Orario docente che rientra dopo 30aprile

Buongiorno a tutti, sono un insegnante rientrato dopo il 30 aprile dopo oltre 150 giorni di assenza e sono quindi a disposizione della scuola. Qui a scuola mi dicono che essere a disposizione significa non avere un orario e quindi essere disponibili a fare supplenze ogni volta che queste si presentano. Ma come è possibile? se devo fare le supplenze ogni volta che si presentano, questo significa essere tutte le mattine a scuola, o comunque essere sempre reperibili. Qualcuno può darmi un parere magari con normativa di riferimento?

Hai diritto come tutti i docenti a un orario settimanale. Ma non so darti un riferimento.

newport ha scritto:Buongiorno a tutti, sono un insegnante rientrato dopo il 30 aprile dopo oltre 150 giorni di assenza e sono quindi a disposizione della scuola. Qui a scuola mi dicono che essere a disposizione significa non avere un orario e quindi essere disponibili a fare supplenze ogni volta che queste si presentano. Ma come è possibile? se devo fare le supplenze ogni volta che si presentano, questo significa essere tutte le mattine a scuola, o comunque essere sempre reperibili. Qualcuno può darmi un parere magari con normativa di riferimento?

secondo la "logica" del ministero dovresti essere trattato come i docenti non vaccinati quindi 36 ore...

No, dai. 36 ore chi non lavora con le classi, ma newport fa supplenze, quindi lavora in classe, per cui 18 ore.

@melia ha scritto:No, dai. 36 ore chi non lavora con le classi, ma newport fa supplenze, quindi lavora in classe, per cui 18 ore.

si fa supplenze, ma non fa compiti, non spiega, non fa consigli di classe...ecc. ecc. ecc...
d'altra parte al 95% degli insegnanti va tutto bene...

Nella mia scuola avevamo dei potenziatori di discipline non presenti nei nostri indirizzi, facevano 18 ore, non 36.

newport ha scritto:Buongiorno a tutti, sono un insegnante rientrato dopo il 30 aprile dopo oltre 150 giorni di assenza e sono quindi a disposizione della scuola. Qui a scuola mi dicono che essere a disposizione significa non avere un orario e quindi essere disponibili a fare supplenze ogni volta che queste si presentano. Ma come è possibile? se devo fare le supplenze ogni volta che si presentano, questo significa essere tutte le mattine a scuola, o comunque essere sempre reperibili. Qualcuno può darmi un parere magari con normativa di riferimento?

E' possibile eccome. Oltre 150 giorni significa che sei stato assente OLTRE 5 mesi quindi come potresti rientrare in servizio ed andare agli scrutini?

L’art. 37 stabilisce che: “Al fine di garantire la continuità didattica, il personale docente che sia stato assente, con diritto alla conservazione del posto, per un periodo non inferiore a centocinquanta giorni continuativi nell’anno scolastico, ivi compresi i periodi di sospensione dell’attività didattica, e rientri in servizio dopo il 30 aprile, è impiegato nella scuola sede di servizio in supplenze o nello svolgimento di interventi didattici ed educativi integrativi e di altri compiti connessi con il funzionamento della scuola medesima. "

In pratica ti faranno un orario in cui sarai a disposizione 18 ore. In pratica sei pagato come quello che fa lezione, prepara compiti etc etc ma stai in sala insegnanti a scaldare la sedia e a spippolare con lo smartphone. Il magico mondo del lavoro statale.

MarcoTerzi82 ha scritto:

newport ha scritto:Buongiorno a tutti, sono un insegnante rientrato dopo il 30 aprile dopo oltre 150 giorni di assenza e sono quindi a disposizione della scuola. Qui a scuola mi dicono che essere a disposizione significa non avere un orario e quindi essere disponibili a fare supplenze ogni volta che queste si presentano. Ma come è possibile? se devo fare le supplenze ogni volta che si presentano, questo significa essere tutte le mattine a scuola, o comunque essere sempre reperibili. Qualcuno può darmi un parere magari con normativa di riferimento?

E' possibile eccome. Oltre 150 giorni significa che sei stato assente OLTRE 5 mesi quindi come potresti rientrare in servizio ed andare agli scrutini?

L’art. 37 stabilisce che: “Al fine di garantire la continuità didattica, il personale docente che sia stato assente, con diritto alla conservazione del posto, per un periodo non inferiore a centocinquanta giorni continuativi nell’anno scolastico, ivi compresi i periodi di sospensione dell’attività didattica, e rientri in servizio dopo il 30 aprile, è impiegato nella scuola sede di servizio in supplenze o nello svolgimento di interventi didattici ed educativi integrativi e di altri compiti connessi con il funzionamento della scuola medesima. "

In pratica ti faranno un orario in cui sarai a disposizione 18 ore. In pratica sei pagato come quello che fa lezione, prepara compiti etc etc ma stai in sala insegnanti a scaldare la sedia e a spippolare con lo smartphone. Il magico mondo del lavoro statale.

Beh, no. Sono stata in maternità 2 volte ed entrambe le volte sono rientrata dopo il 30 aprile.

In entrambi i casi (e in due scuole diverse) avevo un orario e sono stata impiegata come supporto per gli studenti di recente immigrazione, per attività di potenziamento/recupero di studenti particolarmente capaci o in difficoltà, come supporto alla preparazione per gli esami di stato dei ragazzi in difficoltà e in qualche caso (coerentemente con il mio orario) anche per le supplenze.

Le mie attività sono sempre state documentate attraverso la redazione di un progetto e la rispettiva relazione finale. Ah, quando sostituisco i colleghi assenti, difficilmente mi limito alla sorveglianza ma propongo sempre delle attività che possano essere coerenti con la programmazione di classe del collega.

rominav ha scritto:

MarcoTerzi82 ha scritto:

newport ha scritto:Buongiorno a tutti, sono un insegnante rientrato dopo il 30 aprile dopo oltre 150 giorni di assenza e sono quindi a disposizione della scuola. Qui a scuola mi dicono che essere a disposizione significa non avere un orario e quindi essere disponibili a fare supplenze ogni volta che queste si presentano. Ma come è possibile? se devo fare le supplenze ogni volta che si presentano, questo significa essere tutte le mattine a scuola, o comunque essere sempre reperibili. Qualcuno può darmi un parere magari con normativa di riferimento?

E' possibile eccome. Oltre 150 giorni significa che sei stato assente OLTRE 5 mesi quindi come potresti rientrare in servizio ed andare agli scrutini?

L’art. 37 stabilisce che: “Al fine di garantire la continuità didattica, il personale docente che sia stato assente, con diritto alla conservazione del posto, per un periodo non inferiore a centocinquanta giorni continuativi nell’anno scolastico, ivi compresi i periodi di sospensione dell’attività didattica, e rientri in servizio dopo il 30 aprile, è impiegato nella scuola sede di servizio in supplenze o nello svolgimento di interventi didattici ed educativi integrativi e di altri compiti connessi con il funzionamento della scuola medesima. "

In pratica ti faranno un orario in cui sarai a disposizione 18 ore. In pratica sei pagato come quello che fa lezione, prepara compiti etc etc ma stai in sala insegnanti a scaldare la sedia e a spippolare con lo smartphone. Il magico mondo del lavoro statale.

Beh, no. Sono stata in maternità 2 volte ed entrambe le volte sono rientrata dopo il 30 aprile.

In entrambi i casi (e in due scuole diverse) avevo un orario e sono stata impiegata come supporto per gli studenti di recente immigrazione, per attività di potenziamento/recupero di studenti particolarmente capaci o in difficoltà, come supporto alla preparazione per gli esami di stato dei ragazzi in difficoltà e in qualche caso (coerentemente con il mio orario) anche per le supplenze.

Le mie attività sono sempre state documentate attraverso la redazione di un progetto e la rispettiva relazione finale. Ah, quando sostituisco i colleghi assenti, difficilmente mi limito alla sorveglianza ma propongo sempre delle attività che possano essere coerenti con la programmazione di classe del collega.

vedrai che sdoganeranno le 36 per chi non sta in classe...stiamo (intendo come categoria) accettando tutto e il contrario di tutto senza batter ciglio