtroppo rappresentano un punto dolente di una parte della categoria che squalifica tutti)
Aggiungerei che sarebbe il caso 1) di pagare di più gli insegnanti 2)di pagare in maniera effettiva tutte le attività aggiuntive, organizzative e burocratiche non comprese tra quelle funzionali, o in moneta o con esonero delle corrispettive ore di insegnamento.

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Messaggio Da Titti76 Gio Apr 28, 2022 9:18 am

Titti76 ha scritto:
Negli scorsi mesi, diverse associazioni scientifiche, tra cui la nostra, hanno espresso in maniera chiara al Ministro dell’Istruzione e alla Ministra dell’università e della ricerca la necessità che il percorso di formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria debba essere unitario, post-laurea magistrale e pre-immissione in ruolo.


herman, a me sembra che la richiesta della CIIM sia invece proprio di non avere un percorso PARALLELO alla laurea, ma chiedono una specie di SSIS, cioè un percorso POST laurea, quando ormai si è già fatta sia la triennale che la magistrale, quindi la stessa cosa che, giustamente, sostieni tu.

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Messaggio Da Mario1970 Gio Apr 28, 2022 12:11 pm

Il governo ha i matematici contro?!?
Mi sa che allora si che il governo si caca sotto questa volta!!!!!!

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Messaggio Da Ciccio.8 Gio Apr 28, 2022 5:46 pm

Titti76 ha scritto:
Titti76 ha scritto:
Negli scorsi mesi, diverse associazioni scientifiche, tra cui la nostra, hanno espresso in maniera chiara al Ministro dell’Istruzione e alla Ministra dell’università e della ricerca la necessità che il percorso di formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria debba essere unitario, post-laurea magistrale e pre-immissione in ruolo.


herman, a me sembra che la richiesta della CIIM sia invece proprio di non avere un percorso PARALLELO alla laurea, ma chiedono una specie di SSIS, cioè un percorso POST laurea, quando ormai si è già fatta sia la triennale che la magistrale, quindi la stessa cosa che, giustamente, sostieni tu.

Mi sembra una richiesta condivisibile, per tanti motivi.
Molto meglio pensare sempre ad un corso post laurea. Credo sia più corretto conservare la possibilità di una formazione docente da affrontare dopo gli studi, anche ad anni di distanza dalla laurea magistrale, magari dopo aver provato, più o meno casualmente, l'esperienza della supplenza.
Ragionare a compartimenti stagni può portare a escludere figure importanti per il mondo della scuola e pure ad appiattire (anche un po' manovrare) la categoria, portando via via i differenti corsi di laurea "specifici" a coltivare esclusivamente pseudo-teorie metodologiche (che già oggi... ci ammorbano a sufficienza) e all'indottrinamento più che alla libertà d'insegnamento sancita dalla costituzione.

P.S.: Mi viene in mente qualche altro problema, già presente nella scuola da anni:
Se non ci sono iscritti a sufficienza per determinate discipline? Queste saranno "riservate" poi quasi esclusivamente ai precari? Cosa avremmo risolto? Davvero la formazione specifica sin dal corso di laurea NON può essere progettata senza incentivarla, anche adeguando gli stipendi ad un minimo di base ragionevole.
E ancora... lasciando tutto come ora e istituendo solo i mirabolanti corsi, mettiamo che gli iscritti vi siano più in certe regioni e meno in altre, non è che poi monta ancora di più la polemica dei lombardo-veneti contro la schiera dei prof di matematica del sud... e, a quel punto, solo (o quasi) del sud? Giusto per fare un esempio.
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Messaggio Da Enoc Ven Apr 29, 2022 5:49 pm

Titti76 ha scritto:[
herman, a me sembra che la richiesta della CIIM sia invece proprio di non avere un percorso PARALLELO alla laurea, ma chiedono una specie di SSIS, cioè un percorso POST laurea, quando ormai si è già fatta sia la triennale che la magistrale, quindi la stessa cosa che, giustamente, sostieni tu.

Una nuova SISS ve la potete scordare. Questa riforma (e le successive) servono solo a tagliare la spesa pubblica nel comparto scuola rendendo l'accesso alla professione più lungo e difficile (effetto "scoraggiamento" per i  potenziali entranti).
C'è al contrario un furore mistico nel voler impedire qualsiasi riapertura delle GAE, che erano le graduatorie SISS che davano accesso più immediato al ruolo.
Per avere un'istruzione di maggior qualità basterebbe semplicemente eliminare le classi pollaio e ripristinare le ore disciplinari tagliate dalla Gelmini, nel contempo ritornando ad un modello di funzionamento del modello Scuola con i finanziamenti svincolati dalle iscrizioni e quindi con la valutazione del merito e della competenza sopra a tutto.
Questo significherebbe voler investire in formazione del capitale umano, cosa che questo parlamento tutto (e che gli italiani tutti, che continueranno a votare gli stessi partiti oggi presenti nelle istituzioni) non hanno proprio in animo.
Anzi, questi parlano senza remora (ignorantemente) di scuola azienda, che quindi deve minimizzare i costi (=investimenti in formazione) e massimizzare la customer satisfaction (allievo come cliente, diplomato come output di un processo di erogazione di un servizio e quindi con conoscenze e competenze livellate e tarate sul prototipo del consumatore acritico).

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Messaggio Da MarcoTerzi82 Sab Apr 30, 2022 12:31 pm

Enoc ha scritto:

Questa riforma (e le successive) servono solo a tagliare la spesa pubblica nel comparto scuola rendendo l'accesso alla professione più lungo e difficile (effetto "scoraggiamento" per i  potenziali entranti).

Non ci sarà nessun taglio , figuriamoci per l'effetto "scoraggiamento". Esso avrà solo effetti benefici.
Se non ci credi, guarda  il TFA Sostegno: dov'è l'effetto drammatico dello scoraggiamento se per l'accesso devono fare addirittura una preselettiva?

Enoc ha scritto:
C'è al contrario un furore mistico nel voler impedire qualsiasi riapertura delle GAE, che erano le graduatorie SISS che davano accesso più immediato al ruolo.

Le Graduatorie a scorrimento hanno l'effetto di metterlo nel chul0 a chi viene dopo, il quale troverà sempre qualcuno con una prelazione.
E' per la salvaguardia di tutti che in GM ci entri solo il vincitore di concorso.
Ogni anno un concorso, tutti hanno le stesse opportunità.

Enoc ha scritto:
Per avere un'istruzione di maggior qualità basterebbe semplicemente eliminare le classi pollaio

Cavolo. Non ci avevo mica pensato. E' così semplice, ora chiamo il Ministro e glielo dico così il problema è risolto.
Quindi eliminiamo le classi pollaio e riduciamole massimo a 15 alunni, le aule le facciamo al parco, mettiamo qualche tenda della protezione civile ok?
Poi personale ATA, stabilizziamo tutti che servono. Docenti, non facciamo i concorsi, regaliamo il ruolo a chi ha 3 annualità...se poi serve gente posso portare anche ammiocuggino....però vuole lavorare vicino casa quindi o gli inventi il posto li o non se ne fa di nulla.
Ci passo io alla Zecca a stampà 2 soldi? Perchè mi sa che per questa semplice ed illuminata soluzione, ci voglia qualche miliardino in più....
Si stampa, che problema c'è...

Volendo fare un ragionamento serio, investire nell'istruzione è la prima cosa da fare per avere una Società moderna, competitiva e sana.
Ma appunto l'obiettivo dev'essere questo, non creare posti di lavoro e sistemare al meglio i dipendenti.
Noi tutti, quando parliamo di Scuola, ne parliamo sempre da dipendenti e mettiamo sempre al primo posto la nostra qualità di vita quando dovrebbe starci la qualità del servizio. Spesso la qualità del servizio va in conflitto con la qualità di vita del dipendente.
Sei un sindacalista vero Enoc?
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Messaggio Da paniscus_2.1 Sab Apr 30, 2022 2:54 pm

herman il lattoniere ha scritto:secondo me è sbagliata anche la proposta della CIIM.

Per quanto mi riguarda, nella formazione di un insegnante, QUALSIASI soluzione che preveda un aumento di peso relativo della parte di indottrinamento sociopsicopedagogico (a fronte di un inevitabile ridimensionamento dei contenuti) è dannosa. La penso veramente così e non posso farci niente.

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Messaggio Da paniscus_2.1 Sab Apr 30, 2022 3:33 pm

MarcoTerzi82 ha scritto:
Noi tutti, quando parliamo di Scuola, ne parliamo sempre da dipendenti e mettiamo sempre al primo posto la nostra qualità di vita  quando  dovrebbe starci la qualità del servizio. Spesso la qualità del servizio va in conflitto con la qualità di vita del dipendente.

E invece no, o almeno NON è solo questo, e non è l'effetto maggiore.

Quello che tu non riesci a capire è che negli ultmi anni si è stabilita la consuetudine secondo cui la "qualità del servizio" viene misurata in base al gradimento soggettivo dell'utenza. E che la scuola è uno di quei pochi ambiti in cui il gradimento dell'utenza non è realmente proporzionale al valore del servizio, ma alle sensazioni emotive che questo suscita... e che, almeno al momento attuale, la maggior parte dell'utenza tende a considerare come un "servizio buono" NON la scuola che fa faticare sodo lo studente per dargli una cultura e una competenza solida, ma la scuola in cui si ottengono voti alti con la minor fatica possibile, e in cui "ci si diverte di più" e si viene assecondati in qualsiasi capriccio, oltre che tenere il profilo bassissimo sulle sanzioni disciplinari.

Per cui, la qualità del servizio (quella vera) non va solo in conflitto con le esigenze del dipendente, ma ANCHE contro quelle dell'utenza, che sicuramente in questa fase vengono considerate ancora più importanti, e da accontentare in maniera prioritaria.

Dove sbagli tu è nel non vedere che le cosiddette "esigenze dell'utenza" non sempre coincidono con il concetto di "servizio migliore".

Per una volta mi permetto di parlare come genitore e non come insegnante: uno dei miei figli sta facendo il primo anno di liceo, in un istituto considerato abbastanzo tosto ed esigente. L'ha scelto lui, in maniera convinta, pur non essendo né un secchione né un carrierista ambizioso, e infatti per tutto il primo anno ha avuto grande alternanza di alti-e-bassi in varie materie, niente disastri ma nemmeno vette brillantissime: diciamo che le sufficienze ci sono tutte, ma alcune molto buone e altre molto meno, e che per una materia o due il risultato finale potrebbe essere ancora in bilico... ma comunque è contento della scelta e non ha mai manifestato la minima tentazione di cambiare.

Bene, la situazione è stata questa: nella sua classe erano partiti in 28 (di cui credo che ci fosse uno solo già ripetente, gli altri tutti nell'anno regolare). Nel giro di pochi mesi sono rimasti in 22; praticamente, appena uscite le pagelle del primo quadrimestre, con troppe insufficienze,  c'è stata la fuga di massa.

Di questi 6 che se ne sono andati, soltanto uno ha proprio scelto di cambiare tipo di corso di studi (cioè, si è reso conto di aver completamente sbagliato la scelta dell'indirizzo ed è andato a fare altro, in una scuola completamente diversa): tutti gli altri sono andati in un altro liceo, con lo stesso identico indirizzo, che però aveva fama di "più inclusivo", cioè "più facile", e nei fatti si sono convinti di aver fatto bene, perché effettivamente nella nuova scuola prendono voti molto più alti studiando tanto quanto prima, o forse anche meno, visto che hanno capito l'antifona e si sono resi conto che lì le asticelle sono molto più basse, e che comunque non li bocceranno mai. Faccio presente che (a quanto ne so) nessuno di questi aveva dsa o certificazioni particolari, quindi la maggiore importanza attribuita allo spirito inclusivo non c'entra nulla: in questo caso il concetto di "scuola inclusiva" vuol dire solo "scuola in cui ti lasciano fare quello che ti pare e ti promuovono senza alcuno sforzo".

Visto che poi sono anche rimasti in contatto con i vecchi compagni, le informazioni girano, e mio figlio era sinceramente sconcertato dal fatto che una persona che notoriamente non faceva NULLA e aveva sfilze di 3 e di 4 nella maggioranza delle materie, adesso nella nuova scuola ha tutte sufficienze e anche qualche 7 e 8. Praticamente c'è una differenza media di 2-3 punti nel livello di valutazione.  

Secondo te, i genitori di questi soggetti, esprimeranno un "gradimento dell'utenza" migliore nella seconda scuola o nella prima?

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Messaggio Da lucetta.10 Sab Apr 30, 2022 3:50 pm

Ma poi ci fosse questa grande qualità della vita da preservare! Il servizio si migliora aumentando gli investimenti e quelli sulla scuola in Italia sono al di sotto della media europea, ma nonostante questo si dà per scontato che serva fare delle economie nel settore istruzione, come se ora si scialasse.

Qui si pensa che con un po' di fuffa aziendalista e due stilettate ai prof si facciano poi le nozze con i fichi secchi.

Se si individuano in modo scorretto i guasti, ovvio che poi si immaginino soluzioni semplici. Se non si riesce a capire che la questione del numero di alunni per classe è basilare, ovvio che si ricorra a soluzioni più propagandistiche del tipo "licenziamo chi non lavora", che equivale più o meno a "facciamo la pace e non la guerra".
Stesse cose diceva brunetta al primo giro, quando pensava di risolvere riducendo il personale (e vediamo come siamo finiti...con la pa tutta sotto organico, altro che licenziare!) e dando le faccette all'utenza

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Messaggio Da paniscus_2.1 Sab Apr 30, 2022 4:58 pm

per Lucetta: se fai riferimento alla storia che ho raccontato io... però ammetterai pure che, se per cinque ragazzi su sei, che avevano insufficienze gravissime in quasi tutte le materie, appena andati in un'altra scuola (che sulla carta dovrebbe essere uguale) di colpo tutte quelle valutazioni di 3 e 4  diventano 6, 7, e anche 8,

NON PUO' essere tutta colpa delle classi pollaio (che peraltro nella seconda scuola sono analoghe, anzi ancora più affollate, proprio perché in corso d'anno ricevono continuamente nuovi ingressi da parte di chi scappa dalla scuola "più impegnativa".

Forse tu pensavi che nell'altra scuola le classi fossero meno affollate? No, non è così.

Se nel liceo X partono da una classe di 28 e se ne ritirano in 6, anche nel liceo Y partono da una classe di 28 e alla fine si ritrovano in 31 o 32 perchè quelle stesse classi hanno assorbito una parte di quelli che se ne sono andati dall'altra scuola. Solo che se ne sono andati perché nella prima scuola rischiavano di essere bocciati, mentre nella seconda sanno che questo rischio non c'è, o è molto più raro.

Non mi sembra un problema di "classi pollaio", ma di evidentissima e dichiarata strategia diversa.

Nella prima scuola, oggettivamente, il fatto di stare in una classe numerosa potrebbe aggravare ulteriormente le difficoltà di qualcuno (che ce le aveva lo stesso, NON sono state create dalla classe numerosa)... ma nella seconda scuola potrebbero fare anche le classi da 40 ma promuoverebbero tutti lo stesso, quindi in linea di massima non importa quasi niente a nessuno di quanto siano numerose le classi, basta che li promuovano!

Quello che volevo sottolineare è che purtroppo, per moltissime famiglie, il giudizio sul "servizio migliore" di una scuola o di un'altra, è basato solo su quanto sia facile prendere voti alti senza fatica, e su quanto siano basse le richieste, o su quanto l'ambiente sia psicologicamente confortevole e coccoloso, indipendentemente dagli apprendimenti...

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Messaggio Da lucetta.10 Sab Apr 30, 2022 5:12 pm

paniscus_2.1 ha scritto:per Lucetta: se fai riferimento alla storia che ho raccontato io... però ammetterai pure che, se per cinque ragazzi su sei, che avevano insufficienze gravissime in quasi tutte le materie, appena andati in un'altra scuola (che sulla carta dovrebbe essere uguale) di colpo tutte quelle valutazioni di 3 e 4  diventano 6, 7, e anche 8,

NON PUO' essere tutta colpa delle classi pollaio (che peraltro nella seconda scuola sono analoghe, anzi ancora più affollate, proprio perché in corso d'anno ricevono continuamente nuovi ingressi da parte di chi scappa dalla scuola "più impegnativa".

Forse tu pensavi che nell'altra scuola le classi fossero meno affollate? No, non è così.

Se nel liceo X partono da una classe di 28 e se ne ritirano in 6, anche nel liceo Y partono da una classe di 28 e alla fine si ritrovano in 31 o 32 perchè quelle stesse classi hanno assorbito una parte di quelli che se ne sono andati dall'altra scuola. Solo che se ne sono andati perché nella prima scuola rischiavano di essere bocciati, mentre nella seconda sanno che questo rischio non c'è, o è molto più raro.

Non mi sembra un problema di "classi pollaio", ma di evidentissima e dichiarata strategia diversa.

Nella prima scuola, oggettivamente, il fatto di stare in una classe numerosa potrebbe aggravare ulteriormente le difficoltà di qualcuno (che ce le aveva lo stesso, NON sono state create dalla classe numerosa)... ma nella seconda scuola potrebbero fare anche le classi da 40 ma promuoverebbero tutti lo stesso, quindi in linea di massima non importa quasi niente a nessuno di quanto siano numerose le classi, basta che li promuovano!

Quello che volevo sottolineare è che purtroppo, per moltissime famiglie, il giudizio sul "servizio migliore" di una scuola o di un'altra, è basato solo su quanto sia facile prendere voti alti senza fatica, e su quanto siano basse le richieste, o su quanto l'ambiente sia psicologicamente confortevole e coccoloso, indipendentemente dagli apprendimenti...

però guardiamo le cose in termini generali e senza indagare le motivazioni dei singoli perchè non siamo in grado.

Ci sono istituti tecnici o professionali che arrivano anche a 30 alunni, di cui la metà con bisogni educativi speciali. Ci sono scuole primarie con 25 bambini di cui molti con disabilità e bisogni educativi speciali, la maggior parte di alunni NAI sta nel primo ciclo.
Il tema del rendimento nelle classi pollaio si pone soprattutto in queste, non nel liceo che ha una utenza molto meno problematica e fa un minimo di scrematura nel biennio (poca e sempre meno ma più che altrove). A me pare assurdo che non esista alcuna indicazione in merito alla riduzione del numero di alunni in presenza di BES, i limiti tassativi riguardano solo i disabili (e nemmeno sono sempre rispettati)!

Riguardo al giudizio dell'utenza, sottoscrivo in pieno. Si fa presto a dire "livello del servizio"! Di criteri ce ne sarebbero molti, ma il grado di soddisfazione dell'utenza è un parametro scivoloso, perchè la scuola non è una polisportiva o un ristorante, e l'utenza non è clientela.
Anche senza postulare che la richiesta delle famiglie sia quella del contesto più coccoloso o facilitante, a me pare assurdo già che si possa scegliere a seconda di desiderata che vadano al di là dell'indirizzo o la strada della scuola (e per il primo ciclo non farei scegliere nemmeno quella!)

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Messaggio Da paniscus_2.1 Sab Apr 30, 2022 5:59 pm

lucetta.10 ha scritto: A me pare assurdo che non esista alcuna indicazione in merito alla riduzione del numero di alunni in presenza di BES, i limiti tassativi riguardano solo i disabili (e nemmeno sono sempre rispettati)!

Forse perché i BES non sono mai prevedibili, e spuntano come funghi in qualsiasi scuola in qualsiasi momento dell'anno scolastico?

Io una volta mi sono ritrovata con una classe in cui si era partiti con due casi di DSA certificati fin dall'iscrizione in prima, dopo di che ad ogni seduta del CdC spuntava un BES nuovo, e MAI per certificazioni oggettive, ma solo per eccesso di zelo di certi miei colleghi, che avevano come dogma assoluto il concetto di "chiunque vada male a scuola è BES, e bisogna fargli il protocollo speciale perché altrimenti dovremmo bocciarlo, e invece non lo possiamo bocciare", e in qualche caso tentavano anche il blitz di farlo all'insaputa dei genitori, senza che ci fosse nessuna grave motivazione socioculturale per giustificare un tale caso estremo (ovviamente, in tali situazioni,  e pochi altri ci inq*zzavamo come belve e rifiutavamo di firmarlo, ma ci provavano sempre).

Cosa si sarebbe dovuto fare, in casi del genere?  Smembrare la classe ogni anno, o anche due o tre volte in ogni anno già in corso, perché i BES aumentavano?

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Messaggio Da lucetta.10 Sab Apr 30, 2022 6:35 pm

paniscus_2.1 ha scritto:
lucetta.10 ha scritto: A me pare assurdo che non esista alcuna indicazione in merito alla riduzione del numero di alunni in presenza di BES, i limiti tassativi riguardano solo i disabili (e nemmeno sono sempre rispettati)!

Forse perché i BES non sono mai prevedibili, e spuntano come funghi in qualsiasi scuola in qualsiasi momento dell'anno scolastico?

Io una volta mi sono ritrovata con una classe in cui si era partiti con due casi di DSA certificati fin dall'iscrizione in prima, dopo di che ad ogni seduta del CdC spuntava un BES nuovo, e MAI per certificazioni oggettive, ma solo per eccesso di zelo di certi miei colleghi, che avevano come dogma assoluto il concetto di "chiunque vada male a scuola è BES, e bisogna fargli il protocollo speciale perché altrimenti dovremmo bocciarlo, e invece non lo possiamo bocciare", e in qualche caso tentavano anche il blitz di farlo all'insaputa dei genitori, senza che ci fosse nessuna grave motivazione socioculturale per giustificare un tale caso estremo (ovviamente, in tali situazioni,  e pochi altri ci inq*zzavamo come belve e rifiutavamo di firmarlo, ma ci provavano sempre).

Cosa si sarebbe dovuto fare, in casi del genere?  Smembrare la classe ogni anno, o anche due o tre volte in ogni anno già in corso, perché i BES aumentavano?

...non sempre.
I casi di cui parli sono veramente casi limite e probabilmente tipici a malapena del triennio delle superiori, spesso le classi nascono disgraziate già dall'iscrizione, e comunque non esiste un limite neanche per le classi iniziali appena formate e con casi già noti.
Il fatto che un bes possa arrivare sempre dovrebbe portare a raccomandazioni sulla distribuzione di quelli che già ci sono in classi poco numerose

Nelle mie classi, solo quest'anno, sono arrivate tre nuove certificazioni, di casi abbastanza chiari di dsa abbastanza chiaro, uno estremo ai limiti della disabilità, ma si sono aggiunti ad altri che già c'erano, in classi già formate come numerose.
Il problema è semmai quello che sono sempre meno le certificazioni per disabilità e che spesso quelle per dsa sono molto/troppo gravi per gestirle efficacemente senza sostegno e in classi affollate come se nulla fosse.
Paradossalmente invece un limite di alunni viene riconosciuto a classi in cui si ha l'aiuto della compresenza

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Messaggio Da MarcoTerzi82 Sab Apr 30, 2022 7:08 pm

paniscus_2.1 ha scritto:
Dove sbagli tu è nel non vedere che le cosiddette "esigenze dell'utenza" non sempre coincidono con il concetto di "servizio migliore".

Le vedo invece. Il fatto è che quando si arriva ad Aprile partono i conti su quanti bocciare e promuovere per avere le classi per l'anno successivo e non far trasformare la COI in COE e/o non far perdere posto alla collega Carmela.
Il DS che fa i conti e le proiezioni e i vari aggiustamenti. I colleghi fanno i conti delle ore e delle classi.
L'origine dei problemi sta tutto nelle iscrizioni.

paniscus_2.1 ha scritto:
Bene, la situazione è stata questa: nella sua classe erano partiti in 28 (di cui credo che ci fosse uno solo già ripetente, gli altri tutti nell'anno regolare). Nel giro di pochi mesi sono rimasti in 22......

Di questi 6 che se ne sono andati, soltanto uno ha proprio scelto di cambiare tipo di corso di studi: tutti gli altri sono andati in un altro liceo, con lo stesso identico indirizzo, che però aveva fama di "più inclusivo", cioè "più facile",
...adesso nella nuova scuola ha tutte sufficienze e anche qualche 7 e 8. Praticamente c'è una differenza media di 2-3 punti nel livello di valutazione.....  
Secondo te, i genitori di questi soggetti, esprimeranno un "gradimento dell'utenza" migliore nella seconda scuola o nella prima?

E la colpa, anche qui, di chi è? Chi è che materialmente regala i voti?

lucetta.10 ha scritto:Ma poi ci fosse questa grande qualità della vita da preservare!

Qui si pensa che con un po' di fuffa aziendalista e due stilettate ai prof si facciano poi le nozze con i fichi secchi.
Se si individuano in modo scorretto i guasti, ovvio che poi si immaginino soluzioni semplici. Se non si riesce a capire che la questione del numero di alunni per classe è basilare

La questione delle classi pollaio viene sollevata(non parlo di te, dico mediamente) per 2 motivi:

1) avere meno rotture di c0llioni in classe
2) avere più posti di lavoro

La Scuola è una barzelletta proprio perchè si vuole fare gli aziendalisti a "salve", ossia senza le conseguenze premianti e punitive che una gestione aziendalista applica per mantenere efficiente l'azienda.
Possiamo filosofeggiare quanto volete, i voti alla fine si danno noi. La manina per il voto di consiglio si alza noi.
Quindi di chi è la colpa di tutto questo declino? Dello Stato? Dei poteri forti? Della Gelmini? Di chi di dovere?
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Messaggio Da lucetta.10 Sab Apr 30, 2022 7:33 pm

MarcoTerzi82 ha scritto:
lucetta.10 ha scritto:Ma poi ci fosse questa grande qualità della vita da preservare!

Qui si pensa che con un po' di fuffa aziendalista e due stilettate ai prof si facciano poi le nozze con i fichi secchi.
Se si individuano in modo scorretto i guasti, ovvio che poi si immaginino soluzioni semplici. Se non si riesce a capire che la questione del numero di alunni per classe è basilare

La questione delle classi pollaio viene sollevata(non parlo di te, dico mediamente) per 2 motivi:

1) avere meno rotture di c0llioni in classe
2) avere più posti di lavoro

La Scuola è una barzelletta proprio perchè si vuole fare gli aziendalisti a "salve", ossia senza le conseguenze premianti e punitive che una gestione aziendalista applica per mantenere efficiente l'azienda.
Possiamo filosofeggiare quanto volete, i voti alla fine si danno noi. La manina per il voto di consiglio si alza noi.
Quindi di chi è la colpa di tutto questo declino? Dello Stato? Dei poteri forti? Della Gelmini? Di chi di dovere?


E' vero ma al contrario: si creano classi pollaio per ridurre i posti, e questo è un fatto, che sta scritto sulla norma che ha operato il taglio.
Se parliamo di efficienza del servizio, è di tutta evidenza che il rapporto numerico con l'utenza è il primo criterio, se vale per i posti letto negli ospedali vale anche per i banchi in classe, e dubito che qualcuno valuterebbe efficiente o consiglierebbe una pizzeria che stipa 100 coperti con una cucina che va avanti con due camerieri, a proposito di logica aziendale.
Quindi o parliamo di efficienza su criteri chiari o ululiamo alla luna e giriamo attorno alle solite fantozzate e veramente filosofeggiamo, e facciamo pure gli esterofili "a salve": aumento stipendio e classi con meno alunni no, efficienza fuffosa e crocifissione in sala mensa si.

La riforma Gelmini ha aumentato il numero di alunni per classe e accorpato classi di concorso per ottenere risparmi di spesa, questo sta chiaramente scritto nella legge, quindi basta leggerla. Quindi non c'è richiesta per avere posti di lavoro (che tra l'altro grazie ai tagli operati non mancano) ma c'è stato provvedimento per risparmiare ... e la spesa nell'istruzione in Italia è quella che è.
Buffo che ora Brunetta, che all'epoca era l'altro compare, faccia la semplificazione delle procedure concorsuali perchè la PA è piena di scoperture... che ha prodotto lui stesso.

Di una riforma si valuta l'efficacia e la Gelmini ha prodotto uno smisurato aumento del precariato con il taglio delle ore e la chiusura dei percorsi abilitanti, e classi ingestibili stipate di alunni, che spesso nemmeno entrano nelle aule delle nostre scuolette, come ha mostrato drammaticamente il covid quando siamo andati a misurare le cubature.
Se vuoi riconosco a quella riforma il merito di aver razionalizzato i percorsi e limitato gli indirizzi

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Messaggio Da MarcoTerzi82 Sab Apr 30, 2022 7:45 pm


Capito paniscus_2.1 ? E' colpa della Gelmini se nella Scuola che raccontavi prima si regalano i voti.
Piove, Governo ladro!!
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Messaggio Da paniscus_2.1 Sab Apr 30, 2022 7:47 pm

lucetta.10 ha scritto:Se vuoi riconosco a quella riforma il merito di aver razionalizzato i percorsi e limitato gli indirizzi

Ma non è stata esattamente quella riforma a "inventare" le scienze applicate, le scienze-applicate-sportive, le scienze umane-socio-economiche, e varia altra roba?

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Messaggio Da lucetta.10 Sab Apr 30, 2022 7:52 pm

paniscus_2.1 ha scritto:
lucetta.10 ha scritto:Se vuoi riconosco a quella riforma il merito di aver razionalizzato i percorsi e limitato gli indirizzi

Ma non è stata esattamente quella riforma a "inventare" le scienze applicate, le scienze-applicate-sportive, le scienze umane-socio-economiche, e varia altra roba?

Si ma la Gelmini ha ridotto i licei a 6 e ha riordinato tecnici e professionali: i tecnici sono passati da 10 settori e 39 indirizzi a due settori e 11 indirizzi, i professionali da 5 settori con 27 indirizzi, a due settori con 6 indirizzi
Ha anche opportunamente aumentato le ore di matematica al classico, ma colpevolmente ridotto quelle di italiano alle medie e si è inventata il cetriolone dell'approfondimento. Molte delle scelte erano dettate dall'assillo di quel governo di tagliare nel pubblico, come che fosse... altro che chiedere di aumentare le ore per avere più posti!
L'aumento maggiore di alunni per classe c'è stato alla scuola dell'infanzia, per capirsi e non immaginarsi sempre dei ragazzoni seduti al posto... e tagliò tutte le compresenze alla primaria

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Messaggio Da Ciccio.8 Sab Apr 30, 2022 7:58 pm

Al di là di alcune divergenze, più o meno si concorda su vecchissime questioni irrisolte... problematiche che questa riforma della formazione in ingresso sembra ancora una volta non voler prendere in considerazione.

Avremo mai una seria ricognizione delle esigenze (già note per altro - come le classi pollaio e quelle simil gabbie di scimmie urlatrici) interpellando i docenti con tot esperienza e tutto il personale scuola?
Lo stipendio è un discorso inaffrontabile, ma per il resto rendere partecipi la scuola stessa del cambiamento che si vuole attuare in prospettiva non sarebbe male.
Vedo le associazioni di categoria e i sindacati sempre più deboli da questo punto di vista.
Non c'è da stupirsi poi che insieme alla fuffodidattica regni il pessimismo cosmico.

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