Quale sarà la nostra pensione futura?
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Quale sarà la nostra pensione futura?
INPS - Istituto Nazionale Previdenza Sociale
Da Natale l’Inps offrirà a tutti i lavoratori attivi iscritti, a parte quelli Inpdap, il prospetto dei contributi versati e la simulazione delle rispettive pensioni.
Lo ha annunciato ieri mattina il presidente Inps Antonio Mastrapasqua, intervenendo alla undicesima edizione dell’Insurance Day di MF-Milano Finanza. «Non sarà una busta arancione, non dobbiamo scimmiottare nessuno », ha spiegato Mastrapasqua, «ma l’accesso sarà garantito per tutti in rete attraverso il Pin già distribuito. Inoltre, a novembre verranno spedite un milione di lettere per informare dell’operazione ». Mastrapasqua ha anche offerto la disponibilità delle strutture dell’Inps a raccogliere dalle assicurazioni private le informazioni necessarie a offrire ai cittadini il quadro completo della propria posizione contributiva, anche sulle polizze integrative. «Solo il 23% degli italiani ha una copertura integrativa », ha detto Mastrapasqua, «e il 20% di loro non sta pagando le quote. I cittadini hanno diritto di sapere quello che lo Stato non gli ha detto per anni». L’annuncio dell’avvio dell’operazione era stato dato a maggio, sempre dal presidente dell’Inps, in occasione del convegno di apertura della Giornata Nazionale della Previdenza, ma senza dare i tempi precisi. Forse per non scatenare ulteriori attese visto che l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei su questo fronte. A partire dalla Svezia che da anni invia ai cittadini una busta arancione che contiene appunto le simulazioni sul loro futuro pensionistico. In quell’occasione Mastrapasqua aveva sottolineato che «per troppo tempo è stato detto che l’Inps non è stato in grado di consegnare la busta arancione ai 22 milioni di iscritti, ma il problema era l’inaffidabilità degli archivi dell’istituto. Oggi abbiamo fatto un’enorme operazione di pulizia e abbiamo sistemato quasi completamente i nostri data base. Adesso stiamo cercando di delineare gli scenari per poter fornire un dato esatto». Invece l’Inpdap, l’ente di previdenza dei dipendenti pubblici, confluito nell’Inps, è ancora indietro nell’aggiornamento degli archivi e per ora quindi la simulazione sarà disponibile solo per una parte degli iscritti. Resta il fatto che la previdenza complementare non decollerà fino a quando il cittadino non si renderà conto che l’assegno base sarà insufficiente a finanziare il tenore di vita atteso. Per questo l’obiettivo è sensibilizzare in particolare le giovani generazioni e in genere tutti i lavoratori individuali e dipendenti sulla necessità di progettare il futuro pensionistico e previdenziale. Un nuovo welfare che vede coinvolti oltre allo Stato e all’individuo anche le imprese, che devono tornare a offrire le migliori pratiche aziendali anche in risposta alla grave crisi finanziaria. Ci vuole un passo in avanti rispetto alla situazione attuale, che vede un tasso di adesione medio ai fondi pensione del 23% contro una media europea del 91%. Resta poi il problema dell’equità, ovvero del diverso trattamento previdenziale dei giovani rispetto ai loro genitori perché c’è ancora una disparità tra chi percepisce oggi le pensioni e chi invece dovrà contare su un puro sistema contributivo.
Una parte dei lavoratori oggi riceve nella pensione un’integrazione da parte dello Stato rispetto a quanto ha versato, circa il 30-40% in più di quanto avrebbe con un sistema contributivo.
Tale integrazione non ci sarà più.
Da Natale l’Inps offrirà a tutti i lavoratori attivi iscritti, a parte quelli Inpdap, il prospetto dei contributi versati e la simulazione delle rispettive pensioni.
Lo ha annunciato ieri mattina il presidente Inps Antonio Mastrapasqua, intervenendo alla undicesima edizione dell’Insurance Day di MF-Milano Finanza. «Non sarà una busta arancione, non dobbiamo scimmiottare nessuno », ha spiegato Mastrapasqua, «ma l’accesso sarà garantito per tutti in rete attraverso il Pin già distribuito. Inoltre, a novembre verranno spedite un milione di lettere per informare dell’operazione ». Mastrapasqua ha anche offerto la disponibilità delle strutture dell’Inps a raccogliere dalle assicurazioni private le informazioni necessarie a offrire ai cittadini il quadro completo della propria posizione contributiva, anche sulle polizze integrative. «Solo il 23% degli italiani ha una copertura integrativa », ha detto Mastrapasqua, «e il 20% di loro non sta pagando le quote. I cittadini hanno diritto di sapere quello che lo Stato non gli ha detto per anni». L’annuncio dell’avvio dell’operazione era stato dato a maggio, sempre dal presidente dell’Inps, in occasione del convegno di apertura della Giornata Nazionale della Previdenza, ma senza dare i tempi precisi. Forse per non scatenare ulteriori attese visto che l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei su questo fronte. A partire dalla Svezia che da anni invia ai cittadini una busta arancione che contiene appunto le simulazioni sul loro futuro pensionistico. In quell’occasione Mastrapasqua aveva sottolineato che «per troppo tempo è stato detto che l’Inps non è stato in grado di consegnare la busta arancione ai 22 milioni di iscritti, ma il problema era l’inaffidabilità degli archivi dell’istituto. Oggi abbiamo fatto un’enorme operazione di pulizia e abbiamo sistemato quasi completamente i nostri data base. Adesso stiamo cercando di delineare gli scenari per poter fornire un dato esatto». Invece l’Inpdap, l’ente di previdenza dei dipendenti pubblici, confluito nell’Inps, è ancora indietro nell’aggiornamento degli archivi e per ora quindi la simulazione sarà disponibile solo per una parte degli iscritti. Resta il fatto che la previdenza complementare non decollerà fino a quando il cittadino non si renderà conto che l’assegno base sarà insufficiente a finanziare il tenore di vita atteso. Per questo l’obiettivo è sensibilizzare in particolare le giovani generazioni e in genere tutti i lavoratori individuali e dipendenti sulla necessità di progettare il futuro pensionistico e previdenziale. Un nuovo welfare che vede coinvolti oltre allo Stato e all’individuo anche le imprese, che devono tornare a offrire le migliori pratiche aziendali anche in risposta alla grave crisi finanziaria. Ci vuole un passo in avanti rispetto alla situazione attuale, che vede un tasso di adesione medio ai fondi pensione del 23% contro una media europea del 91%. Resta poi il problema dell’equità, ovvero del diverso trattamento previdenziale dei giovani rispetto ai loro genitori perché c’è ancora una disparità tra chi percepisce oggi le pensioni e chi invece dovrà contare su un puro sistema contributivo.
Una parte dei lavoratori oggi riceve nella pensione un’integrazione da parte dello Stato rispetto a quanto ha versato, circa il 30-40% in più di quanto avrebbe con un sistema contributivo.
Tale integrazione non ci sarà più.
trumma- Messaggi : 862
Data d'iscrizione : 09.10.09
paolopaolo- Messaggi : 3104
Data d'iscrizione : 12.10.10
Re: Quale sarà la nostra pensione futura?
paolopaolo ha scritto:zeroooo
per i dipendenti pubblici si saprà qualcosa dopo. Comunque sarebbe bene pianificare una pensione integrativa sin da quando si è giovani oppure arrivare ai 50 anni con almeno 400.000 euro cash da investire in modo da avere un reddito alternativo di 1500 euro mensile ad inflazione costante.
trumma- Messaggi : 862
Data d'iscrizione : 09.10.09
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