Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
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Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Promemoria primo messaggio :
grazie alla lotta dei docenti e nonostante l' eterno e facile pessimismo e disfattismo di molti si è arrivati al punto di mettere in crisi la tenuta del governo e con esso il famigerato mostro della buona scuola.....
la lotta è stata intensa, appassionata, democratica e FRUTTUOSA....
i docenti italiani stanno scrivendo una pagina importante per la democrazia e peR il futuro del nostro paese.
stiamo riuscendo a fermare una deriva autoritaria di destra travestita da sinistra,
era giusto confidare nella lotta democratica come ci ha dall'inizio esortata a fare il vecchio e saggio Imposimato...
abbiamo creato le condizioni nel paese per indebolire il governo con il voto e dare forza alle opposizioni interne ed esterne al partito
oggi grazie alla lotta possiamo guardare con più ottimismo al futuro ma in questo momento è necessario più che mai restare uniti e intensificare la lotta, superare le divisioni e i "disfattismi"
avere fiducia nelle forze "buone" del paese e sostenerle...
insieme possiamo e dobbiamo fermare il "mostro"!
grazie alla lotta dei docenti e nonostante l' eterno e facile pessimismo e disfattismo di molti si è arrivati al punto di mettere in crisi la tenuta del governo e con esso il famigerato mostro della buona scuola.....
la lotta è stata intensa, appassionata, democratica e FRUTTUOSA....
i docenti italiani stanno scrivendo una pagina importante per la democrazia e peR il futuro del nostro paese.
stiamo riuscendo a fermare una deriva autoritaria di destra travestita da sinistra,
era giusto confidare nella lotta democratica come ci ha dall'inizio esortata a fare il vecchio e saggio Imposimato...
abbiamo creato le condizioni nel paese per indebolire il governo con il voto e dare forza alle opposizioni interne ed esterne al partito
oggi grazie alla lotta possiamo guardare con più ottimismo al futuro ma in questo momento è necessario più che mai restare uniti e intensificare la lotta, superare le divisioni e i "disfattismi"
avere fiducia nelle forze "buone" del paese e sostenerle...
insieme possiamo e dobbiamo fermare il "mostro"!
Ultima modifica di magma il Dom Giu 07, 2015 9:58 am - modificato 3 volte.
magma- Messaggi : 256
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
io rispetto molto il M5S , anche per quello che sta facendo per la scuola ma non direi che Vendola non si sia speso anch' egli contro il ddl e che non continuerà a farlo anche votando contro il DDL ... altrettanto vale per alcuni sentori della minoranza pd... alcuni si sono esposti in maniera netta e chiara , lo hanno fatto anche durante le elezioni con i risultati che abbiamo visto e credo che continueranno a farlo con il loro voto in senato altrimenti perderebbero troppo la faccia.... io accetto la scommessa...
e se vincerò avrà vinto la scuola e il paese.
se perderò , avrà perso la scuola, il paese ma anche il pd stesso perchè in questo modo andrà in contro all'autodistruzione.
e se vincerò avrà vinto la scuola e il paese.
se perderò , avrà perso la scuola, il paese ma anche il pd stesso perchè in questo modo andrà in contro all'autodistruzione.
Ultima modifica di magma il Dom Giu 07, 2015 2:57 pm - modificato 1 volta.
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
isula. ha scritto:Appena Renzi ventilerà il voto di fiducia, al Senato tutti i parlamentari del Pd e del Pdl voteranno, come un sol uomo, a favore della "Buona scuola" a cui è stata tolta un virgola di qua e un due punti di là.
Alla fine chi voterà contro (come è avvenuto di già alla Camera dei deputati) sarà solo il M5s
La finta opposizione Sel e minoranza Pd e rimasugli di ex Pdl, voterà contro solo dopo essersi accertata che vinca la maggioranza.
SCOMMETTIAMO???
E' esattamente quello che penso anche io purtroppo.... basterà la paura delle elezioni anticipate e tutti si accoderanno senza nessun cambiamento di sostanza... che tristezza
Filosofo80- Messaggi : 1216
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Località : TRINACRIA
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Filosofo80 ha scritto:isula. ha scritto:Appena Renzi ventilerà il voto di fiducia, al Senato tutti i parlamentari del Pd e del Pdl voteranno, come un sol uomo, a favore della "Buona scuola" a cui è stata tolta un virgola di qua e un due punti di là.
Alla fine chi voterà contro (come è avvenuto di già alla Camera dei deputati) sarà solo il M5s
La finta opposizione Sel e minoranza Pd e rimasugli di ex Pdl, voterà contro solo dopo essersi accertata che vinca la maggioranza.
SCOMMETTIAMO???
E' esattamente quello che penso anche io purtroppo.... basterà la paura delle elezioni anticipate e tutti si accoderanno senza nessun cambiamento di sostanza... che tristezza
Concordo con voi, alla prova dei fatti figuriamoci se si giocano la redditizia poltrona da 14000 E al mese ! Al massimo, per rendersi un tantino credibili nel ruolo di "dissidenti" usciranno dall'aula al momento del voto, ovviamente sapendo bene che così abbassano il quorum necessario, quindi favorendo la maggioranza !!
mara88- Messaggi : 4112
Data d'iscrizione : 24.03.13
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
se fosse come dite voi (che nessun politico voglia mai giocarsi la redditizia poltrona su cui comodamente siede) non ci sarebbero mai state crisi di governo, ribaltoni ed elezioni anticipate .... cosa che non è.
al contrario la politica si nutre proprio di questi giochi di potere...
al contrario la politica si nutre proprio di questi giochi di potere...
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Renzi perde i pezzi. Il governo non ha più i numeri al Senato?
INSIGHT - L'annuncio di Mario Mauro ("Lascio la maggioranza") sembra che non sia caduto nel vuoto. Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate, a Palazzo Madama i numeri per Matteo Renzi sono fortemente a rischio
Domenica, 7 giugno 2015
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Si mette male per il presidente del Consiglio. L'annuncio di Mario Mauro ("Lascio la maggioranza") sembra che non sia caduto nel vuoto. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate, a Palazzo Madama i numeri per Matteo Renzi sono fortemente a rischio. Nelle stanze del potere circolano con insistenza rumor clamorosi: 8-10 senatori appartenenti ai gruppi Gal e Area Popolare, provenienti sia da Ncd sia da Udc sia da Scelta Civica, sarebbero pronti a seguire l'esempio dell'ex ministro della Difesa votando contro l'esecutivo guidato dal leader del Partito Democratico.
Il timore è quello che, dopo i brutti risultati elettorali del 31 maggio scorso, il premier-segretario voglia trasformare il governo in un monocolore Pd, cercando di ricucire con la minoranza interna. Se così fosse - è il ragionamento di molti esponenti centristi - sarebbe del tutto inutile continuare a fare i portatori d'acqua per i Democratici per poi essere scaricati nel 2018 o prima, nel caso in cui la legislatura non arrivasse alla sua scadenza naturale. Meglio quindi rompere subito e partecipare alla ricostruzione del Centrodestra per giocarsi nelle urne la sfida con Renzi. La scuola e le riforme istituzionali saranno il banco di prova per la tenuta dell'attuale esecutivo.
Ma attenzione, anche a sinistra sono in corso ragionamenti di diverso tipo. Alcuni big della minoranza dem, infatti, temono che accade esattamente il contrario e cioè che Renzi si sposti ulteriormente al centro. In questo caso una decina di senatori della sinistra Pd potrebbe seguire l'esempio di Pippo Civati e abbandonare l'attuale governo. Comunque vada il filo che tiene in vita la maggioranza dell'ex sindaco di Firenze potrebbe spezzarsi o a sinistra o verso il centro. Tra gli stessi renziani ormai l'ipotesi che le elezioni politiche si tengano nel 2018 viene data come "altamente improbabile". Ed ecco perché Matteo Salvini comincia a parlare di una sua squadra di governo. Il leader leghista, che ha ereditato il fiuto politico di Umberto Bossi, ha intuito che il governo Renzi potrebbe non durare molto tempo. Meglio essere pronti...
INSIGHT - L'annuncio di Mario Mauro ("Lascio la maggioranza") sembra che non sia caduto nel vuoto. Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate, a Palazzo Madama i numeri per Matteo Renzi sono fortemente a rischio
Domenica, 7 giugno 2015
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Si mette male per il presidente del Consiglio. L'annuncio di Mario Mauro ("Lascio la maggioranza") sembra che non sia caduto nel vuoto. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate, a Palazzo Madama i numeri per Matteo Renzi sono fortemente a rischio. Nelle stanze del potere circolano con insistenza rumor clamorosi: 8-10 senatori appartenenti ai gruppi Gal e Area Popolare, provenienti sia da Ncd sia da Udc sia da Scelta Civica, sarebbero pronti a seguire l'esempio dell'ex ministro della Difesa votando contro l'esecutivo guidato dal leader del Partito Democratico.
Il timore è quello che, dopo i brutti risultati elettorali del 31 maggio scorso, il premier-segretario voglia trasformare il governo in un monocolore Pd, cercando di ricucire con la minoranza interna. Se così fosse - è il ragionamento di molti esponenti centristi - sarebbe del tutto inutile continuare a fare i portatori d'acqua per i Democratici per poi essere scaricati nel 2018 o prima, nel caso in cui la legislatura non arrivasse alla sua scadenza naturale. Meglio quindi rompere subito e partecipare alla ricostruzione del Centrodestra per giocarsi nelle urne la sfida con Renzi. La scuola e le riforme istituzionali saranno il banco di prova per la tenuta dell'attuale esecutivo.
Ma attenzione, anche a sinistra sono in corso ragionamenti di diverso tipo. Alcuni big della minoranza dem, infatti, temono che accade esattamente il contrario e cioè che Renzi si sposti ulteriormente al centro. In questo caso una decina di senatori della sinistra Pd potrebbe seguire l'esempio di Pippo Civati e abbandonare l'attuale governo. Comunque vada il filo che tiene in vita la maggioranza dell'ex sindaco di Firenze potrebbe spezzarsi o a sinistra o verso il centro. Tra gli stessi renziani ormai l'ipotesi che le elezioni politiche si tengano nel 2018 viene data come "altamente improbabile". Ed ecco perché Matteo Salvini comincia a parlare di una sua squadra di governo. Il leader leghista, che ha ereditato il fiuto politico di Umberto Bossi, ha intuito che il governo Renzi potrebbe non durare molto tempo. Meglio essere pronti...
magma- Messaggi : 256
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Fassina: ecco il conto
Stefano Fassina, leader emergente della sinistra Pd, non ha peli sulla lingua, e mette nero su bianco le condizioni – del tipo prendere o lasciare – alle quali l’ala ultrabersaniana del partito sarebbe disposta a far passare la legge al Senato. "Il Governo dia parere favorevole agli emendamenti presentati da alcuni senatori Pd in Commissione Cultura per cancellare il potere dei presidi di chiamare e rimuovere i docenti, per introdurre un piano pluriennale per l’assunzione degli insegnanti precari, per correggere il finanziamento delle scuole secondarie private".
Il ragionamento di Fassina è tutto politico: "Ricordi il Segretario del Pd che la lealtà di chi rappresenta il Pd in Parlamento va innanzitutto al programma sul quale è stato eletto". Che era quello di Bersani del 2013, fa chiaramente capire, e non quello di Renzi del 2014, proposte sulla scuola in testa.
Il parlamentare, che non da ora fa dipendere la sua permanenza nelle file del Pd dall’esito dello scontro sulla ‘Buona Scuola’, scrive che "chi non ha condiviso le svolte liberiste e plebiscitarie del Governo non ha cercato di affermare il 'suo interesse personale' ma l’interesse di quella larga parte di popolo democratico che alle elezioni di domenica scorsa è rimasta a casa o ha scelto altri partiti".
Insomma: o Renzi passa sotto le forche caudine degli emendamenti della sinistra Pd e recupera il rapporto con "chi è rimasto a casa" oppure sarà lui, Fassina, e chi la pensa come lui, ad andare a cercare l’elettorato perduto, ma – evidentemente – fuori del Pd, in un altro soggetto politico che si ponga in continuità con la linea tradizionale del PCI-PDS-DS-PD bersaniano che sulla scuola – con la vistosa anomalia berlingueriana (nel senso di Luigi) – ha sempre tenuto una linea statalista e contraria ad ogni ipotesi di pluralismo "delle" istituzioni, oltre che "nelle" istituzioni.
Stefano Fassina, leader emergente della sinistra Pd, non ha peli sulla lingua, e mette nero su bianco le condizioni – del tipo prendere o lasciare – alle quali l’ala ultrabersaniana del partito sarebbe disposta a far passare la legge al Senato. "Il Governo dia parere favorevole agli emendamenti presentati da alcuni senatori Pd in Commissione Cultura per cancellare il potere dei presidi di chiamare e rimuovere i docenti, per introdurre un piano pluriennale per l’assunzione degli insegnanti precari, per correggere il finanziamento delle scuole secondarie private".
Il ragionamento di Fassina è tutto politico: "Ricordi il Segretario del Pd che la lealtà di chi rappresenta il Pd in Parlamento va innanzitutto al programma sul quale è stato eletto". Che era quello di Bersani del 2013, fa chiaramente capire, e non quello di Renzi del 2014, proposte sulla scuola in testa.
Il parlamentare, che non da ora fa dipendere la sua permanenza nelle file del Pd dall’esito dello scontro sulla ‘Buona Scuola’, scrive che "chi non ha condiviso le svolte liberiste e plebiscitarie del Governo non ha cercato di affermare il 'suo interesse personale' ma l’interesse di quella larga parte di popolo democratico che alle elezioni di domenica scorsa è rimasta a casa o ha scelto altri partiti".
Insomma: o Renzi passa sotto le forche caudine degli emendamenti della sinistra Pd e recupera il rapporto con "chi è rimasto a casa" oppure sarà lui, Fassina, e chi la pensa come lui, ad andare a cercare l’elettorato perduto, ma – evidentemente – fuori del Pd, in un altro soggetto politico che si ponga in continuità con la linea tradizionale del PCI-PDS-DS-PD bersaniano che sulla scuola – con la vistosa anomalia berlingueriana (nel senso di Luigi) – ha sempre tenuto una linea statalista e contraria ad ogni ipotesi di pluralismo "delle" istituzioni, oltre che "nelle" istituzioni.
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Fassina è uomo di sinistra, cosa ci fa nell'ultradestra di Renzi?
Enoc- Messaggi : 473
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
http://www.orizzontescuola.it/news/renzi-rimanda-riforma-altri-15-giorni-dialogo-disposto-confronto-quali-aperture
dopo lo tzunami che si è abbattuto sul pd a seguito dei risultati elettorali (ieri sera da vespa il presidente della regione emilia-romagna stava ancora ridicolmente tentando di affermare che il pd non aveva perso niente) stanno palesemente tentando di far passare la tempesta e di riprendere poi peggio di prima. Prevedo che fra 15 giorni i punti su cui renzi fa finta di trattare adesso non esisteranno più. Inoltre renzi va alla riunione del pd dicendo che lui non ha problemi di numeri e se vuole la riforma la approva così come è adesso anche domani mattina anche a costo di spaccare il pd, chiaro segno di debolezza. L'unico che si spaccherebbe sarebbe lui e quelli come faraone o la boschi emeriti analfabeti che lo seguono. Se così fosse mi chiedo perchè non vada in senato e metta la fiducia sulla riforma oggi stesso. Renzi è stato messo alle corde dai nostri voti alle ultime elezioni e tenta l'abbraccio per evitare i colpi facendo finta come uno spaccone che sia tutto ok. Se va in senato oggi e mette la fiducia ci sarà per lui il ko.
dopo lo tzunami che si è abbattuto sul pd a seguito dei risultati elettorali (ieri sera da vespa il presidente della regione emilia-romagna stava ancora ridicolmente tentando di affermare che il pd non aveva perso niente) stanno palesemente tentando di far passare la tempesta e di riprendere poi peggio di prima. Prevedo che fra 15 giorni i punti su cui renzi fa finta di trattare adesso non esisteranno più. Inoltre renzi va alla riunione del pd dicendo che lui non ha problemi di numeri e se vuole la riforma la approva così come è adesso anche domani mattina anche a costo di spaccare il pd, chiaro segno di debolezza. L'unico che si spaccherebbe sarebbe lui e quelli come faraone o la boschi emeriti analfabeti che lo seguono. Se così fosse mi chiedo perchè non vada in senato e metta la fiducia sulla riforma oggi stesso. Renzi è stato messo alle corde dai nostri voti alle ultime elezioni e tenta l'abbraccio per evitare i colpi facendo finta come uno spaccone che sia tutto ok. Se va in senato oggi e mette la fiducia ci sarà per lui il ko.
kappa27- Messaggi : 894
Data d'iscrizione : 16.05.14
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
giusto kappa, i nostri sforzi per colpire il pd alle elezioni hanno dato i frutti sperati adesso speriamo di raccoglierli tutti....
Se Renzi non avesse problemi di numeri e di tenuta della maggioranza non tratterebbe, la prova è che quando davvero non aveva problemi di numeri alla camera è andata avanti a testa bassa senza ascoltare nessuno (o meglio fingendo di ascoltare).
Se Renzi non avesse problemi di numeri e di tenuta della maggioranza non tratterebbe, la prova è che quando davvero non aveva problemi di numeri alla camera è andata avanti a testa bassa senza ascoltare nessuno (o meglio fingendo di ascoltare).
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
chiedo a Kappa27 o a qualche altro di postare il link delle proteste sotto il nazareno .. è da vedere!
io non posso ancora inserire link esterni ma mettendo su un motore di ricerche queste parole uscirà il link: Direzione Pd, contestazione insegnanti: “Renzi stai sereno, non ti votiamo più”
da vedere...
io non posso ancora inserire link esterni ma mettendo su un motore di ricerche queste parole uscirà il link: Direzione Pd, contestazione insegnanti: “Renzi stai sereno, non ti votiamo più”
da vedere...
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
I M P O R T A N T E
Vi giro notizie giuntemi da colleghi.
Letizia Bosco (Unicobas), dopo audizione al Senato
Siamo usciti da pochissimo. Dalle 10 di stamattina. Una seduta estenuante. C'erano tutti i sindacatic e una quindicina di senatori. Per il governo era presente Faraone. Tutti hanno esposto in ordine le loro osservazioni che andavano tutte nella stessa direzione: no alla discrezionalità del preside, no agli ambiti territoriali e alla triennalizzazione degli incarichi, no alle deleghe, si ad un piano pluriennale vplto alla stabilizzazione di tutti i precari, anche della seconda fascia, no al norma che vuole mandare a spasso i precari con 36 mesi, no alla valutazione docenti da parte di preside genitori e studenti.
Tutti d'accordo su tutto. Incredibile. I senatori hanno ascoltato. Poi hanno chiesto chiarimenti su alcune cose... Insomma alla fine abbiamo parlato in privato con alcuni di loro. In particolare la Blundo dei 5 stelle e la Petraglia di sel. Hanno detto che in senato abbiamo possibilità che non passi perché hanno una maggioranza risicata... Però dobbiamo bombardare di mail ecc. I senatori del PD in particolare i bersaniani perché se quelli cedono, il provvedimento non passa.
Loro presemteranno emendamenti per togliere dal testo tutto ciò che gli abbiamo segnalato, perché questo solo possono fare ora in commissione, tentare di cambiare il testo. Per favore firmate e condividete sulla pagina di chiunque. È l 'appello ai senatori pd perché blocchino il ddl!
Siamo a più di 50.000 firme!
io non posso ancora inserire link esterni ma mettendo su un motore di ricerche queste parole uscirà il link:
Appello a difesa della scuola pubblica
Ai componenti del gruppo PD del Senato
Al segretario regionale del PD Fausto Raciti
tramite il Segretario provinciale del PD Basilio Ridolfo
QUALCUNO CHE PUO' FARLO POSTI IL LINK
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
scusa leggo solo adesso il tuo messaggio. Ho provato a fare quello che mi dicevi e credo che ti riferissi a questo linkmagma ha scritto:chiedo a Kappa27 o a qualche altro di postare il link delle proteste sotto il nazareno .. è da vedere!
io non posso ancora inserire link esterni ma mettendo su un motore di ricerche queste parole uscirà il link: Direzione Pd, contestazione insegnanti: “Renzi stai sereno, non ti votiamo più”
da vedere...
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/06/08/direzione-pd-contestazione-insegnati-fuori-dalla-sede-renzi-stai-sereno-non-ti-votiamo/381355/
e questo
https://it-it.facebook.com/DocentiControLaLeggeAprea/posts/1100340389980151
kappa27- Messaggi : 894
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
grazie Kappa nel video si capisce quanta sia la rabbia e lo sdegno dei docenti....
l' altro link dell' appello ai senatori del Pd credo sia molto importante e invito tutti a firmarlo e a diffonderlo ....
l' altro link dell' appello ai senatori del Pd credo sia molto importante e invito tutti a firmarlo e a diffonderlo ....
Ultima modifica di magma il Mer Giu 10, 2015 9:06 am - modificato 2 volte.
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Governo, appello di Mauro alla minoranza Pd:
facciamo cadere Renzi
Affari italiani – intervista a Mario Mauro – “Faccio esplicitamente una proposta alla minoranza del Partito Democratico: facciamo cadere il governo Renzi perché non è vero che dopo il governo Renzi non c’è nulla e c’è il caos. Dopo il governo Renzi si fa un governo democratico di unità nazionale che per qualche mese regge le sorti del Paese per fare una legge elettorale finalmente democratica e condivisa con la quale si può andare a votare restituendo la parola agli elettori”. Lo afferma ad Affaritaliani.it Mario Mauro, presidente di Popolari per l’Italia, all’indomani del suo addio alla maggioranza. Ci sono dei senatori di GAL e di Area Popolari pronti a seguire la sua scelta? “Tutti la pensano come me, che poi prendano le decisioni conseguenti è un altro paio di maniche”.
L’INTERVISTA
La sua decisione di lasciare la maggioranza è definitiva o potrebbero esserci dei ripensamenti?
“No, nessun ripensamento”.
Per quale motivo ha detto addio alla maggioranza che sostiene Renzi?
“E’ una decisione maturata nel tempo. Fin da quando abbiamo votato la fiducia a questo governo noi abbiamo sempre ribadito che condividevamo i titoli proposti da Renzi ma saremmo stati attenti ai capitoli, cioè come sarebbero stati scritti”.
E come sono stati scritti?
“In fretta e male determinando un’insufficienza sul piano delle proposte economiche e una pericolosità sul piano delle riforme costituzionali ed elettorale, che riducono gli spazi di democrazia e di libertà nel nostro Paese. Era quindi una scelta obbligata quella di lasciare la maggioranza. Poi c’è una seconda considerazione più di natura politica”.
E cioè?
“Non esiste più dai tempi del tardo governo Letta un governo di grande coalizione, esiste un governo del Pd. Oggi direi che esiste un governo di Renzi e chi sa che nel Paese esiste una maggioranza reale alternativa al Pd ha secondo noi il compito di promuovere il dialogo tra gli attori di quella maggioranza che esiste nella realtà del Paese perché diventi una maggioranza politica”.
Ma è possibile costruire un Centrodestra da voi a Salvini?
“C’era già. Il problema è che nei momenti di fragilità c’è un forte dibattito dove ognuno esaspera i propri temi chiave. E’ ovvio che la proposta di governo del Centrodestra nascerà quando ad esempio noi e la Lega medieremo sui temi Europa ed euro”.
Potrebbero esserci altri senatori, magari dei gruppi GAL e Area Popolare, pronti nelle prossime settimane a seguire le vostre decisioni?
“Io dico di più. Faccio esplicitamente una proposta alla minoranza del Partito Democratico: facciamo cadere il governo Renzi perché non è vero che dopo il governo Renzi non c’è nulla e c’è il caos. Dopo il governo Renzi si fa un governo democratico di unità nazionale che per qualche mese regge le sorti del Paese per fare una legge elettorale finalmente democratica e condivisa con la quale si può andare a votare restituendo la parola agli elettori”.
Votare nella primavera del 2016?
“Credo che comunque si arriverà alle elezioni nella primavera del 2016. Ci si può arrivare con una legge che non corre il rischio come questa di dare troppo potere in mano a troppe poche persone con troppi pochi voti”.
facciamo cadere Renzi
Affari italiani – intervista a Mario Mauro – “Faccio esplicitamente una proposta alla minoranza del Partito Democratico: facciamo cadere il governo Renzi perché non è vero che dopo il governo Renzi non c’è nulla e c’è il caos. Dopo il governo Renzi si fa un governo democratico di unità nazionale che per qualche mese regge le sorti del Paese per fare una legge elettorale finalmente democratica e condivisa con la quale si può andare a votare restituendo la parola agli elettori”. Lo afferma ad Affaritaliani.it Mario Mauro, presidente di Popolari per l’Italia, all’indomani del suo addio alla maggioranza. Ci sono dei senatori di GAL e di Area Popolari pronti a seguire la sua scelta? “Tutti la pensano come me, che poi prendano le decisioni conseguenti è un altro paio di maniche”.
L’INTERVISTA
La sua decisione di lasciare la maggioranza è definitiva o potrebbero esserci dei ripensamenti?
“No, nessun ripensamento”.
Per quale motivo ha detto addio alla maggioranza che sostiene Renzi?
“E’ una decisione maturata nel tempo. Fin da quando abbiamo votato la fiducia a questo governo noi abbiamo sempre ribadito che condividevamo i titoli proposti da Renzi ma saremmo stati attenti ai capitoli, cioè come sarebbero stati scritti”.
E come sono stati scritti?
“In fretta e male determinando un’insufficienza sul piano delle proposte economiche e una pericolosità sul piano delle riforme costituzionali ed elettorale, che riducono gli spazi di democrazia e di libertà nel nostro Paese. Era quindi una scelta obbligata quella di lasciare la maggioranza. Poi c’è una seconda considerazione più di natura politica”.
E cioè?
“Non esiste più dai tempi del tardo governo Letta un governo di grande coalizione, esiste un governo del Pd. Oggi direi che esiste un governo di Renzi e chi sa che nel Paese esiste una maggioranza reale alternativa al Pd ha secondo noi il compito di promuovere il dialogo tra gli attori di quella maggioranza che esiste nella realtà del Paese perché diventi una maggioranza politica”.
Ma è possibile costruire un Centrodestra da voi a Salvini?
“C’era già. Il problema è che nei momenti di fragilità c’è un forte dibattito dove ognuno esaspera i propri temi chiave. E’ ovvio che la proposta di governo del Centrodestra nascerà quando ad esempio noi e la Lega medieremo sui temi Europa ed euro”.
Potrebbero esserci altri senatori, magari dei gruppi GAL e Area Popolare, pronti nelle prossime settimane a seguire le vostre decisioni?
“Io dico di più. Faccio esplicitamente una proposta alla minoranza del Partito Democratico: facciamo cadere il governo Renzi perché non è vero che dopo il governo Renzi non c’è nulla e c’è il caos. Dopo il governo Renzi si fa un governo democratico di unità nazionale che per qualche mese regge le sorti del Paese per fare una legge elettorale finalmente democratica e condivisa con la quale si può andare a votare restituendo la parola agli elettori”.
Votare nella primavera del 2016?
“Credo che comunque si arriverà alle elezioni nella primavera del 2016. Ci si può arrivare con una legge che non corre il rischio come questa di dare troppo potere in mano a troppe poche persone con troppi pochi voti”.
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
L’attesa direzione del Pd non ha fatto altro che estremizzare le posizioni. Il premier, al di là della volontà di incentivare il dialogo, ha fatto intendere che la riforma si porterà a casa. In un modo o nell’altro. La minoranza dem, dal canto suo, insiste nel chiedere forti mutazione in quel contestatissimo testo di riforma.
Tra le ultimissime richieste, per convincere l’ala giovane e prevalente del Partito Democratico, sono spuntate anche idee nuove. Come quella di istituire un referendum tra gli iscritti del Pd sul ddl scuola: la proposta è stata lanciata il 9 giugno, nel corso di un incontro, con la presenza sia di senatori che di deputati.
La minoranza dem ha già fatto la conta dei senatori impegnati in una valutazione approfondita del ddl scuola, che in settimana dovrebbe essere votato dalla Commissione Cultura di Palazzo Madama. "Sono importanti le aperture di Renzi sul tema della scuola e sul tema delle riforme costituzionali - ha ammesso Speranza - ma vedremo cosa accadrà nel passaggio parlamentare da qui a pochi giorni".
L'idea di proporre un referendum tra i tesserati, uno strumento previsto dallo Statuto del Pd ma finora mai utilizzato, non è però bene accetta dalla maggioranza Pd: "E’ insopportabile - spiega Stella Bianchi, veltroniana che sostiene Renzi - che i colleghi della minoranza ritengano di essere gli unici a pensare al bene del Paese, mentre noi ci limiteremmo ad appoggiare supinamente tutto quello che dice Renzi".
Forse, però, l’idea del referendum potrebbe essere la giusta soluzione alla spaccatura interna al partito. In caso di vittoria dei no al disegno di legge di riforma, infatti, tutte le convinzioni del premier e del Governo potrebbero venire meno.
Tra le ultimissime richieste, per convincere l’ala giovane e prevalente del Partito Democratico, sono spuntate anche idee nuove. Come quella di istituire un referendum tra gli iscritti del Pd sul ddl scuola: la proposta è stata lanciata il 9 giugno, nel corso di un incontro, con la presenza sia di senatori che di deputati.
La minoranza dem ha già fatto la conta dei senatori impegnati in una valutazione approfondita del ddl scuola, che in settimana dovrebbe essere votato dalla Commissione Cultura di Palazzo Madama. "Sono importanti le aperture di Renzi sul tema della scuola e sul tema delle riforme costituzionali - ha ammesso Speranza - ma vedremo cosa accadrà nel passaggio parlamentare da qui a pochi giorni".
L'idea di proporre un referendum tra i tesserati, uno strumento previsto dallo Statuto del Pd ma finora mai utilizzato, non è però bene accetta dalla maggioranza Pd: "E’ insopportabile - spiega Stella Bianchi, veltroniana che sostiene Renzi - che i colleghi della minoranza ritengano di essere gli unici a pensare al bene del Paese, mentre noi ci limiteremmo ad appoggiare supinamente tutto quello che dice Renzi".
Forse, però, l’idea del referendum potrebbe essere la giusta soluzione alla spaccatura interna al partito. In caso di vittoria dei no al disegno di legge di riforma, infatti, tutte le convinzioni del premier e del Governo potrebbero venire meno.
magma- Messaggi : 256
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Scusate, ma agli abilitati tfa senza servizio di 36 mesi non ci pensa nessuno?
Hoffnung2- Messaggi : 2473
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Fare cadere il governo? Ma se ci sono pure i verdiniani al Senato... mi sa che non c'è più speranza...
Filosofo80- Messaggi : 1216
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Ma chi ha detto che verdini di sicuro appogierà questa riforma? Mi pare che date per scontato un pò troppe cose. In secondo luogo chi vi dice che dopo il sì del pd all'arresto di azzollini questo governo abbia ancora i numeri per andare avanti?
kappa27- Messaggi : 894
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
kappa27 ha scritto:http://www.orizzontescuola.it/news/renzi-rimanda-riforma-altri-15-giorni-dialogo-disposto-confronto-quali-aperture
d. Inoltre renzi va alla riunione del pd dicendo che lui non ha problemi di numeri e se vuole la riforma la approva così come è adesso anche domani mattina anche a costo di spaccare il pd
"Potevamo trasformare quest'aula sorda e grigia in un bivacco di manipoli".
Non vedete anche voi il parallelismo?
Ditemi che sapete chi l'ha detto....nella mia scuola gli insegnanti di storia non lo sanno............
Ultima modifica di MLucia il Gio Giu 11, 2015 5:13 pm - modificato 1 volta.
MLucia- Messaggi : 512
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
kappa27 ha scritto:http://www.orizzontescuola.it/news/renzi-rimanda-riforma-altri-15-giorni-dialogo-disposto-confronto-quali-aperture
Se così fosse mi chiedo perchè non vada in senato e metta la fiducia sulla riforma oggi stesso. Renzi è stato messo alle corde dai nostri voti alle ultime elezioni e tenta l'abbraccio per evitare i colpi facendo finta come uno spaccone che sia tutto ok. Se va in senato oggi e mette la fiducia ci sarà per lui il ko.
evviva evviva evviva
MLucia- Messaggi : 512
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=854273891286816&set=gm.1680981958789704&type=1&ref_newsfeed_story_type=regular
magma- Messaggi : 256
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Matteo Renzi non ci provare: se saltano le assunzioni la responsabilità sarà solo tua!
"L'iter della riforma della scuola arranca in Senato, la maggioranza è in difficoltà e Renzi cosa fa? Cala la carta del ricatto, lasciando trapelare sui giornali un chiaro avvertimento: se il Parlamento non approva la riforma come dico io, faccio saltare le assunzioni. Si tratta di un inaccettabile ricatto che avevamo già previsto e annunciato da mesi e che oggi, come ieri, rispediamo al mittente: Renzi non si azzardi a giocare sulla pelle dei docenti precari che ha preso in giro per oltre un anno. Si può benissimo fermare la riforma della scuola, anzi si deve, senza far saltare le assunzioni degli insegnanti". Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni di Camera e Senato.
"La strategia di Renzi - continuano - era chiara da subito: millantare 100mila assunzioni a ridosso delle elezioni e poi farle saltare addossando tutta la colpa al Parlamento. Proprio per questo, in tempi non sospetti, scrivemmo una lettera al premier per chiedere di fare subito ciò che oggi è necessario fare con urgenza e che avrebbe evitato questa folle corsa contro il tempo: spacchettare dalla riforma il piano delle assunzioni e procedere velocemente solo con questa parte. Ogni anno ci sono 120 mila supplenze annuali, dunque ci sono tutti i numeri per fare assunzioni programmate e un piano pluriennale che includa anche i docenti abilitati esclusi dalle Gae,. In Commissione ci sono i nostri emendamenti che ripropongono il nostro Piano di assunzioni pluriennale, il governo li approvi e in questo modo salvi le assunzioni".
"Se invece il governo vuole il muro contro muro, rischiando di mandare all'aria le assunzioni - concludono - sappia fin da ora che sarà l'unico responsabile di questo caos".
"L'iter della riforma della scuola arranca in Senato, la maggioranza è in difficoltà e Renzi cosa fa? Cala la carta del ricatto, lasciando trapelare sui giornali un chiaro avvertimento: se il Parlamento non approva la riforma come dico io, faccio saltare le assunzioni. Si tratta di un inaccettabile ricatto che avevamo già previsto e annunciato da mesi e che oggi, come ieri, rispediamo al mittente: Renzi non si azzardi a giocare sulla pelle dei docenti precari che ha preso in giro per oltre un anno. Si può benissimo fermare la riforma della scuola, anzi si deve, senza far saltare le assunzioni degli insegnanti". Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni di Camera e Senato.
"La strategia di Renzi - continuano - era chiara da subito: millantare 100mila assunzioni a ridosso delle elezioni e poi farle saltare addossando tutta la colpa al Parlamento. Proprio per questo, in tempi non sospetti, scrivemmo una lettera al premier per chiedere di fare subito ciò che oggi è necessario fare con urgenza e che avrebbe evitato questa folle corsa contro il tempo: spacchettare dalla riforma il piano delle assunzioni e procedere velocemente solo con questa parte. Ogni anno ci sono 120 mila supplenze annuali, dunque ci sono tutti i numeri per fare assunzioni programmate e un piano pluriennale che includa anche i docenti abilitati esclusi dalle Gae,. In Commissione ci sono i nostri emendamenti che ripropongono il nostro Piano di assunzioni pluriennale, il governo li approvi e in questo modo salvi le assunzioni".
"Se invece il governo vuole il muro contro muro, rischiando di mandare all'aria le assunzioni - concludono - sappia fin da ora che sarà l'unico responsabile di questo caos".
magma- Messaggi : 256
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
https://www.facebook.com/events/1080150735347871/
COMUNICATO STAMPA 9.6.2015
AVEVAMO RAGIONE: IL DDL SCUOLA E’ ANTICOSTITUZIONALE ANCHE SECONDO LA 1° COMMISSIONE DEL SENATO. ORA NE PRETENDIAMO IL RITIRO !!!
UNICOBAS IN PIAZZA: 15, 16, 17 Giugno, P.zza delle 5 LUNE, h.14.00/19.00 (SENATO).
INTANTO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI S’AFFERMA NEL 90% DELLE SCUOLE
Il 15, 16 e 17 Giugno dalle h. 14.00 alle h. 19.00, manifesteremo in Piazza delle 5 Lune (davanti al Senato, adiacenze di P.zza Navona), al momento del vaglio degli emendamenti sul ddl Scuola. Tutto il popolo della SCUOLA è invitato a partecipare.
La Prima Commissione del Senato ci ha dato ragione. Elementi di incostituzionalità del ddl Scuola da noi segnalati in audizione al Senato:
1. Palese disparità di trattamento sulla titolarità d’istituto tra docenti e personale ata, nonché rispetto al diritto alla permanenza sul posto di lavoro fra docenti e resto del pubblico impiego (violazione dell’obbligo della parità di trattamento nei confronti degli amministrati). Tutti hanno un posto fisso, anche chi è impiegato su di una linea di autobus, mentre con il ddl 2994 gli insegnanti verrebbero inseriti in un organico cd. ‘funzionale’ senza una scuola fissa, per coprire le assenze dei colleghi o per piccole supplenze. Questo vulnus, a regime, investirebbe tutti docenti, sia quanti andassero in esubero che quanti avessero necessità di procedere a trasferimento. I più ‘fortunati’ avrebbero un incarico triennale. Su triennalità del nuovo tipo di ‘contratto’ ed ambiti territoriali, va anche sottolineato che, come stabilisce il codice civile: “ogni lavoratore ha diritto, superato un periodo di prova e salvo comprovate esigenze, a permanere nel suo luogo di lavoro”. Alcuni sprovveduti citano a confronto l’attuale DOP (dotazione organica aggiuntiva) già esistente su base provinciale: tale paragone è del tutto destituito di senso, visto che la DOP non è certo regionale (come invece sarebbe l’organico funzionale previsto dal ddl Renzi), ma soprattutto dal momento che ne fanno parte solo una minoranza di docenti in esubero, ai quali è comunque possibile far domanda per ottenere la titolarità di istituto.
2. Intervenire per legge, come questo ddl si propone per molti istituti economici, normativi e di stato giuridico, in sostanza come ente datoriale (‘inaudita altera parte’), significa anche violare unilateralmente, contro ogni norma del diritto del lavoro, il contratto nazionale vigente e tutte le norme poste costituzionalmente a garanzia della funzione docente in ordine alla salvaguardia della libertà di insegnamento. Inoltre quest’operazione è volta esplicitamente non solo a disapplicare il contratto vigente, bensì a spostare sul terreno della ‘riserva di legge’ istituti di natura tipicamente contrattuale, come l’orario di lavoro, le ferie, la retribuzione (premiale), lo stato giuridico.
3. Valutazione impropria della funzione docente da parte di chi non ne ha le competenze:
a) genitori ed alunni del Comitato di valutazione. Tralasciando l’evidente conflitto d’interessi è come se ai medici venisse imposto di scrivere anamnesi e terapie dietro dettatura dei pazienti. Stessa cosa per il POF (piano dell’offerta formativa), che verrebbe ‘delineato’ dal dirigente ed approvato dal Consiglio d’Istituto cancellando di fatto l’organo professionalmente preposto, che è il Collegio dei Docenti. Complessivamente, verrebbe realizzata una ‘strategia’ valutativa inaudita, assolutamente diseducativa e destrutturante dell’autorevolezza dell’istituzione scuola, mai invalsa in sistemi formativi di pregio;
b) un dirigente scolastico, mai formato all’uopo (neanche sotto l’aspetto ‘tecnico’, poiché dovrebbe allora avere competenze quantomeno interdisciplinari certificate in campo metodologico didattico e su tutte le singole materie), che comunque non potrà mai avere una posizione di terzietà, essendo interno alle dinamiche di gruppo presenti nell’istituto. Una cosa del genere, esclusa ‘ab origine’ da qualsiasi manuale in dotazione agli studenti del primo anno di qualsiasi facoltà di psicologia, non avviene in nessun paese del mondo;
c) assenza assoluta si qualsiasi criterio di riferimento, assenza assoluta di qualsiasi bilanciamento dei poteri. La discrezionalità assoluta ricorda quei sistemi totalitari intesi a mettere la funzione docente al proprio servizio per il tramite di presidi compiacenti. Ricordiamo in proposito, ai cd. fautori del ‘nuovismo’ di Renzi, che la nota di qualifica funzionale venne introdotta in Italia dal fascismo: tramite questa descrizione particolareggiata dell’iter pedagogico e comportamentale dei docenti, Mussolini chiedeva ai presidi dell’epoca di segnalare coloro i quali non fossero in linea col regime, ma sempre grazie alla stessa nota, eliminata nel 1974 dai DPR 416 e 417, abbiamo tutt’ora (nei meandri dei vecchi provveditorati) una preziosa letteratura sull’uso fantasioso fatto proprio dall’ala ‘creativa’ di quei presidi, che ancora nella prima metà degli anni ’70 del Novecento riferivano della riprovevole usanza di talune insegnanti che indossavano ‘gonne che non coprivano il ginocchio’.
4. Il ddl ‘La Buona Scuola’, viceversa, non s’accorge delle criticità reali del sistema d’istruzione. Non s’accorgono, gli estensori, della violazione palese, ma quotidiana, del diritto allo studio, che interessa tutte le 8.400 istituzioni scolastiche del Paese, con la divisione delle classi. Una vergogna che andrebbe denunciata, caso per caso, all’autorità giudiziaria, resa pressoché inevitabile da norme che consentono ai precari (anche temporanei e, ad es. nella Primaria, per supplenze giornaliere) la presenza contemporanea nelle graduatorie ad incarichi e supplenze di 30 istituti, non impongono la residenza (almeno) nella provincia e prevedono il rifiuto della supplenza senza penalità. Un sistema introdotto nella scuola dal Ministro Moratti, che ha modificato le normative che imponevano un massimo di 3 scuole, residenza nel comune e passaggio in fondo alla graduatoria in caso di rifiuto dell’incarico. Tutto ciò ha reso ingovernabile la scuola pubblica (a tutto vantaggio delle private). Non s’accorgono gli estensori del caos didattico e funzionale introdotto dalla ‘riforma’ Gelmini con il cd. ‘maestro prevalente’ nella scuola Primaria, che ha imposto agli alunni maestri e maestre titolari persino su 10 classi (altro che ‘necessità di figure di riferimento più stabili’)! Non s’accorgono gli estensori della precarietà esiziale del tempo pieno residuo, reso quasi impossibile da norme inique sugli organici, tanto che gli Uffici Scolastici Provinciali ne hanno abolito persino il termine, assegnando all’ ‘autogestione della miseria’ delle singole scuole - che così non riescono ad esaurire le liste d’attesa per il tempo pieno, dovendo peraltro (contra legem) ‘mascherarne’ l’istituzione con terminologie astruse - un numero di docenti ‘tarati’ unicamente sull’impianto adultistico ‘modulare’, quello cha ha ridotto dal primo al sesto posto (attuale) la Scuola Primaria italiana, secondo le graduatorie dell’OCSE. Non s’accorgono gli estensori dell’eliminazione di fatto del bilinguismo nelle scuole Medie, dei tagli efferati operati da Tremonti (8,5 miliardi), dell’aumento smisurato del numero di alunni per classe, dell’apparizione per questo di una scuola minimalista con un numero di ore inaccettabilmente ridotto per materie fondamentali. Non s’accorgono della ‘creazione gelminiana’ di un ‘Liceo’ Scientifico senza il latino, né dei laboratori chiusi perché senza tecnici e senza insegnanti tecnico-pratici. La loro ‘Buona SqUOLA’ deve fare ancor di peggio…
Stefano d’Errico (Segretario nazionale) http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/06/09/scuola-governo-battuto-sul-parere-di-costituizionalita_12e7a29a-1f81-4aae-9f69-38f3afda2d54.html La Finocchiaro (dalemiana e quindi TRELLLE come l'Associazione 'Italiani-Europei') NON SI SMENTISCE MAI, E VOTA A FAVORE DEL DDL nonostante non potrebbe, ma il ddl va sotto ugualmente
COMUNICATO STAMPA 9.6.2015
AVEVAMO RAGIONE: IL DDL SCUOLA E’ ANTICOSTITUZIONALE ANCHE SECONDO LA 1° COMMISSIONE DEL SENATO. ORA NE PRETENDIAMO IL RITIRO !!!
UNICOBAS IN PIAZZA: 15, 16, 17 Giugno, P.zza delle 5 LUNE, h.14.00/19.00 (SENATO).
INTANTO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI S’AFFERMA NEL 90% DELLE SCUOLE
Il 15, 16 e 17 Giugno dalle h. 14.00 alle h. 19.00, manifesteremo in Piazza delle 5 Lune (davanti al Senato, adiacenze di P.zza Navona), al momento del vaglio degli emendamenti sul ddl Scuola. Tutto il popolo della SCUOLA è invitato a partecipare.
La Prima Commissione del Senato ci ha dato ragione. Elementi di incostituzionalità del ddl Scuola da noi segnalati in audizione al Senato:
1. Palese disparità di trattamento sulla titolarità d’istituto tra docenti e personale ata, nonché rispetto al diritto alla permanenza sul posto di lavoro fra docenti e resto del pubblico impiego (violazione dell’obbligo della parità di trattamento nei confronti degli amministrati). Tutti hanno un posto fisso, anche chi è impiegato su di una linea di autobus, mentre con il ddl 2994 gli insegnanti verrebbero inseriti in un organico cd. ‘funzionale’ senza una scuola fissa, per coprire le assenze dei colleghi o per piccole supplenze. Questo vulnus, a regime, investirebbe tutti docenti, sia quanti andassero in esubero che quanti avessero necessità di procedere a trasferimento. I più ‘fortunati’ avrebbero un incarico triennale. Su triennalità del nuovo tipo di ‘contratto’ ed ambiti territoriali, va anche sottolineato che, come stabilisce il codice civile: “ogni lavoratore ha diritto, superato un periodo di prova e salvo comprovate esigenze, a permanere nel suo luogo di lavoro”. Alcuni sprovveduti citano a confronto l’attuale DOP (dotazione organica aggiuntiva) già esistente su base provinciale: tale paragone è del tutto destituito di senso, visto che la DOP non è certo regionale (come invece sarebbe l’organico funzionale previsto dal ddl Renzi), ma soprattutto dal momento che ne fanno parte solo una minoranza di docenti in esubero, ai quali è comunque possibile far domanda per ottenere la titolarità di istituto.
2. Intervenire per legge, come questo ddl si propone per molti istituti economici, normativi e di stato giuridico, in sostanza come ente datoriale (‘inaudita altera parte’), significa anche violare unilateralmente, contro ogni norma del diritto del lavoro, il contratto nazionale vigente e tutte le norme poste costituzionalmente a garanzia della funzione docente in ordine alla salvaguardia della libertà di insegnamento. Inoltre quest’operazione è volta esplicitamente non solo a disapplicare il contratto vigente, bensì a spostare sul terreno della ‘riserva di legge’ istituti di natura tipicamente contrattuale, come l’orario di lavoro, le ferie, la retribuzione (premiale), lo stato giuridico.
3. Valutazione impropria della funzione docente da parte di chi non ne ha le competenze:
a) genitori ed alunni del Comitato di valutazione. Tralasciando l’evidente conflitto d’interessi è come se ai medici venisse imposto di scrivere anamnesi e terapie dietro dettatura dei pazienti. Stessa cosa per il POF (piano dell’offerta formativa), che verrebbe ‘delineato’ dal dirigente ed approvato dal Consiglio d’Istituto cancellando di fatto l’organo professionalmente preposto, che è il Collegio dei Docenti. Complessivamente, verrebbe realizzata una ‘strategia’ valutativa inaudita, assolutamente diseducativa e destrutturante dell’autorevolezza dell’istituzione scuola, mai invalsa in sistemi formativi di pregio;
b) un dirigente scolastico, mai formato all’uopo (neanche sotto l’aspetto ‘tecnico’, poiché dovrebbe allora avere competenze quantomeno interdisciplinari certificate in campo metodologico didattico e su tutte le singole materie), che comunque non potrà mai avere una posizione di terzietà, essendo interno alle dinamiche di gruppo presenti nell’istituto. Una cosa del genere, esclusa ‘ab origine’ da qualsiasi manuale in dotazione agli studenti del primo anno di qualsiasi facoltà di psicologia, non avviene in nessun paese del mondo;
c) assenza assoluta si qualsiasi criterio di riferimento, assenza assoluta di qualsiasi bilanciamento dei poteri. La discrezionalità assoluta ricorda quei sistemi totalitari intesi a mettere la funzione docente al proprio servizio per il tramite di presidi compiacenti. Ricordiamo in proposito, ai cd. fautori del ‘nuovismo’ di Renzi, che la nota di qualifica funzionale venne introdotta in Italia dal fascismo: tramite questa descrizione particolareggiata dell’iter pedagogico e comportamentale dei docenti, Mussolini chiedeva ai presidi dell’epoca di segnalare coloro i quali non fossero in linea col regime, ma sempre grazie alla stessa nota, eliminata nel 1974 dai DPR 416 e 417, abbiamo tutt’ora (nei meandri dei vecchi provveditorati) una preziosa letteratura sull’uso fantasioso fatto proprio dall’ala ‘creativa’ di quei presidi, che ancora nella prima metà degli anni ’70 del Novecento riferivano della riprovevole usanza di talune insegnanti che indossavano ‘gonne che non coprivano il ginocchio’.
4. Il ddl ‘La Buona Scuola’, viceversa, non s’accorge delle criticità reali del sistema d’istruzione. Non s’accorgono, gli estensori, della violazione palese, ma quotidiana, del diritto allo studio, che interessa tutte le 8.400 istituzioni scolastiche del Paese, con la divisione delle classi. Una vergogna che andrebbe denunciata, caso per caso, all’autorità giudiziaria, resa pressoché inevitabile da norme che consentono ai precari (anche temporanei e, ad es. nella Primaria, per supplenze giornaliere) la presenza contemporanea nelle graduatorie ad incarichi e supplenze di 30 istituti, non impongono la residenza (almeno) nella provincia e prevedono il rifiuto della supplenza senza penalità. Un sistema introdotto nella scuola dal Ministro Moratti, che ha modificato le normative che imponevano un massimo di 3 scuole, residenza nel comune e passaggio in fondo alla graduatoria in caso di rifiuto dell’incarico. Tutto ciò ha reso ingovernabile la scuola pubblica (a tutto vantaggio delle private). Non s’accorgono gli estensori del caos didattico e funzionale introdotto dalla ‘riforma’ Gelmini con il cd. ‘maestro prevalente’ nella scuola Primaria, che ha imposto agli alunni maestri e maestre titolari persino su 10 classi (altro che ‘necessità di figure di riferimento più stabili’)! Non s’accorgono gli estensori della precarietà esiziale del tempo pieno residuo, reso quasi impossibile da norme inique sugli organici, tanto che gli Uffici Scolastici Provinciali ne hanno abolito persino il termine, assegnando all’ ‘autogestione della miseria’ delle singole scuole - che così non riescono ad esaurire le liste d’attesa per il tempo pieno, dovendo peraltro (contra legem) ‘mascherarne’ l’istituzione con terminologie astruse - un numero di docenti ‘tarati’ unicamente sull’impianto adultistico ‘modulare’, quello cha ha ridotto dal primo al sesto posto (attuale) la Scuola Primaria italiana, secondo le graduatorie dell’OCSE. Non s’accorgono gli estensori dell’eliminazione di fatto del bilinguismo nelle scuole Medie, dei tagli efferati operati da Tremonti (8,5 miliardi), dell’aumento smisurato del numero di alunni per classe, dell’apparizione per questo di una scuola minimalista con un numero di ore inaccettabilmente ridotto per materie fondamentali. Non s’accorgono della ‘creazione gelminiana’ di un ‘Liceo’ Scientifico senza il latino, né dei laboratori chiusi perché senza tecnici e senza insegnanti tecnico-pratici. La loro ‘Buona SqUOLA’ deve fare ancor di peggio…
Stefano d’Errico (Segretario nazionale) http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/06/09/scuola-governo-battuto-sul-parere-di-costituizionalita_12e7a29a-1f81-4aae-9f69-38f3afda2d54.html La Finocchiaro (dalemiana e quindi TRELLLE come l'Associazione 'Italiani-Europei') NON SI SMENTISCE MAI, E VOTA A FAVORE DEL DDL nonostante non potrebbe, ma il ddl va sotto ugualmente
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
Alle 18.00 c'e la Puglisi al circolo pd di Bologna via Bastia. ANDIAMO A FARE QUALCHE DOMANDA
magma- Messaggi : 256
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Re: Vietnam al Senato per salvare la scuola e sconfiggere il " MOSTRO "!!e all'esterno la LOTTA dei docenti continua...
MERCOLEDI 17 MANIFESTAZIONE UNITARIA AL PANTHEON - ROMA
Comunicato-stampa
Mentre prosegue lo sciopero plebiscitario, con blocchi tra l’80 e il 90% degli scrutini, in Liguria, Sardegna, Marche, Toscana, Umbria, Campania e Veneto, oggi e domani si sciopera anche in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. E in tantissime scuole è uno “sciopero a scrutinio zero”
Affannosi tentativi di mediazioni a perdere all’interno del PD per salvare la cattiva scuola, evitando l’unica cosa giusta: ritiro del Ddl ed emanazione di un decreto per i precari
Il 17 giugno il voto finale in Commissione, prima del passaggio in aula. A Roma manifestazione unitaria al Pantheon (ore 17) per la bocciatura del Ddl
Anche ieri e nelle prime ore di oggi è proseguita con grande successo l’ondata dei blocchi degli scrutini in Liguria, Sardegna, Marche, Toscana, Umbria, Campania e Veneto, con scioperi che ovunque superano l’80% e in tantissime scuole sono totali, “a scrutinio zero”; così come certamente accadrà oggi e domani anche nell’ultimo gruppo di regioni (a parte l’Alto Adige) coinvolto nel calendario degli scioperi COBAS, e dove già nei giorni precedenti il blocco ha comunque operato secondo il calendario dei confederali, Snals e Gilda.
Questo enorme ed oceanico successo rende ancora più affannoso il tentativo di trovare una mediazione truffaldina e del tutto a perdere all’interno del PD – dopo gli schiaffoni elettorali e la batosta della “incostituzionalità” del Ddl votato in Commissione- con il parto di emendamenti che costituirebbero una pezza peggiore del buco. Come ad esempio quello che obbligherebbe i presidi a cambiare sede ogni tre anni, o al massimo ogni sei. Ammissione esplicita della pericolosità dei superpoteri al preside che, lascia capire l’emendamento, una volta resi padroni stabili della propria scuola diverrebbero corruttibili: e dunque come rimedio andrebbero sottoposti a trasferimento coatto, come se qualcuno prima diffondesse i virus di un nuovo ceppo influenzale, e poi si mettesse a venderne il vaccino.
Insomma, il PD e il governo non sembrano ancora voler prendere atto che i superpoteri vanno semplicemente cassati, le assunzioni e i licenziamenti, così come i premi e le punizioni ai docenti, sono idee e provvedimenti da cancellare per sempre, in quanto distruttivi della collegialità e dell’autonomia del lavoro docente, oltre che del buon funzionamento di una scuola di qualità.
La Commissione cultura dovrebbe votare gli emendamenti mercoledi 17. Perciò, in tale giornata, con inizio alle 17, a Roma si terrà al Pantheon una manifestazione promossa dalle scuole di Roma, con la partecipazione dei COBAS e di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, oltre che di tante RSU, comitati e strutture studentesche e di genitori, contro la cattiva scuola di Renzi e per la bocciatura del Ddl, con la presenza di numerosi senatori/trici che si oppongono, come il popolo della scuola pubblica, al nefasto Ddl e ad una scuola dominata da presidi padroni.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
12 giugno 2015
Comunicato-stampa
Mentre prosegue lo sciopero plebiscitario, con blocchi tra l’80 e il 90% degli scrutini, in Liguria, Sardegna, Marche, Toscana, Umbria, Campania e Veneto, oggi e domani si sciopera anche in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. E in tantissime scuole è uno “sciopero a scrutinio zero”
Affannosi tentativi di mediazioni a perdere all’interno del PD per salvare la cattiva scuola, evitando l’unica cosa giusta: ritiro del Ddl ed emanazione di un decreto per i precari
Il 17 giugno il voto finale in Commissione, prima del passaggio in aula. A Roma manifestazione unitaria al Pantheon (ore 17) per la bocciatura del Ddl
Anche ieri e nelle prime ore di oggi è proseguita con grande successo l’ondata dei blocchi degli scrutini in Liguria, Sardegna, Marche, Toscana, Umbria, Campania e Veneto, con scioperi che ovunque superano l’80% e in tantissime scuole sono totali, “a scrutinio zero”; così come certamente accadrà oggi e domani anche nell’ultimo gruppo di regioni (a parte l’Alto Adige) coinvolto nel calendario degli scioperi COBAS, e dove già nei giorni precedenti il blocco ha comunque operato secondo il calendario dei confederali, Snals e Gilda.
Questo enorme ed oceanico successo rende ancora più affannoso il tentativo di trovare una mediazione truffaldina e del tutto a perdere all’interno del PD – dopo gli schiaffoni elettorali e la batosta della “incostituzionalità” del Ddl votato in Commissione- con il parto di emendamenti che costituirebbero una pezza peggiore del buco. Come ad esempio quello che obbligherebbe i presidi a cambiare sede ogni tre anni, o al massimo ogni sei. Ammissione esplicita della pericolosità dei superpoteri al preside che, lascia capire l’emendamento, una volta resi padroni stabili della propria scuola diverrebbero corruttibili: e dunque come rimedio andrebbero sottoposti a trasferimento coatto, come se qualcuno prima diffondesse i virus di un nuovo ceppo influenzale, e poi si mettesse a venderne il vaccino.
Insomma, il PD e il governo non sembrano ancora voler prendere atto che i superpoteri vanno semplicemente cassati, le assunzioni e i licenziamenti, così come i premi e le punizioni ai docenti, sono idee e provvedimenti da cancellare per sempre, in quanto distruttivi della collegialità e dell’autonomia del lavoro docente, oltre che del buon funzionamento di una scuola di qualità.
La Commissione cultura dovrebbe votare gli emendamenti mercoledi 17. Perciò, in tale giornata, con inizio alle 17, a Roma si terrà al Pantheon una manifestazione promossa dalle scuole di Roma, con la partecipazione dei COBAS e di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, oltre che di tante RSU, comitati e strutture studentesche e di genitori, contro la cattiva scuola di Renzi e per la bocciatura del Ddl, con la presenza di numerosi senatori/trici che si oppongono, come il popolo della scuola pubblica, al nefasto Ddl e ad una scuola dominata da presidi padroni.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
12 giugno 2015
magma- Messaggi : 256
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