Fine ast.obbligatoria:congedo parentale e malattia bimbo

Salve, volevo dei chiarimenti in merito alla mia situazione. Sono entrata di ruolo a decorrere dal 1.9.2012 quando ero in ast obbligatoria; il 28 gennaio terminerà la mia astensione obbligatoria. Siccome lavoro in regione diversa da dove vivo e ho un bimbo che allatta e una situazione familiare non molto agevole, vorrei cercare di non rientrare a scuola fino a fine attività didattiche. Fermo restando che il mio anno di prova è saltato, ma lo farò l'anno venturo, volevo capire bene come usufruire dei vari congedi, permessi e malattia bimbo per riuscire ad andare avanti il più possibile. La segreteria della mia scuola che è molto gentile non mi ha richiesto neppure i 15 gg di preavviso per il congedo parentale quando lunedì scorso li ho telefonati per avvisarli delle mie intenzioni. Mi hanno consigliato però di prender prima malattia bimbo ma non continuativa, dal lun al ven per esempio, e intervallarla all'astensione facoltativa (che coincide mi pare di capire con il congedo parentale) in modo da recuperare i sabato e le domeniche (la scuola è chiusa di sabato). Conoscono la mia situaz complicata del momento e sono stati molto gentili. Ma a voi risulta che un pediatra possa fare certificati così senza che il bimbo sia effettivam malato? So che tante persone fanno in questo modo, ma a me che ho sempre lavorato con piacere e mai fatto assenze se non per motivi seri di salute, mi è tutto nuovo. So solo che ho bisogno di tirar avanti il più possibile perché non ho possibilità di aiuto col mio bimbo che tra l'altro allatto esclusivam al seno. Sperando poi che per l'anno scolastico venturo potrò chiedere il trasferimento e riuscire a risolvere tutti questi problemi (visto che pare non abbia il blocco quinquennale chi ha un figlio inore di 3 anni)...
Il congedo parentale si può chiedere dal lun al venerdì, staccarlo il sab e la domenica e poi riattaccarlo di nuovo il lun come ha detto la segreteria della mia scuola?
Grazie per i consigli che mi darete..

anch'io finirò astensione obbligatoria il 5 febbraio...farò domanda di astensione facoltativa che interromperò con malattia bimbo....e poi proseguirò con la mia malattia per nn rimanere senza stipendio...dopo il 30 gg di astensione facoltativa....volevo sapere come fare per recuperare le vacanze di carnevale e di pasqua...
nn sapevo che il congedo si poteva farlo dal lunedì al venerdi e staccarlo il sabato e la domenica...se si stacca, nn si dovrebbe prendere servizio almeno per un giorno....e poi riattaccarla....nn è come per la malattia?

Virnymoon dovresti parlarne col tuo pediatra spiegare la tua situaizone lavorativa capirà....d'altronde se un bimbo piange nn si sa effettivamente se ha qualcosa ....

Infatti il mio piccolo piange spesso, in 2 mesi ha avuto pure la bronchiolite, ha preso antibiotici, cortisone e fa ancora aerosol. Speriamo che la pediatra capisca...
Per quanto riguarda il fatto di staccarla il sabato e la domenica non so dirti, io non ne sapevo nulla, me l'ha consigliato la segretaria della scuola con cui parlo periodicamente telefonicamente. La scuola però è chiusa di sabato, indi non so se è per questo. Se qualcuno può delucidarci in merito.
Ma l'astensione facoltativa è il congedo parentale o altra cosa?
Mi pare di capire che le ferie di pasqua e/o carnevale non si possono recuperare se non durante le sospensioni delle attività didattiche, cioè natale x es. ma non so se ho ben inteso.
Aspettiamo chi ne sa più di noi.

Penso che la storia del sabato e della domenica da saltare sia assurda e mi stupisco che te l'abbia detto la segretaria. Se non si rientra in servizio l'assenza è da considerarsi continuativa o almeno ho sempre saputo così..ci sarebbe da impazzire se ogni week end un'insegnante rientrasse in servizio per rimandare certificati il lunedì e tanto più per tutta l'intero congedo. Informatevi bene. io sono in congedo parentale facoltativo e in segreteria mi hanno spiegato che va così.poi non so..

ecco il link
http://www.gildafirenze.it/manuali/assenze_malattia2.pdf

Al paragrafo4 "L’assenza per malattia e i giorni festivi, il rientro dopo il 30 aprile. "

I giorni festivi iniziali e terminali di un periodo d’assenza per malattia non devono essere compresi nel computo della sua durata, mentre i giorni festivi intermedi al periodo rientrano nel calcolo delle giornate di assenza, così come quelli che si collocano fra due periodi di assenza per malattia fruiti senza interruzione. Analogamente, i giorni festivi intercorrenti tra un periodo di assenza per malattia e uno di ferie o di aspettativa per motivi di famiglia devono essere compresi nei relativi giorni di
assenza. Peraltro, qualora ad un’assenza per malattia collocata alla fine della settimana lavorativa (venerdì-sabato) si aggiunga l’assenza del martedì, dopo la domenica e la giornata libera coincidente col lunedì, il docente può valersi della circostanza, per interrompere la durata continuata della malattia col rendersi disponibile alla ripresa del servizio nel giorno di lunedì libero da attività
di insegnamento; se la ripresa del servizio non c’è, il periodo di malattia va, senza interruzione, dal venerdì al martedì successivo.

Leggendo un altro post a cui ha risposto paolo1974 ho trovato forse la risposta che chiedevi:


Il riferimento normativo è la parte finale della nota del Tesoro - Ragioneria Generale dello Stato prot. 108127 del 15/6/1999:

“[…] si ritiene che i giorni festivi interposti senza soluzione di continuità tra due periodi di malattia giustificati da due separati certificati che non lo contemplino siano comunque da considerare assenza per malattia e si cumulino con i periodi inclusi nei certificati stessi [...] Si aggiunge che lo stesso criterio è stato ritenuto applicabile in caso di due periodi di assenza per astensione facoltativa

[...] Nel caso invece di fruizione continuativa di due istituti giuridici diversi (prima assenza per malattia e poi astensione facoltativa o viceversa) lo stesso Ispettorato [...] ha precisato che i giorni festivi intermedi ai due periodi di assenza devono essere considerati solo giornate non lavorative da non ricomprendere quindi nel calcolo della durata dei due istituti.”.


Riepilogando:
1. Se l’assenza continuativa si riferisce ad uno stesso istituto giuridico e c'è la domenica o festivo di mezzo, questi ultimi sono da ricomprendere nel periodo di assenza;

2. Se l’assenza continuativa si riferisce a 2 istituti giuridici diversi (come nell'esempio: malattia e poi facoltativa o viceversa), l'uno fino al sabato e l'altro dal lunedì, quindi con la domenica di mezzo ma senza quindi l'effettiva presa di servizio, la domenica non è da comprendere nel periodo di assenza.