Verifiche in attesa di stabilire PEI differenziato o per obiettivi minimi

Ciao a tutti!

Avrei bisogno di un chiarimento e confronto. E' il mio primo anno di sostegno alle superiori in una classe prima e non avevo mai riflettuto su cosa accade nel lasso di tempo in cui ancora non si è stilato il PEI e si è ancora indecisi se proporre un PEI differenziato o per obiettivi minimi. La collega che sto sostituendo mi ha detto che finchè non viene stabilito un PEI differenziato lo studente deve fare le verifiche come i compagni, in tal modo emergeranno anche le difficoltà sulla cui base si può poi proporre un programma differenziato. Alcuni docenti di disciplina invece mi dicono che già all'inizio fanno delle verifiche leggermente diverse quando sono palesi le difficoltà degli studenti con disabilità. Per inquadrare meglio la situazione, lo studente in questione ha un deficit cognitivo lieve e avendo frequentato in passato una scuola privata non ha mai avuto un insegnante di sostegno ufficiale, nè sono stati redatti PEI, PDF ecc..
Voi come vi comportate?
Grazie!

Ciao.
Se cerchi qualcosa a livello normativo non esiste.
Esiste qualche documento dei vari USR che raccomanda di applicare per i ragazzi con BES (e possiamo allargarlo al tuo alunno) le misure necessarie anche in attesa di formalizzazione dei progetti di personalizzazione.

Non essendoci normativa al riguardo vi potete regolare come meglio credete.

Provo a darti due spunti di riflessione:

Probabilmente non è sbagliata l'osservazione del ragazzo per capire cosa sia in realtà capace di fare. Si arriva a delineare subito il suo profilo e si dovrebbe essere in grado poi di proporre per lui gli obbiettivi adeguati.

Non è però sbagliata nemmeno l'altra procedura, cioè quella di abbassare un po' l'asticella dell'obbiettivo durante le verifiche di questo periodo di interregno: si evita che il ragazzo si demotivi trovando troppo difficili le prove. In fin dei conti sapete del suo deficit cognitivo, perchè massacrarlo? Se le prove saranno positive l'asticella la potrete rialzare dopo.

Personalmente vedrei meglio questa seconda soluzione visto che leggo che state pensando alla possibilità di proporre per lui una differenziata. Non è poi così leggero il suo deficit.
E allora perchè massacrarlo di preoccupazione e compromettere la sua sensazione di potercela fare?



se optate per le verifiche comuni fatelo solo dopo un accordo con la famiglia ed eventualmente con il ragazzo stesso sulla non importanza degli eventuali voti negativi nelle prove assegnate. Chiarendo bene che sono solo prove "di ingresso" per capire la situazione.

Ire ti ringrazio, il tuo intervento mi è stato molto utile!

Grazie a entrambi, a super Ire in particolare!
Mi è stato affidato un incarico del tutto simile. ;0)

buon lavoro, allora :-)

Ti dico come mi sono orientata io: quando ho preso in carico ragazzi chiaramente non inquadrabili con un programma di classe(es. ragazzi con sindrome di down con ritardo mentale medio grave) , ho subito convocato la famiglia per capire cosa sapevano della normativa in materia di titoli acquisibili alle superiori (in genere non hanno informazioni.....) ho spiegato loro cosa comportava per il loro figlio fare un programma riconducibile a quello della classe e ho chiesto informalmente di partire immediatamente con un programma differenziato per poi formalizzare il tutto con il Pei. Negli altri fasi ho sempre proceduto tenendo conto della documentazione pervenuta dalle scuole medie e in caso di evidente difficoltà ho convocato la famiglia prima di muovermi in qualunque senso. Per me la tua collega ha ragione se 'aspettativa della famiglia e' l'ottenimento del diploma .