Equità, non lesione dei diritti (Cgil e scatti).
Equità, non lesione dei diritti (Cgil e scatti).
Nel comunicato Cgil sul blocco-scatti 2013
http://www.flcgil.it/scuola/scatti-anzianita-2013-il-governo-si-riprende-gli-aumenti-giustamente-percepiti.flc
il sindacato in questione chiama "lesione dei diritti" quel che - agli occhi dei futuri pensionati contributivi - è una pagliuzza.
Cgil scrive: "la cosa ancora più grave è per chi, ad esempio, aveva programmato il pensionamento da settembre 2014 perché finalmente aveva maturato lo scatto. Questi lavoratori qualora rientrino nel secondo caso dovranno rimanere un altro anno per poter vantare, sia sul trattamento pensionistico che sulla buonuscita, lo scatto tanto agognato".
---
Non ho esperienza di grasse pensioni retributive ma...
a) quanto può incidere andare in pensione passando di scatto per un solo anno, nel vecchio sistema retributivo?
b) se i pensionati retributivi "lasciano giù qualcosa" delle loro pensioni regalate per un terzo (e delle buonuscite, calcolate con un sistema del tutto diverso dal TFR)... io lo chiamo "patto intergenerazionale".
Pensioni retributive di nonni e nonne (già pagate solo per i due terzi con i contributi versati, quando va bene) peraltro rivalutate al 100% e al 90% con l'attuale L. di Stabilità, quando invece lo stipendio dei lavoratori in servizio - padri e madri di famiglia e giovani - viene bloccato (con relativo dimagramento del montante contributivo pensionistico, calcolato col nuovo e già magro sistema contributivo)
Ovviamente, la Politica e il Sindacato gerontocratico e dei Pensionati e i pensionati stessi non lo chiamano "patto generazionale" ma "lesione di diritti acquisiti" : (
http://www.flcgil.it/scuola/scatti-anzianita-2013-il-governo-si-riprende-gli-aumenti-giustamente-percepiti.flc
il sindacato in questione chiama "lesione dei diritti" quel che - agli occhi dei futuri pensionati contributivi - è una pagliuzza.
Cgil scrive: "la cosa ancora più grave è per chi, ad esempio, aveva programmato il pensionamento da settembre 2014 perché finalmente aveva maturato lo scatto. Questi lavoratori qualora rientrino nel secondo caso dovranno rimanere un altro anno per poter vantare, sia sul trattamento pensionistico che sulla buonuscita, lo scatto tanto agognato".
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Non ho esperienza di grasse pensioni retributive ma...
a) quanto può incidere andare in pensione passando di scatto per un solo anno, nel vecchio sistema retributivo?
b) se i pensionati retributivi "lasciano giù qualcosa" delle loro pensioni regalate per un terzo (e delle buonuscite, calcolate con un sistema del tutto diverso dal TFR)... io lo chiamo "patto intergenerazionale".
Pensioni retributive di nonni e nonne (già pagate solo per i due terzi con i contributi versati, quando va bene) peraltro rivalutate al 100% e al 90% con l'attuale L. di Stabilità, quando invece lo stipendio dei lavoratori in servizio - padri e madri di famiglia e giovani - viene bloccato (con relativo dimagramento del montante contributivo pensionistico, calcolato col nuovo e già magro sistema contributivo)
Ovviamente, la Politica e il Sindacato gerontocratico e dei Pensionati e i pensionati stessi non lo chiamano "patto generazionale" ma "lesione di diritti acquisiti" : (
LucaPS- Messaggi : 1960
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: Equità, non lesione dei diritti (Cgil e scatti).
http://www.orizzontescuola.it/news/mef-retrocede-scatti-stipendiali-chi-dovr-ritardare-pensione-danni-anche-immessi-ruolo-degli-ul
Riguardo alla faccenda dell'ultimo scatto per i pensionandi, mi pare equo quanto stabilito, dato che - ricordiamocelo! - trattasi di pensioni retributive (che non hanno quindi pagato i contributi per un terzo o più della rendita che percepiscono, parte non coperta dai contributi versati pagata di mese in mese dalla fiscalità generale e dai contributi dei lavoratori pubblici in servizio, che accumulano - per tal motivo - solo contributi in un certo senso "solo figurativi" (e come faranno per le loro pensioni?) o - peggio - pagata con i contributi reali dei lavoratori del Settore privato (questi sì, versati realmente!), soprattutto oggi ai tempi di Inps+Inpdap).
Insomma, la faccenda potrebbe definirsi una "penalizzazione su base volontaria" che funziona più o meno con questo meccanismo: chi vuol andare in pensione lo può fare, chi vuole aspettare lo scatto ci va un anno dopo.
Mi sfugge solo - dato che non sono esperto di pensioni calcolate col retributivo - quanto può valere il pensionamento col nuovo scatto. Penso quasi nulla!
Ma forse non è così e il vecchio sistema retributivo potrebbe sorprendere ancor una volta noi contributivi?
Del resto, mica gli insegnanti son come i militari, a cui arrivava la promozione di grado (che so, da maresciallo a colonnello, etc.) all'ultimo momento prima della pensione, no?
Peraltro, l'eventuale taglio su base volontaria di cui stiam parlando è compensato abbondantemente dalla buonauscita/TFS (calcolata diversamente dal TFR, di gran lunga inferiore). Dato che - anche qua - non mi intendo di buoneuscite/TFS, chiederei ai più esperti se gli attuali pensionandi prendono il TFS o sono già in regime di TFR?
Quindi - diciamocelo -, nulla di grave in questo caso.
Nulla, in confronto ai giovani contributivi (loro sì che han bisogno del montante contributivo calcolato di anno in anno al millesimo, accumulato come fanno le formichine - preoccupazione che non hanno i retributivi -: calcolato peraltro sul 33% delle retribuzioni annue lorde): quindi, riguardo alla faccenda, è appena il caso - penso - di ristabilire il senso della gravità delle cose e di non gridare "al lupo al lupo" per ogni minima cosa... amplificando o riportando allarmi che - in questo caso - non ci sono; cercando magari anche di decentrarsi un po' dalla propria posizione e pensando - dato che siamo insegnanti ed educatori - alla situazione dei colleghi più giovani (e anche - e perchè no? - dei ragazzi nostri alunni - giovani davvero - ai quali insegnamo).
Riguardo alla faccenda dell'ultimo scatto per i pensionandi, mi pare equo quanto stabilito, dato che - ricordiamocelo! - trattasi di pensioni retributive (che non hanno quindi pagato i contributi per un terzo o più della rendita che percepiscono, parte non coperta dai contributi versati pagata di mese in mese dalla fiscalità generale e dai contributi dei lavoratori pubblici in servizio, che accumulano - per tal motivo - solo contributi in un certo senso "solo figurativi" (e come faranno per le loro pensioni?) o - peggio - pagata con i contributi reali dei lavoratori del Settore privato (questi sì, versati realmente!), soprattutto oggi ai tempi di Inps+Inpdap).
Insomma, la faccenda potrebbe definirsi una "penalizzazione su base volontaria" che funziona più o meno con questo meccanismo: chi vuol andare in pensione lo può fare, chi vuole aspettare lo scatto ci va un anno dopo.
Mi sfugge solo - dato che non sono esperto di pensioni calcolate col retributivo - quanto può valere il pensionamento col nuovo scatto. Penso quasi nulla!
Ma forse non è così e il vecchio sistema retributivo potrebbe sorprendere ancor una volta noi contributivi?
Del resto, mica gli insegnanti son come i militari, a cui arrivava la promozione di grado (che so, da maresciallo a colonnello, etc.) all'ultimo momento prima della pensione, no?
Peraltro, l'eventuale taglio su base volontaria di cui stiam parlando è compensato abbondantemente dalla buonauscita/TFS (calcolata diversamente dal TFR, di gran lunga inferiore). Dato che - anche qua - non mi intendo di buoneuscite/TFS, chiederei ai più esperti se gli attuali pensionandi prendono il TFS o sono già in regime di TFR?
Quindi - diciamocelo -, nulla di grave in questo caso.
Nulla, in confronto ai giovani contributivi (loro sì che han bisogno del montante contributivo calcolato di anno in anno al millesimo, accumulato come fanno le formichine - preoccupazione che non hanno i retributivi -: calcolato peraltro sul 33% delle retribuzioni annue lorde): quindi, riguardo alla faccenda, è appena il caso - penso - di ristabilire il senso della gravità delle cose e di non gridare "al lupo al lupo" per ogni minima cosa... amplificando o riportando allarmi che - in questo caso - non ci sono; cercando magari anche di decentrarsi un po' dalla propria posizione e pensando - dato che siamo insegnanti ed educatori - alla situazione dei colleghi più giovani (e anche - e perchè no? - dei ragazzi nostri alunni - giovani davvero - ai quali insegnamo).
LucaPS- Messaggi : 1960
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