Berlinguer: "L'esame non funziona più, è ora di cambiarlo"

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sono piu' che d'accordo.
una vagonata di soldi gettati per un pro forma, infatti 95% e' la percentuale degli ammessi (http://www.orizzontescuola.it/node/8809), che valore puo' avere un sistema di selezione che garantisce esito positivo 19 volte su 20? utilita' zero a meno che non si vuole mantenere questo carrozzone solo per amore della tradizione, allora e' un altro discorso.

ma la cosa piu' abominevole dell'esame di stato e' che "marchiamo" una persona con un numero che si portera' per tutta la vita, sulla base di una valutazione che e' assolutamente approssimativa, pensate che un terzo circa di quel numero (che dovrebbe sintetizzare un percorso di 5 anni, 165 settimane, 5280 ore) lo si definisce con una chiacchierata di appena un'ora con 7 persone mediamente stanche, accaldate e annoiate (e non fate le verginelle con le solite baggianate sulla professionalita' e balle simili).
ma la tradizione e' tradizione...

Basterebbe che, tanto per cominciare, gli esperti consulenti professionali del ministero si decidessero a proporre prove più innovative, più intelligenti e più originali.

A me è capitato da qualche anno di monitorare (sia da interna che da esterna, o anche solo per preparazione personale) le prove scritte di matematica del liceo scientifico: sono drammaticamente TUTTE UGUALI, di una banalità sconcertante.

Laddove per "banali" non si intende necessariamente "facilissime"... ma si intende proprio PIATTE, scontate, prevedibili, senza un minimo di stimolo culturale originale. E' diventato impossibile formulare dei giudizi graduati in maniera onesta, perché va a finire che tutti le svolgono in modo quasi identico.

O c'è il caso pietoso di chi riesce a sbagliare completamente tutto il compito (o che magari non fa nulla e lo lascia quasi in bianco)...

...oppure, quelli sufficienti, lo fanno tutti rigorosamente uguale.

E' praticamente impossibile distinguere chi si è sempre onestamente arrabattato tra il 6 e il 7, dalle vere vette di eccellenza:

alla fine, con una prova da 6 ore che include problemi sempre pateticamente simili a quelli degli anni scorsi, e 10 quesiti dei quali 5 o 6 già riproposti identici, tutti riescono a fare più o meno le stesse cose.

Io francamente, oggi, quando ho visto riproporre per l'ennesima volta la telenovela della "capacità massima del cono di apotema fissato", non ci ho visto più...

Lisaa

paniscus ha scritto:Basterebbe che, tanto per cominciare, gli esperti consulenti professionali del ministero si decidessero a proporre prove più innovative, più intelligenti e più originali.

non e' solo una questione legata alle prove che partorisce il ministero, ma soprattutto alla valutazione.
puoi avere un master in docimologia ma poi devi confrotarti con un "comitato di valutazione" che per meta' ha le idee chiare sul giudizio che esprimera' (interni) e che per l'altra meta' troppo spesso va a traino della prima per timore di esprimere giudizi inappropriati per il candidato.
ma fin qui siamo ancora nella normalita'. puo' invece capitare di ritrovarti in commissioni con le interne "chioccia" che sparano un 30 con l'obiettivo di salvare i loro ragazzi dagli esterni cattivi o distribuzioni di 100 in certe regioni d'italia che sfidano ogni statistica ed anche il buon senso.
vorrei un sistema di valutazione "cieco" che sia assolutamente oggettivo.

Basta che non sia un sistema che per essere oggettivo preveda solo prove a crocette. Già i ragazzi non sanno scrivere, con prove stile invalsi daremmo il colpo di grazia alle capacità residue.

cicciobello ha scritto:

paniscus ha scritto:Basterebbe che, tanto per cominciare, gli esperti consulenti professionali del ministero si decidessero a proporre prove più innovative, più intelligenti e più originali.

non e' solo una questione legata alle prove che partorisce il ministero, ma soprattutto alla valutazione.
puoi avere un master in docimologia ma poi devi confrotarti con un "comitato di valutazione" che per meta' ha le idee chiare sul giudizio che esprimera' (interni) e che per l'altra meta' troppo spesso va a traino della prima per timore di esprimere giudizi inappropriati per il candidato.
ma fin qui siamo ancora nella normalita'. puo' invece capitare di ritrovarti in commissioni con le interne "chioccia" che sparano un 30 con l'obiettivo di salvare i loro ragazzi dagli esterni cattivi o distribuzioni di 100 in certe regioni d'italia che sfidano ogni statistica ed anche il buon senso.
vorrei un sistema di valutazione "cieco" che sia assolutamente oggettivo.

Caro Cicciobello, come hai ragione sulle "chiocce" interne!!! Ho visto dare votoni a versioni di greco tradotte a metà, altro che valutazione oggettiva! Ho visto docenti (interni) che nei corridoi TRADUCEVANO la versione o DETTAVANO il tema ai maturandi tramite auricolare. Presidenti di commissione che lasciano correggere i docenti DA SOLI (alla faccia della valutazione collegiale!). E, sottolineo, questo NON succede al sud, eh!!!
Mi chiedo che razza di teoria di riferimento pedagogica animi certi colleghi. Se penso alla mia maturità (4 materie, commissione esterna e un solo membro inteno) e a quelle di oggi mi viene l'avvilimento. Se penso ai miei insegnanti che sono riusciti a trasmettere valori come l'importanza dello studio, del sacrificio, della lealtà e dell'onestà e a certi colleghi di oggi (compresi i succitati), mi arrabbio.
Scusate lo sfogo, ma l'iniquità, l'ingiustizia, l'illudere i ragazzi (solo per farsi belli, dare "votoni" ed avere un finto feedback positivo come docenti) sono difficili da digerire.

Veramente io ho visto spesso il contrario, ossia commissari interni che si sforzavano di mantenere il livello di valutazione che ritenevano coerente con i risultati che il ragazzo aveva sempre avuto prima... mentre i presidenti (e anche qualche membro esterno) facevano pressioni sui colleghi interni perché aiutassero i ragazzi e gonfiassero i voti. Mediamente, gli esterni sono talmente ossessionati dalla paura dei ricorsi, che preferiscono di gran lunga promuovere tutti con voti più alti possibile...

Lisa