tracce vecchi concorsi Infanzia
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tracce vecchi concorsi Infanzia
Ciao ragazzi, ho trovato in internet le vecchie tracce dei vecchi concorsi.. che ne dite di provare a risolverle?
Scuola dell'infanzia:
1. Nello svluppo infantile l'attività ludica assolve ad importanti funzioni in campo cognitivo, emotivo, affettivo e sociale.il gioco è una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. Illustri il candidato i vantaggi derivanti da una didattica ad orientamento ludico che consenta di sostenere il pieno sviluppo delle potenzialità del bambino.
2. La scuola dell'infanzia va assumendo un crescente ruolo come istituzione educativa in cui si pongono le basi per gli apprendimenti piu importnati e per lo sviluppo della personalità infantile. ciò comporta la individuazione di standard di qualità che nel progetto pedagogico e culturale della scuola assicurano un sistema di garanzie formative per i bambini da 3 a 6 anni. Illustri il candidato gli indicatori di qualità che a suo avviso possono meglio caratterizzare questo ordine di scuola.
3. i recenti mutamenti culturali e sociali assegnano alla scuola dell'infanzia compiti più complessi, derivanti dalla presenza di bambini portatori di culture diverse e dall'emergere di situazioni di svantaggio e di tipologie familiari non tradizionali. illustri il candidato come all'interno del progetto formativo della scuola materna possano trovare accoglienza le esigenze dei bambini e famiglie cosi diversi.
4.La scuola materna ha anche il compito di preparare i bambini alla frequenza
della scuola dell'obbligo. Il candidato presenti le attività educative che, a suo
giudizio, meglio possono contribuire al conseguimento di questo scopo.
5.La programmazione educativa è lo strumento che gli insegnanti debbono
predisporre per organizzare in modo corretto la continuità dei processi di
sviluppo e di formazione del bambino, integrando così l'opera educativa della
famiglia. Commentando questo concetto, il candidato esponga quali caratteri
possa avere tale programmazione nella scuola materna.
6. La recente legislazione riconosce il diritto ai bambini portatori di handicaps o condifficoltà di apprendimento di essere accolti nella scuola materna. Il candidato
evidenzi le motivazioni sociali ed educative del processo di integrazione ed
esamini i problemi didattici che ne derivano.
7.L'azione educativa della scuola materna va sviluppata nella prospettiva della
continuità del processo formativo della scuola di base. Dite come tale obiettivo
possa in pratica attuarsi nel rispetto delle caratteristiche peculiari dell'evoluzione
della personalità infantile nel periodo dai tre ai sei anni.
8.L'osservazione della realtà stimola molteplici esperienze riguardanti gli esseri
viventi ed il loro ambiente di vita. Ma l'osservazione va strutturata, guidata,
definita in piani e sequenze didattiche. Il candidato definisca un itinerario
riguardante i primi momenti dell'educazione all'osservazione.
9.Il tempo della giornata della scuola materna è scandita da alcuni momenti
essenziali variamente identificati e strutturati: il ricevimento dei bambini, le
attività, il gioco ed il riposo, altre attività e il commiato. Ognuno di questi momenti offre possibilità di interventi educativi specifici e qualificati, che il candidato dovrà definire con l'intento di programmare una giornata scolastica integrata, armonica,attiva.
10.Dite come si possa favorire il graduale superamento dei comportamenti
egocentrici del bambino stimolando il naturale processo di decentramento sia sul
piano cognitivo che su quello relazionale.
11.L'educazione personalizzata, a cui la scuola materna deve concorrere, impegna a conoscere i bambini nei loro comportamenti e nel loro processo evolutivo. Si dica come l'insegnante di scuola materna può impostare e condurre
l'osservazione dei bambini e come può avvalersene sul piano didattico.
12.La fantasia non è tanto fuga nell'immaginario e nell'irreale, quanto una forza viva e creatrice. Il candidato dimostri, con esempi e pratiche osservazioni, anche
tenendo conto dei messaggi della televisione e dei moderni giocattoli, il valore
della fantasia nel promuovere ed arricchire le attitudini intellettuali ed affettive.
13.La valutazione, come esigenza essenziale di ogni attività educativa, deve
esercitare il suo ruolo anche nella scuola materna. Il candidato, in relazione agli
interventi didattici da progettare, indichi quali criteri e quali procedure possono
essere utilizzati per pervenire a valutazioni obiettive dei comportamenti affettivi,
conoscitivi, relazionali dei bambini della scuola materna.
14.Dica il candidato quali possono essere i caratteri di una educazione che, nella
scuola materna, promuova la piena integrazione umana e sociale dei bambini,
anche appartenenti ad altre culture.
15.La progettazione di un curricolo organico e coordinato è fattore essenziale
dell'efficacia dell'azione educativa nella scuola materna. Dica il candidato quali
criteri e modalità ritenga utili alla determinazione del curricolo.
Scuola dell'infanzia:
1. Nello svluppo infantile l'attività ludica assolve ad importanti funzioni in campo cognitivo, emotivo, affettivo e sociale.il gioco è una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. Illustri il candidato i vantaggi derivanti da una didattica ad orientamento ludico che consenta di sostenere il pieno sviluppo delle potenzialità del bambino.
2. La scuola dell'infanzia va assumendo un crescente ruolo come istituzione educativa in cui si pongono le basi per gli apprendimenti piu importnati e per lo sviluppo della personalità infantile. ciò comporta la individuazione di standard di qualità che nel progetto pedagogico e culturale della scuola assicurano un sistema di garanzie formative per i bambini da 3 a 6 anni. Illustri il candidato gli indicatori di qualità che a suo avviso possono meglio caratterizzare questo ordine di scuola.
3. i recenti mutamenti culturali e sociali assegnano alla scuola dell'infanzia compiti più complessi, derivanti dalla presenza di bambini portatori di culture diverse e dall'emergere di situazioni di svantaggio e di tipologie familiari non tradizionali. illustri il candidato come all'interno del progetto formativo della scuola materna possano trovare accoglienza le esigenze dei bambini e famiglie cosi diversi.
4.La scuola materna ha anche il compito di preparare i bambini alla frequenza
della scuola dell'obbligo. Il candidato presenti le attività educative che, a suo
giudizio, meglio possono contribuire al conseguimento di questo scopo.
5.La programmazione educativa è lo strumento che gli insegnanti debbono
predisporre per organizzare in modo corretto la continuità dei processi di
sviluppo e di formazione del bambino, integrando così l'opera educativa della
famiglia. Commentando questo concetto, il candidato esponga quali caratteri
possa avere tale programmazione nella scuola materna.
6. La recente legislazione riconosce il diritto ai bambini portatori di handicaps o condifficoltà di apprendimento di essere accolti nella scuola materna. Il candidato
evidenzi le motivazioni sociali ed educative del processo di integrazione ed
esamini i problemi didattici che ne derivano.
7.L'azione educativa della scuola materna va sviluppata nella prospettiva della
continuità del processo formativo della scuola di base. Dite come tale obiettivo
possa in pratica attuarsi nel rispetto delle caratteristiche peculiari dell'evoluzione
della personalità infantile nel periodo dai tre ai sei anni.
8.L'osservazione della realtà stimola molteplici esperienze riguardanti gli esseri
viventi ed il loro ambiente di vita. Ma l'osservazione va strutturata, guidata,
definita in piani e sequenze didattiche. Il candidato definisca un itinerario
riguardante i primi momenti dell'educazione all'osservazione.
9.Il tempo della giornata della scuola materna è scandita da alcuni momenti
essenziali variamente identificati e strutturati: il ricevimento dei bambini, le
attività, il gioco ed il riposo, altre attività e il commiato. Ognuno di questi momenti offre possibilità di interventi educativi specifici e qualificati, che il candidato dovrà definire con l'intento di programmare una giornata scolastica integrata, armonica,attiva.
10.Dite come si possa favorire il graduale superamento dei comportamenti
egocentrici del bambino stimolando il naturale processo di decentramento sia sul
piano cognitivo che su quello relazionale.
11.L'educazione personalizzata, a cui la scuola materna deve concorrere, impegna a conoscere i bambini nei loro comportamenti e nel loro processo evolutivo. Si dica come l'insegnante di scuola materna può impostare e condurre
l'osservazione dei bambini e come può avvalersene sul piano didattico.
12.La fantasia non è tanto fuga nell'immaginario e nell'irreale, quanto una forza viva e creatrice. Il candidato dimostri, con esempi e pratiche osservazioni, anche
tenendo conto dei messaggi della televisione e dei moderni giocattoli, il valore
della fantasia nel promuovere ed arricchire le attitudini intellettuali ed affettive.
13.La valutazione, come esigenza essenziale di ogni attività educativa, deve
esercitare il suo ruolo anche nella scuola materna. Il candidato, in relazione agli
interventi didattici da progettare, indichi quali criteri e quali procedure possono
essere utilizzati per pervenire a valutazioni obiettive dei comportamenti affettivi,
conoscitivi, relazionali dei bambini della scuola materna.
14.Dica il candidato quali possono essere i caratteri di una educazione che, nella
scuola materna, promuova la piena integrazione umana e sociale dei bambini,
anche appartenenti ad altre culture.
15.La progettazione di un curricolo organico e coordinato è fattore essenziale
dell'efficacia dell'azione educativa nella scuola materna. Dica il candidato quali
criteri e modalità ritenga utili alla determinazione del curricolo.
musicista83- Messaggi : 130
Data d'iscrizione : 10.12.11
Re: tracce vecchi concorsi Infanzia
ok, comincio io e spero che mi aiuterete anche voi.. ho cominciato con la traccia numero 1. mi sono dilungata un po troppo per dare a voi (e a me) piu informazioni possibili.. poi si può sempre tagliare..
1. Nello svluppo infantile l'attività ludica assolve ad importanti funzioni in campo cognitivo, emotivo, affettivo e sociale.il gioco è una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. Illustri il candidato i vantaggi derivanti da una didattica ad orientamento ludico che consenta di sostenere il pieno sviluppo delle potenzialità del bambino.
Giocare è il modo di vivere del bambino.
Il gioco del bambino non è una attività “priva di finalità ulteriori”.... non è solo un giocare per giocare. Il gioco è anche uno strumento, è una modalità attraverso la quale il bambino progredisce lungo il percorso dello sviluppo psicomotorio, è un fare che lo aiuta a stabilire e collocare relazioni con il mondo.
Winnicott (1971) scrive “E’ nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé. […] Sulla base del gioco viene costruita l’intera esistenza dell’uomo come esperienza”. Il gioco può considerarsi un bisogno fondamentale dell’infanzia, un’esigenza che se adeguatamente soddisfatta riveste una funzione strutturante l’intera personalità. Il gioco aiuta ad acquisire consapevolezza di sé a elaborare insomma un'identità sociale e personale.
Il gioco favorisce:
• Lo sviluppo affettivo: Le varie modalità di gioco sono legate allo sviluppo emotivo del bambino e vanno via via modificandosi con l'età, per questo sono rivelatrici del suo equilibrio psichico. Inizialmente il bambino gioca con il proprio corpo o con il corpo della madre che, di fatto, è il loro primo compagno di giochi, ma tutti gli oggetti che lo circondano attraggono la sua attenzione. Sono giochi come: agitare le mani, muovere le gambe, accarezzare il proprio corpo e quello della madre. Queste attività si caratterizzano per il carattere esplorativo e ripetitivo delle azioni, che serve al bambino per imparare a distinguere fra il SÉ e il NON-SÉ, per fargli capire dove finisce lui e inizia la madre, percepita come parte di sé. Con l'inizio del secondo anno il bambino si trova di fronte al problema della separazione dalla madre e le conseguenti ansie d'abbandono. Il gioco può diventare espressione di questi problemi. Intorno ai 3 emergono secondo Freud giochi che rivelano la dinamica edipica che il bambino affronta a questa età. I giochi possono essere di guerra, o di lotta. Compaiono i primi giochi di socializzazione, il bambino è interessato a giocare con altri compagni, in particolare, prova piacere ad imitare il comportamento degli adulti, gioca ad essere mamma o papà indossando i loro abiti. Intorno ai 4-5 anni i giochi sono espressione delle dinamiche interne che il bambino sta vivendo quali il gioco della bambola, il gioco del dottore, il gioco a nascondino, attraverso questi giochi il bambino drammatizza una punizione o proibizione subita. Dai 6 ai 10 anni i giochi diventano di gruppo e con regole, questo permette al bambino di sperimentare lo stare con gli altri attraverso giochi strutturati, le regole diventano funzionali ad un miglior funzionamento del gioco.
• Lo sviluppo cognitivo :Il gioco riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo intellettivo: infatti, stimola la memoria, l'attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità di confronto, relazioni ecc. Una carenza di attività ludica denuncia, nel bambino, gravi carenze a livello cognitivo. Piaget (1937-1945) mette in correlazione lo sviluppo del gioco con quello mentale, affermando che il gioco è lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino. Piaget, infatti, parte dalla convinzione che il gioco sia la "più spontanea abitudine del pensiero infantile" e afferma che lo sviluppo intellettivo del fanciullo passa attraverso due processi: uno detto assimilazione e l'altro accomodamento. Secondo Piaget si possono individuare tre stadi di sviluppo del comportamento ludico: giochi di esercizio (nella fase senso-motoria, afferra, porta in bocca, apre e chiude le mani-fase di assimilazione prevalente), giochi simbolici (fase rappresentativa, sviluppa la capacità di immaginazione e imitazione), giochi con regole (7-11 anni, fase sociale, impara a vivere il rapporto con gli altri).
• Lo sviluppo sociale: Dal punto di vista sociale il gioco passa attraverso vari stadi: il gioco solitario (tipico dei bambini più piccoli (pochi mesi di vita) che non si pongono in una condizione di reciprocità con gli altri. Non c'è interazione sociale); gioco parallelo (si verifica tra il primo e il terzo anno di vita: i bambini si aiutano reciprocamente ma si tratta essenzialmente ancora di un gioco individuale); gioco sociale (tipico dei bambini intorno ai quattro-cinque anni, età in cui comincia la fase scolastica, anche se nelle famiglie con più figli si può verificare già tra i bambini di circa due anni. C'è l'interazione sociale)
Oggi tutti i documenti internazionali affermano il diritto al gioco del bambino che viene proclamato come bisogno prevalente e vitale dell'infanzia, motivato da esigenze e implicazioni di ordine fisiologico, psichico, spirituale e sociale e basato sul riconoscimento della pienezza umana in ogni fase della vita.
1. Nello svluppo infantile l'attività ludica assolve ad importanti funzioni in campo cognitivo, emotivo, affettivo e sociale.il gioco è una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. Illustri il candidato i vantaggi derivanti da una didattica ad orientamento ludico che consenta di sostenere il pieno sviluppo delle potenzialità del bambino.
Giocare è il modo di vivere del bambino.
Il gioco del bambino non è una attività “priva di finalità ulteriori”.... non è solo un giocare per giocare. Il gioco è anche uno strumento, è una modalità attraverso la quale il bambino progredisce lungo il percorso dello sviluppo psicomotorio, è un fare che lo aiuta a stabilire e collocare relazioni con il mondo.
Winnicott (1971) scrive “E’ nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé. […] Sulla base del gioco viene costruita l’intera esistenza dell’uomo come esperienza”. Il gioco può considerarsi un bisogno fondamentale dell’infanzia, un’esigenza che se adeguatamente soddisfatta riveste una funzione strutturante l’intera personalità. Il gioco aiuta ad acquisire consapevolezza di sé a elaborare insomma un'identità sociale e personale.
Il gioco favorisce:
• Lo sviluppo affettivo: Le varie modalità di gioco sono legate allo sviluppo emotivo del bambino e vanno via via modificandosi con l'età, per questo sono rivelatrici del suo equilibrio psichico. Inizialmente il bambino gioca con il proprio corpo o con il corpo della madre che, di fatto, è il loro primo compagno di giochi, ma tutti gli oggetti che lo circondano attraggono la sua attenzione. Sono giochi come: agitare le mani, muovere le gambe, accarezzare il proprio corpo e quello della madre. Queste attività si caratterizzano per il carattere esplorativo e ripetitivo delle azioni, che serve al bambino per imparare a distinguere fra il SÉ e il NON-SÉ, per fargli capire dove finisce lui e inizia la madre, percepita come parte di sé. Con l'inizio del secondo anno il bambino si trova di fronte al problema della separazione dalla madre e le conseguenti ansie d'abbandono. Il gioco può diventare espressione di questi problemi. Intorno ai 3 emergono secondo Freud giochi che rivelano la dinamica edipica che il bambino affronta a questa età. I giochi possono essere di guerra, o di lotta. Compaiono i primi giochi di socializzazione, il bambino è interessato a giocare con altri compagni, in particolare, prova piacere ad imitare il comportamento degli adulti, gioca ad essere mamma o papà indossando i loro abiti. Intorno ai 4-5 anni i giochi sono espressione delle dinamiche interne che il bambino sta vivendo quali il gioco della bambola, il gioco del dottore, il gioco a nascondino, attraverso questi giochi il bambino drammatizza una punizione o proibizione subita. Dai 6 ai 10 anni i giochi diventano di gruppo e con regole, questo permette al bambino di sperimentare lo stare con gli altri attraverso giochi strutturati, le regole diventano funzionali ad un miglior funzionamento del gioco.
• Lo sviluppo cognitivo :Il gioco riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo intellettivo: infatti, stimola la memoria, l'attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità di confronto, relazioni ecc. Una carenza di attività ludica denuncia, nel bambino, gravi carenze a livello cognitivo. Piaget (1937-1945) mette in correlazione lo sviluppo del gioco con quello mentale, affermando che il gioco è lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino. Piaget, infatti, parte dalla convinzione che il gioco sia la "più spontanea abitudine del pensiero infantile" e afferma che lo sviluppo intellettivo del fanciullo passa attraverso due processi: uno detto assimilazione e l'altro accomodamento. Secondo Piaget si possono individuare tre stadi di sviluppo del comportamento ludico: giochi di esercizio (nella fase senso-motoria, afferra, porta in bocca, apre e chiude le mani-fase di assimilazione prevalente), giochi simbolici (fase rappresentativa, sviluppa la capacità di immaginazione e imitazione), giochi con regole (7-11 anni, fase sociale, impara a vivere il rapporto con gli altri).
• Lo sviluppo sociale: Dal punto di vista sociale il gioco passa attraverso vari stadi: il gioco solitario (tipico dei bambini più piccoli (pochi mesi di vita) che non si pongono in una condizione di reciprocità con gli altri. Non c'è interazione sociale); gioco parallelo (si verifica tra il primo e il terzo anno di vita: i bambini si aiutano reciprocamente ma si tratta essenzialmente ancora di un gioco individuale); gioco sociale (tipico dei bambini intorno ai quattro-cinque anni, età in cui comincia la fase scolastica, anche se nelle famiglie con più figli si può verificare già tra i bambini di circa due anni. C'è l'interazione sociale)
Oggi tutti i documenti internazionali affermano il diritto al gioco del bambino che viene proclamato come bisogno prevalente e vitale dell'infanzia, motivato da esigenze e implicazioni di ordine fisiologico, psichico, spirituale e sociale e basato sul riconoscimento della pienezza umana in ogni fase della vita.
musicista83- Messaggi : 130
Data d'iscrizione : 10.12.11
Re: tracce vecchi concorsi Infanzia
Era tutto differente, intanto si trattava di scegliere un tema su tre e svolgerlo, ti potevi dilungare, mettere tue opinioni, inserire citazioni, mettere in pratica la scrittrice e la creatività che c'è in te. Poi dovevi approfondire i programmi ministeriali attuali e confrontarli coi precedenti, la didattica non era prevista, anzi, incentrare un tema sulle possibili lezioni era penalizzante
Adesso vedo tutto tecnico a sua immagine e somiglianza del governo
prenderei solo degli spunti, a mio avviso una traccia come la "otto" la escluderei in questo maxi concorso, volendo pure la "nove" ohhhhh!!!!!!!!!!
sto fusa
Adesso vedo tutto tecnico a sua immagine e somiglianza del governo
prenderei solo degli spunti, a mio avviso una traccia come la "otto" la escluderei in questo maxi concorso, volendo pure la "nove" ohhhhh!!!!!!!!!!
sto fusa
zeravla- Messaggi : 20
Data d'iscrizione : 03.01.13
Re: tracce vecchi concorsi Infanzia
Si hai ragione.. ma è solo per avere, come hai detto tu, degli spunti.. e adattare un po le tracce ai nuovi regolamenti .. tutto qua.. le tracce non fattibili non le facciamo.. ma quelle che possono essere sviluppate adattandole alle nuove indicazioni potrebbero esserci d'aiuto non credi?
musicista83- Messaggi : 130
Data d'iscrizione : 10.12.11
Re: tracce vecchi concorsi Infanzia
zeravla ha scritto:Era tutto differente, intanto si trattava di scegliere un tema su tre e svolgerlo, ti potevi dilungare, mettere tue opinioni, inserire citazioni, mettere in pratica la scrittrice e la creatività che c'è in te. Poi dovevi approfondire i programmi ministeriali attuali e confrontarli coi precedenti, la didattica non era prevista, anzi, incentrare un tema sulle possibili lezioni era penalizzante
Adesso vedo tutto tecnico a sua immagine e somiglianza del governo
prenderei solo degli spunti, a mio avviso una traccia come la "otto" la escluderei in questo maxi concorso, volendo pure la "nove" ohhhhh!!!!!!!!!!
sto fusa
Concordo, io ho fatto il concorso nel '99 e ho scelto proprio la traccia che riguarda l'importanza del gioco. Un vero e proprio tema che potevi svolgere seguendo il tuo stile personale, senza imposizione di spazio limite e con un tempo più lungo per avere modo di organizzare le idee e svilupparle. Le cose da scrivere sono tante, infatti, in un argomento come quello dell'attività ludica. Dovremo essere sintetici, originali e non noiosi, per il resto spero di non avere perso la mia verve creativa....
roria- Messaggi : 8
Data d'iscrizione : 19.12.12
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