TRasparenza please (sedi disponibili)

Per la elencazione delle preferenze è fondamentale sapere quail sedi siano disponibili nelle scuole.
A tal fine sarebbe necessario, e ritengo che la norma lo imponga, che gli USP pubblichino (anche online? V. albo pretorio informatico obbligaotrio) in totale trasparenza i posti disponibili in organico di diritto in provincia.
Vorrei pareri al riguardo e, in particolare, su cosa fare se non si riesce a far pubblicare tali posti all’USP.
Cordialità

Sante parole, il mio parere.
Cosa fare... non ho risposta... almeno non cancellare quelli degli anni scorsi, così uno si fa i suoi calcoli, più o meno...

L’anno scorso ok.
Ma qui la definizione delle cattedre disponibili è decisiva per le nostre scelte ..
Si tratta di capire se e dove si viene trasferiti, con conseguenze ottime o nefaste quali: soddisfacimento o meno della domanda di trasferimento, luogo di servizio, cattedre su più scuole, posizione in graduatoria interna nell’istituto di destinazione…
Sono cose di importanza gigantesca.
Per questo credo ci sia l’obbligo di trasparenza.
Qualcuno di voi sa di provveditorati che pubblicano online?

Parecchi pubblicano, li ho intravisti parecchie volte, non so dirti quali, io cerco invano quelli per la Regione Sardegna!...!

come sarebbe possibile conoscere i posti disponibili se la maggior parte di essi deriva dai pensionamenti e le relative domande quest'anno scadono il 30 marzo?

a tutti farebbe piacere che il sistema funzionasse alla perfezione, ma così non è

inoltre le graduatorie dei sovrannumerari verranno pubblicate entro i 15 giorni successivi alla scadenza della domanda di mobilità, pertanto anche questo non è un dato acquisibile

ok. Forse ho errato nel termine ma mi stavo riferendo alla possibilità di conoscere quali cattedre si formano nelle varie scuole o tra scuole a seguito delle iscrizioni / organici di diritto.
PEr quelle liberates stanti i pensionamenti non si può sapere. Ma per le altre?
Inoltre la domanda intende far chiarezza sul fatto che sia normativamente prevista o meno una tale pubblicazione (che alcuni usp sembra che facciano; v. supra: Laura stoglia ) a fini di trasparenza dell'intera procedura amministrativa.

ma neanche gli organici di diritto sono ancora pronti.
io non ritengo che le scuole abbiano l'obbligo di comunicare il numero degli iscritti nel proprio sito internet.

Comprendo bene la domanda, che è quasi una risposta, provocatoria di abak.

In effetti, se seguiamo un minimo di filo logico, quando si produce qualsiasi domanda di trasferimento (non mi riferisco solo per la scuola) bisognerebbe conoscere a priori cosa si fa a cosa si va incontro, visto che in gioco ci sono tante variabili di enorme importanza, quali famiglia, cambio città, spostamento, casa etc...etcc...

Detto ciò, che non è di poco conto, oggi, allo stato delle norme vigenti, e per una serie di eventi, quali organici, pensionamenti, ridimensionamenti etc..., l'insegnante produce una domanda di mobilità, che nella maggior parte dei casi gli cambierà la vita, quasi al buio.

Un poliziotto, un impiegato di qualsiasi altro ente, o un comunale, o qualsiasi impiegato statale (..e noi che siamo?), già conosce prima se ci sono posti in una determinata città o paese o regione, quindi gioco forza è consapevole se ha possibilità o meno di trasferirsi in quel luogo, o, almeno, ha notizie più precise.

Noi, invece, per una serie di eventi (organici, pensionamenti etc..) non abbiamo mai questa situazione favorevole.

A mio avviso, bisognerebbe cambiare la macchina farraginosa e burocratica dell'Istruzione che oggi è piuttosto elefantiaca, cominciando a cambiare le norme che regolano la Mobilità, mettendo in una agevole condizione coloro l quali chiedono un trasferimento, o peggioo ancora, coloro i quali sono costretti a chiedere trasferimento in quanto perdenti posto.

...da qualche parte prima o poi bisognerà pur cominciare, se davvero si vogliono risolvere i problemi dell'Istruzione e degli insegnanti, attori principali (e non comparse) di questo sistema che fa acqua da tutte le parti.

Ciao
Janos

È tutto talmente giusto da essere banale. Basterebbe che pensionamenti, sovrannumerari e organici di diritto fossero noti prima della scadenza delle domande di trasferimento: anticipare quelli, posticipare questi e mettere gli uffici in grado di svolgere in tempo tutte le pratiche. Sarebbe ora che i sindacati della scuola si battessero per questo

Vedo con piacere che molte persone sono concordi. Resta da capire perché ad una così fondamentale esigenza e banale diritto non abbia fatto riscontro un minimo di attività risolutoria da parte dei sindacati confederali.
LA SOLUZIONE, peraltro, è assolutamente banale. Banalissima direi.
Come avviene per altri aspetti della domanda di trasferimento basterebbe condizionare (o posticipare) la specificazione delle preferenze posteriormente alla data di ufficializzazione delle disponibilità, pensionamenti, sovrannumerari e organici di diritto

Se si volesse venire incontro alle esigenze dei docenti, ci sarebbe da fare anche altre "piccole" cose a costo zero: per esempio, consentire di fondere domanda di trasferimento e di passaggio di ruolo o di cattedra, in modo da poter finire nella sede preferita e solo in mancanza di quella in un ruolo più gradito ma più lontano, invece di dover rinunciare a esprimere certe sedi nel passaggio di ruolo perché se no rischi di perdere il trasferimento in una sede più comoda.
Anzi, si dovrebbe invertire completamente il processo: non si dovrebbe nemmeno fare la domanda, ma, una volta pubblicato l'elenco dei posti disponibili (che dovrebbero essere tutti, senza contingentamenti), i docenti dovrebbero indicare online, in ordine di preferenza e in modalità visibile a tutti, le sedi in cui vorrebbero essere trasferiti. Mi spiego meglio: la base di lavoro (che potrebbe essere interamente informatizzato) non dovrebbero essere le domande di trasferimento degli insegnanti, ma le offerte della scuola sulle singole sedi vacanti, cui gli insegnanti dovrebbero rispondere, indicando, qualora rispondano a più offerte, l'ordine delle loro preferenze, senza limiti nel numero delle sedi indicabili, nelle cattedre e nei ruoli e, possibilmente, neanche nelle province e regioni. Cosa ci vuole a mettere su un sistema che in pochi minuti di elaborazione assegna al docente con il punteggio più alto la sua prima scelta, per poi passare al secondo, al terzo e così via, attribuendo a ciascuno la sede preferita fra quelle che non siano già state assegnate? Si potrebbe vedere in diretta, via via che pervengono le domande, la sede che fino a quel momento ti tocca

Concordo in pieno con Giovanni.
A livello software ci vuole una settimana di lavoro.
E poi sbaglio o abbiamo proprio dei "tecnici" al Ministero?