Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
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carla75
GiGi79
malatempora
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Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
ho appena letto l'articolo di Giulia, in home page di OS, "Lo studente disabile visto dai compagni come un privilegiato"
questa considerazione fornisce il pretesto al prof Canevaro per introdurre il concetto che nel sostegno bisogna cambiare: c'è bisogno di un sostegno alla studio che sia "di prossimità" e il disabile non ha bisogno di una persona a lui dedicata, ma di una serie di punti di riferimento distribuiti un po' ovunque, anche a scuola...
(cito dall'articolo): Il professore indica anche la strada per arrivare a questo, con l'ausilio di tutor, studenti universitari o giovani da poco maggiorenni che si propongono ai ragazzi disabili in età scolare in un rapporto amicale di accompagnamento negli studi e nelle relazioni sociali (...) la figura del tutor si sta estendendo nelle scuole di Carpi...
vorrei sapere cosa ne pensate...
in effetti il docente di sostegno non è considerato dai colleghi come un "collega" con cui condividere la programmazione, in particolare riguardo alle scelte metodologiche o alle strategie più adatte da applicare di volta in volta...
almeno, questa è la mia (deludente) esperienza...
cosa ne dite?
questa considerazione fornisce il pretesto al prof Canevaro per introdurre il concetto che nel sostegno bisogna cambiare: c'è bisogno di un sostegno alla studio che sia "di prossimità" e il disabile non ha bisogno di una persona a lui dedicata, ma di una serie di punti di riferimento distribuiti un po' ovunque, anche a scuola...
(cito dall'articolo): Il professore indica anche la strada per arrivare a questo, con l'ausilio di tutor, studenti universitari o giovani da poco maggiorenni che si propongono ai ragazzi disabili in età scolare in un rapporto amicale di accompagnamento negli studi e nelle relazioni sociali (...) la figura del tutor si sta estendendo nelle scuole di Carpi...
vorrei sapere cosa ne pensate...
in effetti il docente di sostegno non è considerato dai colleghi come un "collega" con cui condividere la programmazione, in particolare riguardo alle scelte metodologiche o alle strategie più adatte da applicare di volta in volta...
almeno, questa è la mia (deludente) esperienza...
cosa ne dite?
malatempora- Messaggi : 436
Data d'iscrizione : 02.11.09
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
ve lo posto
http://www.orizzontescuola.it/news/studente-disabile-visto-dai-compagni-come-privilegiato
http://www.orizzontescuola.it/news/studente-disabile-visto-dai-compagni-come-privilegiato
malatempora- Messaggi : 436
Data d'iscrizione : 02.11.09
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Secondo me, l'autore dell'articolo vuole fornire un ulteriore pretesto per tagliare posti di lavoro. I compagni, gli iscritti all'università, ... possono essere un'utile risorsa, ma non possono sostituire la professionalità dell'insegnante di sostegno. Del resto, i colleghi curricolari devono già affrontare gravi problematiche (es. classi sempre più numerose, disagi adolescenziali, alunni stranieri che si iscrivono ad anno in corso , dsa, ...) e non possono essere ulteriormente caricati di lavoro.
Ospite- Ospite
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Io invece sono d'accordo con la proposta di Canevaro. E' ovvio che bisogna pensare bene a come si può realizzare e l'idea-guida non deve essere il taglio di posti, ma quella di una migliore utilizzazione delle risorse.
Sono più che convinta che slegarsi dall'idea del binomio alunno disabile= insegnante si sostegno sia l'unica strada, nella scuola contemporanea, per poter lavorare davvero in una prospettiva inclusiva e non in quella di assistenza. I vantaggi sarebbero molteplici: dalla responsabilizzazione dei curricolari, alla contitolarità vera sulla classe, alla maggior gratificazione professionale dei docenti di sostegno, alla percezione che l'alunno disabile non è "il diverso", ma "una delle tante diversità" di una classe.
D'altra parte, la circolare ministeriale che parla di BES e di come il cdc dovrebbe lavorare in questi casi mi pare vada in quella direzione...
Spero sinceramente che tra l'impegno di Canevaro, di Janes, della Fondazione Agnelli, della direttiva sul BES, eccetera, si cominci a capire che la proposta di classe di concorso di sostegno è contraddittoria e in controtendenza rispetto a queste riflessioni.
Chi mi conosce sa che ho scritto e lavorato molto in questi mesi nella direzione del cambiamento della figura dell'insegnante di sostegno e nell'istituzione della cattedra mista come modo per valorizzare le professionalità e le risorse (l'ho chiamata "bis-abilità" dei docenti)
Nei prossimi giorni verrà pubblicata on line una petizione a sostegno di questa tesi, che avrà come firmatari esponenti anche autorevoli del mondo della pedagogia speciale e della scuola.
Se qualcuno fosse interessato a saperne di più o volesse contribuire con il suo impegno a firmarla e a sostenerci mi scriva la sua mail, mi metterò in contatto!
Grazie, saluti
GiGi79
Sono più che convinta che slegarsi dall'idea del binomio alunno disabile= insegnante si sostegno sia l'unica strada, nella scuola contemporanea, per poter lavorare davvero in una prospettiva inclusiva e non in quella di assistenza. I vantaggi sarebbero molteplici: dalla responsabilizzazione dei curricolari, alla contitolarità vera sulla classe, alla maggior gratificazione professionale dei docenti di sostegno, alla percezione che l'alunno disabile non è "il diverso", ma "una delle tante diversità" di una classe.
D'altra parte, la circolare ministeriale che parla di BES e di come il cdc dovrebbe lavorare in questi casi mi pare vada in quella direzione...
Spero sinceramente che tra l'impegno di Canevaro, di Janes, della Fondazione Agnelli, della direttiva sul BES, eccetera, si cominci a capire che la proposta di classe di concorso di sostegno è contraddittoria e in controtendenza rispetto a queste riflessioni.
Chi mi conosce sa che ho scritto e lavorato molto in questi mesi nella direzione del cambiamento della figura dell'insegnante di sostegno e nell'istituzione della cattedra mista come modo per valorizzare le professionalità e le risorse (l'ho chiamata "bis-abilità" dei docenti)
Nei prossimi giorni verrà pubblicata on line una petizione a sostegno di questa tesi, che avrà come firmatari esponenti anche autorevoli del mondo della pedagogia speciale e della scuola.
Se qualcuno fosse interessato a saperne di più o volesse contribuire con il suo impegno a firmarla e a sostenerci mi scriva la sua mail, mi metterò in contatto!
Grazie, saluti
GiGi79
GiGi79- Messaggi : 282
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Località : Milano
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
mah... se operiamo nella logica dei tagli allora diciamocelo chiaramente. non e' l'operatore o un tutor che pianifica l'attivita' didattica di un ragazzo con difficolta' di apprendimento. se poi mi mettono a dare pacche sulle spalle dei ragazzi a fare da motivatore, da personal trainer mi risparmierei tanti sacrifici e tanto lavoro a casa. Ricordiamoci pero' che anche il genitore amico sembrava una bellissima rivoluzione positiva e oggi ne vediamo le conseguenze.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Salve, io ho avuto la fortuna di abilitarmi sul sostegno proprio a Bologna e proprio con Canevaro.
La sua è una visione per certi aspetti condivisibilissima, ci invitava sempre a "individuare" le risorse per l'integrazione, guardando alla famiglia, al tessuto sociale, agli amici, alle associazioni, insomma a creare una rete per il sostegno.
A mio avviso, quello che Canevaro ha notato è che molto spesso invece il "sostegno" si riduce a quel rapporto duale e quasi "esclusivo" ed "escludente" tra disabile e docente di sostegno. Un rapporto che paradossalmente crea ancora più emarginazione!
Sulla sua buona fede non voglio dubitare (ai tempi, si dimise dalla Commissione Tecnico-scientifica dell'Osservatorio per l'integrazione dei disabili del Ministero della Pubblica Istruzione italiano) nel 2008 per protesta contro i tagli.
Secondo me da un lato si è reso conto che:
1)La figura dell'insegnate di sostegno è scaduta, in molti casi, nel badante;
2)Anche quando il docente di sostegno non fa il badante vive questo rapporto esclusivo con il disabile, anzi, più il docente di sostegno è bravo, più viene a lui delegata tutta la conduzione del progetto di vita del disabile;
3)I servizi e la rete di sostegni, nei fatti, latitano anche per ovvie ragioni di bilancia (ricordo i suoi discorsi suglia ausili, sull'equipe pronte a "correre" per discutere il caso e sostenersi a vicenda...in verità il npi viene una volta a scuola e poi sparisce...altro che equipe;
4)Siamo alla canna del gas, non ci sono risorse da investire per la disabilità quindi bisogna fare di necessità virtù, coinvolgendo nel sostegno anche compagni et similia.
Penso siano un po' tutti questi fattori.
La sua è una visione per certi aspetti condivisibilissima, ci invitava sempre a "individuare" le risorse per l'integrazione, guardando alla famiglia, al tessuto sociale, agli amici, alle associazioni, insomma a creare una rete per il sostegno.
A mio avviso, quello che Canevaro ha notato è che molto spesso invece il "sostegno" si riduce a quel rapporto duale e quasi "esclusivo" ed "escludente" tra disabile e docente di sostegno. Un rapporto che paradossalmente crea ancora più emarginazione!
Sulla sua buona fede non voglio dubitare (ai tempi, si dimise dalla Commissione Tecnico-scientifica dell'Osservatorio per l'integrazione dei disabili del Ministero della Pubblica Istruzione italiano) nel 2008 per protesta contro i tagli.
Secondo me da un lato si è reso conto che:
1)La figura dell'insegnate di sostegno è scaduta, in molti casi, nel badante;
2)Anche quando il docente di sostegno non fa il badante vive questo rapporto esclusivo con il disabile, anzi, più il docente di sostegno è bravo, più viene a lui delegata tutta la conduzione del progetto di vita del disabile;
3)I servizi e la rete di sostegni, nei fatti, latitano anche per ovvie ragioni di bilancia (ricordo i suoi discorsi suglia ausili, sull'equipe pronte a "correre" per discutere il caso e sostenersi a vicenda...in verità il npi viene una volta a scuola e poi sparisce...altro che equipe;
4)Siamo alla canna del gas, non ci sono risorse da investire per la disabilità quindi bisogna fare di necessità virtù, coinvolgendo nel sostegno anche compagni et similia.
Penso siano un po' tutti questi fattori.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Binomio indissolubile tra alunno disabile e insegnante di sostegno? Mi sembra un pò difficile, dal momento che alle superiori, ogni docente segue anche 11 alunni. Il riparto delle ore avviene d'ufficio, senza tenere conto della gravità della patologia. Sono i docenti curricolari e i compagni di classe a dover compensare le carenze d'organico. Ed è tutt'altro che facile. Io seguo solo 5 ragazzi e fortunatamente sono iscritti in tre classi; ad ogni classe, riesco ad assicurare ben 6 ore settimanali. Un vero lusso!
Ospite- Ospite
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Primulanera forse non ti sei resa conto (spero per ignoranza circa la figura del Canevaro) che hai accusato Canevaro di " fornire un ulteriore pretesto per tagliare posti di lavoro"!
Se in Italia abbiamo la cultura del sostegno, se i ragazzi disabili non stanno rinchiusi in scuole speciale, se in Italia sono stati spesi soldi per formare docenti specializzati, eliminare barriere, investire nell'integrazione, se in Italia la disabilità fa meno paura, se in Italia piano piano "disabile non è più diverso", il merito, o meglio, parte del merito ce l'ha proprio il prof. Andrea Canevaro.
Per inciso stai parlando di uno dei massimi esponenti della pedagogia speciale a livello mondiale.
Se in Italia abbiamo la cultura del sostegno, se i ragazzi disabili non stanno rinchiusi in scuole speciale, se in Italia sono stati spesi soldi per formare docenti specializzati, eliminare barriere, investire nell'integrazione, se in Italia la disabilità fa meno paura, se in Italia piano piano "disabile non è più diverso", il merito, o meglio, parte del merito ce l'ha proprio il prof. Andrea Canevaro.
Per inciso stai parlando di uno dei massimi esponenti della pedagogia speciale a livello mondiale.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Tutti abbiamo studiato i suoi libri credo. Pero' a scuola bisogna entrarci per vedere come funziona. come opererebbero queste figure con i ragazzi con gravi disabilita'? e poi la didattica? e' lo studente universitario che propone griglie di valutazione e concorda gli obiettivi minimi? sono molto perplessa e mi sembra che togliere un punto di riferimento forte, e certo, anche alle volte un po' ingombrante non sia un bene.
se la figura dell'insegnante di sostegno e' troppo spesso un badante, una pezza d'appoggio per i curriculari non e' colpa dell'impianto ma di un sistema che dobbiamo pretendere che funzioni.
se la figura dell'insegnante di sostegno e' troppo spesso un badante, una pezza d'appoggio per i curriculari non e' colpa dell'impianto ma di un sistema che dobbiamo pretendere che funzioni.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Concordo con quello che scrivo, ma penso che Canevaro non abbia cambiato sostanzialmente le sue posizioni.carla75 ha scritto:Tutti abbiamo studiato i suoi libri credo. Pero' a scuola bisogna entrarci per vedere come funziona. come opererebbero queste figure con i ragazzi con gravi disabilita'? e poi la didattica? e' lo studente universitario che propone griglie di valutazione e concorda gli obiettivi minimi? sono molto perplessa e mi sembra che togliere un punto di riferimento forte, e certo, anche alle volte un po' ingombrante non sia un bene.
se la figura dell'insegnante di sostegno e' troppo spesso un badante, una pezza d'appoggio per i curriculari non e' colpa dell'impianto ma di un sistema che dobbiamo pretendere che funzioni.
Ha sempre sostenuto il concetto di sostegno distribuito, di rete di sostegni, di coinvolgere tutte le figure che ruotano attorno al disabile (ad esempio a lezione quando si parlava di autonomia negli spostamenti non era d'accordo ad usare i PEA per insegnare al disabile ad usare i mezzi, a suo avviso queste funzioni potevano essere svolta da un familiare, da un compagno di classe...)
Forse adesso insiste sulla figura del tutor perchè è l'unica figura "a costo zero" (altre figure costano e forse avrà capito che i Comuni questi soldi non li hanno e non li avranno visto il blocco dettato dalla legge di stabilità).
Il suo discorso credo non svilisca il ruolo del docente di sostegno, anzi viene ribadito che è lui che fa la "regia" (e così dovrebbe essere).
CERTO, CERTISSIMO, di questi tempi il suo discorso può essere artatamente strumentalizzato per giustifica tagli, disinvestimenti, e riduzioni dei campi di competenze del docente di sostegno.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
quindi il genitore fa le griglie di valutazione? il compagno concorda con il docente le prove semplificate? voglio sapere nel concreto chi fa cosa perche' poi torniamo sempre al punto di partenza. Il bidello non c'e' mai quindi e' il docente ad accompagnare Paoletto al bagno, se poi il docente di sostegno fa il Regista, entrando in classe solo per vedere se va tutto bene lui torna a casa bagnato. e quindi l'ultima figura che se ne occupava sparisce... poi se vogliamo mettere lo studente universitario va bene. ricordiamoci pero' che la mancanza di specializzazione si paga. perche' lo studente che viene gratis, viene quando e come dice lui. L'idea, ripeto, non e' male, ma l'attuazione mi sembra molto teorica e poco pratica.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Secondo me ci stanno preparando all'ormai imminente svolta sul sostegno.
Ora che i bambini e ragazzi dva si sono integrati nelle scuole, è giunto il momento che siano prevalentemente gli insegnanti di classe a occuparsi di loro.
Ciò succederà a causa del fatto che troppo spesso gli insegnanti di classe hanno voluto nel passato delegare al solo insegnante di sostegno la cura materiale e didattica dei bambini dva. Troppo spesso gli insegnanti di sostegno vengono attualmente "scacciati" dalle classi per andare a fare lavori individualizzati, di recupero, etc. fuori dall'aula, anche quando non ve ne è vera necessità.
I pedagogisti, che si sono sempre mossi nell'ottica dell'integrazione e inclusione dei dva, non possono chiudere gli occhi sulla deriva in atto, sul fatto che si stia tentando di far certificare sempre più bambini (anche per piccoli problemi), sul fatto che molti bambini vengano oggi allontanati dalle classi senza reale giustificazione...
La cosa che mi lascia più perplessa è che non si possono proporre iniziative come quella dei tutor, prima che si sia ridefinito meglio il nuovo ruolo degli insegnanti di sostegno all'interno delle scuole.
Va messo bene in chiaro il progetto di riforma in atto, vanno meglio chiariti i criteri secondo cui si produrranno le nuove certificazioni e che cosa si vuole che facciano gli insegnanti di sostegno a scuola. Occorre una nuova stagione di aggiornamento degli insegnanti. Per fare ciò si devono fare dei nuovi investimenti sulla scuola: non si possono fare innovazioni di questo tipo a costo zero. Gli stessi tutor, compagni etc. vanno preaparati, formati al loro ruolo: non si può lasciare tutto all'improvvisazione.
Ora che i bambini e ragazzi dva si sono integrati nelle scuole, è giunto il momento che siano prevalentemente gli insegnanti di classe a occuparsi di loro.
Ciò succederà a causa del fatto che troppo spesso gli insegnanti di classe hanno voluto nel passato delegare al solo insegnante di sostegno la cura materiale e didattica dei bambini dva. Troppo spesso gli insegnanti di sostegno vengono attualmente "scacciati" dalle classi per andare a fare lavori individualizzati, di recupero, etc. fuori dall'aula, anche quando non ve ne è vera necessità.
I pedagogisti, che si sono sempre mossi nell'ottica dell'integrazione e inclusione dei dva, non possono chiudere gli occhi sulla deriva in atto, sul fatto che si stia tentando di far certificare sempre più bambini (anche per piccoli problemi), sul fatto che molti bambini vengano oggi allontanati dalle classi senza reale giustificazione...
La cosa che mi lascia più perplessa è che non si possono proporre iniziative come quella dei tutor, prima che si sia ridefinito meglio il nuovo ruolo degli insegnanti di sostegno all'interno delle scuole.
Va messo bene in chiaro il progetto di riforma in atto, vanno meglio chiariti i criteri secondo cui si produrranno le nuove certificazioni e che cosa si vuole che facciano gli insegnanti di sostegno a scuola. Occorre una nuova stagione di aggiornamento degli insegnanti. Per fare ciò si devono fare dei nuovi investimenti sulla scuola: non si possono fare innovazioni di questo tipo a costo zero. Gli stessi tutor, compagni etc. vanno preaparati, formati al loro ruolo: non si può lasciare tutto all'improvvisazione.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Conosco piuttosto bene il lavoro del prof Canevaro e non era certo mia intenzione offenderlo. Non capisco perchè sei così "aggressiva" nei miei confronti. Sto solo esprimendo un parere che, in democrazia, ha lo stesso valore del tuo.eragon ha scritto:Primulanera forse non ti sei resa conto (spero per ignoranza circa la figura del Canevaro) che hai accusato Canevaro di " fornire un ulteriore pretesto per tagliare posti di lavoro"!
Se in Italia abbiamo la cultura del sostegno, se i ragazzi disabili non stanno rinchiusi in scuole speciale, se in Italia sono stati spesi soldi per formare docenti specializzati, eliminare barriere, investire nell'integrazione, se in Italia la disabilità fa meno paura, se in Italia piano piano "disabile non è più diverso", il merito, o meglio, parte del merito ce l'ha proprio il prof. Andrea Canevaro.
Per inciso stai parlando di uno dei massimi esponenti della pedagogia speciale a livello mondiale.
Ospite- Ospite
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Non volevo assolutamente essere aggressivo nei tuoi confronti, mi spiace averti dato questa impressione.Primulanera ha scritto:Conosco piuttosto bene il lavoro del prof Canevaro e non era certo mia intenzione offenderlo. Non capisco perchè sei così "aggressiva" nei miei confronti. Sto solo esprimendo un parere che, in democrazia, ha lo stesso valore del tuo.eragon ha scritto:Primulanera forse non ti sei resa conto (spero per ignoranza circa la figura del Canevaro) che hai accusato Canevaro di " fornire un ulteriore pretesto per tagliare posti di lavoro"!
Se in Italia abbiamo la cultura del sostegno, se i ragazzi disabili non stanno rinchiusi in scuole speciale, se in Italia sono stati spesi soldi per formare docenti specializzati, eliminare barriere, investire nell'integrazione, se in Italia la disabilità fa meno paura, se in Italia piano piano "disabile non è più diverso", il merito, o meglio, parte del merito ce l'ha proprio il prof. Andrea Canevaro.
Per inciso stai parlando di uno dei massimi esponenti della pedagogia speciale a livello mondiale.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
dami ha scritto:Secondo me ci stanno preparando all'ormai imminente svolta sul sostegno.
Ora che i bambini e ragazzi dva si sono integrati nelle scuole, è giunto il momento che siano prevalentemente gli insegnanti di classe a occuparsi di loro.
NON INTERVENGO IN TONO POLEMICO MA IO QUESTA GRANDE INTEGRAZIONE NON LA VEDO. SUL FATTO CHE SIANO GLI INSEGNANTI DI CLASSE AD OCCUPARSI DI LORO, NON SO COME UN DISABILE GRAVE CHE RICHIEDE ATTENZIONE COSTANTE PUO' ESSERE ASSISTITO DALL'INSEGNANTE DI CLASSE! MA ANCHE PER I DISABILI LIEVI LA VEDO DURA (SE VUOI FARE UN LAVORO FATTO BENE C'E' DA PIANIFICARE, ORGANIZZARE LE ATTIVITA', CERCARE MATERIALI "ADATTI (NON LE PRIME ROBE TIRATE GIU' DA INTERNET), MONITORARE COSTANTEMENTE I RISULTATI E RIADATTARE CONTINUAMENTE OBIETTIVI, MEZZI, STRUMENTI....ALTRO CHE LAVORO CHE PUO' FARE DISTRATTAMENTE UN INSEGNANTE DI CLASSE.
Ciò succederà a causa del fatto che troppo spesso gli insegnanti di classe hanno voluto nel passato delegare al solo insegnante di sostegno la cura materiale e didattica dei bambini dva. Troppo spesso gli insegnanti di sostegno vengono attualmente "scacciati" dalle classi per andare a fare lavori individualizzati, di recupero, etc. fuori dall'aula, anche quando non ve ne è vera necessità. VERO, VERISSIMO, BISOGNEREBBE INTERROGARSI SU COME SI SIA FINITI COSI' (MA TI PARLA UN DOCENTE CHE SPESSO SI E' SENTITO DIRE DA QUALCHE COLLEGA "IO NON RIESCO A FARE LEZIONE SE COME SOTTOFONDO SENTO TE CHE SPIEGHI LE COSE A PAOLINO")
I pedagogisti, che si sono sempre mossi nell'ottica dell'integrazione e inclusione dei dva, non possono chiudere gli occhi sulla deriva in atto, sul fatto che si stia tentando di far certificare sempre più bambini (anche per piccoli problemi) IN VERITA' STIAMO ANDANDO NELLA DIREZIONE ESATTAMENTE CONTRARIA, VEDI I DSA, SENZA SOSTEGNO, SI FA UN PDP DOVE SI SCRIVONO TANTE BELLE COSE E POI IL RAGAZZO E LA FAMIGLIA SI ARRANGIANO, sul fatto che molti bambini vengano oggi allontanati dalle classi senza reale giustificazione...
La cosa che mi lascia più perplessa è che non si possono proporre iniziative come quella dei tutor, prima che si sia ridefinito meglio il nuovo ruolo degli insegnanti di sostegno all'interno delle scuole. GIUSTISSIMO, MA MI SA CHE LA FONDAZIONE AGNELLI AVEVA GIA' FATTO IL LAVORO PRELIMINARE, IL DOCENTE DI SOSTEGNO DOVREBBE DIVENTARE UN COORDINATORE (MI CHIEDO SEMPRE, SE GIA' LO STESSO PRESIDE HA POTERE ZERO SUI COLLEGHI, IL COLLEGA DI SOSTEGNO PUO' INDIRIZZARE QUANTO VUOLE MA OGNI DOCENTE FARA' POI DI TESTA SUA (PROVA A CHIEDERE AD UN COLLEGA CHE HA 30 ALUNNI DI PREPARARE PER OGNI LEZIONI MAPPE CONCETTUALI E LEZIONI SEMPLIFICATE PER IL RAGAZZO H, LA RISPOSTA PIU' EDUCATA SARA' "MA XKE' NON LI FAI TU CHE PRENDI LO STIPENDIO COME ME?", SUL FATTO POI DI COORDINARE PEA CON IL DIPLOMA CHE TI PRECISANO "CHE LORO NON SONO TENUTI A FARE DIDATTICA ED A PREPARARE MATERIALI" O ADDIRITTURA TUTOR CHE VENGONO "A GRATIS"...ENTRIAMO NEL CAMPO DEL PARADOSSO...).
Va messo bene in chiaro il progetto di riforma in atto, vanno meglio chiariti i criteri secondo cui si produrranno le nuove certificazioni e che cosa si vuole che facciano gli insegnanti di sostegno a scuola.
CONCORDO MA LA SITUAZIONE E' MOLTO CRITICA...
Occorre una nuova stagione di aggiornamento degli insegnanti. Per fare ciò si devono fare dei nuovi investimenti sulla scuola: non si possono fare innovazioni di questo tipo a costo zero. Gli stessi tutor, compagni etc. vanno preaparati, formati al loro ruolo: non si può lasciare tutto all'improvvisazione.
PUO' DARSI CHE UNA PICCOLISSIMA PARTE DEI RISPARMI DERIVANTI DAL MINOR IMPIEGO DI DOCENTI DI SOSTEGNO SI TRADUCA IN QUALCHE INIZIATIVA DI FORMAZIONE. MA SAI, BASTA POCO, BASTA ALL'INIZIO DELL'ANNO FARE UN CORSO DI 16 ORE RIVOLTO A TUTTA LA COMUNITA' SCOLASTICA ET VOILA' TUTTI DIVENTANO ESPERTI DEL SOSTEGNO.
LA VERITA' E' CHE CI SONO VOLUTI DECENNI, NEL BENE E NEL MALE, PER ARRIVARE A QUESTO PUNTO (CERTO TANTI LATI NEGATIVI MA IN PARTE IL SISTEMA FUNZIONAVA, L'AUTISTICO STAVA A SCUOLA CON PROFITTO, IL RITARDO MENTALE LIEVE PRENDEVA IL DIPLOMA, ECC....), CI VUOLE POCHISSIMO A DISTRUGGERE DECENNI DI PICCOLI PASSI IN AVANTI.
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Perdonato! E spero che tu abbia fatto lo stesso con me, se sono stata un pò fuori dalle righe. La nostra situazione lavorativa è spesso così complessa che infervorarsi è facile.eragon ha scritto:Non volevo assolutamente essere aggressivo nei tuoi confronti, mi spiace averti dato questa impressione.Primulanera ha scritto:Conosco piuttosto bene il lavoro del prof Canevaro e non era certo mia intenzione offenderlo. Non capisco perchè sei così "aggressiva" nei miei confronti. Sto solo esprimendo un parere che, in democrazia, ha lo stesso valore del tuo.eragon ha scritto:Primulanera forse non ti sei resa conto (spero per ignoranza circa la figura del Canevaro) che hai accusato Canevaro di " fornire un ulteriore pretesto per tagliare posti di lavoro"!
Se in Italia abbiamo la cultura del sostegno, se i ragazzi disabili non stanno rinchiusi in scuole speciale, se in Italia sono stati spesi soldi per formare docenti specializzati, eliminare barriere, investire nell'integrazione, se in Italia la disabilità fa meno paura, se in Italia piano piano "disabile non è più diverso", il merito, o meglio, parte del merito ce l'ha proprio il prof. Andrea Canevaro.
Per inciso stai parlando di uno dei massimi esponenti della pedagogia speciale a livello mondiale.
Ospite- Ospite
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Prevedo tempi cupi. Fin qui tutto ha più o meno funzionato perché il docente SOS ha dovuto farsi carico di tutto il peso dell'inclusione. Nel momento in cui saranno tutti gli altri soggetti a doversi impegnare in prima persona il vaso di Pandora sarà scoperchiato e le conseguenze sono imprevedibili. Non escludo che si possa invocare il ritorno alle scuole speciali!
Fedup- Messaggi : 580
Data d'iscrizione : 15.09.10
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Dio mio. Vogliono buttare il bambino con l'acqua sporca. Chi lavora su sostegno sa quale delicatezza ci vuole nel trattare con alunni h e loro famiglie, e com'è bello quando senti che stai lavorando davvero "per" il "tuo" alunno. Ma che tempi di cambiamento si propongono questi luminari, che dell'alto pensano di vedere tutto?? Non credo che a loro interessi molto la pur interessante ( a parer mio) proposta di docente "bis-abile"...Fedup ha scritto:Prevedo tempi cupi. Fin qui tutto ha più o meno funzionato perché il docente SOS ha dovuto farsi carico di tutto il peso dell'inclusione. Nel momento in cui saranno tutti gli altri soggetti a doversi impegnare in prima persona il vaso di Pandora sarà scoperchiato e le conseguenze sono imprevedibili. Non escludo che si possa invocare il ritorno alle scuole speciali!
Ospite- Ospite
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Rispondo ad eragon.
L'incipit del mio intervento era provocatorio. Non credo neanche io che a scuola i bambini dva siano realmente integrati. Ho infatti subito dopo scritto che vengono portati spesso a studiare fuori dalle classi, che per me è l'equivalente del dire che non lo sono.
Dal punto di vista formale i dva sono comunque presenti all'interno di un normale contesto scolastico, e questo rappresenta già un successo.
Riguardo al fatto che le insegnanti cerchino di far diagnosticare sempre più bambini: lo ritengo un dato di fatto, comprovato dal continuo aumento delle richieste. Che poi non vengano accolte tutte queste richieste... anche questo è vero. Io lavoro alla primaria e ho notato (nelle scuole in cui ho lavorato) che, laddove nelle prime si parte con uno o due bambini diagnosticati, si arriva poi a diagnosticarne entro la quinta almeno cinque o sei per interclasse.
La questione dei bambini con DSA rappresenta secondo me una problematica a parte (anche in questo caso c'è comunque stato in passato un eccesso di richieste di intervento da parte del mondo della scuola che, in qualche modo, andava arginato, perché questo tipo di disturbo si presenta a vari livelli e con bisogni molto differenti...).
Il rischio che, con dei tentativi mal studiati, i pedagogisti e i legislatori finiscano per mandare a monte un sistema che in definitiva funzionicchia anche per me esiste.
Probabilmente i pedagogisti non si sono resi conto che, proporre una riforma del sostegno così integrale, come sembra prospettarsi, in tempo di tagli e di crisi economica, equivarrà a togliere quel minimo di garanzia, che ora c'è, di far uscire dalla scuola i bambini dva con una preparazione sufficientemente adeguata per affrontare il mondo oltre la scuola.
Bisogna inoltre notare che agli insegnanti di sostegno non viene mai chiesto un parere su cosa potrebbe essere meglio fare... da nessuno.
Secondo me, qualcosa di diverso andava fatto (vedi proposta della bis-abilità), più che altro per rafforzare la professionalità e la "parità" degli insegnanti di sostegno con gli altri insegnanti di classe. Infatti ci hanno fatto studiare strategie didattiche e per l'inclusione che non possiamo praticamente mai mettere in atto nelle classi. Le varie indicazioni su come vanno seguiti i bambini dva sono ormai lettera morta in molte realtà scolastiche.
L'incipit del mio intervento era provocatorio. Non credo neanche io che a scuola i bambini dva siano realmente integrati. Ho infatti subito dopo scritto che vengono portati spesso a studiare fuori dalle classi, che per me è l'equivalente del dire che non lo sono.
Dal punto di vista formale i dva sono comunque presenti all'interno di un normale contesto scolastico, e questo rappresenta già un successo.
Riguardo al fatto che le insegnanti cerchino di far diagnosticare sempre più bambini: lo ritengo un dato di fatto, comprovato dal continuo aumento delle richieste. Che poi non vengano accolte tutte queste richieste... anche questo è vero. Io lavoro alla primaria e ho notato (nelle scuole in cui ho lavorato) che, laddove nelle prime si parte con uno o due bambini diagnosticati, si arriva poi a diagnosticarne entro la quinta almeno cinque o sei per interclasse.
La questione dei bambini con DSA rappresenta secondo me una problematica a parte (anche in questo caso c'è comunque stato in passato un eccesso di richieste di intervento da parte del mondo della scuola che, in qualche modo, andava arginato, perché questo tipo di disturbo si presenta a vari livelli e con bisogni molto differenti...).
Il rischio che, con dei tentativi mal studiati, i pedagogisti e i legislatori finiscano per mandare a monte un sistema che in definitiva funzionicchia anche per me esiste.
Probabilmente i pedagogisti non si sono resi conto che, proporre una riforma del sostegno così integrale, come sembra prospettarsi, in tempo di tagli e di crisi economica, equivarrà a togliere quel minimo di garanzia, che ora c'è, di far uscire dalla scuola i bambini dva con una preparazione sufficientemente adeguata per affrontare il mondo oltre la scuola.
Bisogna inoltre notare che agli insegnanti di sostegno non viene mai chiesto un parere su cosa potrebbe essere meglio fare... da nessuno.
Secondo me, qualcosa di diverso andava fatto (vedi proposta della bis-abilità), più che altro per rafforzare la professionalità e la "parità" degli insegnanti di sostegno con gli altri insegnanti di classe. Infatti ci hanno fatto studiare strategie didattiche e per l'inclusione che non possiamo praticamente mai mettere in atto nelle classi. Le varie indicazioni su come vanno seguiti i bambini dva sono ormai lettera morta in molte realtà scolastiche.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Canevaro propone un "sostegno di prossimità": che ne dite?
Io sinceramente comincio ad essere un po' disgustato.
Anche quest'ultima circolare del MIUR sugli alunni con BES...
Non so se sia dettato dall'essere fuori dal mondo (e come giustamente dici tu nessuno chiede ai docenti di sostegno cosa servirebbe IN PRATIVA) oppure, se molto più subdolamente, il messaggio sia "noi ve lo diciamo, poi voi scuole assicuratevi di avere ALMENO le carte a posto".
A volte mi chiedo (forse alla primaria la situazione è migliore) ma questi stanno su Marte?
Ancora aspetti queste EQUIPE in cui tutti insieme appassionatamente (io, il npi, tutti i docenti, il referente h, i servizi sociali, la famiglia, il dirigente) ci chiudiamo in una stanza e non usciamo fintanto che il PEI o il PDF sia pronto!!!
Anche quest'ultima circolare del MIUR sugli alunni con BES...
Non so se sia dettato dall'essere fuori dal mondo (e come giustamente dici tu nessuno chiede ai docenti di sostegno cosa servirebbe IN PRATIVA) oppure, se molto più subdolamente, il messaggio sia "noi ve lo diciamo, poi voi scuole assicuratevi di avere ALMENO le carte a posto".
A volte mi chiedo (forse alla primaria la situazione è migliore) ma questi stanno su Marte?
Ancora aspetti queste EQUIPE in cui tutti insieme appassionatamente (io, il npi, tutti i docenti, il referente h, i servizi sociali, la famiglia, il dirigente) ci chiudiamo in una stanza e non usciamo fintanto che il PEI o il PDF sia pronto!!!
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
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