La scelta del sostegno "brucia" il posto su comune?

Promemoria primo messaggio :

Vorrei sapere se, nell'ambito di una stessa classe di concorso, la scelta per il posto su sostegno avviene in contemporanea a quella della classe comune. Se così fosse uno potrebbe dire "scelgo comune" o "scelgo sostegno" pur trovandosi nelle due graduatorie separate.

Se la scelta avvenisse, invece, in due convocazioni diverse, quella stessa persona dovrebbe scegliere prima la classe comune e successivamente il sostegno. In questo secondo caso "brucerebbe" il posto su comune precedentemente scelto.

melanie ha scritto:

danielepi ha scritto:

LADOTTIVO ha scritto:noi con la spec di sostegno siamo praticamente COSTRETTI a prendere sostegno, perché altrimenti rischiamo di non avere il posto sulla comune. Non è che scelgo sostegno e alla convocazione della comune, se mi tocca la classe, posso lasciare il sostegno preso magari il giorno prima...che scherzi?!

Perché chi ha la specializzazione è praticamente costretto?

Ha l'obbligo di accettare prioritariamente nomina su sostegno chi si è abilitato con i corsi riservati (dm 21/05), non tutti. Chi però è in gae e rinuncia alla nomina su sostegno viene depennato anche dalla cdc ad esso collegata. Si può comunque rinunciare alla nomina su sostegno, dopo averla accettata, per una nomina su posto comune, però entro l'anno (2014/2015).

Entro l'anno significa anche il giorno dopo nella convocazione della comune?

Sì

Per il concorso primaria l'anno scorso chiamavano in contemporanea sost e comune. Chi aveva l'abilitazione sost poteva scegliere se prendere il ruolo sul sost o su comune. Da gae prima convocazione grad sost e poi comune. Nella mia regione Non è mai successo che chi venisse convocato sul sostegno lo fosse anche per la comune (per una questione di punteggi:con il sost si entra in ruolo con punteggi molto più bassi). Per quanto riguarda le supplenze annuali i sindacati tendono a dire che chi ha il sost deve "obbligatoriamente" presentarsi per quello, poi nella pratica non possono negare la supplenza sulla comune.