BES (Bisogni educativi speciali)
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BES (Bisogni educativi speciali)
Ho letto la circolare sugli alunni con BES (bisogni educativi speciali) e mi chiedo:
ma che si fa ora? si fanno PDP in corso d'anno? E si fanno per tutti i ragazzini che hanno difficoltà?
ma che si fa ora? si fanno PDP in corso d'anno? E si fanno per tutti i ragazzini che hanno difficoltà?
Valeria2- Messaggi : 838
Data d'iscrizione : 27.10.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Valeriaaaa!!! finalmente!!!! scusa se divago, ma mi dici come avete risolto il caso del ragazzo dsa/non dsa?
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Per Ire: si parlo di quella.
Per Carla: alla fine si è trasferito, giusto qualche settimana dopo, per cui ...
Però mi interessava questa direttiva perchè casi del genere possono capitare o magari sono già presenti e mi chiedevo se fosse possibile fare PDP nel secondo quadrimestre o se invece sono io a non aver compreso la circolare.
Per Carla: alla fine si è trasferito, giusto qualche settimana dopo, per cui ...
Però mi interessava questa direttiva perchè casi del genere possono capitare o magari sono già presenti e mi chiedevo se fosse possibile fare PDP nel secondo quadrimestre o se invece sono io a non aver compreso la circolare.
Valeria2- Messaggi : 838
Data d'iscrizione : 27.10.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
sì. è possibile fare il pdp nel secondo quadrimestre. Quale è al proposito la tua perplessità?
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Nella direttiva sui BES si parla di gruppi di lavoro sull'inclusione. Dovrebbero predisporre dei piani da far approvare in Collegio Docenti entro giugno e che costituirebbero anche una documentazione necessaria per l'assegnazione di risorse aggiuntive alla scuola.
Nella mia scuola tutto sta passando sotto silenzio e il Dirigente non si è ancora mobilitato per costituire il gruppo di lavoro. Nelle vostre scuole si sta già facendo qualcosa?
Non mi è molto chiaro se questo compito di predisporre le rilevazioni dei BES spetterà ai docenti delle varie classi. Per fare un lavoro di questo tipo occorre essersi studiati i libri di Ianes e altri, che hanno sempre sostenuto che nelle classi si nascondono bisogni a vari livelli (nei libri che ho consultato si vedono anche le griglie di riferimento con cui predisporre l'accertamento)...
Secondo me, siamo di fronte alla prima fase di attuazione della riforma sul sostegno, in cui dovrebbe succedere che un gruppo di insegnanti specializzati su sostegno si occuperà, oltre che dei bambini (gravi) affidatigli, anche della preparazione dei colleghi sulle tematiche della diversità e sulle strategie per affrontarle.
Peccato però che nelle scuole attualmente il ruolo dell'insegnante di sostegno è quello di un personaggio di serie B (anche perché sul sostegno circolano spesso insegnanti di terza fascia delle GI senza competenze specifiche). Quale insegnante di classe si farà suggerire dai colleghi di sostegno come redarre le documentazioni?
Del resto, se non vi sarà una rilevazione seria nelle scuole delle competenze dei singoli insegnanti e se non verranno costituiti gruppi di lavoro con compiti precisi, questi mitici progetti non potranno essere approntati per tempo.
Si rischia inoltre che vengano accollati agli insegnanti di sostegno (e agli insegnanti curricolari preparati in materia) compiti aggiuntivi, senza aver concordato come verranno retribuite le ore in più di lavoro per predisporre le documentazioni o per aggiornare i colleghi su come predisporle.
Insomma, ho come l'impressione che questo nuovo approccio alla rilevazioni dei bisogni nelle scuole, che secondo me è condivisibile in linea di principio, senza una politica seria di aggiornamento degli insegnanti delle scuole, rischia solo di fare un buco nell'acqua. Cosa ne pensate?
Nella mia scuola tutto sta passando sotto silenzio e il Dirigente non si è ancora mobilitato per costituire il gruppo di lavoro. Nelle vostre scuole si sta già facendo qualcosa?
Non mi è molto chiaro se questo compito di predisporre le rilevazioni dei BES spetterà ai docenti delle varie classi. Per fare un lavoro di questo tipo occorre essersi studiati i libri di Ianes e altri, che hanno sempre sostenuto che nelle classi si nascondono bisogni a vari livelli (nei libri che ho consultato si vedono anche le griglie di riferimento con cui predisporre l'accertamento)...
Secondo me, siamo di fronte alla prima fase di attuazione della riforma sul sostegno, in cui dovrebbe succedere che un gruppo di insegnanti specializzati su sostegno si occuperà, oltre che dei bambini (gravi) affidatigli, anche della preparazione dei colleghi sulle tematiche della diversità e sulle strategie per affrontarle.
Peccato però che nelle scuole attualmente il ruolo dell'insegnante di sostegno è quello di un personaggio di serie B (anche perché sul sostegno circolano spesso insegnanti di terza fascia delle GI senza competenze specifiche). Quale insegnante di classe si farà suggerire dai colleghi di sostegno come redarre le documentazioni?
Del resto, se non vi sarà una rilevazione seria nelle scuole delle competenze dei singoli insegnanti e se non verranno costituiti gruppi di lavoro con compiti precisi, questi mitici progetti non potranno essere approntati per tempo.
Si rischia inoltre che vengano accollati agli insegnanti di sostegno (e agli insegnanti curricolari preparati in materia) compiti aggiuntivi, senza aver concordato come verranno retribuite le ore in più di lavoro per predisporre le documentazioni o per aggiornare i colleghi su come predisporle.
Insomma, ho come l'impressione che questo nuovo approccio alla rilevazioni dei bisogni nelle scuole, che secondo me è condivisibile in linea di principio, senza una politica seria di aggiornamento degli insegnanti delle scuole, rischia solo di fare un buco nell'acqua. Cosa ne pensate?
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
farà un macello micidiale. L'unica cosa davvero buona sarà che qualche docente che ha voglia di fare, qualche genitore attento, qualche specialista illuminato, usufruendo di questa normativa assolutamente vuota di riscontri reali, potrà fare un po' quello che deve a favore di questi alunni.
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Nozze con i fichi secchi in perfetto stile MIUR!!!
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Condivido le tue riflessioni, io molto "Andreottianamente" penso che a pensare male si fa peccato però..."credo che le pressioni di certi ambienti si facciano sentire (tempo fa avevo criticato, nella mia schizofrenia, proprio un intervento di Canevaro o Ianes proprio perchè per loro, tanti docenti da "formare" significa tanti corsi da tenere sovvenzionati dal miur (la Erikson è in prima linea nella formazione docenti su queste tematiche)).
Al di là dei morti di fame, se al ragazzo della famiglia per bene dici che il figlio non studia magari se la prendono con i docenti che non lo sanno motivare, se dici che l'alunno ha un bisogno educativo speciale magari qualche soldino lo psicologo ed il pedagogista lo tirano su (mi ricorda tanto alcuni autisitici le cui madri benestanti li facevano seguire da psicoterapeute ad orientamento psicoanalitico!)
Tutto finirà in una "burocratizzazione", finirà come spesso già capita con i dsa (dobbiamo fare il PEP....quindi? Ahhhhh, dobbiamo fare quattro crocette su quelle schede che ci consegna il coordinatore di classe...paura passata!!!), vorrà dire che si metteranno anche "quattro crocette" sulle schede dei BES.
Sai la scuola si adatta e si adatta subito, quello che non capiscono è che così facendo ottengono proprio l'esatto opposto di quello a cui tendono. Non ci sarà una maggiore attenzione per "il singolo alunno" (individualizzazione), anzi...si standardizzerà tutto, sparisce l'alunno e resta il DSA, il BES ecc...ecc...
Ho in mente un mio collega di matematica con il quale, a volte, ho spesso discusso anche duramente a proposito di un'alunna con DSA "l'alunna con dsa? ma io gli do 6 pure se mi scrive che 2+2 fa 15!!!)...vedi...problema risolto...vorrà dire che darà 6 d'ufficio anche all'alunno con BES.
Al di là dei morti di fame, se al ragazzo della famiglia per bene dici che il figlio non studia magari se la prendono con i docenti che non lo sanno motivare, se dici che l'alunno ha un bisogno educativo speciale magari qualche soldino lo psicologo ed il pedagogista lo tirano su (mi ricorda tanto alcuni autisitici le cui madri benestanti li facevano seguire da psicoterapeute ad orientamento psicoanalitico!)
Tutto finirà in una "burocratizzazione", finirà come spesso già capita con i dsa (dobbiamo fare il PEP....quindi? Ahhhhh, dobbiamo fare quattro crocette su quelle schede che ci consegna il coordinatore di classe...paura passata!!!), vorrà dire che si metteranno anche "quattro crocette" sulle schede dei BES.
Sai la scuola si adatta e si adatta subito, quello che non capiscono è che così facendo ottengono proprio l'esatto opposto di quello a cui tendono. Non ci sarà una maggiore attenzione per "il singolo alunno" (individualizzazione), anzi...si standardizzerà tutto, sparisce l'alunno e resta il DSA, il BES ecc...ecc...
Ho in mente un mio collega di matematica con il quale, a volte, ho spesso discusso anche duramente a proposito di un'alunna con DSA "l'alunna con dsa? ma io gli do 6 pure se mi scrive che 2+2 fa 15!!!)...vedi...problema risolto...vorrà dire che darà 6 d'ufficio anche all'alunno con BES.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
beh, mi sembra che si esageri.
Il pdp per un dsa (di questo mi occupo io) non significa fare due crocette. Il pdp significa leggere la diagnosi, conoscere il ragazzo, proporre didattiche individualizzate e l'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi ritenuti opportuni, discutere del tutto con la famiglia, sentirne le necessità e le osservazioni, condividere il progetto con la firma e adottare quanto indicato per tutto l'anno scolastico.
Il pdp per un dsa (di questo mi occupo io) non significa fare due crocette. Il pdp significa leggere la diagnosi, conoscere il ragazzo, proporre didattiche individualizzate e l'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi ritenuti opportuni, discutere del tutto con la famiglia, sentirne le necessità e le osservazioni, condividere il progetto con la firma e adottare quanto indicato per tutto l'anno scolastico.
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
So bene cosa significa, cosa dovrebbe significare (ho fatto un paio di master proprio in questo campo), e cosa siano diventati (esperienza diretta a scuola).
Il problema è la burocratizzazione, il mettere in mano degli strumenti a docenti che non capiscano la loro reale utilità (o meglio detto, in che modo vanno ad agire come strumento compensativo sul disturbo del ragazzo), il ridurre tutto, e te lo ripeto, a quattro crocette su un foglio.
Certo, da un punto burocratico c'è un coordinatore che si legge tutto (magari capendoci poco, ho sentito con le mie orecchie proprio da uno di questi "soggetti" responsabili, dare della dislessica ad una ragazza con problemi articolari e muscolari a livello mandibolare), incontra l'esperta, discute con i genitori, si firma. Per carità, il MIUR è bravissimo a far mettere la coscienza (le carte) a posto (a prova di ricorso), il problema è il resto! Sostanza non forma.
Il problema è la burocratizzazione, il mettere in mano degli strumenti a docenti che non capiscano la loro reale utilità (o meglio detto, in che modo vanno ad agire come strumento compensativo sul disturbo del ragazzo), il ridurre tutto, e te lo ripeto, a quattro crocette su un foglio.
Certo, da un punto burocratico c'è un coordinatore che si legge tutto (magari capendoci poco, ho sentito con le mie orecchie proprio da uno di questi "soggetti" responsabili, dare della dislessica ad una ragazza con problemi articolari e muscolari a livello mandibolare), incontra l'esperta, discute con i genitori, si firma. Per carità, il MIUR è bravissimo a far mettere la coscienza (le carte) a posto (a prova di ricorso), il problema è il resto! Sostanza non forma.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
D'altra parte il miur non può fare tanto altro oltre alla forma.
Un docente non deve fermarsi alle quattro crocette, un docente, anche se non sa nulla dei disturbi, deve capire che gli strumenti non sono semplicazioni di vita o concessioni di bonus.
Proprio perchè non c'è questa comprensione è necessario fare le legg
Un docente non deve fermarsi alle quattro crocette, un docente, anche se non sa nulla dei disturbi, deve capire che gli strumenti non sono semplicazioni di vita o concessioni di bonus.
Proprio perchè non c'è questa comprensione è necessario fare le legg
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Il rischio, se di rischio si può parlare, è che col tempo i DSA diventeranno dei "disabili culturali certificati", vale a dire che nel momento in cui qualcuno avanzerà, giustamente, delle richieste di facilitazione in quanto è DSA, si potrà dedurre che il suo percorso scolastico sia stato un "non percorso".
Se alla fine, con questa pratica dei fichi secchi matrimoniali sempre e comunque, arriveremo a "non valutare" gli alunni DSA con queste certificazioni lanciate a mo' di bombe a mano, col tempo tale prassi potrebbe essere recepita fuori dalla scuola come "non scuola per i DSA".
Già oggi potremmo fare elenchi infiniti, specialmente noi che lavoriamo negli anni dell'obbligo scolastico, di genitori ben informati che sanno cosa produrre affinché il figlio non solo non abbia ostacoli ma che proprio la strada gli venga asfaltata e posta in discesa.
Preciso che non sono per una scuola iperselettiva ed escludente, ma appunto per una scuola che sia scuola, e non un passacarte!
Anche perché poi, e lo vediamo anche noi, non ci vuole niente a dire che Tizio ha fatto l'Università X dove promuovono tutti o Caio ha fatto la SSIS Y dove con la firma falsa ti evitavi la frequenza...
Insomma, il rischio nostro è tutto sommato organizzarci qualche riunione in più e qualche scartoffia in più: per i DSA, ma intendo quelli "veri", il rischio è il ghetto culturale ed educativo...
Se alla fine, con questa pratica dei fichi secchi matrimoniali sempre e comunque, arriveremo a "non valutare" gli alunni DSA con queste certificazioni lanciate a mo' di bombe a mano, col tempo tale prassi potrebbe essere recepita fuori dalla scuola come "non scuola per i DSA".
Già oggi potremmo fare elenchi infiniti, specialmente noi che lavoriamo negli anni dell'obbligo scolastico, di genitori ben informati che sanno cosa produrre affinché il figlio non solo non abbia ostacoli ma che proprio la strada gli venga asfaltata e posta in discesa.
Preciso che non sono per una scuola iperselettiva ed escludente, ma appunto per una scuola che sia scuola, e non un passacarte!
Anche perché poi, e lo vediamo anche noi, non ci vuole niente a dire che Tizio ha fatto l'Università X dove promuovono tutti o Caio ha fatto la SSIS Y dove con la firma falsa ti evitavi la frequenza...
Insomma, il rischio nostro è tutto sommato organizzarci qualche riunione in più e qualche scartoffia in più: per i DSA, ma intendo quelli "veri", il rischio è il ghetto culturale ed educativo...
Albith- Messaggi : 10621
Data d'iscrizione : 22.08.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Concordo con Allibith (tempo fa parlavo con un esperto dei DSA della mia provincia e mi raccontava di GLH in cui la madre si era portata l'avvocato, e non scherzava).
Giriamola come vogliamo, fai quattro crocette e poi:
1)Metti le quattro crocette, se è il caso passi pomeriggi a preparare lezioni individualizzati, riadattare il libro di testo, preparare mappe concettuali, preparare compiti a misura di DSA. In quel caso sei inattaccabile e se il DSA non arriva al sei puoi fermarlo. Durante l'anno hai lavorato una marea di ore in più a gratis e paradossalmente durante gli scrutini rischi di essere l'unico a mettere un voto insufficiente al disabile.
2)Metti le quattro crocette, capisci che c'è una montagna di lavoro da fare per metterle in pratica, e che se dai l'insufficienza al ragazzo con DSA ti verranno a chiedere il conto. Valutando pro e contro prendi la scelta forse meno etico ma più razionale. Sei d'ufficio e a gratis ci lavorasse il collega "etico".
Giriamola come vogliamo, fai quattro crocette e poi:
1)Metti le quattro crocette, se è il caso passi pomeriggi a preparare lezioni individualizzati, riadattare il libro di testo, preparare mappe concettuali, preparare compiti a misura di DSA. In quel caso sei inattaccabile e se il DSA non arriva al sei puoi fermarlo. Durante l'anno hai lavorato una marea di ore in più a gratis e paradossalmente durante gli scrutini rischi di essere l'unico a mettere un voto insufficiente al disabile.
2)Metti le quattro crocette, capisci che c'è una montagna di lavoro da fare per metterle in pratica, e che se dai l'insufficienza al ragazzo con DSA ti verranno a chiedere il conto. Valutando pro e contro prendi la scelta forse meno etico ma più razionale. Sei d'ufficio e a gratis ci lavorasse il collega "etico".
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Grazie eragon, ma il mio nick è Albith e non Allibith (anche se molto spesso sono "allibito" da tante cose... davvero tante di recente, hehehehe).
Potrebbe essere un suggerimento per cambiare identità virtuale però ;-)
Io temo invece proprio che alla fine "istituzionalizzeremo" la non valutazione dei DSA (per evitare rogne? perché siamo oltre ai fichi secchi ma proprio alle bucce marce? perché magari così verrà definito anche normativamente?), andremo a una sorta di 6 politico come minimo ma senza più bocciature (anatema!!!) ma nemmeno voti insufficienti come indicatore dell'apprendimento.
Ecco perché dico che rischiamo il non apprendimento, la non educazione, la non scuola.
Perché si rischia che, come già avviene in molti (troppi) casi, la scuola sia vista e vissuta solo come un parcheggio passacarte. E poi ci stupiamo di chi chiede l'abolizione del valore legale del titolo: il passo è breve se non puoi garantire il valore etico in effetti...
Potrebbe essere un suggerimento per cambiare identità virtuale però ;-)
Io temo invece proprio che alla fine "istituzionalizzeremo" la non valutazione dei DSA (per evitare rogne? perché siamo oltre ai fichi secchi ma proprio alle bucce marce? perché magari così verrà definito anche normativamente?), andremo a una sorta di 6 politico come minimo ma senza più bocciature (anatema!!!) ma nemmeno voti insufficienti come indicatore dell'apprendimento.
Ecco perché dico che rischiamo il non apprendimento, la non educazione, la non scuola.
Perché si rischia che, come già avviene in molti (troppi) casi, la scuola sia vista e vissuta solo come un parcheggio passacarte. E poi ci stupiamo di chi chiede l'abolizione del valore legale del titolo: il passo è breve se non puoi garantire il valore etico in effetti...
Albith- Messaggi : 10621
Data d'iscrizione : 22.08.10
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Il rischio è reale.
Le famiglie attente sono molto preoccupate per la possibilità concreta che il proprio figlio con dsa venga promosso d'ufficio. Che la responsabilità dell'insegnamento venga scaricata per pararsi le spalle da possibili ricorsi o per incapacità di cogliere le effettive necessità degli alunni.
Chiedo ad un docente di dare almeno 6 ad un ragazzo dsa che scrive che
2 + 2 fa 15 se per il ragazzo 15 significa 4 e non si accorge della differenza grafica
chiedo ad un docente di dare 4 ad ragazzo con dsa che scrive che 2 + 2 fa 15 se per il ragazzo 15 è proprio il risultato dell'operazione.
In questo secondo caso, però, chiedo al docente di trovare il modo di insegnare come si fanno le somme, e di sperimentare metodi diversi se la consueta spiegazione non è sufficiente.
Troppo spesso siamo di fronte all'incapacità di decidere che valutazione dare a quel 15 e ancora ci sono due scenari:
se la famiglia è di quelle combattive, io, docente, me ne frego e interpreto che il 15 significa in realtà 4, promuovo il ragazzo e chi se ne frega
se la famiglia è spaventata e io voglio far valere la mia incapacità decido che comunque quel 15 significa 15 e valuto negativamente la prestazione.
In tutti e due i casi ci troviamo davanti ad un insuccesso.
Le famiglie attente sono molto preoccupate per la possibilità concreta che il proprio figlio con dsa venga promosso d'ufficio. Che la responsabilità dell'insegnamento venga scaricata per pararsi le spalle da possibili ricorsi o per incapacità di cogliere le effettive necessità degli alunni.
Chiedo ad un docente di dare almeno 6 ad un ragazzo dsa che scrive che
2 + 2 fa 15 se per il ragazzo 15 significa 4 e non si accorge della differenza grafica
chiedo ad un docente di dare 4 ad ragazzo con dsa che scrive che 2 + 2 fa 15 se per il ragazzo 15 è proprio il risultato dell'operazione.
In questo secondo caso, però, chiedo al docente di trovare il modo di insegnare come si fanno le somme, e di sperimentare metodi diversi se la consueta spiegazione non è sufficiente.
Troppo spesso siamo di fronte all'incapacità di decidere che valutazione dare a quel 15 e ancora ci sono due scenari:
se la famiglia è di quelle combattive, io, docente, me ne frego e interpreto che il 15 significa in realtà 4, promuovo il ragazzo e chi se ne frega
se la famiglia è spaventata e io voglio far valere la mia incapacità decido che comunque quel 15 significa 15 e valuto negativamente la prestazione.
In tutti e due i casi ci troviamo davanti ad un insuccesso.
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
I Disturbi Specifici di Apprendimento, come Ire sa bene, sono un argomento che mi appassiona moltissimo :-) Non è quindi mia intenzione deviare o tantomeno interrompere la vostra conversazione sui D.S.A. ma...tornando a bomba, ossia alla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre, ho bisogno di qualche confronto e chiarimento.
1) Nella Direttiva si parla di D.S.A. ma solo perchè questi rientrano negli alunni con B.E.S. In realtà, lo scopo della Direttiva è quello di porre l'attenzione su chi non è né D.S.A. né, al contempo, può usufruire della legge 104. E' corretto o ho interpretato male io?
2)Questi B.E.S. (non D.S.A. né 104) devono esser in qualche modo certificati da un esperto (neuropsichiatra, psicologo, logopedista...)? oppure sono gli insegnanti a valutare i B.E.S.? Lo chiedo perché ogni tanto capita che arrivino diagnosi che non afferiscono propriamente alla sfera dei D.S.A. né, tantomento, facciano riferimento alla legge 104. Diagnosi in cui si fa riferimento, ad esempio, a fragilità cognitive non meglio identificate.
3) Si tratta di una Direttiva e non di un Decreto Legge, pertanto il documento esprime un orientamento, una direzione consigliata dal Miur cui presto (?) seguiranno dettami più cogenti, giusto?
4) A mio avviso, come dice Paniscus, non saranno oberati di lavoro gli insegnanti di sostegno, quanto piuttosto gli insegnanti curricolari: gli alunni con BES cui fa riferimento la Direttiva, infatti, non potranno usufruire di un sostegno e saranno a carico del team docente. Anche qui, vi chiedo se ho interpretato correttamente.
Scusate la sfilza di domande, ma a scuola da me tutto tace. Penso di essere l'unica a conoscenza della Direttiva.
1) Nella Direttiva si parla di D.S.A. ma solo perchè questi rientrano negli alunni con B.E.S. In realtà, lo scopo della Direttiva è quello di porre l'attenzione su chi non è né D.S.A. né, al contempo, può usufruire della legge 104. E' corretto o ho interpretato male io?
2)Questi B.E.S. (non D.S.A. né 104) devono esser in qualche modo certificati da un esperto (neuropsichiatra, psicologo, logopedista...)? oppure sono gli insegnanti a valutare i B.E.S.? Lo chiedo perché ogni tanto capita che arrivino diagnosi che non afferiscono propriamente alla sfera dei D.S.A. né, tantomento, facciano riferimento alla legge 104. Diagnosi in cui si fa riferimento, ad esempio, a fragilità cognitive non meglio identificate.
3) Si tratta di una Direttiva e non di un Decreto Legge, pertanto il documento esprime un orientamento, una direzione consigliata dal Miur cui presto (?) seguiranno dettami più cogenti, giusto?
4) A mio avviso, come dice Paniscus, non saranno oberati di lavoro gli insegnanti di sostegno, quanto piuttosto gli insegnanti curricolari: gli alunni con BES cui fa riferimento la Direttiva, infatti, non potranno usufruire di un sostegno e saranno a carico del team docente. Anche qui, vi chiedo se ho interpretato correttamente.
Scusate la sfilza di domande, ma a scuola da me tutto tace. Penso di essere l'unica a conoscenza della Direttiva.
marcella79- Messaggi : 416
Data d'iscrizione : 01.06.11
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Si parla di dsa, per i bes, perchè si raccomanda di usare per loro le stesse attenzioni garantite dalla 170 che come tu sai, sono sì più o meno sempre le stesse ma non escludono altre eventualmente individuate per favorire l'apprendimento di un particolare alunno.
1) Per quello che ne so io (ne discutiamo in questi giorni con vari insegnanti) hai capito perfettamente.
2) non si parla di nessuna diagnosi necessaria. Io vedrei tra questi, i borderline dsa, poi si parla di ragazzi con problemi di apprendimento non evolutivi, ma piuttosto dovuti a disagiate condizioni psicologiche e socioculturali. Agli stranieri.
3) I dettami sono stati dati a marzo, con indicazioni sulle modalità di presa in carico da parte della scuola. Questa normativa è equiparabile a quelle che c'erano sulla dislessia prima della 170 e che venivano richiamate per raccomandare alla scuola di fornire gli strumenti. Non è una Legge ma il riferimento alla 170 è preciso.
Nessuno può dire ora se si impegneranno nella stesura di una vera e propria legge per i bes.
4) Insegnanti curricolari non sostegno
Anche gli insegnanti che conosco io e con i quali parlo di queste cose sono un po' incerti sul da farsi, si cerca di interpretare.
1) Per quello che ne so io (ne discutiamo in questi giorni con vari insegnanti) hai capito perfettamente.
2) non si parla di nessuna diagnosi necessaria. Io vedrei tra questi, i borderline dsa, poi si parla di ragazzi con problemi di apprendimento non evolutivi, ma piuttosto dovuti a disagiate condizioni psicologiche e socioculturali. Agli stranieri.
3) I dettami sono stati dati a marzo, con indicazioni sulle modalità di presa in carico da parte della scuola. Questa normativa è equiparabile a quelle che c'erano sulla dislessia prima della 170 e che venivano richiamate per raccomandare alla scuola di fornire gli strumenti. Non è una Legge ma il riferimento alla 170 è preciso.
Nessuno può dire ora se si impegneranno nella stesura di una vera e propria legge per i bes.
4) Insegnanti curricolari non sostegno
Anche gli insegnanti che conosco io e con i quali parlo di queste cose sono un po' incerti sul da farsi, si cerca di interpretare.
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
paniscus ha scritto:
- tutti gli insegnanti (non solo quelli di sostegno ma anche tutti gli altri) si ritroveranno strapieni di compiti aggiuntivi (se non altro, si moltiplicheranno i consigli di classe per le programmazioni individuali, i verbali da scrivere, il materiale di studio personalizzato da preparare, e quant'altro),
- in nome dei diritti individuali, saranno abolite del tutto le poche limitazioni ancora rimaste in merito alla scansione dei tempi di programmazione... per cui ognuno potrà portare tutte le certificazioni che vuole, in qualsiasi momento dell'anno, firmate da qualsiasi professionista privato senza nessun controllo da parte delle asl, eventualmente anche ritirandole e rimangiandosele dopo pochi mesi e sostituendole in qualunque momento con un'altra certificazione che dice cose diverse, costringendo la scuola a organizzare nuiove riunioni, nuovi documenti e nuovi programmi ogni volta...
Francamente, il problema non lo vedo tanto per le certificazioni di disabilità grave, per le quali esiste già un sistema di sostegno che, pur con tutti i suoi alti e bassi, funziona abbastanza, e certi modi di procedere sono già collaudati da noi tutti.
Penso piuttosto che scoppierà un delirio senza precedenti riguardo a tutta quella zona grigia di diagnosi "lievi" o "intermedie" o "discusse" o "emergenti", che non prevederebbero comunque il sostegno, in primo luogo tutti i DSA e qualche forma di disturbo comportamentale, ai quali gradualmente si vanno aggiungendo una miriade di "nuove" etichettature articolate in un albero ramificatissimo, che cambiano denominazione di continuo e che spesso sono anche scientificamente controverse.
Di qui a qualche anno, chiunque potrà pretendere la programmazione personalizzata e gli strumenti correttivi (che spesso e volentieri si ridurranno esclusivamente a una facilitazione del lavoro, un alleggerimento delle richieste di impegno e una maggiore indulgenza nella valutazione) per QUALSIASI problema di salute, disagio psicologico, svantaggio sociale, vicissitudine familiare complicata, tutti problemi di cui finora si sarebbe ugualmente tenuto conto in maniera complessiva, ma per i quali a nessuno sarebbe venuto in mente di dover mettere per iscritto una strategia personalizzata formale.
Vedrete che ci costringeranno a fare i consigli di classe dedicati, la programmazione individuale e la valutazione speciale anche per qualsiasi alunno che, ad esempio, sia dichiarato in condizioni di "bisognoso educativo speciale" solo perché è miope, perché è leggermente balbuziente, perché soffre di allergie, perché ha avuto un lutto in famiglia, o perché versa in condizioni economiche disagiate, o perché fa parte di una minoranza religiosa eccentrica, o semplicemente perché non ha alcuna voglia di impegnarsi e rifiuta categoricamente di aprire libro (e anche quello sarà valutato come se fosse una "difficoltà di apprendimento", e graziearcavolo!) .
In pratica, la tendenza è sempre più quella di catalogare come patologie, come disabilità, come disturbi, tutte quelle differenze individuali che hanno sempre fatto parte dei normalissimi aspetti della variabilità infinita della specie umana, ma che comunque rientrano nella NORMA. Mentre da una parte si tagliano gli aiuti doverosi e oggettivamente benefici a chi ha davvero problemi seri, dall'altra si incoraggia un'ossessione morbosa per la ricerca dell'anomalia a tutti i costi anche in chi anomalo non è, e per la "medicalizzazione" di qualsiasi procedura anche per chi non ne ha bisogno.
Il motivo di fondo, per la verità, non mi è tanto chiaro: chi è incline alla mentalità complottista, ad esempio, sospetterebbe che ci siano dietro fortissime spinte di lobby professionali che ci lucrano sopra (neuropsichiatri, psicologi, pedagogisti, terapeuti di vario genere, editori di sussidi didattici appositi, e agenzie di formazione varie), ma francamente la mentalità complottistica è piuttosto lontana dalla mia indole. Piuttosto, mi fa pensare che ci sia sotto semplicemente la volontà di buttare fumo negli occhi all'utenza, dando a ognuno l'illusione di essere seguito individualmente con la massima accuratezza e dedizione, e avendo però la scusa per negare o ridurre al minimo gli aiuti effettivi, quelli che potrebbero davvero fare la differenza in caso di problemi seri.
Qua c'è la volontà politica di mettere sullo stesso piano qualsiasi "bisogno educativo speciale", dall'handicap vero e proprio, ai DSA, allo svantaggio sociale, a qualsiasi aleatoria forma di "disagio"... e questo, a mio avviso, è un ottimo modo per appiattire tutti su un'unica confusa prassi di interventi superficiali e arbitrari, purché costino il meno possibile, con il risultato di incasellare e irreggimentare come "problematici" ragazzi che in realtà non lo sono, e di mollare a se stessi con sempre meno aiuti quelli che ne avrebbero bisogno sul serio. Paradossalmente, ci ritroveremo con classi di 30 persone in cui 20 saranno in qualche modo "certificate" per le ragioni più varie e fantasiose, la scuola sarà considerata tanto più "inclusiva" e tanto più "virtuosa" quante più certificazioni avrà, perché in tal modo dimostrerà di essere "profondamente attenta ai bisogni speciali"
Il lavoro aumenterà all'infinito, e contemporaneamente la scuola perderà qualsiasi senso di servizio pubblico istituzionale di utilità collettiva, a lungo termine, per tutti... per trasformarsi solo ed esclusivamente in un servizio individuale alla persona, in cui ognuno può rivendicare quello che vuole e rifiutare quello che vuole, giorno per giorno, come meglio crede...
Lisa
Non sapevo che cosa tagliare: tutto giusto, tutto importante. Che altro aggiungere?
Ah sì: naturalmente, dopo che ci siamo fatti un mazzo così per personalizzare, il ministero manderà la prova di matematica dei licei scientifici (tanto per parlare di una cosa che mi tocca direttamente) uguale per tutti, la prova di italiano idem e ah, già! manderanno pure la terza prova Invalsi a breve.
Avanti così, verso il baratro.
Iniziare a buttare i pedagogisti fuori dal ministero pare troppo brutto?
mac67- Messaggi : 7123
Data d'iscrizione : 09.04.12
Località : Pianeta Terra
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
Penso che la direttiva sui BES verrà applicata principalmente alla seguente fattispecie: quei bambini/ragazzi a cui è stato diagnosticato un qualsivoglia problema e che non hanno però ottenuto la certificazione di handicap.
Grazie a questa disposizione i certificatori delle ASL si sentiranno "meno colpevoli" quando non daranno agli studenti la possibilità di avere un sostegno effettivo e individualizzato (come a loro è stato più volte suggerito negli scorsi anni per far diminuire le ore di sostegno in Italia).
Sarà il punto di partenza per un ritorno alla certificazione di H solo per i più gravi?
Ciò che mi interessa capire è a questo punto se saranno comunque gli insegnanti di sostegno a doversi occupare dei bambini con diagnosi, ma non certificati, oppure no.
Il lavoro di sostegno nelle scuole sarà ancora orientato all'affiancamento dei bambini segnalati, a fronte di un loro diritto soggettivo? Oppure verrà assegnato alla scuola un organico funzionale di sostegno stabile e gli insegnanti specializzati dovranno predisporre piani personalizzati concordati con i docenti di classe anche per i bambini non H ma con BES, supervisionando che i piani personalizzati vengano effettivamente attuati? Se così fosse, la responsabilità dei piani personalizzati ricadrebbe sugli insegnanti di sostegno, anche se essi non seguono direttamente i bambini!
Credo che l'aumento dl carico di lavoro ricadrà parecchio con questa normativa sulle spalle degli insegnanti di sostegno. Mi preoccupa quindi la fumosità di esposizione con cui è stato dato avvio a questo cambiamento...
Grazie a questa disposizione i certificatori delle ASL si sentiranno "meno colpevoli" quando non daranno agli studenti la possibilità di avere un sostegno effettivo e individualizzato (come a loro è stato più volte suggerito negli scorsi anni per far diminuire le ore di sostegno in Italia).
Sarà il punto di partenza per un ritorno alla certificazione di H solo per i più gravi?
Ciò che mi interessa capire è a questo punto se saranno comunque gli insegnanti di sostegno a doversi occupare dei bambini con diagnosi, ma non certificati, oppure no.
Il lavoro di sostegno nelle scuole sarà ancora orientato all'affiancamento dei bambini segnalati, a fronte di un loro diritto soggettivo? Oppure verrà assegnato alla scuola un organico funzionale di sostegno stabile e gli insegnanti specializzati dovranno predisporre piani personalizzati concordati con i docenti di classe anche per i bambini non H ma con BES, supervisionando che i piani personalizzati vengano effettivamente attuati? Se così fosse, la responsabilità dei piani personalizzati ricadrebbe sugli insegnanti di sostegno, anche se essi non seguono direttamente i bambini!
Credo che l'aumento dl carico di lavoro ricadrà parecchio con questa normativa sulle spalle degli insegnanti di sostegno. Mi preoccupa quindi la fumosità di esposizione con cui è stato dato avvio a questo cambiamento...
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
escluderei assolutamente l'assegnazione di un organico di sostegno stabile.
Ed escluderei anche l'aggravio del lavoro (quantomeno quello istituzionale) per i docenti di sostegno. L'orientamento è di considerare tutti questi bisogni (concreti, reali, presenti) come una variazione sul tema della normalità che deve pertanto essere gestita dal docente curricolare, con l'aggravante che i bes non certificati molto verosimilmente provengono da ambienti poco capaci di sostenerli e quindi di affiancare la scuola.
Non commento.
Ed escluderei anche l'aggravio del lavoro (quantomeno quello istituzionale) per i docenti di sostegno. L'orientamento è di considerare tutti questi bisogni (concreti, reali, presenti) come una variazione sul tema della normalità che deve pertanto essere gestita dal docente curricolare, con l'aggravante che i bes non certificati molto verosimilmente provengono da ambienti poco capaci di sostenerli e quindi di affiancare la scuola.
Non commento.
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
per chi avesse possibilità di partecipare, cominciano i chiarimenti degli USR
http://www.istruzione.lombardia.gov.it/protlo2174_13/
http://www.istruzione.lombardia.gov.it/protlo2174_13/
Re: BES (Bisogni educativi speciali)
dami ha scritto:Penso che la direttiva sui BES verrà applicata principalmente alla seguente fattispecie: quei bambini/ragazzi a cui è stato diagnosticato un qualsivoglia problema e che non hanno però ottenuto la certificazione di handicap.
Io sono meno ottimista. Nella direttiva si parla di svantaggio socio-economico, culturale, linguistico, psicologico, anche solo temporaneo. E soprattutto, dà diritto a ogni genitore di fare richiesta di un piano didattico personalizzato (PDP).
Io vedo fonti di grosse tensioni e difficoltà per il nostro lavoro in classe. Se trovi genitori ragionevoli, non hai grossi problemi, in fondo si tratta di ufficializzare quello che già facevamo: quando sappiamo che un alunno ha difficoltà in famiglia, difficoltà linguistiche (perché straniero) o altro abbiamo sempre un occhio di riguardo per la sua situazione.
Le difficoltà le vedo per quei genitori che sfrutteranno questa nuova possibilità per ottenere una scuola più facile per i loro figli. Voglio vedere come fa una scuola a rifiutare un PDP a un genitore che lo chiede con una motivazione che magari sappiamo non rispondere al vero, o che seppur vera non è causa dello scarso rendimento dell'alunno/a.
In lontananza vedo due cose: l'abolizione del valore legale del titolo di studio e l'abolizione dell'insegnante di sostegno, almeno come lo conosciamo oggi.
mac67- Messaggi : 7123
Data d'iscrizione : 09.04.12
Località : Pianeta Terra
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