Da O.S.: Agnese Renzi, la riforma della scuola "ho dato qualche suggerimento."

Promemoria primo messaggio :

Ecco perchè sono stati buttati nel cesso migliaia di idonei. Quali consigli avrebbe mai potuto dare una "trombata" al concorso?

ma de che?poveri noi come siamo ridotti! ma cosa avrà mai detto?

Tah-Dah! ha scritto:ma de che?poveri noi come siamo ridotti! ma cosa avrà mai detto?

Non ci capiamo : il problema non sta nel contenuto dei consigli della last lady ( se vuole il titolo di first deve prima vincerlo , il concorso ) ma nel solo fatto che affermi che ha dato dei consigli. Sa benissimo che ci sono migliaia di colleghi delusi ; sa altrettanto bene , che vi è una considerevole parte di questi che non ha esattamente un'alta opinione del marito. Ragioni di opportunità suggeriscono il silenzio. Lei se ne infischia : che facciamo , siamo noi a stare zitti ?

Grazie Agnese, ti invierò le mie bollette da pagare. Così magari dai un consiglio a tuo marito anche su come trovare un nuovo lavoro per gli esodati della seconda fascia.
Taci almeno!

uforobot ha scritto:

angie ha scritto:Non capisco che senso abbia mettere in mezzo la moglie di Renzi.....

quoto, ma poi vedo che molte volte alcuni cadono davvero in basso, il dramma è che si spacciano per docenti...che squallore.

Sono almeno due decenni che la mia dignità di docente è insultata e offesa dal politico di turno, dal ministro di turno, dall'intellettuale di turno, dal giornalista di turno, ecc. fino alla costruzione di un mantra che ormai ha pervaso una larga fascia dell'opinione pubblica, facendo venire meno anche le condizioni che dovrebbero garantire il rispetto del nostro ruolo da parte degli studenti e dei genitori.
Come docente sono stato etichettato in modo più o meno esplicito in vari modi. Cito solo alcuni aggettivi, talvolta usati testualmente anche da persone che ricoprono o hanno ricoperto incarichi istituzionali:
- fannullone
- incapace
- ignorante
- privilegiato
- obsoleto
- retrogrado
- immeritevole
All'offesa di queste etichette si aggiunge quella di un trattamento che ha portato la nostra dignità sempre più in basso, degna del vassallaggio più bieco. Ridotti ormai ad essere burattini manovrabili da un dirigente scolastico poco professionale, da un genitore arrogante, da uno studente in malafede. Siamo derisi, vituperati, ignorati, sottovalutati, vessati, manipolati e strumentalizzati.
Il mio squallore è il risultato di questo sistematico affossamento della mia dignità, che ancora conservo quando varco la soglia della mia scuola. A scuola sono un insegnante che rispetta i suoi studenti, i genitori, i suoi colleghi, il suo dirigente. Fuori dalla scuola sono un uomo della strada immerso nel suo squallore.

Oggi ho letto delle dichiarazioni autoreferenziali di una persona che, oltre ad essere un'insegnante è anche un'icona mediatica associata ad un presidente del consiglio il quale, sfruttando il suo potere mediatico, da mesi non fa altro che ingannare e offendere un'intera categoria nel tentativo di varare una "riforma" che smantella ulteriormente sia il sistema dell'istruzione sia la mia dignità. Quella persona che ho squallidamente deriso si è ritagliata la sua piccola fetta di autoreferenzialità mediatica proclamando il suo contributo, per quanto piccolo e simbolico, ad un disegno di smantellamento della Scuola. Sfruttando peraltro un'immagine strumentalizzata, quella del precariato nella scuola. Con il risultato di contribuire nell'incensazione di una discutibile riforma che farà discutere e versare lacrime e sangue per molto tempo.

Quella persona potrebbe avere il buon gusto, in virtù della sua singolare posizione, di tacere e restare dignitosamente all'ombra. Ha scelto di ritagliarsi il suo piccolo spazio di visibilità nella vetrina mediatica. E come tutti coloro che scelgono la visibilità mediatica immagino che abbia preso in considerazione anche il fatto di essere destinataria di quell'ironia che ancora è nel DNA dell'uomo della strada.

alex.65 ha scritto:

Tah-Dah! ha scritto:ma de che?poveri noi come siamo ridotti! ma cosa avrà mai detto?

Non ci capiamo : il problema non sta nel contenuto dei consigli della last lady ( se vuole il titolo di first deve prima vincerlo , il concorso ) ma nel solo fatto che affermi che ha dato dei consigli. Sa benissimo che ci sono migliaia di colleghi delusi ; sa altrettanto bene , che vi è una considerevole parte di questi che non ha esattamente un'alta opinione del marito. Ragioni di opportunità suggeriscono il silenzio. Lei se ne infischia : che facciamo , siamo noi a stare zitti ?

E suo marito deve vincere le elezioni.