Esame per DSA (certificazione arrivata ad Aprile)

Carissimi,
vi sottopongo un quesito che ha del paradossale che riguarda una mia ex studentessa del classico (ex perché l'incarico sulla materia mi è finito a Dicembre, essendo tornato il titolare) con cui sono rimasto in ottimi rapporti. Bravissima ragazza, ottima famiglia (tra l'altro sono anche docente di sostegno della sorella in un'altra scuola).
Allora, lei ha avuto una certificazione ufficiale di DSA (dislessia molto grave... non chiedetemi come non se ne siano accorti prima gli insegnanti) solo ad Aprile (e una "privata" già a Gennaio), ma i suoi docenti non hanno ancora preparato il PEP, tantomeno messo in atto alcuna misura (compensativa & dispensativa), se non 30 minuti in più in un compito di italiano (il che fa abbastanza ridere....).
Il preside della scuola fa orecchie da mercante e credo che abbia fatto pressioni sul consiglio di classe (è convinto che la ragazza sia solo "una bambina che non ha voglia di far nulla", no comment).
Io ho detto alla mamma che il consiglio è: 1) obbligato a preparare il PEP, 2) obbligato a trovare le giuste misure (mi vengono in mente: un lettore per le prove scritte di italiano, una versione di greco ridotta, test a risposta multipla per le simulazioni di 3 prova) che poi saranno adottare "in continuità" dalla commissione d'esame.
Ho aggiunto che sarebbe il caso di mandare una raccomandata con ricevuta di ritorno, visto che il tempo stringe e che preside e docenti sono "assenti" (nonostante siano loro a rischiare un ricorso che sicuramente perderebbero), indicando: 1) riferimenti normativi (la legge del 2010 e le linee guida del ministero); 2) la richiesta di avere documentazione scritta del progetto educativo e/o delle misure messe in atto; 3) la pretese che le misure siano "adeguate" al caso (gravissimo: deduco che per essere arrivata alla maturità classica, la ragazza sia un genio, infatti con me aveva 8 : ) )
Voi cosa ne dite? Ci sarà modo e tempo per commentare i colleghi, ma adesso l'urgenza è quella di "costringere" i docenti a fare per bene il loro lavoro (anche perché la ragazza è abbastanza depressa, come da caso "classico").

uno alla volta, grazie! : )

Oltre a chiedermi "come hanno fatto a non accorgersene gli insegnanti" mi chiederei anche per quale motivo non si fosse mai attivata prima la famiglia, visto che il disturbo sarebbe "molto grave" (e che oltretutto questi genitori hanno già un'altra figlia col sostegno, quindi dovrebbero essere ben consapevoli e attenti alle problematiche della disabilità e dello svantaggio scolastico).

Oggettivamente, se il disturbo è davvero molto grave, come ha fatto questa ragazza ad andare avanti finora al liceo classico? Ossia, in una scuola che attribuisce un'enorme importanza alla parola scritta, comprese anche lingue "morte" non risolvibili con la conversazione orale, grafie e alfabeti diversi da quello usuale, e che soprattutto, specialmente al triennio superiore, comporta un impegno molto gravoso in termini di lettura e scrittura anche per quasi tutte le altre materie (ossia, proprio in termini quantitativi, di numero di pagine da studiare quasi tutti i giorni)?

Se a un dislessico grave si chiede di impararsi due capitoli di storia con la stessa velocità degli altri, semplicemente, non ce la fa... e quindi prende l'insufficienza in storia, non perché non capisca la storia, ma perché materialmente non gli viene dato il tempo di studiarsela.

Come è possibile che finora questa ragazza ce l'abbia fatta senza che nessuno sospettasse nulla?

Se poi mi dici che la poveretta è stata ripetutamente bocciata e che ha eroicamente deciso di continuare senza mai pensare a cambiare scuola, forse il segnale poteva esistere... ma se finora è andata avanti fino al quinto anno senza grosse tragedie, il dubbio che la diagnosi sia pretestuosa, o che comunque la gravità del problema sia stata esagerata, me lo pongo eccome.

Lisa

Non ho capito il senso del commento..
vuoi far polemica con la famiglia (che non essendosi accorta di nulla avrebbe mostrato poca consapevolezza e attenzione), con chi ha fatto la diagnosi (se è arrivata in 5 allora forse non è poi così grave)... ? Mah...

Comunque, a oggi (magari questo post sarà utile in futuro), è stata fatta protocollare una lettera ("cordiale", ma "precisa") sui diritti/doveri da garantire/prentendere da consiglio di classe/dirigenti/futura commissione/genitori.
Vi aggiorni sugli sviluppi!

paniscus ha scritto:Oltre a chiedermi "come hanno fatto a non accorgersene gli insegnanti" mi chiederei anche per quale motivo non si fosse mai attivata prima la famiglia, visto che il disturbo sarebbe "molto grave" (e che oltretutto questi genitori hanno già un'altra figlia col sostegno, quindi dovrebbero essere ben consapevoli e attenti alle problematiche della disabilità e dello svantaggio scolastico).

Oggettivamente, se il disturbo è davvero molto grave, come ha fatto questa ragazza ad andare avanti finora al liceo classico? Ossia, in una scuola che attribuisce un'enorme importanza alla parola scritta, comprese anche lingue "morte" non risolvibili con la conversazione orale, grafie e alfabeti diversi da quello usuale, e che soprattutto, specialmente al triennio superiore, comporta un impegno molto gravoso in termini di lettura e scrittura anche per quasi tutte le altre materie (ossia, proprio in termini quantitativi, di numero di pagine da studiare quasi tutti i giorni)?

Se a un dislessico grave si chiede di impararsi due capitoli di storia con la stessa velocità degli altri, semplicemente, non ce la fa... e quindi prende l'insufficienza in storia, non perché non capisca la storia, ma perché materialmente non gli viene dato il tempo di studiarsela.

Come è possibile che finora questa ragazza ce l'abbia fatta senza che nessuno sospettasse nulla?

Se poi mi dici che la poveretta è stata ripetutamente bocciata e che ha eroicamente deciso di continuare senza mai pensare a cambiare scuola, forse il segnale poteva esistere... ma se finora è andata avanti fino al quinto anno senza grosse tragedie, il dubbio che la diagnosi sia pretestuosa, o che comunque la gravità del problema sia stata esagerata, me lo pongo eccome.

Lisa

PlutOne ha scritto:Non ho capito il senso del commento..vuoi far polemica con la famiglia (che non essendosi accorta di nulla avrebbe mostrato poca consapevolezza e attenzione), con chi ha fatto la diagnosi (se è arrivata in 5 allora forse non è poi così grave)... ? Mah...

No, vorrei semplicemente capire come sia possibile una cosa del genere, c'è qualcosa di sbagliato a pensarla così?

Oltretutto, TU STESSO dici che la persona in questione con te aveva 8.
Tu ti eri mai accorto di niente?

Bravo insegnante, brava studentessa : )
A parte gli scherzi, con me era molto motivata (in effetti, forse, ho qualche merito), che come saprai è un elemento fondamentale in questi (ma non solo) casi.

Succede spesso che le diagnosi arrivino in ritardo (nonostante la famiglia sia presente e attenta). A volte possono essere molto pesanti.
Se tieni conto che esistono insegnanti (te ne saresti accorta dal mio post: di fronte alla certificazione dicono "una bambina che non ha voglia di far nulla"), seppur colti, assolutamente inetti, allora dovresti avere tutti gli elementi per capire...
La famiglia forse non era consapevole, ma non è una colpa, visto che si è attivata immediatamente appena ha avuto indicazioni (indovina da chi...) sul fatto che la figlia potesse essere DSA.

Non è assolutamente il caso di far polemica, né con i genitori, né con chi ha stilato la diagnosi. Gli insegnanti devono fare gli insegnanti, non i medici o i controllori. Quindi finiamola di mettere in dubbio le diagnosi. Pretestuosa o verace, non sta a noi stabilirlo. Se la diagnosi c'è, c'è. Punto. Prendiamone atto e interveniamo con i mezzi consentiti e adatti al caso. Tradotto: facciamo bene il nostro lavoro invece di giudicare quello degli altri.
Consiglio ai genitori della ragazza in questione di consegnare la diagnosi a scuola e di chiedere che venga protocollata. Poi andare a parlare con tutti gli insegnanti e stabilire gli interventi da fare. Infine andare dal preside e pretendere che venga stilato subito un PDP. Praticamente tutto ciò che è previsto dalla normativa. Non credo ci sia altro da fare.

Brava Valerie!
Allora,
aggiornamento: il pdp è stato fatto, all'esame avrà il suo bel lettore (prima prova) e la tipologia C per la terza prova.
Sulla versione di greco, invece, temo che non arrivino a ridurla (come avevo suggerito). Ma va bene così! Almeno gioca (praticamente) "alla pari".

Bene. Grazie per avercelo detto. E' così che deve andare. Tutto il resto è aria fritta. ;-)
In bocca al lupo alla ragazza!