Depressione/Tutela lavoratore

Ho un dubbio enorme. Alcuni amici mi hanno inviato questa sentenza riguardante un disturbo di cui soffro, la depressione.
<Con la sentenza n.11798/2012 la Corte di Cassazione ha stabilito che se il dipendente ha disturbi di ansia, soffra di attacchi di panico e abbia una labilità emotiva esasperata, che nel tempo si trasforma in una vera e propria sintomatologia depressiva, il licenziamento disciplinare è illegittimo. Trattandosi di una vera e propria malattia, al lavoratore viene riconosciuta la tutela stabilita in base al contratto collettivo, compresa quella sul periodo di comporto.
Sent. Cass. Lavoro n. 11798 del 12/07/2012>
A parte la questione del licenziamento che non mi interessa, vorrei chiedere se una persona con questo disturbo, certificato, possa avere delle tutele sul lavoro a scuola.
Nel mio caso specifico avevo alle spalle un anno scolastico di malattia per depressione con riconoscimento di patologia grave.
Al principio di questo nuovo anno scolastico ho fatto presente la situazione al preside chiedendo che mi venissero assegnate ore alternative alla religione o attività alternative, ma la mia richiesta non è stata neppure presa in considerazione. Risultato: il mio stato di salute è nuovamente peggiorato e sono in malattia.
Queste tutele in che cosa consistono? Esistono? e cosa si intende per tutela anche sul periodo di comporto?
GRAZIE

Io non so rispondere alla tua domanda ma, considerato il fatto che ho avuto per tanti anni il tuo stesso problema, vorrei darti un consiglio. Avevo attacchi di panico quotidiani e mi sentivo male solo al pensiero di affrontare la scuola, le classi. Sono stata in malattia per un paio di mesi ma stare in casami rendeva ancora più ansiosa. Ho fatto quello che mi sembrava uno sforzo enorme, mi sono obbligata ad andare. Da quel momento ho iniziato a migliorare, prima in modo lentissimo, tanto che nemmeno io me ne accorgevo, e continuavo a pensare di non farcela. Lo pensavo ogni giorno ma il mio compagno mi accompagnava fino a scuola e lì dovevo rimanere. Ho chiesto il part time, che mantengo tuttora per altri motivi. Lavorando 9 ore non entravo in ansia e contemporaneamente mi tenevo occupata. Stare chiusa in casa peggiorava la mia situazione perché, per paura di un attacco di panico, limitavo la mia vita ogni giorno di più. I farmaci aiutano, e anche tanto, ma occorre trovare il coraggio di smettere di aver paura della paura. E il lavoro, in modica quantità, è una medicina senza pari.

La mia è una situazione differente, però il consiglio è validissimo. Proprio perchè avrei voluto lavorare, magari sulle ore di alternativa alla religione (quindi con pochi alunni per volta e senza l'ansietà di scadenze precise) e su alfabetizzazione o altro, vorrei chiedere se, alla luce di questa sentenza, il preside non avesse dovuto tenere conto di questo problema certificato e accompagnato da diversi mesi di patologia grave nello scorso anno scolastico. In effetti questa sentenza sembrerebbe andare n questo senso. Ci vuole poco, talvolta, a conciliare le situazioni. Nella mia scuola non è stato mosso un dito.

Purtroppo temo che la tutela derivante dalla grave patologia si esplichi solo nell'ambito giuridico e non in quello didattico. La formazione delle cattedre spetta al dirigente e, se lui non vuole venirti incontro, non penso tu possa fare molto. Di solito le ore di alternativa o quelle di alfabetizzazione vengono attribuite come ore eccedenti, non come orario di cattedra. Questo nella mia scuola, altrove non saprei dire.

Posso quindi far valere qualche tutela in ambito giuridico?

Un'amica che lavora in un comune ha avuto un piccolo cambio di mansioni e ora lavora con più serenità ... è davvero triste non poter trovare una soluzione, in caso ci fossero tutele. Non è mai capitato che alcuni insegnanti siano dirottati sulle ore alternative alla religione se hanno dei problemi a tenere le classi? Nel mio istituto mi pare ci sia un docente della scuola primaria in questa situazione.

Non può essere intrapreso un percorso verso l'inidoneità ed essere dirottati in segreteria o su incarico di biblioteca (se esiste ancora) ?

Sì, stavo pensando a questo, in particolare la biblioteca. Prima di arrivarci però avrei almeno provato volentieri una didattica alleggerita, come alternativa alla religione e/o alfabetizzazione, per continuare a insegnare, ma a piccoli gruppetti di alunni. Ciò mi aiuterebbe davvero molto e mi è stato consigliato anche dallo specialista.

Le tutele ci sono, ad esempio dal licenziamento. Lavorare a scuola oppure in comune non è la stessa cosa. Alla tua amica hanno dato mansioni più leggere ma mantiene lo stesso orario. Se un insegnante inidoneo passa in segreteria o in biblioteca deve fare non 18 ma 36 ore. Inoltre si tratta di una scelta dalla quale è impossibile tornare indietro. Bisogna pensarci bene prima di chiedere l'inidoneita. Per alleggerire è meglio chiedere un part time per qualche anno, finché le tue condizioni non migliorano. È anche possibile il part time orizzontale, con pochissime ore al giorno.

chicca70 ha scritto:Le tutele ci sono, ad esempio dal licenziamento. Lavorare a scuola oppure in comune non è la stessa cosa. Alla tua amica hanno dato mansioni più leggere ma mantiene lo stesso orario.  Se un insegnante inidoneo passa in segreteria o in biblioteca deve fare non 18 ma 36 ore. Inoltre si tratta di una scelta dalla quale è impossibile tornare indietro. Bisogna pensarci bene prima di chiedere l'inidoneita. Per alleggerire è meglio chiedere un part time per qualche anno, finché le tue condizioni non migliorano. È anche possibile il part time orizzontale,  con pochissime ore al giorno.

@chicca70

anche tu lavori (almeno) 36 ore alla settimana: 18 di presenza in aula, 18 di preparazione lezioni (lettura, stesura dispense, correzioni, tutoroggio tesine, ecc. ecc.) Altrimenti ci diamo la zappa su i piedi, e contribuiamo alla nomea di persone che lavorano metà del tempo e pretendono uno stipendio intero.


NOTA: mi sono accorto che una parola del testo sopra viene trasformata in un link a un pagina pubblicitaria amazon.com. Non ne sono responsabile, e non capisco se sia un problema del browser lato client, o una modifica lato server. mc.

chicca70 ha scritto:Io non so rispondere alla tua domanda ma, considerato il fatto che ho avuto per tanti anni il tuo stesso problema,  vorrei darti un consiglio. Avevo attacchi di panico quotidiani e mi sentivo male solo al pensiero di affrontare la scuola,  le classi. Sono stata in malattia per un paio di mesi ma stare in casami rendeva ancora più ansiosa. Ho fatto quello che mi sembrava uno sforzo enorme,  mi sono obbligata ad andare. Da quel momento ho iniziato a migliorare,  prima in modo lentissimo,  tanto che nemmeno io me ne accorgevo, e continuavo a pensare di non farcela. Lo pensavo ogni giorno ma il mio compagno mi accompagnava fino a scuola e lì dovevo rimanere. Ho chiesto il part time,  che mantengo tuttora per altri motivi. Lavorando 9 ore non entravo in ansia e contemporaneamente mi tenevo occupata. Stare chiusa in casa peggiorava la mia situazione perché,  per paura di un attacco di panico,  limitavo la mia vita ogni giorno di più.  I farmaci aiutano, e anche tanto,  ma occorre trovare il coraggio di smettere di aver paura della paura. E il lavoro,  in modica quantità,  è una medicina senza pari.

@chicca70, complimenti, con affetto m.

Non è un problema fare 36 ore, soprattutto in biblioteca. Mi spiace solo non ci sia una via di mezzo. Vorrei almeno provare con le ore di didattica leggera come alternativa alla religione per non rinunciare al'insegnamento. Purtroppo il part-time non lo posso prendere per ovvi motivi economici. Se forse lo scrivesse chiaramente lo specialista per l'anno prossimo potrei fare uno scambio interno, al dirigente non costerebbe nulla........

chicca70 ha scritto:Inoltre si tratta di una scelta dalla quale è impossibile tornare indietro.

Non credo che sia così. Conosco un'insegnante che ha lavorato per alcuni anni in biblioteca e poi, quando le sue condizioni di salute sono migliorate, è tornata ad insegnare.

Dec, forse era dop. Ne ho conosciuto uno anch'io che, essendo a ore zero, lavorava in biblioteca. Un'altra, insegnante di sostegno, era stata spostata lì in quanto in gravidanza (l'alunno che seguiva era violento). I motivi possono essere tanti.

Credo abbia ragione Dec: si può chiedere l'inabilità per malattia e può essere anche temporanea. Prima di prendere questa strada però volevo sapere se esiste una tutela, certificata dallo specialista e dalla Asl, come nel caso della maternità e quindi del relativo temporaneo trasferimento alla biblioteca della scuola........

chicca70 ha scritto:Dec, forse era dop. Ne ho conosciuto uno anch'io che, essendo a ore zero,  lavorava in biblioteca. Un'altra, insegnante di sostegno,  era stata spostata lì in quanto in gravidanza (l'alunno che seguiva era violento). I motivi possono essere tanti.

No, aveva avuto dei problemi psicologici (chi me l'ha detto ha parlato di esaurimento, ma potrebbe non essere il termine corretto) e aveva avuto un'inidoneità forse temporanea. Non era dop (è della mia classe di concorso, quindi la situazione la conosco bene) né tanto meno in gravidanza, visto l'età e che la cosa è durata anni.

Infatti mi hanno detto (non so quanto sia vero) che l'inidoneità per depressione/esaurimento o malattie del genere (non dipendenti dal lavoro) la danno malvolentieri e in genere a chi ha almeno 15 anni di servizio...........

Credo che ormai la diano malvolentieri a tutti.

[quote="Iliuska"]Credo abbia ragione Dec: si può chiedere l'inabilità per malattia e può essere anche temporanea. Prima di prendere questa strada però volevo sapere se esiste una tutela, certificata dallo specialista e dalla Asl, come nel caso della maternità e quindi del relativo temporaneo trasferimento alla biblioteca della scuola........[/

nella mia provincia casi come il tuo sono stati temporaneamente messi sul sostegno. Vai a chiedere in Provveditorato, sono loro che fanno un eventuale spostamento, senza bisogno di chiedere l'inabilità

Se una persona con depressione viene messa su sostegno, è finita. Così la si fa solo peggiorare.