Sostegno sì o sostegno no? Spagnolo sì o spagnolo no?

Lavoro in una scuola secondaria di primo grado paritaria e i genitori di un mio alunno hanno portato una diagnosi redatta dall’Ulss che certifica come lo studente sia caratterizzato da Disturbo Specifico dell’Apprendimento per quanto riguarda la lettura, la scrittura ed il calcolo.
Durante il colloquio, i genitori, comunque molto disponibili e collaborativi, e la dottoressa che l’ha seguito hanno chiesto, vista la situazione di gravità del DSA in questione, se ci fosse la possibilità, oltre all’attuazione delle misure compensative e dispensative previste dalla legge, di fare qualche ora di sostegno in classe e di esonerarlo dallo studio della seconda lingua comunitaria.

Ora, onestamente ho un dubbio:

- la certificazione come DSA, considerata comunque di livello pesante, gli permette di aver diritto all’insegnante di sostegno? Da quanto sapevo, per il sostegno bisogna rientrare nei criteri della legge 104 o sbaglio? In questo caso, possiamo rientrarci?
Ci siamo posti il dubbio non perché la scuola non voglia dare il sostegno, ma per la volontà di accertarsi che la famiglia possa, in seguito, fare richiesta di rimborso delle spese sostenute presso la regione.

- l’eventuale esonero dallo studio della lingua spagnola che conseguenze comporterebbe per il ragazzo in futuro? Se fosse esonerato, potrebbe comunque ottenere il diploma alla fine della scuola media oppure otterrebbe solo un attestato? E per il proseguo della sua carriera scolastica alle scuole superiori (o eventualmente all’università) quali sarebbero le conseguenze?

Grazie in anticipo

Per quanto riguarda il semplice DSA non è possibile avere il sostegno allo stato attuale (grave o non grave che sia).
Ogni tanto capita qualche bambino che, oltre ad avere il sostegno per un disturbo per cui è possibile ottenerlo, ha anche certificato un DSA, ma non è la stessa cosa...
Per es. a me è capitato di avere un bambino con disturbo del linguaggio + DSA.
Che io sappia si ottiene sempre il diploma al termine delle medie: è alle superiori che, se non si conseguono gli obiettivi minimi per tutte le materie, allora si ha solo la certificazione di frequenza.
Ad ogni modo non mi sembra una grande idea esonerare completamente dallo studio della lingua straniera.

Come dice dami la tutela della 170 non prevede insegnante di sostegno per alunni con dsa.

Per quanto riguarda l'esonero la normativa dice che chi sia completamente esonerato dallo studio di una lingua straniera non possa poi ottenere un diploma regolare ma solo una attestazione di frequenza.
Alle medie l'attestazione dà comunque la possibilità di iscriversi alla scuola superiore ma per essere avviati ad un percorso che non fornirà regolare diploma.

Diverso è il caso della dispensa dallo scritto. Anche in sede di esame le prove saranno solo orali e il titolo di studio conseguito sarà regolare diploma.

Ci sono tante strategie per aiutare i ragazzi dsa nelle lingue straniere. Compensativi, dispensativi e di valutazione oculata. Perchè non consentire al ragazzo di ottenere un titolo di studio regolare? Finita la scuola, viste le sue difficoltà, potrà indirizzarsi ad una carriera lavorativa che non preveda l'uso delle lingue ma che sia aperta a tutte le possibilità. Cosa che non gli verrebbe concessa in caso di esonero.

Facciamo attenzione: alle superiori, se uno studente segue gli obiettivi minimi in tutte le materie, significa che sta seguendo un percorso curricolare alla fine del quale prenderà il diploma con valore legale e non l'attestato di frequenza (meglio dire, di competenze).

Hai ragione joe, bisogna essere molto chiari.

Chiariscimi questo punto, per cortesia:

Se un ragazzo esce dalle medie con l'esonero totale dalla lingua straniera (non dispensa dallo scritto ma proprio esonero, proprio non studia quella materia) pur ottenendo un titolo di studio che gli permette di iscriversi alle superiori non potrà ottenere alla fine dei 5 anni un diploma. Anche se per il resto delle materie seguisse gli obbiettivi minimi.

Cara Ire, non cpnosco la realtà delle scuole medie ma se il ragazzo ottiene il titolo come tutti, alle superiori può seguire il percorso curricolare per obiettivi minimi. Se ottiene solo un attestato alle superiori dovrà seguire un percorso differenziato. Questo in teoria: il percorso differenziato scatta SOLO con la firma di accettazione dei genitori. Se un ragazzo esce dalle medie con un attestato, e alle superiori il CdC prepara un PEI differenziato, i genitori possono, in teoria, non firmarlo.Se non firmano, il CdC dovrà valutare il ragazzo come se non fosse in situazione di disabilità.

Cara Ire, non conosco la realtà delle scuole medie ma se il ragazzo ottiene il titolo come tutti, alle superiori può seguire il percorso curricolare per obiettivi minimi. Se ottiene solo un attestato alle superiori dovrà seguire un percorso differenziato. Questo in teoria: il percorso differenziato scatta SOLO con la firma di accettazione dei genitori. Se un ragazzo esce dalle medie con un attestato, e alle superiori il CdC prepara un PEI differenziato, i genitori possono, in teoria, non firmarlo.Se non firmano, il CdC dovrà valutare il ragazzo come se non fosse in situazione di disabilità.

Quindi, teoricamente, non chiedendo PEI alle superiori il ragazzo farebbe il percorso normale e, se riuscisse potrebbe arrivare alla maturità e al diploma regolare anche se dalle medie era stato lincenziato con attestato e non con diploma?

joe66 ha scritto:Cara Ire, non cpnosco la realtà delle scuole medie ma se il ragazzo ottiene il titolo come tutti, alle superiori può seguire il percorso curricolare per obiettivi minimi. Se ottiene solo un attestato alle superiori dovrà seguire un percorso differenziato. Questo in teoria: il percorso differenziato scatta SOLO con la firma di accettazione dei genitori. Se un ragazzo esce dalle medie con un attestato, e alle superiori il CdC prepara un PEI differenziato, i genitori possono, in teoria, non firmarlo.Se non firmano, il CdC dovrà valutare il ragazzo come se non fosse in situazione di disabilità.

Se i genitori non accettano e non firmano il PEI differenziato il ragazzo quindi seguirà la programmazione per obiettivi minimi oppure seguirà la programmazione ordinaria della classe?
E poi la programmazione differenziata chi la prepara? Il docente di materia e poi il docente di sostegno la allega al PEI oppure la fa il docente di sostegno anche se non sono sue materie?

Il ragazzo segue la programmazione proposta dalla scuola e concordata con la famiglia (seguendo la differenziata ci sono conseguenze importanti in tutta la vita futura e il soggetto, o chi per lui, ha il diritto di assumersene la responsabilità o di tentare di evitarle) ne consegue che se la famiglia non accetta il ragazzo seguirà gli om, se accettati, o l'ordinaria programmazione se la famiglia non intende accettare nemmeno quelli.

La programmazione differenziata va pensata dal docente di materia, che la conosce, confrontandosi con il sostegno che può dare suggerimenti o indicazioni su quali siano in realtà le possibilità del ragazzo.
La collazione del documento diventa una questione burocratica.

Grazie Ire sei molto gentile....
Quest'anno mi vengono mille dubbi perché sono due casi abbastanza difficili e la scuola dove insegno non supporta molto i docenti.