blocco tir Sicilia: non posso recarmi a scuola perchè senza carburante

Salve, come al solito mi serve il vostro aiuto!!
Nonostante la quasi totale assenza di informazione nazionale al riguardo, la Sicilia è bloccata da una protesta che interessa i camionisti ed altre categorie. Ci sono code e blocchi ai caselli autostradali, cosa ancora più importante non ci sono più distributori aperti perchè le scorte di carburante sono esaurite.
Come faccio a recarmi a scuola?.....Non posso andarci in bici perchè si trova a 110 km da casa mia!!! Avete consigli!?

Nessuno sa dirmi come mi devo comportare.....

Treno, autobus, permanenza da un'amica o in un B&B, un paio di giorni di malattia (in casi estremi). Non mi pare ci siano altre soluzioni. :-)

Grazie... spero che la situazione torni presto alla normalità,
purtroppo lavoro in un paesino in collina poco collegato da mezzi pubblici, non so cosa fare.....

Mi dispiace! :-( Purtroppo questi disagi sono difficili da gestire. Non credo che la legge preveda la possibilità di non recarti sul posto di lavoro, a meno che tu rimanga effettivamente bloccata ed impossibilitata a procedere (come nel caso della neve). Anche perché, in questo caso, potevi procurarti la benzina prima o potresti fare rifornimento in località fornite. In effetti potresti farti accompagnare da qualcuno per andare a prendere la benzina, con un bidone, in un'altra località. Stamattina a Palermo c'erano file lunghissime ai distributori. Cerca di organizzarti come meglio puoi e speriamo che il problema si risolva al più presto.

Ho cercato di fare disel ma dopo aver girato in lungo e in largo non ho trovato nulla, ho chiamato la polizia stradale di Catania che mi ha confermato che non c'è modo di fare carburante. Non so proprio che fare.

E se ti facessi rilasciare una dichiarazione scritta dalla polizia stradale? Almeno per giustificare eventuali ritardi causati dal fatto che non ci sono mezzi di trasporto pubblico frequenti. Se non trovi altre soluzioni applica il "suggerimento" del titolo di una famosa commedia di Molière. ;-)

Potresti, chiarendo la situazione con il DS, chiedere uno o due giorni di ferie.

Se dovessi ammalarti a parte la riduzione stipendiale, penso che anche il medico fiscale sia a piedi.............o no?!

gugu ha scritto:Potresti, chiarendo la situazione con il DS, chiedere uno o due giorni di ferie.

In questi casi, quindi con scuola normalmente aperta (vedi neve ma non c'è la sospensione delle lezioni), il giorno di ferie o giorno per motivi personali potrebbe essere attribuito d'ufficio.

71lunapiena ha scritto:Se dovessi ammalarti a parte la riduzione stipendiale, penso che anche il medico fiscale sia a piedi.............o no?!

Ottimo consiglio.
:-)

antol ha scritto:Treno, autobus, permanenza da un'amica o in un B&B, un paio di giorni di malattia (in casi estremi). Non mi pare ci siano altre soluzioni. :-)

i giorni di malattia li escluderei.

Non sapendo quanti giorni durerà il disagio, se non c'è un collegamento pubblico che ti permette di arrivare in tempo al mattino e tornare a casa la sera, non c'è che trovare una soluzione temporanea di alloggio nella località dove lavori.
I permessi e le ferie prima o poi finiscono; la malattia immaginaria è un consiglio imprudente :-))

fradacla ha scritto:Non sapendo quanti giorni durerà il disagio, se non c'è un collegamento pubblico che ti permette di arrivare in tempo al mattino e tornare a casa la sera, non c'è che trovare una soluzione temporanea di alloggio nella località dove lavori.
I permessi e le ferie prima o poi finiscono; la malattia immaginaria è un consiglio imprudente :-))

Beh! Dipende da quanto ci si assenta o ammala durante l'anno. Io, per esempio, non mi assento e non mi ammalo mai (ormai i miei anticorpi mi difendono da tutti i virus del mondo ;-)), quindi due eventuali giorni di mal di pancia ogni tre anni non mi sembrano un dramma (ovviamente in mancanza di altre soluzioni). Meno male che lavoro a 12 km da casa e che domenica scorsa ho fatto il pieno di benzina. :-) E' ovvio che bisogna essere disposti a fare dei sacrifici (come avere la pazienza di aspettare i mezzi di trasporto), ma a mali estremi (e sottolineo estremi)... Purtroppo il teletrasporto non è stato ancora inventato e non possiamo conoscere i problemi degli altri e quanto sia fattibile la ricerca di un alloggio vicino al posto di lavoro.

antol ha scritto:
Beh! Dipende da quanto ci si assenta o ammala durante l'anno. Io, per esempio, non mi assento e non mi ammalo mai (ormai i miei anticorpi mi difendono da tutti i virus del mondo ;-)), quindi due eventuali giorni di mal di pancia ogni tre anni non mi sembrano un dramma (ovviamente in mancanza di altre soluzioni).

Si tratta di punti di vista, ma per me malattia significa proprio malattia.

antol ha scritto:Purtroppo il teletrasporto non è stato ancora inventato e non possiamo conoscere i problemi degli altri e quanto sia fattibile la ricerca di un alloggio vicino al posto di lavoro.

Ovviamente la collega si regolerà come crede e come può. Non conosco i suoi problemi e ho risposto ad una sua richiesta di consiglio dal mio punto di vista, così come tu hai suggerito una soluzione dal tuo punto di vista.

Non era mia intenzione fare polemica, cercavo di mettermi nei panni di Alera. In un paesino di collina è possibile (anzi probabile) che non ci siano né alberghi né B&B. In questo caso la collega dovrà prendere i mezzi pubblici. E se non ci sono mezzi per arrivare in tempo o per tornare a casa? Allora non avrà molta scelta.
Anche per me "malattia" significa "malattia" (anzi, per fortuna, ho dimenticato cosa significa :-)), ma in questo caso potrebbe essere considerata malattia della società. :-D Come dici tu, è questione di punti di vista. ;-) Ovviamente scherzo ed ironizzo sui disagi di questi giorni. Alcune colleghe che vivono a molti km di distanza, a volte, rimangono a scuola ore ad aspettare il treno o l'autobus. Alcune si alzano quasi ogni giorno alle 5 del mattino per arrivare a scuola alle 8. Ci mancava soltanto lo sciopero! :-(