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Messaggio Da maggio61 Gio Ott 20, 2011 4:29 pm

Ovviamente il titolo è provocatorio; mi piacerebbe conoscere la vostra opinione su quanto ora esporrò:
insegno in una secondaria di primo grado di un istituto comprensivo comprendente tre diversi paesi; come conseguenza abbiamo pochissimi insegnanti in una stessa sede, la maggior parte sono a scavalco. Nella sede dove insegno io abbiamo pochissime ore a disposizione e quasi nessuno è disposto a fare ore eccedenti ( anche perchè tutti corrono da una scuola all'altra). il problema nasce quando si devono sostituire i colleghi assenti: in primis si cercano i colleghi con ore a disposizione, poi si cerca di dare ore eccedenti e in ultimo si dividono i ragazzi nelle classi. Il punto è che le calssi sono solo 4 e numerose per cui quando si dividono i ragazzi ci troviamo classi sovraffollate e non si riesce a combinare nulla: non lavorano nè i ragazzi ospitanti nè gli ospitati. Affrontato questo problema con i genitori all'inizio dell'anno, questi ci hanno comunicato che , avvisati per tempo, preferivano far entrare o uscire i ragazzi piuttosto che tenerli a non far niente e a far fare niente anche agli altri.
Avendo l'incarico per effettuare variazioni d'orario ( e non essendoci il dirigente perchè scuola data in reggenza) finora mi sono arrangiata facendo quanto sopra; stamane ho saputo che una collega si assenterà per 10 giorni e ho dunque proposto al dirigente di nominare (vista la normativa del 2009), niente da fare: il badget è ristretto e verrà sicuramente "mangiato" dall'infanzia e dalla primaria: a noi le briciole! Come se non bastasse mi ha detto di cercare di far entrare dopo e uscire prima i ragazzi il meno possibile in quanto la scuola deve assicurare quel determinato monte ore annuo.Di qui la domanda la domanda del topic: meglio assicurare la didattica o il babysitteraggio????
Grazie a tutti di aver letto la mia logorroica richiesta.

maggio61

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Messaggio Da LucaPS Gio Ott 20, 2011 4:54 pm

Prego i colleghi di tornare a fare gli insegnanti, anzichè svolgere mansioni di figure intermedie non riconosciute dalla normativa (es. delegata per gli ordini di servizio per sostituzioni colleghi assenti), di pertinenza di altra figura professionale. Potrebbe essere molto rischioso. Per fare questo, bisogna tuttavia mettere da parte un po' di narcisismo, ma la qualità della vita - garantisco - risulterà molto più salutare, anche a fronte di pochi spiccioli in meno come compenso accessorio.

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Messaggio Da maggio61 Gio Ott 20, 2011 9:46 pm

Non è una figura intermedia, non sono " delegata per gli ordini di servizio per sostituzioni colleghi assenti", ho detto che ho" l'incarico per fare variazioni d'orario", rientra infatti nelle mie mansioni di vicepreside; non sono narcisista e non prendo pochi spiccioli, probabilmente infatti non prenderò niente, ma per far funzionare un pò la scuola per ora mi va bene così. Comunque , Luca PS, io chiedevo un'opinione che non mi hai dato....solo polemica??????

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Messaggio Da flo Gio Ott 20, 2011 10:25 pm

Vero che le scuole hanno risorse sempre più insufficienti per le supplenze... ma alla luce delle circolari precedenti è necessario nominare in caso di assenze di titolari soprattutto per + giorni...
Se fossi in te, ribadirei la questione al Dirigente, facendo partecipi della problematica anche i membri del Consiglio d'istituto...
non ci possono essere questioni finanziarie che tengono che giustifichino la riduzione del diritto allo studio di tutti
(per la questione finanziaria ti conviene interpellare la/il DSGA, meglio del DS può chiarirti la questione della comunicazione dei flussi finanziari al MIUR per il reintrego delle risorse supplenze)

Sappiamo tutti che non è il massimo dividere gli alunni nelle altre classi, ma talvolta soprattutto per 1 giorno non è possibile fare altrimenti (comunicazione tardiva dell'assenza, difficoltà a trovare un supplenze ecc) quindi occorre avere un piano di emergenza di divisione degli alunni che preveda laddove è possibile anche coperture con ore eccedenti (non c'è proprio nessuno disponibile?)

Personalmente sono contraria alla riduzione dell'orario giornaliero, che ritengo sia ultima ratio... proprio perché le famiglie potrebbero, a fine anno, appellarsi alla non validità dell'anno scolastico, vista la riduzione del monte ore annuo.
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Messaggio Da Albith Gio Ott 20, 2011 11:12 pm

Purtroppo dovremmo attrezzarci a fare miracoli (mi domando se il prossimo TFA prevederà corsi specifici in acquisizione del dono dell'ubiquità, moltiplicazione dei docenti in caso di bisogno, capacità mistiche di contenimento di classi sopra i 40 studenti in spazi che al massimo ne potrebbero accogliere 15, e altre caratteristiche proprie della divinità).

Detto ciò, e comprendendo la situazione della collega, che non è certamente un caso isolato oggigiorno, credo che non resti altro da fare che rifiutarsi di ricoprire questo come qualsiasi altro ruolo.

Non dico di fare l'Aventino, ci mancherebbe, ma la scuola è andata avanti grazie all'abnegazione, al talento, alla voglia di fare e di farcela di persone come la collega, e su questo uno Stato intero ha campato sbracandosi completamente.

Quindi forse non è una soluzione, ma una forma di protesta forte in cui io docente faccio solo attività didattica e stop. Non mi occupo di vicepresidenza, funzione strumentale, ecc. ecc. Nei limiti del mio monte ore, che non sforo neanche se viene il DS in persona a piangermi in assiro o in sumero, faccio ciò per cui sono pagato, ossia insegnare e nient'altro.

Tutto ciò che non è obbligatorio nella mia mansione di docente, non sarà concesso in nessun caso.

Prima o poi qualcosa si dovrà pur smuovere, almeno lo spero...

Comunque solidarietà a 10.000 da parte mia!
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Messaggio Da LucaPS Gio Ott 20, 2011 11:25 pm

Non volevo entrare in polemica con te MAGGIO61. La risposta tecnica te l'ha fornita FLO e io vorrei fornirti una risposta di più ampio respiro, perchè la questione che poni, anche se si risolve per domani o dopodomani, si ripropone - come in un circolo vizioso - dopodomani, in misura a volte "angosciante". La figura del vicario - che non esiste - è una figura intermedia e anche a me "andava bene così", anche perchè io stimavo e stimo ancor oggi il mio D.S. e lo ringrazio ancor oggi. Le "comodità" ci sono (esonero paziale o totale cioè avere una pausa dal lavoro didattico, flessibilità di orario, mettersi in gioco dal punto di vista professionale, entusiasmo) ma alla fine - quando si cresce - ci si rende conto che "il gioco non vale la candela" e che si sta "mimando un gioco di altri", avendo situazioni da gestire senza le necessarie condizioni istituzionali, di cui non è responsabile il D.S. che - umanamente e legittimamente - ha bisogno dell'aiuto del docente delegato, quale è il vicepreside vicario, con o senza delega di firma. Il discorso è molto complesso e chi ricopre pro-tempore questa funzione con serietà e responsabilità (e non può essere altrimenti) sente il peso gravoso del suo ruolo. Ma la domanda che poni in questo sito dimostra che in fondo anche tu capisci che la situazione è difficilmente arginabile con gli strumenti che una Scuola possiede, altrimenti non l'avresti posta. I docenti vicari saranno sempre di più e pure le reggenze; i docenti vicari quasi sempre non hanno contezza della responsabilità che si assumono; sono altresì stretti tra il rapporto di collaborazione col D.S. - di cui cercano di sposare la linea e asseverare alle loro aspettative - e le oggettive difficoltà istituzionali (come la tua domanda e la risposta di Flo esplicita). Tuttavia ritengo che si debba davvero lasciare ai D.S. il loro lavoro, nel modo in cui questo viene organizzato dall'Amministrazione, collaborando con loro per il buon funzionamento della scuola ma non sostituendoci ad essi; e noi di tornare a fare gli insegnanti mediante il servizio frontale. Che forse "è meno comodo", ci va "meno bene così" ma è per quello per cui siamo pagati e che sappiamo fare meglio. E che alla lunga è anche il nostro Bene. E forse - anzi, sicuramente - meno stressante.

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Messaggio Da fradacla Gio Ott 20, 2011 11:41 pm

LucaPS ha scritto:
Tuttavia ritengo che si debba davvero lasciare ai D.S. il loro lavoro, nel modo in cui questo viene organizzato dall'Amministrazione, collaborando con loro per il buon funzionamento della scuola ma non sostituendoci ad essi; e noi di tornare a fare gli insegnanti mediante il servizio frontale. Che forse "è meno comodo", ci va "meno bene così" ma è per quello per cui siamo pagati e che sappiamo fare meglio.
La tua risposta sembra poggiare su un presupposto che, nella maggior parte delle scuole, non esiste: che il collaboratore del DS (vicario o secondo collaboratore) goda di esonero.
Non nego che ci sia qualcuno che cerchi la comoda nicchia, ma l'esonero è riservato a situazioni limite, mentre, nella stragrande maggioranza dei casi, i collaboratori fanno, prima di tutto, gli insegnanti in classe.
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Messaggio Da LucaPS Ven Ott 21, 2011 1:26 am

Ma è impossibile fare il collaboratore del dirigente o, ancora di più, il vicario senza un semiesonero, se non l'esonero! Umanamente impossibile. Tanto è vero che da quest'anno hanno ridotto i semiesoneri e gli esoneri (sulla base di alcuni parametri delle scuole): ciò sta a significare che il fenomeno era comune.

Non è una "comoda nicchia" ma sicuramente è una pausa dal servizio frontale: per un po' è vantaggioso ma alla lunga il gioco non vale la candela, nè per la remunerazione e nè per lo stress che ha sempre comportato l'incarico. E da qualche anno la situazione si è aggravata, in quanto a carichi e gestione. Solo chi ha situazioni familiari che abbisognano di flessibilità oraria (per problemi personali) può trovare l'incarico di vicario o collaboratore più vantaggioso del servizio frontale; o, in alternativa, lo trova vantaggioso chi ha uno spiccato desiderio di coordinamento/direzione. Ma alla fine - e nel momento in cui si riescono a raggiungere livelli di crescita personale e si capisce che si deve trovareil giusto equilibrio tra lavoro e vita personale - la maggior parte delle persone s'accorge che l' "illusione di mimare ruoli di altri non vale la candela". Prima o poi si molla: il turn over avviene o per iniziativa del docente che si rende consapevole che è utile pensare di più alla propria vita e alle cose davvero importanti di essa - perchè il tempo perduto non te lo restituisce nessuno - oppure per iniziativa del D.S. che ritiene di alternare - dopo un certo periodo - la figura di collaboratore, per motivi di relazione o situazioni. Ci si augura che il turn over avvenga per il primo motivo che ho detto: non si può "giocare" per tutta la vita (soprattutto se non vi è incentivo di adeguata paga e carriera). E se ciò avviene - meglio prima che dopo - il collaboratore si sarà riappropriato dei propri tempi e dei propri spazi di vita e di pensiero. C'è anche da dire che tale ruolo logora abbastanza i rapporti con i colleghi (per ovvie ragioni di gestione organizzativa: anche la persona più corretta, in questo ruolo deve fare delle scelte che possono non essere capite) e ritengo che i rapporti umani siano molto più importanti di tutto il resto. Diciamo che è un'esperienza che può essere fatta per un tempo limitato, col desiderio di provare qualcosa di nuovo e con molta attenzione alla giustizia, alla Carità e prudenza.

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Messaggio Da fradacla Ven Ott 21, 2011 9:15 am

LucaPS ha scritto:Ma è impossibile fare il collaboratore del dirigente o, ancora di più, il vicario senza un semiesonero, se non l'esonero! Umanamente impossibile. Tanto è vero che da quest'anno hanno ridotto i semiesoneri e gli esoneri (sulla base di alcuni parametri delle scuole): ciò sta a significare che il fenomeno era comune.

Che esperienza hai di scuola? Ho l'impressione che tu ne parli per slogan, perché chi ci sta dentro da anni sa che l'esonero e il semiesonero sono l'eccezione, non la regola.
Ti riporto le norme vigenti in materia, prese dal sito dell'ANP

Quesito del 31/08/2010
Dirigente della scuola media __________ e del centro territoriale di ­_______ con 30 classi di scuola media e 15 classi di corsi istituzionali serali di licenza scuola media e diplomi scuola superiore (percorsi Polis) mi è stata affidata d'ufficio una reggenza presso altro istituto.
E' prevista la richiesta di semiesonero del collaboratore vicario della scuola titolare, ai sensi del comma 88 dell'art.3 della legge 350 -2003?


Risposta
Si conferma che la normativa che regola gli esoneri e i semiesoneri dei docenti con funzioni vicarie è l’art. 3 punto 88) della legge 24/12/2003 n. 350 che ha sostituito l’art. 459 del D.Lgs. 297/1994.
In sintesi, la legge prevede i seguenti casi di esonero o semiesonero:
a) scuola dell'infanzia ed elementare: esonero con 80 classi;
b) tutte le altre scuole: esonero con 55 classi, semiesonero con 40 classi;
c) in caso di scuole o istituti funzionanti con plessi di qualunque ordine di scuola [istituti comprensivi o istituzioni scolastiche verticalizzate], sezioni staccate o sedi coordinate, l'esonero e il semiesonero sono autorizzabili sulla base di un numero di classi inferiore di un quinto rispetto a quello indicato in precedenza (scuola elementare: esonero con 64 classi; tutte le altre scuole: esonero con 44 classi, semiesonero con 32 classi).


LucaPS ha scritto:Non è una "comoda nicchia" ma sicuramente è una pausa dal servizio frontale: per un po' è vantaggioso ma alla lunga il gioco non vale la candela, nè per la remunerazione e nè per lo stress che ha sempre comportato l'incarico..... Solo chi ha situazioni familiari che abbisognano di flessibilità oraria... può trovare l'incarico di vicario o collaboratore più vantaggioso del servizio frontale; o, in alternativa, lo trova vantaggioso chi ha uno spiccato desiderio di coordinamento/direzione..... "illusione di mimare ruoli di altri non vale la candela"..... il collaboratore si sarà riappropriato dei propri tempi e dei propri spazi di vita e di pensiero.... tale ruolo logora abbastanza i rapporti con i colleghi (per ovvie ragioni di gestione organizzativa: anche la persona più corretta, in questo ruolo deve fare delle scelte che possono non essere capite) e ritengo che i rapporti umani siano molto più importanti di tutto il resto....

Pontifichi con sicumera su situazioni che, evidentemente, conosci poco.
Posto che un collaboratore che abbia l'esonero o il semiesonero in un Istituto con 40 classi ha ben poco da stare allegro, considerando che si tratta quasi sempre di più sedi, talvolta lontane fra loro, e di diversi indirizzi, ribadisco che la stragrande maggioranza non ha diritto a riduzioni d'orario.
I motivi per cui si accetta il ruolo di collaboratore possono essere molto diversi: ribadisco che non escludo che qualcuno lo faccia perché ha "smania di potere", ma i colleghi a cui l'ho visto fare, al 90%, miravano solo al buon funzionamento della baracca.
Ho anche visto docenti sprizzare livore nei confronti del collega collaboratore di turno, ma quelli non meritano un cenno: sono le persone che conoscono solo i propri diritti, il "non mi compete", il "no, la quinta ora assolutamente no". Con questo tipo di persone il rapporto umano è possibile solo se si è disposti a fare da zerbino, anche quando non si sia collaboratori.
La questione è che ci sono sostanzialmente due scuole di pensiero:
1) avete voluto la Dirigenza? arrangiatevi e che la scuola vada in malora, così tutti capiranno quanto siano deleterie le politiche finora seguite..
2) posto che le politiche finora seguite sono deleterie, abbiamo, hic et nunc, questi alunni che guardiamo in faccia ogni giorno, che hanno diritto ad un'attività didattica ordinata e organizzata, che non possiamo lasciare allo sbando perché sono il nostro futuro. Mentre ci battiamo perché le politiche cambino, non possiamo farne pagare le conseguenze a Giovanni, Luisa, Francesca....
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Messaggio Da LucaPS Ven Ott 21, 2011 11:45 am

FradaCla, sono d’accordo con quello che scrivi e hai ragione; io, in quello che ho detto, affermo con alcune legittime differenze le medesime cose - da un punto di vista esistenziale più ampio che include anche la “persona e la vita” del collaboratore – quello che tu affermi limitandoti al punto di vista gestionale-tecnico-organizzativo. Ritengo tuttavia che il mio punto di vista sia più utile, perché la gestione organizzativa è fatta di persone e queste persone hanno una vita, delle aspettative, delle emozioni e delle relazioni: e soprattutto ogni “in-carico” lavorativo in questo tempo di vita (lungo in senso relativo ma breve in senso assoluto) deve essere guardato – per chi accetti la sfida di una crescita personale – da una prospettiva anche di più lunga durata. I tempi di questa crescita personale sono diversi e non sono proporzionali all’età anagrafica, anche perché le lusinghe delle occupazioni mondane – mascherate da fini, scopi e mission – sono tante e suadenti.

Fatta questa premessa, ti dico:
1) Nelle mie scuole è sempre successo che il vicario avesse l’esonero totale e il collaboratore avesse l’esonero parziale. Ma se come affermi tu – e ci credo – questa è solo l’eccezione e non la regola, quanto scrivi avvalora la mia tesi: è quasi impossibile fare 9 ore di scuola e tenere anche l’incarico di collaborazione del dirigente, a prezzi di umana sostenibilità esistenziale e di adeguata gestione di entrambi i compiti. E chi vi si cimenta, sicuramente perde pezzi importanti della propria qualità di vita, senza neppure un adeguato vantaggio economico.
2) Sono d’accordo con te quando dici che, posto che un collaboratore abbia l'esonero o il semiesonero, in un Istituto con 40 classi ha ben poco da stare allegro. Vedi punto 1)
3) Io stesso e - come scrivi - tutti i colleghi a cui l'ho visto fare, al 90%, miravano solo al buon funzionamento della baracca. Ne sono certo! Nulla da dire sulla responsabilità e lo spirito di abnegazione dei colleghi. Anche perché l’abnegazione - in questo ruolo - proviene da tre fattori e il collaboratore “non sceglie di agirla di sua intenzione” ma ci è portato per “automatismo quasi meccanicistico” e per “forza inerziale”: 1) non sei tu che “vai a cercarti i fatti, gli eventi e le calendarizzazioni” ma “sono i fatti, gli eventi e le calendarizzazioni” che vengono a cercare te e tu ti trovi immerso in esse; anche se tu volessi scansarli, non è in tuo potere farlo; 2) è un ruolo di estrema visibilità sociale orizzontale (tra colleghi) e con le famiglie e quindi subentra un legittimo amor proprio misto a qualche volontà di potenza (che peraltro è legittima in ogni azione umana), che ti spinge a “reggere”, “ben coordinare” per “dimostrare”” e “resistere” e a considerare gli ostacoli come delle sfide; tutto questo, prima o poi ti accorgi che è “a tempo” e il tempo vissuto in questo modo logora e non fa bene a te stesso 3) il rapporto col D.S. è molto complesso, il D.S. fa leva – spesso non essendone consapevole neanche lui - su meccanismi impliciti di “collaborazione a fronte delle avversità”, di “fronte-comune”, di posizione ambigua tra Amministrazione e corpo-docente (lui stesso figura intermedia, ancorchè istituzionalizzata) o di “lusinga” nei confronti del collaboratore mista ad “autoritarismo” o “persuasione” (la domanda che pone Maggio61 in questo thread ne è l’esplicitazione), per cui il collaboratore - non rendendosene conto - è inserito in una relazione collusiva. La collusione – essendo una relazione “non chiara” – porta alla lunga alla collisione, prima orizzontale con i colleghi e poi verticale con la posizione sovraordinata.
4) Scrivi: “ho anche visto docenti sprizzare livore nei confronti del collega collaboratore di turno, ma quelli non meritano un cenno”. La questione non è se questi colleghi meritino cenno, risolvendo – come tu fai - la questione con lo sprezzo (che è proprio sintomo delle dinamiche gruppali insite nel ruolo, che stiamo evidenziando): non ne faccio una a questione di giudizio di valore verso questi colleghi. La questione è il mantenimento di rapporti positivi con i colleghi, che sono fondamentali in quanto sono tuoi “pari” e la mansione di collaboratore-vicario - che introduce una differenziazione di ruolo con i colleghi senza prevedere una differenziazione di status – sembra prima o poi essere incompatibile con il matenimento di relazioni positive orizzontali. E’ insita nella posizione del collaboratore una dinamica paradossale, su cui la posizione stessa si regge e motiva i collaboratori a reggere. Diversa è la posizione del D.S., ovviamente, in quanto egli non è figura atipica-intermedia (ovvero, al ruolo del D.S. corrisponde uno status diverso). Questa questione si aggrava nei casi – che tu dici essere la quasi totalità – in cui il collaboratore fa anche didattica frontale, cosa che quindi – invece che essere un aspetto positivo – alla fine risulta per essere un aspetto negativo.
5) Non si tratta – come dici – di dire ai D.S. di arrangiarsi, non è una questione di sterile oppositività: io sono e sarò sempre collaborativo nella Scuola e mi presto a fare anche qualcosa in più. La visione dualistica che proponi (in cui, ad un polo tu collochi la posizione “avete voluto la Dirigenza, arrangiatevi!”) – e sappiamo che le scissioni dualistiche (vedi la contrapposizione politica attuale) sono sempre diversive e funzionali al mantenimento dello statu quo, distrattive dalle questione di merito ma usando appunto il “metodo” della semplificazione dualistica tra “buoni” e “cattivi”; ebbene, tale visione dualistica è proprio quella utilizzata da coloro che occupano posizioni sovraordinate, per spiegare, semplificare e sopravvivere alla gestione di un sistema complesso, com’è quello della Scuola, soprattutto oggi. Quello che dici risulta essere una interiorizzazione di tale dinamica: sei in buona compagnia, io stesso ne ero affetto. E’ l’unico modo – disfunzionale – per coordinare e andare avanti, ma è altresì un metodo che crea la stessa dinamica dualistica nel corpo docente e in qualsiasi gruppo sociale. Per questo sono ancora una volta d’accordo con te quando ravvedi questo dualismo nel personale della Scuola.

Insomma. Ognuno abbia il suo ruolo, lo faccia con senso del dovere e avrà fatto il necessario. La vita è una sola: pensiamoci tutti e pensiamo alle cose davvero importanti della vita. L’organizzazione sociale – amministrativa e burocratica – non aiuta in questo (e la domanda-dilemma di MAGGIO61 ne è l’evidenza); anzi, sopravvive in questo clima. A scapito del suo corpo attivo, cittadini, siano essi l’imperatore Marco Aurelio (dirigenti) o lo schiavo Epitteto (lavoratori), famiglie, studenti, società civile.

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Messaggio Da maggio61 Ven Ott 21, 2011 7:32 pm

Ok , ci sono, sono tornata da scuola poco e ho letto le vostre risposte; vi ringrazio molto, era quello che volevo. Svolgo la funzione di vacario da 4 anni e non ho mai avuto l'esonero nè il semiesonero, la scuola dove insegno non è grande è però problematica perchè comprende tre paesi con i tre ordini di scuola. Il problema, da voi così ben illustrato,è che siamo sempre più SOLI! Gli anni scorsi era presente nella scuola un preside veramente efficiente e presente, non solo anche molto comprensivo e vicino anche alle problematiche personali di tutti i docenti. Devo dire che sono stata fortunata, insegno da più di vent'anni ( 19 di precariato) e , dal punto di vista professionale ed umano questi ultimi sono stati gli anni migliori. Quest'anno, come vi ho detto, la dirigenza scolastica è stata data in reggenza, l'attuale D.S. deve gestire , oltre i nostri tre paesi, altri tre ( sempre con tutti gli ordini scolastici). Ergo....poco presente......comunque ho deciso che porterò il problema al prossimo collegio, ovvio che se l'assenza è di due - tre giorni ci si può aggiustare, altrimenti dovrà nominare...o quantomeno , credo, giustificare un eventuale diniego vista la circolare. E' tutto giusto quello che dite, dovremmo fare solo gli insegnanti, ma non credo che si possa farlo quando tutto intorno va a rotoli; per questo ho accettato di svolgere l'incarico anche quest'anno. Ho provato a non accettare, ma veramente, non mi è stato possibile, il caos totale. Ma non fraintendetemi, non ho accettato per presunzione, della serie "arrivo io che risolvo tutto", ma nessun altro aveva intenzione di farlo...non per questo però vorrei fare la vittima di turno, è veramente stressante...ma io l'ho scelto e così è. Grazie a tutti voi della discussione. Ciao.

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Messaggio Da raganella Ven Ott 21, 2011 9:55 pm

Vorrei intervenire per dire la mia su questo argomento, ma con semplicità: è vero, siamo insegnanti e, nonostante i tagli, dobbiamo tutelare prima di tutto i diritti degli studenti, anche a costo di fare, noi docenti, collaboratori,ecc, i tripli salti mortali. Ma così, a mio parere, si corre il rischio che in alto si pensi allegramente che dove si è tagliato 40 si possa tagliare anche 50, visto che l'ingranaggio funziona comunque.
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Messaggio Da LucaPS Sab Ott 22, 2011 12:15 am

Maggio61, la mia stima per il tuo impegno.

Raganella, è esattamente quello che sta avvenendo. Mi sembra che quanto scrive Maggio61 nell'ultimo post sia la miglior risposta che può essere data a te, a me, ad Albith e a FraDaCla.

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