Gianna Pentemero, assessore regionale "razzista"

da "La Stampa" di oggi:
«Sono molto preoccupata per la continuità didattica. La Regione non ha competenze in materia ma credo che sia necessaria un’azione nei confronti del parlamentari e del governo perché intervengano per dare certezze a famiglie e studenti». Gianna Pentenero, assessore regionale all’Istruzione, si troverà, indirettamente, a gestire le conseguenze dell’immissione in ruolo di maestre e docenti che porterà nelle scuole torinesi e piemontesi un afflusso massiccio dalle regioni del Sud.

Questo è il curriculum vitae della Pentemero, copiato dal sito del Consiglio Regionale del Piemonte

Nata l’8 giugno 1964 a Chivasso (TO)
Nella sua attività professionale di educatrice si è occupata di formazione e di orientamento per l’inserimento lavorativo di soggetti disabili per una Cooperativa. Per conto di una Agenzia di formazione dal gennaio 2002 è stata responsabile di area delle politiche e progettazioni europee sull’inclusione sociale e nuove povertà.
Ha iniziato l’attività politica e amministrativa nel 1991 a Casalborgone (TO), dove è stata assessore dal 1991 al 1993 e poi sindaco fino al 2004. Grazie a questa esperienza ha maturato una forte consapevolezza sull’importanza di valorizzare il territorio e in particolare i piccoli Comuni, consolidata nel corso dei mandati da presidente del Consorzio “Terra dei Santi e Colline del Po”, di rappresentante della Consulta dei piccoli Comuni ANCI e nel Patto territoriale di Ivrea per i Comuni dell’oltre Po del Chivassese.
Nel 2005 è stata nominata assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale nella Giunta Bresso. Nel 2007 ha aderito al Partito Democratico partecipando alla sua fase costituente..
Nel 2010 è stata eletta per la prima volta in Consiglio regionale (quota proporzionale), nella circoscrizione di Torino, con 6.422 voti di preferenza.
Il 30 dicembre 2010, durante l'assemblea di insediamento, è stata eletta vicepresidente dell'Associazione regionale per il Tibet e i diritti umani.

Non c'è che dire, un esempio lampante di becera razzista.

Forse è veramente giunto il momento riflettere seriamente sulla questione invece di lanciarsi vicendevolmente accuse da una parte e/o trincerarsi dietro il "siamo tutti italiani", "volemose bene", ecc. ecc. dall'altra.
Manca solo il "piove, governo ladro" e poi abbiamo completato i luoghi comuni.

Sinceramente non vedo nessun commento di tipo razzista nell'intervento che hai riportato. Si può condividere o meno la preoccupazione e l'appello, però mi sembra che la questione sia affrontata da un punto di vista diverso da quello della provenienza regionale dei trasferiti. Anche perché l'80% - se non il 90% - delle persone scavalcate dai nuovi inserimenti non sono certo torinesi, bensì nella maggior parte dei casi conterranei dei nuovi arrivati. La questione paventata dalla Pentemero, siamo sinceri, esiste. Ora non conosco i dati di Torino, ma quando succede come nella graduatoria dell'infanzia di Lucca, dove i primi 140 iscritti in GE sono nuovi trasferiti, la continuità didattica diventa un miraggio. Poi possiamo anche ragionare del fatto che la causa sta a monte, nella mancata stabilizzazione dei precari, siamo d'accordo, ma è anche vero che in genere, soprattutto nelle graduatorie di province piccole, si riesce comunque a mantenere uno standard di continuità accettabile, dato che i precari di quelle graduatorie tendono a scegliere ogni anno la stessa scuola. Trovarsi di fronte ad un'ondata di trasferimenti così macroscopica comporta uno stravolgimento totale. Non si tratta di qualche cambiamento isolato ma di una sostituzione totale dei docenti. Credo che per un consigliere regionale che conosce il settore dall'interno l'espressione di un certo grado di preoccupazione sia più che legittima.

Certo che cogliete al volo l'ironia...

La questione è molto complessa e forse anche le accuse di razzismo possono finire per diventare un luogo comune. E' una coperta corta: la gente va via dal sud per l'agognato ruolo, sacrosanto, visti i tagli degli ultimi anni, ma anche la continuità didattica, a mio avviso, è altrettanto sacrosanta e non può essere messa all'angolo dalle esigenze individuali, che sono infinite.

Per coglierla bisogna che sia magari  esplicitata un po' meglio, dato che dal forum non si rilevano né l'espressione né il tono della voce.  Per quanto la mia lettura, lo ammetto, sia stata veloce e poco accurata, il tuo post non è che sia un esempio di coesione e coerenza testuale. Il sottolineare certe parti del currciculum della persona in questione poteva anche essere diretto ad evidenziare le contraddizioni tra esso e la condotta riportata. E non è che la chiosa finale sia così esaustiva da non poter esser malinterpretata ad una lettura, ripeto, veloce. Per cui, meglio lavorare sull'ironia, appunto, che sul sarcasmo.

ma io ancora non capisco questa cosa che ad ogni aggiornamento venga invocata la fantomatica continuita didattica! la mobilità esiste anche in ambito provinciale, quindi è un'assoluta leggenda il fatto che ci sia l'avvicendamento degli insegnanti a causa dei trasferimenti di quelli del sud! due anni fa ho lavorato da gennaio a giugno in una III media di un paesino nella mia provincia e all'epoca i ragazzi stessi mi hanno detto che io ero la 4° insegnante che vedevano quell'anno e in provincia di Catania non ci sono mica i colleghi trasferiti dal nord! è una scusa bella e buona questa che viene tirata fuori per impedire i famosi treasferimenti! io invece proporrei una cosa: perchè non lottiamo tutti insieme contro i governi che non fanno altro che tagliare, tagliare, tagliare e tagliare! ricordatevi sempre che chi si sposta, non lo fa a cuor leggero, ma solo perchè è disperato e disoccupato! quando non c'è più speranza, ci si sposta, per rincorrere un tozzo di pane! perchè noi del sud non dovremmo avere il diritto di lavorare, visto che ancora i titoli di studio che abbiamo conseguito valgono su tutto il territorio nazionale? si abbia la forza di ribellarci a a questo stato di cose, ma non prendendocela l'uno con l'altro!

Perplessa ha scritto:Per coglierla bisogna che sia magari  esplicitata un po' meglio, dato che dal forum non si rilevano né l'espressione né il tono della voce.

Va bene, cerco di essere meno laconico. Il "razzista" con virgolette nel titolo era già un indizio, l'ironia della frase prima della chiosa, come la definisci, mi sembrava evidente. La prossima volta scriverò per esteso "guardate che sto facendo dell'ironia, per piacere cercate di capirlo".

potrebbe aiutare.

alessandrobalsimini ha scritto:Certo che cogliete al volo l'ironia...

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