certificato di servizio: diritto o favore? appello agli avvocati!!!!

Immaginando che nell'ambito delle normali scuole pubbliche la produzione del certificato di servizio per la dichiarazione dei relativi titoli non sia affatto necessaria, mi urgeva capire come funziona invece quando si ha a che fare con altri tipi di scuole, tipo i vari centri di formazione professionale finanziati dalla regione.
Cioè, nello specifico: la scuola- "Ente" è obbligato o no al rilascio del suddetto certificato così come richiesto dall'interessato, o può, per i più motivi disparati, avvalersi della facoltà di declinare eventuali richieste specifiche, tipo la descrizione dettagliata, nei giorni e nelle ore lavorate, del servizio svolto?
In pratica, ho lavorato per tre anni in corsi di un CFP che avevano a che fare con l'assolvimento dell'obbligo formativo. Contratti di prestazione occasionale o a progetto, per un centinaio di ore ciascuno, su "moduli" di storia e di italiano, con coperture temporali di vari mesi, nella maggior parte dei casi corrispondenti più o meno all'intero anno scolastico. Ingenuamente, pensando in passato che non fosse valutabile, non ne ho mai dichiarato il servizio, ma so per certo che alcuni colleghi hanno avuto riconosciuti punteggi, anche se minimi, secondo i calcoli del servizio prestato con contratti atipici. Questo, però,solo grazie alla presentazione del relativo certificato di servizio con il dettaglio del numero di giorni e ore settimanali lavorati, e non con il certificato, più generico, del numero totale di ore svolte in quel determinato periodo coperto dal contratto.
Così io ho nuovamente fatto richiesta, in vista del prox aggiornamento graduatorie (mentre continuo a non sapere se per l'accesso ai tfa speciali avrei potuto fare valere, ed eventualmente come, tale servizio), per un nuovo certificato di servizio, così come già la prima volta mi era stato negato, ma il Direttore del CFP ribadisce che si tratta di una richiesta di accesso agli atti che necessita di opportuna motivazione.
Ovviamente questo ostruzionismo va inquadrato nel vergognoso contesto in cui una richiesta teoricamente legittima (e riconosciuta tale ad altri colleghi fino a poco tempo prima che scoppiasse lo “scandalo”) diventa l’ennesimo motivo di ingiustizia e sopraffazione: si tratta in effetti di una faccenda molto più grande, che ha a che fare con la storia, finita ovviamente male per il lavoratore in questione, che non solo non ha mai ricevuto nulla della retribuzione spettante nemmeno ricorrendo alle vie legali, e in più unisce adesso anche la beffa al danno.
Quello che vorrei capire, nella speranza di essermi spiegata, è DOVE può arrivare la legittimità della richiesta di un certificato di servizio che prima la stessa segreteria ha prodotto e ora invece, dopo che la guerra legale è stata dichiarata dalla maggior parte dei dipendenti, ostinatamente nega.
Ma se la scuola stessa in cui presentato domanda ad esempio per le GI mi chiedesse di verificare i titoli, non sarebbe forse la segreteria, il direttore, o chi altro pretende di comandare le iniquità, COSTRETTO a soddisfare la mia richiesta? Al prezzo, magari, di chissà quale gabella, tipo il costo delle visure necessarie ad esempio per eventuali richieste di “accesso agli atti”…
Ma davvero si può considerare una richiesta di accesso agli atti? Quando in realtà fino a poco prima che inoltrassi la mia domanda la stessa richiesta è stata tranquillamente esaudita a più di un collega?
Faccio appello a chi se ne intenda di legge…..
Cosa mi consigliate di fare?!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Aiutatemi, vi prego.....