Scelta provincia e depennamento GaE

Buonasera,
ho cercato nel forum ma non ho trovato risposta alla mia domanda.
Mi scuso per la banalità, forse, della stessa ma mi sono laureata solo lo scorso anno e ho ancora poca dimestichezza con le procedure e le normative, specie con quelle legate alle assunzioni e ai concorsi.
Sono stata convocata per la scelta della provincia da concorso, ma nella mia provincia ci sono pochi posti per la mia classe di concorso e putroppo non sarò tra le prime a scegliere.
Nel caso in cui dovessi scegliere un'altra provincia ma poi all'atto della nomina/scelta del posto dovessi rinunciare in quanto disponibili solamente sedi troppo lontane, sarei comunque depennata dalle GaE provinciali nelle quali sono inserita o il depennamento giungerebbe solo all'atto della firma di un effettivo contratto?
Ringrazio anticipatamente

benvenuta nel forum.
la rinuncia a un posto da concorso non incide sulle GE: nessun depennamento quindi.

Mi sembra di capire che la provincia che sceglierai è ampia ed ha comuni di tuo interesse e comuni che vedi come il fumo negli occhi.
Quest'anno sceglierai una scuola che quasi sicuramente l'anno prossimo ti verrà cambiata; poi il DOP è sempre in agguato.
Pensaci bene prima di accettare una provincia a te sgradita.

Avidodiinformazione puoi chiarire anche a me cosa vuoi dire con " pensaci bene prima di accettare una provincia a te sgradita"? Sn alle prima armi in queste cose e non mi sono chiare le procedure....

Se accetti in una provincia poi ci rimani per almeno 5 anni.
Magari il primo anno scegli un comune che è limitrofo alla tua e ti va quasi bene, poi però potresti essere costretta a scegliere la sede definitiva in un altro comune, molto più lontano; magari dopo 3 anni diventi DOP e prendi una cattedre su due scuole (o 3), e colpo di sfiga sono tutte lontane da casa tua.
Con questo rifiuti il ruolo ? Dipende dalle alternative; se in GaE non hai problemi e prendi sempre supplenze nella tua provincia, e se sei convinta di entrare in ruolo da GaE entro pochi anni, allora ci puoi pensare a rifiutare il ruolo da concorso, altrimenti se temi di rimanere disoccupata o vedi il ruolo da GaE molto lontano, accetti il rischio di viaggiare molto .... ma consapevolmente.
Ora come ora se mi assumessero a Vercelli (sono di Torino) accetterei; ma questo riguarda me, ognuno sa i fatti suoi.

Grazie avidodiformazioni, io sn in Gae proprio a Torino, ma in una CDC diversa, il concorso l'ho fatto per infanzia e primaria in Calabria.... Sn ancora lontana dal ruolo perciò credo che accetterò ... Certo l'idea di diventare DOP dopo tutto il precariato che mi sto facendo già da anni è deprimente! Mah...

La Calabria Saudita è la mia terra d'origine; è taaanto lunga. Meno male che l'autostrada adesso è decente.
Comunque di asili e di elementari ce n'è ovunque in gran numero; difficile che ti costringano a scegliere un posto lontanissimo.
Sarebbe diverso per una cdc sfigata delle superiori; un mio cugino non riesce a farsi trasferire a Reggio (su disegno) da oltre 10 anni; fra 5 va in pensione.

Ecco infatti la mia CDC è sfigata ed è sulle superiori, pertanto non mi lamento proprio se mi immettono di ruolo... Anche sui monti calabresi! Tanto ormai la macchina è la mia seconda casa, ma con i numeri esigui di immissioni da Gm di quest'anno credo che per un po' sarò ancora in Piemonte...

Se torni al paesello natio tutti i sacrifici che hai fatto, un giorno li dovranno rifare i tuoi figli.
Ma perchè voi meridionali non vi svezzate una volta per tutte ? Se il meridione non vi vuole il meridione non vi merita ! Diventate settentrionali ! Come fecero i miei genitori 50 anni fa.
Io non sono un emigrante grazie alla loro lungimiranza.

Io non ho bisogno di svezzarmi perché mi sn sempre sentita cittadina italiana, ho vissuto 15 anni lontana da casa e non vivo, comunque in un paesello, ma adoro i paeselli, di cui tu parli con ironia, di gran lunga più delle città e credo che la vita che si vive in questi posti se la sognano in ogni grande metropoli del mondo. Il tuo discorso mi sembra molto ottuso, perdona la mia schiettezza.... Cosa vuol, dire "se il meridionale non vi vuole allora non vi merita" ? Pensi veramente che il motivo per cui ci spostiamo sia questo?
I meridionali, direi anche "purtroppo", accettano tutti, accettano di buon grado anche i settentrionali che pur parlando male del sud, vengono a sciacquarsi le natiche nelle nostre acque pulite ogni estate, figurati se i meridionali non si accettiamo tra di loro!
Mi dispiace che a parlare così sei proprio tu che sei figlio di emigranti, fatti una chiacchiera più approfondita con i tuoi genitori sui motivi x cui sono emigrati.

Comunque, per la cronaca, io ho sempre messo in risalto i difetti della mia terra ma l'ho sempre amata, e da quando sto a Torino ti posso dire che ho visto tante di quelle schifezze e illegalità nelle scuole, nel CSA e in molti altri contesti, che ho riabilitato la mia terra, sicuramente piena di contrasti e di difetti, ma splendida, accogliente e piena di gente "umile" che non si sente migliore di nessuno.

Kle ha scritto:Io non ho bisogno di svezzarmi perché mi sn sempre sentita cittadina italiana, ho vissuto 15 anni lontana da casa e non vivo, comunque in un paesello, ma adoro i paeselli, di cui tu parli con ironia, di gran lunga più delle città e credo che la vita che si vive in questi posti se la sognano in ogni grande metropoli del mondo. Il tuo discorso mi sembra molto ottuso, perdona la mia schiettezza.... Cosa vuol, dire "se il meridionale non vi vuole allora  non vi merita" ? Pensi veramente che il motivo per cui ci spostiamo sia questo?
"se il meridione", non "se il meridionale"; significa che se il meridione non ti da opportunità allora non vale la penna rimanerci; nulla più di questo.
I meridionali, direi anche "purtroppo", accettano tutti, accettano di buon grado anche i settentrionali che pur parlando male del sud, vengono a sciacquarsi le natiche nelle nostre acque pulite ogni estate, figurati se i meridionali non si accettiamo tra di loro!
Mi dispiace che a parlare così sei proprio tu che sei figlio di emigranti, fatti una chiacchiera più approfondita con i tuoi genitori sui motivi x cui sono emigrati.
Mancanza di lavoro; qui c'era
Comunque, per la cronaca, io ho sempre messo in risalto i difetti della mia terra ma l'ho sempre amata, e da quando sto a Torino ti posso dire che ho visto tante di quelle schifezze e illegalità  nelle scuole, nel CSA e in molti altri contesti, che ho riabilitato la mia terra, sicuramente piena di contrasti e di difetti, ma splendida, accogliente e piena  di gente "umile"  che non si sente migliore di nessuno.
Non ho espresso giudizi sulla gente ma sul territorio; ho detto (lasciato intendere a dire il vero) che il nord offre più opportunità.

Non capisco perchè ti scaldi, forse non ti è piaciuta l'espressione "svezzarsi" ?
L'ho usata intendendo che se io fossi al posto tuo (vostro) non rimarrei attaccato alla terra d'origine come se l'unico nutrimento potesse giungere da li; si può essere felici anche al nord ed in qualsiasi altro luogo del mondo; dove c'è lavoro c'è (quasi) tutto, dove il lavoro manca non c'è (quasi) niente.
Per proseguire la metafora, meglio carni e formaggi del nord che il poco latte della tetta rinsecchita che c'è al sud.
Puoi non concordare, ovvio, ma perchè darmi dell'ottuso ? Il mio era un consiglio amichevole.
Se ci proverai con tutte le tue forze, verrà il giorno in cui tornerai stabilmente al sud, verrà il giorno in cui metterai su famiglia (se non ce l'hai già), verrà il giorno in cui i figli cresceranno e cercherano lavoro; quel giorno l'economia calabrese sarà migliore di oggi ?
Te lo auguro; ma se non sarà così anche i tuoi figli emigreranno .... e non è detto che facciano ritorno.
Se molti meridionali emigrano al nord e pochissimi settentrionali emigrano al sud ci sarà un motivo ?
Sai quanta gente splendida c'è in Ruanda ? Andresti a vivere in Ruanda ?

Senti io ti ringrazio dei tuoi consigli e forse mi sono scaldata un po' troppo, ti chiedo scusa se ti ho dato dell'ottuso, non ti conosco ed ogni giudizio è inevitabilmente sbagliato, ma anche i tuoi lo sono stati per la medesima ragione.
In molte altre discussioni in questo forum alla fine la questione sembra essere solamente posta nei termini: sud vs nord.
Io al nord ci sto da un po',come avrai capito, certo ancora si lavora di più al nord , ma neanche più tanto, la crisi a mio avviso ormai è nazionale, anzi, purtoppo internazionale, ed i bei tempi in cui nord = lavoro sicuro, sono ormai andati in fumo. Il mio interrogativo sull'economia del futuro è rivolto a tutta l'Italia, non solo alla Calabria.
Non ho famiglia e neanche figli, non so se ne avrò, se succederà credo che inizierò ad augurami che questo momento sociale schifoso passi il prima possibile, piuttosto che preoccuparmi del fatto che devono andare a vivere a Milano a Torino ( la qual cosa non costituisce certo un problema!).

Mi ha dato fastidio come hai parlato del "paesello" e anche il riferimento allo svezzamento non mi piace... Mi è sembrato un po' come se tu dicessi che chi rimane qui lo fa sulla scorta di uno stupido sentimentalismo che gli impedisce di crescere e maturare (svezzamento) affrontando la vita. Credo in verità che ci voglia molto più coraggio a rimanere in queste terre piuttosto che a partire.
Ovvio che ognuno fa quello che ritiene meglio per sé, ma non si vive neanche di solo lavoro, personalmente credo che anche la gente, lo stile di vita, il verde, sono variabili che modificano di molto la qualità dell'esistenza. Magari non andrei in Ruanda, ma la scelta del luogo (se sarà possibile farla) non sarà dettata solo dal lavoro. Questo ovviamente per me.

Ho sempre fatto molti sacrifici per rendermi autonoma e in questo momento della mia vita sono disposta ad accettare un lavoro sicuro in qualsiasi posto del territorio nazionale, dalle Alpi alla punta dello stivale, ma non mi va di essere considerata " la meridionale attaccata al paesello" solo perché ho scelto di fare questo concorso nella mia terra.... da quando vivo al nord non ho mai pensato di tornare, la scelta è stata dettata più dal numero dei posti (adesso disatteso tra l'altro) che erano doppi quasi rispetto al Piemonte. Inoltre ho così tanto viaggiato e vissuto in giro, ho così tanti amici fuori, che non so neanche se, pur vincendo il concorso, rimarrò al sud. Quindi hai fatto semplicente un'osservazione che non c'entra nulla con la mia persona.
Ti ringrazio comunque delle preziose informazioni che mi hai fornito.

Kle ha scritto:..Mi ha dato fastidio come hai parlato del "paesello" e anche il riferimento allo svezzamento non mi piace... Mi è sembrato un po' come se tu dicessi che chi rimane qui  lo fa sulla scorta di uno stupido sentimentalismo che gli impedisce di crescere e maturare (svezzamento) affrontando la vita. ....

L'espressione "paesello natio" la uso spesso, e mai con disprezzo, ad esempio quando mi chiedono dove sono andato in vacanza rispondo in quel modo; infatti ho sposato una calabrese, conosciuta nelle mie vacanze da adolescente, trascorse sempre, al paesello natio di mia nonna; ora continuo ad andare all'hotel "la suocera", dove si sta bene (molto) e si paga niente (anzi si torna con salumi e formaggi gratis).
Anche l'espressione "svezzamento" è mutuata dalla mia esperienza di vita, ho una coppia di cugini acquisiti dove lui fino a pochi anni fa scendeva anche due o tre volte l'anno a trovare i parenti (mamma molto malata) e sua moglie diceva "è andato ad allattare".
Comunque non intendevo dire crescere, ma distaccarsi, rendersi autonomi.
Pace ?