PUNTEGGIO MINIMO 35 PUNTI E RIFLESSIONE MATEMATICA

a proposito di punteggio minimo e di ricorsi
di prova superata con i 6/10 etc.

vi pongo questa riflessione:

ho 50 domande con 4 possibili risposte
se le butto a caso, la mia distribuzione di probabilità sarà piccata su una media di risposte pari a 1/4 , il 25% quindi 12,5 domande esatte su 50

e le rimanenti 37,5?
se rispondessi esattamente a queste con una percentuale del 60% corrette mi ritroverei altre 22,5 domande satte


risultato?

35 punti

no comment

ps quando sottopongo un test a crocette ai miei alunni , nell'ipotesi di 5 alternative ad una risposta, su 10 domande dico chiaramente che darne 0,1 o 2 di esatte è uguale!!

A di là del ricorso e quant'altro.
Secondo me non puoi sommare gli eventi. Perché il 12,5 spunta solo se rispondi a caso a tutte le 50 domande. A quel punto non puoi più averne altre 37,5 a cui rispondere esattamente al 60%.

E poi, giusto per il caso in ispecie, le penalizzazioni?

il fatto di sommare gli eventi è ok
ma qui è un discorso molto molto aleatorio
dovresti supporre
rispondo al 60% delle domande ma in più su quelle sbagliate mi becco 1/4 di possibilità di rispondere esattamente
se ragioni così vedi che la il totale ti viene 35
in pratica so il 60% delle domande e le rispondo correttamente
le altre?
se le butto a caso ho il 25% di probabilità di risponderle correttamente quindi.....fai la somma

ovviamente il discorso si complica nel momento in cui ti sottraggono -0,5 pti a domanda se non corretta

precarioavita ha scritto:il fatto di sommare gli eventi è ok
ma qui è un discorso molto molto aleatorio
dovresti supporre
rispondo al 60% delle domande ma in più su quelle sbagliate mi becco 1/4 di possibilità di rispondere esattamente
se ragioni così vedi che la il totale ti viene 35
in pratica so il 60% delle domande e le rispondo correttamente
le altre?
se le butto a caso ho il 25% di probabilità di risponderle correttamente quindi.....fai la somma

ovviamente il discorso si complica nel momento in cui ti sottraggono -0,5 pti a domanda se non corretta

Adesso fila. Prima avevi scritto "e le rimanenti 37,5?
se rispondessi esattamente a queste con una percentuale del 60% corrette mi ritroverei altre 22,5 domande satte".

Quindi tu dici al 60% di 50 di certo giuste (e sono 30) aggiungo il 25% di possibilità di indovinare per fortuna le rimaneti (ossia altre 5 su 20). Senza penalizzazioni, ovviamente.

Ciao!

ESATTO
prima avevo scritto di fretta

adesso come lo spieghiamo a quelli dell'anief che voglioni fare ricorso???

precarioavita ha scritto:ESATTO
prima avevo scritto di fretta

adesso come lo spieghiamo a quelli dell'anief che voglioni fare ricorso???

Se pensano che la normativa sia stata disattesa che lo facciano. Poi si vedrà...

il discorso non ha senso.

se conosci la risposta esatta al 60% di domande (cioè a 30 domande), per quelle fai 30 punti.

se per le altre 20 tiri a caso, hai per ciascuna 1/4 di probabilità di azzeccarla (+1 punto) e 3/4 di probabilità di sbagliarla (-0,5 punti), cioè in media
+1*1/4+(-0,5)*3/4=-0,5*1/4=-0,125 a domanda
per cui per le 20 tirate a caso otterresti -2,5 punti in totale

sommando tutto faresti 27,5.


la matematica non è un'opinione (o almeno non a questi livelli).

inoltre non capisco (e questo potrebbe essere un mio limite) cosa c'entrano i ricorsi anief...

mio caro ho detto di non tenere conto dei punti di penalizzazione!
scrivo in arabo?
il ricorso anief è contro l'accesso al 70 per cento minimo, quindi per far entrare chi ha realizzato dai 30 punti in su

non credo che passerà il ricorso per i 30/50. Anche per il tfa si pensava di abbassare la soglia a 18/30 ma l'impresa non è riuscita.

precarioavita ha scritto:mio caro ho detto di non tenere conto dei punti di penalizzazione!
scrivo in arabo?

scrivi comunque qualcosa che non ha senso.

fai l'ipotesi che sia vero quello che non è nel mondo reale (cioè che le risposte sbagliate non danno penalità), e da questo trai conclusioni sul mondo reale che vorresti fossero condivise (la non fondatezza del ricorso anief).

dovresti capire da te che la cosa non si regge in piedi.
anche se scritta in italiano.