compatibilità contratto TD scuola e lavoro autonomo Co.co.co con università

L'università è considerata pubblica amministrazione ?
Ho partecipato ad un bando durante l'estate ed é possibile che riesca a fare una breve collaborazione con il CLA dell'università della mia città tramite un contratto di lavoro autonomo di collaborazione coordinata e continuativa.
Per la tipologia di contratto che mi propongono (Co.co.co) e per l'ente con cui intraterrei il rapporto (l'università x), se ora stipulassi un contratto a TD con la scuola, queste due cose sarebbero legalmente compatibili ?

Il riferimento che ho incontrato è questo
http://www.edscuola.it/archivio/norme/ordinanze/om446_97.html
Art. 4
Attività compatibili

Ai sensi dell'art.1, comma 58, della legge n. 662/96 l'attività lavorativa subordinata, prestata in aggiunta a quella intercorrente con l'amministrazione scolastica, non può, in alcun caso, essere costituita con altra amministrazione pubblica.

dunque, i punti sono due: qui si parla di attività lavorativa subordinata che non può essere costituita (domanda: nel mio caso si tratta di lavoro autonomo co.co.co, quindi non si applica. Corretto?) con altra amministrazione pubblica (l'università lo è ?)

Grazie a chi vorrà rispondere

nel caso di incompatibilità, quali sono le conseguenze ?

Si è parlato spesso dell'argomento e mi sembra di ricordare che siano stati citati espressamente come compatibili i contratti di collaborazione, non importa se con privati o Università.

Si legge in una circolare di un DS ai suoi docenti:
Ci sono però altri casi in cui il dipendente pubblico, anche se a tempo pieno, può svolgere, se autorizzato, dalla propria Amministrazione, incarichi di tipo diverso.
Le condizioni e i criteri in base ai quali il dipendente a tempo pieno può essere autorizzato a svolgere un’altra attività sono:
- la temporaneità e l’occasionalità dell’incarico. Sono, quindi, autorizzabili le attività esercitate sporadicamente ed occasionalmente, anche se eseguite periodicamente e retribuite, qualora per l’aspetto quantitativo e per la mancanza di abitualità, non diano luogo ad interferenze con l’impiego;
- il non conflitto con gli interessi dell’amministrazione e con il principio del buon andamento della pubblica amministrazione;
- la compatibilità dell'impegno lavorativo derivante dall’incarico con l’attività lavorativa di servizio cui il dipendente è addetto tale da non pregiudicarne il regolare svolgimento. L’attività deve essere svolta al di fuori dell’orario di servizio.

http://www.ipsiammonopoli.it/ipsiam/index.php?q=Circolare%20N.%2052%20Attivit%C3%A0%20compatibili%20con%20il%20ruolo%20di%20dipendente%20della%20PA%20e%20e%20esercizio%20Libera%20Professioneper%20l%E2%80%99A.%20S.%20%202011%202012

Ovviamente l'attività va comunicata al DS, dichiarando che non interferisce con gli impegni di servizio.

grazie della risposta

[quote="docenteinbici"



dunque, i punti sono due: qui si parla di attività lavorativa subordinata che non può essere costituita (domanda: nel mio caso si tratta di lavoro autonomo co.co.co, quindi non si applica. Corretto?) Secondo me è corretto perchè il cococo "è senza vincolo di subordinazione"

si, anche secondo me

salve, mi inserisco in questo vecchio post che ho faticosamente trovato e che mi interessa moltissimo - e per il quale vi ringrazio - con un'ulteriore domanda, o meglio, richiesta di conferma !

SE (e dico SE) ho capito bene, però, leggendo qua e là nei blog del lavoro e il link da voi segnalato, in caso di contratti con l'Università ci sono due scenari possibili :
1) il docente a tempo pieno richiede al DS l'autorizzazione per svolgere un contratto a tempo determinato con l'Università;
2) il docente a part-time svolge il contratto a tempo determinato senza bisogno che egli chieda l'autorizzazione
(questa l'ho trovata su http://www.bloglavoro.com/2007/09/26/docenza-e-secondo-lavoro-i-contratti-compatibili.htm)

Ho capito bene ? Inoltre, volevo sapere se ci sono differenze a seconda del fatto che il docente sia di ruolo oppure un supplente sino al 30/6 o 31/8. Grazie a chi vorrà rispondermi !

specifico meglio: part-time che non supera il monte di 9 ore settimanali, ossia inferiore al 50%
(Dlgs 29/93, art.58, comma 6 ; Dlgs 165/01, art.53, comma 6).