Iva sulle lezioni private

Salve a tutti,
da qualche anno impartisco lezioni private e nel 2012, avendo un discreto numero di studenti che vanno dalle scuole elementari all'università, ho deciso di aprire una partita IVA per regolarizzare la mia attività. Il commercialista a cui mi sono rivolta mi ha detto che avrei goduto del regime dei contribuenti minimi per cinque anni, senza possibilità di prolungarlo avendo già raggiunto i trentacinque anni. Per ora quindi le prestazioni non sono soggette ad IVA; vorrei sapere se, terminata il periodo di agevolazione, l'operazione potrà essere considerata esente in quanto effettuata a titolo personale. Il mio dubbio è dovuto alla frase "...nonché le lezioni relative a materie scolastiche e universitarie impartite da INSEGNANTI a titolo personale" (Art. 10, DPR 633/1972 – “Operazioni esenti dall’imposta”, comma 20), in quanto non ho terminato l' università e quindi non sono un'insegnante "ufficialmente riconosciuta". Sarei interessata a continuare ma se, oltre all'aumento dell'IRPEF e dei contributi previdenziali, si dovesse aggiungere anche l'IVA, temo che il prezzo diventerebbe troppo alto.
Mi rivolgo a voi perché il mio commercialista non mi sembra molto ferrato in materia e non gliene faccio una colpa dato che parliamo di un settore che solitamente sfugge all'imposizione fiscale... Avrei ancora più di quattro anni per organizzarmi ma intanto volevo farmi un'idea; qualcuno mi ha consigliato un interpello all'agenzia delle entrate... Voi che ne dite?
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione.

In rete ho trovato alcune info, della cui attendibilità non garantisco:

non è necessario avere partita IVA, basta rilasciare ricevuta (questo me l'aveva detto tempo fa anche una collega) per prestazione occasionale e dichiarare il ricavato. La parte dolente è che, una volta iniziato, l'anno successivo dovresti pagare in anticipo i presunti redditi futuri dell'anno, e si tratta, in genere, di centinaia di euro.

Ho anche chiesto lumi a un parente che ha conoscenti all'agenzia delle entrate: la risposta è stata "ma perché lo vuoi fare?"

In questo momento non è facile trovare lavoro e questa è un' attività che mi garantisce un reddito decente e che mi dà soddisfazione. Inoltre non comporta costi aggiuntivi e, se non rendesse più , potrei sempre interromperla senza grandi problemi. Speravo che non fosse così complicato e costoso fare le cose in regola! Ti ringrazio per la chiarezza e la prontezza della risposta:)

Non mi risulta che per le prestazioni occasionali d'insegnamento sia richiesto un titolo di studio.
Se lo studente o la sua famiglia ritengono che tu abbia una professionalità tale da soddisfare le loro richieste, se tu vuoi (correttamente) emettere ricevute per le tue prestazioni, la trattativa resta nell'ambito privato e la laurea, a mio parere, non c'entra un tubo.

Ricorda solo che non puoi superare in un anno il corrispettivo di 5000 euro, altrimenti esci dall'occasionalità e devi iscriverti alla Gestione separata dell'Inps.

Ma lo stesso vale per i docenti con regolare contratto a TD o TI ?

gugu ha scritto:Ma lo stesso vale per i docenti con regolare contratto a TD o TI ?

Certo, Gugu, puoi dare lezioni private e rilasciare ricevute, il cui totale andrà nel 730 nel quadro "redditi diversi", sotto la voce "attività di lavoro autonomo esercitata occasionalmente".
Potevo darle io, da insegnante di ruolo, e potrei darle anche da pensionata.

Proprio perché supero la soglia mi sono già messa in regola e per 5 anni posso godere del regime dei minimi (attualmente io pago IRPEF 5%, INPS 26,72% e contributo professionisti 4%, niente IVA), ma volevo sapere se in seguito, oltre a perdere il beneficio del 5% di IRPEF, avrei dovuto anche applicare l' IVA, non avendo la qualifica di "insegnante". Nella norma che ho citato infatti si parla genericamente di insegnante, ma non è chiaro se ci si riferisce a un soggetto che esercita ufficialmente quella professione in una scuola o se si intende semplicemente "colui che effettua una prestazione di insegnamento". Tutto sommato per ora mi resta una cifra mensile "decente", ma se ci fosse anche l' IVA al 21% o, in prospettiva, al 23%, diventerebbe veramente troppo!

mailib ha scritto:Proprio perché supero la soglia mi sono già messa in regola e per 5 anni posso godere del regime dei minimi (attualmente io pago IRPEF 5%, INPS 26,72% e contributo professionisti 4%, niente IVA), ma volevo sapere se in seguito, oltre a perdere il beneficio del 5% di IRPEF, avrei dovuto anche applicare l' IVA, non avendo la qualifica di "insegnante". Nella norma che ho citato infatti si parla genericamente di insegnante, ma non è chiaro se ci si riferisce a un soggetto che esercita ufficialmente quella professione in una scuola o se si intende semplicemente "colui che effettua una prestazione di insegnamento". Tutto sommato per ora mi resta una cifra mensile "decente", ma se ci fosse anche l' IVA al 21% o, in prospettiva, al 23%, diventerebbe veramente troppo!

Non riesco a seguirti :-)
Sei nel regime dei minimi, e l'ho capito.
Le tue prestazioni sono in forza di questo esenti da Iva, e l'ho capito.
Ma tu hai comunque aperto una partita Iva, o no?
Se sì, con quale codice attività?
Alla gestione separata sei iscritta come "professionista senza cassa" o sotto quale altra voce?
Premesso che in materia ho solo un'infarinatura, a me pare che tu stia considerando alla stessa stregua il sistema della prestazione occasionale, esente da IVA in quanto esercitato da insegnante (continuo a pensare che non c'entri nulla l'essere dipendente di una scuola) e il sistema in cui sei entrata tu, essendoti lasciata dietro le prestazioni occasionali per superamento del limite di reddito.
In altre parole, quando uscirai dal regime dei minimi, potrai lavorare solo con partita Iva, come lavoratore autonomo non occasionale; qualunque sarà l'oggetto della tua prestazione, sarà soggetto ad Iva, a mio parere.

Detto tutto questo, all'ADE sono molto disponibili nei confronti di chi è nel regime dei minimi: credo di aver letto che offrissero anche il servizio di tutoraggio per le pratiche di apertura e la gestione del primo periodo. Potresti fare un salto in ufficio per chiedere lumi.

Ma se io volessi occasionalmente dare ripetizioni ed essere regolare nel dichiarare questo reddito aggiuntivo, cosa devo fare?
Non credo che supererei i 5k euro, data l'occasionalità della prestazione, ma a chi e quando devo pagare l'IRPEF? Come deve essere la ricevuta che rilascio? Ce ne sono di già prestampate e con una parte di IRPEF già pagata? Ricordo di aver sentito parlare di blocchetti in cui si pagava parzialmente l'IRPEF, ma dove si possono prendere?
Scusate la mia totale ignoranza, ma l'argomento mi interessa e sono digiuna di informazioni relative ad esso.

Ho aperto una partita IVA, codice di attività 855990(altri servizi di istruzione nca) e pago l'INPS a gestione separata(non so entrare più in dettaglio).
Ho visto però che la normativa IVA sulle operazioni ESENTI parla, tra le altre, di prestazioni scolastiche fornite da insegnanti a titolo personale, a prescindere, mi pare ,dall'occasionalità (legge IVA, art.10, comma 20).
Il mio dubbio è se la mia attività possa essere considerata tale, pur non essendo svolta da una persona che fa di mestiere l'insegnante in una scuola e quindi risultare esente per questo motivo, non per l'occasionalità; non so che valore dare alla parola "insegnante".
Spero di essere stata più chiara...

rominav ha scritto:Ma se io volessi occasionalmente dare ripetizioni ed essere regolare nel dichiarare questo reddito aggiuntivo, cosa devo fare?
Non credo che supererei i 5k euro, data l'occasionalità della prestazione, ma a chi e quando devo pagare l'IRPEF? Come deve essere la ricevuta che rilascio? Ce ne sono di già prestampate e con una parte di IRPEF già pagata? Ricordo di aver sentito parlare di blocchetti in cui si pagava parzialmente l'IRPEF, ma dove si possono prendere?
Scusate la mia totale ignoranza, ma l'argomento mi interessa e sono digiuna di informazioni relative ad esso.

Se ne parla qui
https://www.orizzontescuolaforum.net/t30524p15-lezioni-private?highlight=lezioni+private

mailib ha scritto:
Il mio dubbio è se la mia attività possa essere considerata tale, pur non essendo svolta da una persona che fa di mestiere l'insegnante in una scuola e quindi risultare esente per questo motivo, non per l'occasionalità; non so che valore dare alla parola "insegnante".
Spero di essere stata più chiara...

A titolo personale significa che l'insegnante in questione agisce in nome e per conto proprio, quindi non in quanto incaricato da un Ente di formazione.
Non vedo perché la norma dovrebbe applicarsi solo a chi sia anche dipendente di una scuola.
A questo punto concluderei che l'insegnamento impartito a titolo personale, da chiunque, sia sempre esente da Iva.
In proposito ho trovato che si tratta di una prescrizione comunitaria da rispettare da parte di tutti gli Stati membri, a salvaguardia di un'attività che riveste interesse pubblico.
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:31977L0388:it:HTML
art. 13 c. 1 lettera J)

Dopo questa interessante discussione, in cui ho imparato qualcosa che non sapevo, mi toglierei ogni dubbio parlando con un funzionario esperto dell'ADE.
:-)

Ho ancora più di quattro anni ma intanto volevo farmi un'idea... Parlerò ancora con il mio commercialista e se avesse ancora dubbi ci rivolgeremo all' ADE come consigli tu. Vi farò sapere... Intanto grazie per l'interessamento:)

Sono molto interessata alla discussione perchè anch'io sono in una posizione simile.
La mia commercialista non sa aiutarmi; sono stata anche all'agenzia delle entrate, ufficio iva, ma non mi hanno aiutata più di tanto.

Io ho una situazione leggermente diversa, in quanto ho da qualche anno aperto partita iva come artigiano, codice 620100 produzione di software non connesso all'edizione.
Ora, dopo diversi anni di ripetizioni presso una scuola privata, ho deciso di aggiungere un nuovo codice alla mia attività, proprio lo stesso di mailib.
Però non pago l'INPS a gestione separata in quanto verso già i contributi come artigiano (in camera di commercio mi hanno detto che si può inquadrare la nuova attività come impresa visto che propongo anche corsi a piccoli gruppi). Ovviamente rilascerò regolare fattura.
Vorrei capire se la dicitura "a titolo personale" va bene anche per la mia situazione.

Se mailib ha novità in merito sarebbe interessante. Magari all'ADE trova una persona più preparata sull'argomento rispetto a quella con cui ho parlato io.