Richiesta aiuto per alunni problematici che "fuggono"da scuola
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Richiesta aiuto per alunni problematici che "fuggono"da scuola
Nella mia classe ci sono alcuni bimbi roblemi, soprattutto familiari...si tratta di figli di genitori separati con problemi di disagio socio-eonomico.
Uno però mi preoccupa di più, perchè più volte ha tentato di fuggire dalla scuola.
Questi tentativi di fuga mi hanno portato ad abbandonare- anche se temporaneamente- la classe, fino a quando non riportavo il bambino dentro l'aula.
A parte i colloqui continui con i genitori, vorrei segnalare il tutto al dirigente tramite relazione scritta. Ma non so da dove iniziare. Ci sono dei modelli da seguire?
Chi ha dei suggerimenti o facsimili?
grazie
Uno però mi preoccupa di più, perchè più volte ha tentato di fuggire dalla scuola.
Questi tentativi di fuga mi hanno portato ad abbandonare- anche se temporaneamente- la classe, fino a quando non riportavo il bambino dentro l'aula.
A parte i colloqui continui con i genitori, vorrei segnalare il tutto al dirigente tramite relazione scritta. Ma non so da dove iniziare. Ci sono dei modelli da seguire?
Chi ha dei suggerimenti o facsimili?
grazie
Ultima modifica di Katia75 il Sab Ott 20, 2012 5:55 pm - modificato 1 volta.
Katia75- Messaggi : 159
Data d'iscrizione : 22.07.11
quando il ragazzo è particolarmente difficile e ti fa trascurare la classe...
[quote] abbandonare- anche se temporaneamente- la classeù
Ciao Katia,
anche io quest'anno sto avendo gli stessi problemi. Insegno inglese, ho 6 classi tutte con uno o più ragazzi con sostegno. Ovviamente non ho l'insegnante di sostegno in tutte le ore, in genere, un'ora o, in casi fortunati, due ore su tre. Di questi ragazzi, una tende a scappare dall'aula o sul balcone, un altro a volte diventa violento con i compagni e infine un altro vaga per l'aula buttando a terra astucci e diari e parlando, si fa per dire, ad alta voce. Sto cercando di essere molto comprensiva con loro ma mi sento in grande difficoltà. Non mi era mai capitato di avere così tanti casi. La scuola si trova in un quartiere disagiato e quindi anche molti alunni non disabili sono problematici. Praticamente cambio classe ogni ora e incontro continuamente situazioni difficili anche perché in alcuni casi i compagni di classe non accettano la presenza del bambino, lo prendono in giro oppure si lamentano per il fatto che non riusciamo a fare lezione come si deve, quasi fosse colpa mia. Tutto questo sta influendo negativamente sulla mia salute e sulla qualità del mio lavoro. Come posso uscirne? Cosa prevede la legge? Posso "abbandonare la classe" per inseguire il ragazzo disabile (a volte non fai in tempo a chiamare il collaboratore), ci sono dei momenti in cui il ragazzo può stare fuori, magari sotto la vigilanza dei collaboratori, se è particolarmente agitato o violento? Fino a che punto posso intervenire fisicamente per bloccare un ragazzo che vuole far male ad un altro? E se non ce la facessi, quali sono le mie responsabilità legali? Grazie.
Ciao Katia,
anche io quest'anno sto avendo gli stessi problemi. Insegno inglese, ho 6 classi tutte con uno o più ragazzi con sostegno. Ovviamente non ho l'insegnante di sostegno in tutte le ore, in genere, un'ora o, in casi fortunati, due ore su tre. Di questi ragazzi, una tende a scappare dall'aula o sul balcone, un altro a volte diventa violento con i compagni e infine un altro vaga per l'aula buttando a terra astucci e diari e parlando, si fa per dire, ad alta voce. Sto cercando di essere molto comprensiva con loro ma mi sento in grande difficoltà. Non mi era mai capitato di avere così tanti casi. La scuola si trova in un quartiere disagiato e quindi anche molti alunni non disabili sono problematici. Praticamente cambio classe ogni ora e incontro continuamente situazioni difficili anche perché in alcuni casi i compagni di classe non accettano la presenza del bambino, lo prendono in giro oppure si lamentano per il fatto che non riusciamo a fare lezione come si deve, quasi fosse colpa mia. Tutto questo sta influendo negativamente sulla mia salute e sulla qualità del mio lavoro. Come posso uscirne? Cosa prevede la legge? Posso "abbandonare la classe" per inseguire il ragazzo disabile (a volte non fai in tempo a chiamare il collaboratore), ci sono dei momenti in cui il ragazzo può stare fuori, magari sotto la vigilanza dei collaboratori, se è particolarmente agitato o violento? Fino a che punto posso intervenire fisicamente per bloccare un ragazzo che vuole far male ad un altro? E se non ce la facessi, quali sono le mie responsabilità legali? Grazie.
erinbr- Messaggi : 14
Data d'iscrizione : 31.08.11
Re: Richiesta aiuto per alunni problematici che "fuggono"da scuola
ho modificato il titolo, sperando che qualcuno ci aiuti!
Katia75- Messaggi : 159
Data d'iscrizione : 22.07.11
Re: Richiesta aiuto per alunni problematici che "fuggono"da scuola
Esprimo solidarietà per il problema, incontrato quest'anno anche da me.
Io lavoro alla primaria, della situazione delle fughe (e non solo...) è stato informato il dirigente. Si è concordato con la famiglia un orario di frequenza ridotto: ciò non risolve completamente il problema, ma aiuta... Nel nostro caso è stato possibile adottare questa soluzione in quanto la nostra scuola funziona a 40 ore, mentre ormai con le nuove leggi la frequenza garantibile è solo di 24...
Nel caso in cui non si riesca a far tornare il bambino in classe, siamo state autorizzate dal dirigente a chiamare a casa, per far venire un familiare a riprendersi il bambino.
Nel nostro caso ciò è stato possibile (poiché la famiglia ha collaborato)... se non lo fosse stato rimaneva sempre la possibilità di coinvolgere i servizi sociali (nei casi gravi di bambini troppo aggressivi e che mettono a rischio la propria incolumità e quella dei compagni è possibile infatti informare della situazione il Tribunale dei minori, che poi farà indagini sulla condizione familiare del bambino/ragazzo per verificare l'idoneità della famiglia a prendersi cura del bambino).
So che quest'ultima possibilità di risposta sembra essere troppo forte, però mi è stato riferito proprio da un addetto di questo tribunale che l'unica forma di tutela di noi insegnanti in questi casi è proprio la segnalazione del caso alle autorità. Le famiglie dei bambini con difficoltà, infatti, devono esse stesse impegnarsi a trovare delle soluzioni ai problemi dei propri figli, se vogliono mantenere la patria potestà (ad es. nel caso dei bambini iperattivi o con disturbi della condotta va richiesta dalla famiglia una valutazione della situazione: che darà al bambino la possibilità di essere seguito a scuola da insegnanti di sostegno ed eventualmente educatori e la possibilità a casa di fare delle terapie o essere seguiti da uno psicologo).
Io credo comunque che allo stato attuale le scuole siano molto in difficoltà nel seguire i bambini con questo tipo di disagio, anche laddove sia garantito loro un insegnante di sostegno (in quanto raramente vengono date più di 12 ore di assistenza al bambino).
Del disagio che questi bambini/ragazzi provocano alle classi sono al corrente solo le persone che lavorano nella scuola. Al di fuori non ci si rende conto di come il non rispetto delle regole da parte dei bambini problematici possa provocare un danno agli apprendimenti anche del resto dei bambini della classe. Lo stress, dovuto alla necessità di continui interventi di contenimento di questi bambini e continue interruzioni dell'attività didattica, logora le insegnanti.
Spesso le insegnanti impegnate in classi con bambini con queste difficoltà chiedono il trasferimento o non riconfermano l'incarico per l'anno successivo e ciò determina un continuo avvicendamento di insegnanti nelle classi in questione. Diciamo che il problema è palesemente sottovalutato dalla società, visto il continuo incremento di questo tipo di disagio che si sta manifestando in questi ultmi anni...
Io lavoro alla primaria, della situazione delle fughe (e non solo...) è stato informato il dirigente. Si è concordato con la famiglia un orario di frequenza ridotto: ciò non risolve completamente il problema, ma aiuta... Nel nostro caso è stato possibile adottare questa soluzione in quanto la nostra scuola funziona a 40 ore, mentre ormai con le nuove leggi la frequenza garantibile è solo di 24...
Nel caso in cui non si riesca a far tornare il bambino in classe, siamo state autorizzate dal dirigente a chiamare a casa, per far venire un familiare a riprendersi il bambino.
Nel nostro caso ciò è stato possibile (poiché la famiglia ha collaborato)... se non lo fosse stato rimaneva sempre la possibilità di coinvolgere i servizi sociali (nei casi gravi di bambini troppo aggressivi e che mettono a rischio la propria incolumità e quella dei compagni è possibile infatti informare della situazione il Tribunale dei minori, che poi farà indagini sulla condizione familiare del bambino/ragazzo per verificare l'idoneità della famiglia a prendersi cura del bambino).
So che quest'ultima possibilità di risposta sembra essere troppo forte, però mi è stato riferito proprio da un addetto di questo tribunale che l'unica forma di tutela di noi insegnanti in questi casi è proprio la segnalazione del caso alle autorità. Le famiglie dei bambini con difficoltà, infatti, devono esse stesse impegnarsi a trovare delle soluzioni ai problemi dei propri figli, se vogliono mantenere la patria potestà (ad es. nel caso dei bambini iperattivi o con disturbi della condotta va richiesta dalla famiglia una valutazione della situazione: che darà al bambino la possibilità di essere seguito a scuola da insegnanti di sostegno ed eventualmente educatori e la possibilità a casa di fare delle terapie o essere seguiti da uno psicologo).
Io credo comunque che allo stato attuale le scuole siano molto in difficoltà nel seguire i bambini con questo tipo di disagio, anche laddove sia garantito loro un insegnante di sostegno (in quanto raramente vengono date più di 12 ore di assistenza al bambino).
Del disagio che questi bambini/ragazzi provocano alle classi sono al corrente solo le persone che lavorano nella scuola. Al di fuori non ci si rende conto di come il non rispetto delle regole da parte dei bambini problematici possa provocare un danno agli apprendimenti anche del resto dei bambini della classe. Lo stress, dovuto alla necessità di continui interventi di contenimento di questi bambini e continue interruzioni dell'attività didattica, logora le insegnanti.
Spesso le insegnanti impegnate in classi con bambini con queste difficoltà chiedono il trasferimento o non riconfermano l'incarico per l'anno successivo e ciò determina un continuo avvicendamento di insegnanti nelle classi in questione. Diciamo che il problema è palesemente sottovalutato dalla società, visto il continuo incremento di questo tipo di disagio che si sta manifestando in questi ultmi anni...
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Richiesta aiuto per alunni problematici che "fuggono"da scuola
Anche nella mia classe c'è una ragazza con diverse problematiche che tende a fuggire, però, in questo caso io l'addebito al rapporto che ha con l'insegnante di sostegno, che fa terra bruciata attorno.
Lei crea una barriera, nessun altro può entrare in quel mondo, anzichè far integrare l'alunna la isola maggiormente: niente apporto dei compagni, niente....degli altri docenti.
Passa, pure, per la povera vittima che deve occuparsi di un ragazzo problematico, ma nel sostegno i casi non sono quasi mai semplici!
I genitori seguono la ragazza, vengono spesso a scuola, suggeriscono strategie, dispensano consigli, ma poi la collega attua il suo modo di essere: grande severità, durezza, ecc....Credo che nel sostegno ci voglia una buona dose di sensibilità, lei non ce l'ha!
Tale metodo lo ritengo discutibile anche se poi gode di credibilità presso i genitori dell'alunna, i quali guardano in cagnesco coloro che invece provano a difendere il ragazzo davvero e ad aiutarlo, quando la docente che lo segue....manca.
Lei crea una barriera, nessun altro può entrare in quel mondo, anzichè far integrare l'alunna la isola maggiormente: niente apporto dei compagni, niente....degli altri docenti.
Passa, pure, per la povera vittima che deve occuparsi di un ragazzo problematico, ma nel sostegno i casi non sono quasi mai semplici!
I genitori seguono la ragazza, vengono spesso a scuola, suggeriscono strategie, dispensano consigli, ma poi la collega attua il suo modo di essere: grande severità, durezza, ecc....Credo che nel sostegno ci voglia una buona dose di sensibilità, lei non ce l'ha!
Tale metodo lo ritengo discutibile anche se poi gode di credibilità presso i genitori dell'alunna, i quali guardano in cagnesco coloro che invece provano a difendere il ragazzo davvero e ad aiutarlo, quando la docente che lo segue....manca.
angie- Messaggi : 2687
Data d'iscrizione : 01.10.09
Re: Richiesta aiuto per alunni problematici che "fuggono"da scuola
[quote="dami"]Esprimo solidarietà per il problema, incontrato quest'anno anche da me.
Io lavoro alla primaria, della situazione delle fughe (e non solo...) è stato informato il dirigente. Si è concordato con la famiglia un orario di frequenza ridotto: ciò non risolve completamente il problema, ma aiuta... Nel nostro caso è stato possibile adottare questa soluzione in quanto la nostra scuola funziona a 40 ore, mentre ormai con le nuove leggi la frequenza garantibile è solo di 24...
Nel caso in cui non si riesca a far tornare il bambino in classe, siamo state autorizzate dal dirigente a chiamare a casa, per far venire un familiare a riprendersi il bambino.
Nel nostro caso ciò è stato possibile (poiché la famiglia ha collaborato)... se non lo fosse stato rimaneva sempre la possibilità di coinvolgere i servizi sociali (nei casi gravi di bambini troppo aggressivi e che mettono a rischio la propria incolumità e quella dei compagni è possibile infatti informare della situazione il Tribunale dei minori, che poi farà indagini sulla condizione familiare del bambino/ragazzo per verificare l'idoneità della famiglia a prendersi cura del bambino).
So che quest'ultima possibilità di risposta sembra essere troppo forte, però mi è stato riferito proprio da un addetto di questo tribunale che l'unica forma di tutela di noi insegnanti in questi casi è proprio la segnalazione del caso alle autorità. Le famiglie dei bambini con difficoltà, infatti, devono esse stesse impegnarsi a trovare delle soluzioni ai problemi dei propri figli, se vogliono mantenere la patria potestà (ad es. nel caso dei bambini iperattivi o con disturbi della condotta va richiesta dalla famiglia una valutazione della situazione: che darà al bambino la possibilità di essere seguito a scuola da insegnanti di sostegno ed eventualmente educatori e la possibilità a casa di fare delle terapie o essere seguiti da uno psicologo).
Io credo comunque che allo stato attuale le scuole siano molto in difficoltà nel seguire i bambini con questo tipo di disagio, anche laddove sia garantito loro un insegnante di sostegno (in quanto raramente vengono date più di 12 ore di assistenza al bambino).
Del disagio che questi bambini/ragazzi provocano alle classi sono al corrente solo le persone che lavorano nella scuola. Al di fuori non ci si rende conto di come il non rispetto delle regole da parte dei bambini problematici possa provocare un danno agli apprendimenti anche del resto dei bambini della classe. Lo stress, dovuto alla necessità di continui interventi di contenimento di questi bambini e continue interruzioni dell'attività didattica, logora le insegnanti.
qual è esattamente l'iter da seguire?
Io volevo prima informare attraverso una relazione il dirigente ( per ora l'ho fatto solo a voce).
Dove posso reperire dei modelli da seguire nella stwsura della relazione?
Quali sarebbero gli altri step?
grazie
Io lavoro alla primaria, della situazione delle fughe (e non solo...) è stato informato il dirigente. Si è concordato con la famiglia un orario di frequenza ridotto: ciò non risolve completamente il problema, ma aiuta... Nel nostro caso è stato possibile adottare questa soluzione in quanto la nostra scuola funziona a 40 ore, mentre ormai con le nuove leggi la frequenza garantibile è solo di 24...
Nel caso in cui non si riesca a far tornare il bambino in classe, siamo state autorizzate dal dirigente a chiamare a casa, per far venire un familiare a riprendersi il bambino.
Nel nostro caso ciò è stato possibile (poiché la famiglia ha collaborato)... se non lo fosse stato rimaneva sempre la possibilità di coinvolgere i servizi sociali (nei casi gravi di bambini troppo aggressivi e che mettono a rischio la propria incolumità e quella dei compagni è possibile infatti informare della situazione il Tribunale dei minori, che poi farà indagini sulla condizione familiare del bambino/ragazzo per verificare l'idoneità della famiglia a prendersi cura del bambino).
So che quest'ultima possibilità di risposta sembra essere troppo forte, però mi è stato riferito proprio da un addetto di questo tribunale che l'unica forma di tutela di noi insegnanti in questi casi è proprio la segnalazione del caso alle autorità. Le famiglie dei bambini con difficoltà, infatti, devono esse stesse impegnarsi a trovare delle soluzioni ai problemi dei propri figli, se vogliono mantenere la patria potestà (ad es. nel caso dei bambini iperattivi o con disturbi della condotta va richiesta dalla famiglia una valutazione della situazione: che darà al bambino la possibilità di essere seguito a scuola da insegnanti di sostegno ed eventualmente educatori e la possibilità a casa di fare delle terapie o essere seguiti da uno psicologo).
Io credo comunque che allo stato attuale le scuole siano molto in difficoltà nel seguire i bambini con questo tipo di disagio, anche laddove sia garantito loro un insegnante di sostegno (in quanto raramente vengono date più di 12 ore di assistenza al bambino).
Del disagio che questi bambini/ragazzi provocano alle classi sono al corrente solo le persone che lavorano nella scuola. Al di fuori non ci si rende conto di come il non rispetto delle regole da parte dei bambini problematici possa provocare un danno agli apprendimenti anche del resto dei bambini della classe. Lo stress, dovuto alla necessità di continui interventi di contenimento di questi bambini e continue interruzioni dell'attività didattica, logora le insegnanti.
qual è esattamente l'iter da seguire?
Io volevo prima informare attraverso una relazione il dirigente ( per ora l'ho fatto solo a voce).
Dove posso reperire dei modelli da seguire nella stwsura della relazione?
Quali sarebbero gli altri step?
grazie
Katia75- Messaggi : 159
Data d'iscrizione : 22.07.11
Re: Richiesta aiuto per alunni problematici che "fuggono"da scuola
Normalmente per i casi veramente problematici (di bambini senza diagnosi o certificazioni di qualche disturbo in atto) si tiene un diario giornaliero delle attività del bambino/ragazzo per almeno una settimana (quando possibile), dove vanno annotati sia tutti i problemi che di volta in volta sono emersi a scuola (ad es.: ore 11.00: X ha tagliato con la forbice il maglione del compagno di banco, che si è messo a piangere; ore 12.15: X ha preso il suo zaino, è scappato dalla classe e l'insegnante di sostegno ha dovuto rincorrerlo per riportarlo in aula; ore 13.00: X ha versato il suo piatto di riso dentro il piatto del compagno, etc.) sia gli eventuali miglioramenti nel comportamento del bambino/ragazzo osservato (ad es.: ore 9.00: X ha svolto da solo metà dell'es. di matematica, con l'aiuto dell'ins. è riuscito a terminare l'esercizio; ore 10.30: X ha mangiato la sua merenda stando seduto)...
In alternativa si possono annotare tutti i fatti rilevanti accaduti in un dato arco temporale in forma di riassunto.
Non esiste un modo standard di fare la relazione. Occorre mettersi preventivamente d'accordo col dirigente (alcuni preferiscono un diario, altri un semplice riassunto dei fatti più salienti).
Il fatto di mettere per iscritto cosa è successo serve sia come base di discussione sulle problematiche del ragazzo, sia come strumento di monitoraggio degli eventuali miglioramenti/peggioramenti del bamb. nel corso del tempo.
Dati alla mano (che i genitori normalmene non vedono) si possono a quel punto convocare i genitori, per discutere su quali strategie sia più opportuno adottare per risolvere la situazione.
Se i genitori collaborano, prendendo atto del problema, si cerca tutti insieme di trovare un accordo su come agire nell'immediato futuro.
La riunione serve per informare i genitori che il ragazzo non è quel bambino modello che loro pensavano di allevare... Purtroppo infatti non tutti i genitori si rendono conto dei danni provocati dai loro figli a scuola (banchi rovinati, allagamenti in bagno, minacce ai compagni, pericolosità etc.).
A distanza di un tot. di tempo (uno o due mesi), la famiglia può venir riconvocata per gli aggiornamenti. Si darà informazione delle strategie messe in atto dagli insegnanti. Se la situazione è migliorata (può capitare, fortunatamente) si continuerà sul percorso intrapreso.
Se la situazione si dimostrerà non risolvibile solo con un normale intervento all'interno del contesto scolastico, si inviterà la famiglia a far valutare il bambino (molti dei bambini che combinano guai vengono diagnosticati per sindrome ADHD o disturbo misto dello sviluppo... c'è una forte correlazione tra i comportamenti devianti e queste patologie).
E' nel caso in cui la famiglia non si impegni a far valutare il bambino che, per sua inadempienza, può anche scattare una segnalazione al Tribunale dei Minori (che dovrebbe venir decisa collegialmente all'interno dell'interclasse a cui appartiene il bambino e che può essere inoltrata anche dal dirigente).
Fa infatti parte del non prestare cure adeguate ai propri figli il fatto di non far valutare la loro situazione, in quanto solo a seguito di una diagnosi possono ricevere l'aiuto necessario a scuola e anche a casa.
Per mandare la segnalazione basta inviare una raccomandata all'Uff. TdM (gli indirizzi si trovano su Internet). Saranno poi loro a ricontattare la scuola e a svolgere gli accertamenti del caso sulla famiglia.
Ad ogni modo, per ora non mi è mai capitato di incontrare dei genitori che non prendano atto del problema dei figli. Solitamente tergiversano un po' (magari anche un'annetto), ma poi i bambini li fanno vedere, in quanto spesso anche a casa si comportano male e creano problemi.
In alternativa si possono annotare tutti i fatti rilevanti accaduti in un dato arco temporale in forma di riassunto.
Non esiste un modo standard di fare la relazione. Occorre mettersi preventivamente d'accordo col dirigente (alcuni preferiscono un diario, altri un semplice riassunto dei fatti più salienti).
Il fatto di mettere per iscritto cosa è successo serve sia come base di discussione sulle problematiche del ragazzo, sia come strumento di monitoraggio degli eventuali miglioramenti/peggioramenti del bamb. nel corso del tempo.
Dati alla mano (che i genitori normalmene non vedono) si possono a quel punto convocare i genitori, per discutere su quali strategie sia più opportuno adottare per risolvere la situazione.
Se i genitori collaborano, prendendo atto del problema, si cerca tutti insieme di trovare un accordo su come agire nell'immediato futuro.
La riunione serve per informare i genitori che il ragazzo non è quel bambino modello che loro pensavano di allevare... Purtroppo infatti non tutti i genitori si rendono conto dei danni provocati dai loro figli a scuola (banchi rovinati, allagamenti in bagno, minacce ai compagni, pericolosità etc.).
A distanza di un tot. di tempo (uno o due mesi), la famiglia può venir riconvocata per gli aggiornamenti. Si darà informazione delle strategie messe in atto dagli insegnanti. Se la situazione è migliorata (può capitare, fortunatamente) si continuerà sul percorso intrapreso.
Se la situazione si dimostrerà non risolvibile solo con un normale intervento all'interno del contesto scolastico, si inviterà la famiglia a far valutare il bambino (molti dei bambini che combinano guai vengono diagnosticati per sindrome ADHD o disturbo misto dello sviluppo... c'è una forte correlazione tra i comportamenti devianti e queste patologie).
E' nel caso in cui la famiglia non si impegni a far valutare il bambino che, per sua inadempienza, può anche scattare una segnalazione al Tribunale dei Minori (che dovrebbe venir decisa collegialmente all'interno dell'interclasse a cui appartiene il bambino e che può essere inoltrata anche dal dirigente).
Fa infatti parte del non prestare cure adeguate ai propri figli il fatto di non far valutare la loro situazione, in quanto solo a seguito di una diagnosi possono ricevere l'aiuto necessario a scuola e anche a casa.
Per mandare la segnalazione basta inviare una raccomandata all'Uff. TdM (gli indirizzi si trovano su Internet). Saranno poi loro a ricontattare la scuola e a svolgere gli accertamenti del caso sulla famiglia.
Ad ogni modo, per ora non mi è mai capitato di incontrare dei genitori che non prendano atto del problema dei figli. Solitamente tergiversano un po' (magari anche un'annetto), ma poi i bambini li fanno vedere, in quanto spesso anche a casa si comportano male e creano problemi.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Richiesta aiuto per alunni problematici che "fuggono"da scuola
grazie per il tuo prezioso aiuto dami!
Katia75- Messaggi : 159
Data d'iscrizione : 22.07.11
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