Vi prego diremi come faccio a lasciare una supplenza senza avere sanzioni. Non ne posso più!

Promemoria primo messaggio :

Sto vivendo da tre mesi una situazione assurda. Sono in una scuola rinomata per essere una scuola "violenta", quando ho accettato ero conscia della sua pessima reputazione, ma non potevo immaginare tanto. Non ne posso più, piango tutti i giorni, oggi la goccia che ha fatto traboccare il vaso: ho messo l'ennesima nota sul registro a un ragazzo (quarta superiore, non un bambino) e lui urlando ha inveito contro di me, usando anche parolacce. Vengono sopsesi e poi tornano più cattivi di prima. Ammetto di non essere capace, dopo anni di insegnamento alzo bandiera bianca, non ci voglio più mettere piede. Ma ho bisogno di lavorare. Vi prego ditemi che esiste un modo per lasviare una supplenza senza essere depennati dalle GI (sono in seconda fascia). Aiutatemi per favore.

giobbe ha scritto:

Stellastellina1975 ha scritto:Negli istituti in cui il dirigente non dà addosso ai docenti e non è favorevole alla promozione a tutti i costi, difficilmente si possono trovare ragazzi teppistelli e genitori disonesti.

Alla fine, dopo tante considerazioni variegate che hai fatto, sei arrivata alla conclusione che io vado dicendo da anni in questo forum.
Se la scuola si deve piegare ai teppistelli e non viceversa, la scuola non esiste più.

Infatti non esiste proprio più. sIAMO del tutto abbandonati a noi stessi con presidi e vicepresidi che non vogliono essere disturbati dalle ns. giuste rimostranze; se protesti passi per un pianta grane bacchettone che non sa tenere le classi.

Non so se posso strapparvi un sorriso... ma nella scuola dove ero lo scorso anno a sbattermi per arrivare a fine mattinata integra, ma dove tutte le docenti, soprattutto di ruolo e più anziane sostenevano di tenere perfettamente la classe che io non ce la facevo a tenere, un giorno l'insegnante di sostegno mi comunica che l'alunno X. è uso ripetere come un mantra alla prof. Y (anziana docente di matematica, super -rispettata e sul limitare della pensione) "Vecchia puttana!"
"E lei?" chiedo
"Fa finta di niente"

profpercaso ha scritto:Non so se posso strapparvi un sorriso... ma nella scuola dove ero lo scorso anno a sbattermi per arrivare a fine mattinata integra, ma dove tutte le docenti, soprattutto di ruolo e più anziane sostenevano di tenere perfettamente la classe che io non ce la facevo a tenere, un giorno l'insegnante di sostegno mi comunica che l'alunno X. è uso ripetere come un mantra alla prof. Y (anziana docente di matematica, super -rispettata e sul limitare della pensione) "Vecchia puttana!"
"E lei?" chiedo
"Fa finta di niente"

Esempio calzante, che però personalmente non mi fa ridere. In tutto lo scenario sopra descritto, a volte non puoi nemmeno avere manforte da parte dei colleghi più anziani. Alcuni di loro infatti sono solo dei viscidi ipocriti che descrivono i propri alunni come degli angioletti, soltanto per far credere a tutti, e soprattutto al DS, che sono gli unici capaci di farsi rispettare da loro. Immagino che grazie al nuovo bonus che verrà elargito ai docenti più meritevoli, tutta questa situazione risulterà amplificata.

Io mi sono trovata sola, abbandonata da colleghi preoccupati solo di mantenere li status quoperché così avevano la scusa di non far niente perché tanto non ascoltano, da colleghe indifferenti ad ogni tipo di offesa ed umiliazione,  dalla presidenza,  preoccupata solo di raccattarevil marcio ripudiato dalle altre scuole per far numero. Mi sembrava di vivere in un mondo di automi, ragazzi persi ed adulti talmente sopraffatti ed arresi da mandar giù qualunque cosa. Un giorno,  durante una compresenza,  un ragazzo ha fatto un gesto osceno rivolto a me. Ho cercato lo sguardo della collega che mi ha guardata e ha alzato le spalle, come a dire : e che ci vuoi fare? La mia dignità non la vendo per 1400 euro al mese.

Stellastellina1975 ha scritto:Alcuni di loro infatti sono solo dei viscidi ipocriti che descrivono i propri alunni come degli angioletti, soltanto per far credere a tutti, e soprattutto al DS, che sono gli unici capaci di farsi rispettare da loro.

Altra cosa che dico da molto tempo. La dobbiamo finire di dire che esistono alunni delinquenti, ecc.. Intanto esitono perché esiste una categoria molto diffusa di docenti della fattispecie di cui sopra: docenti che sono moralmente più delinquenti dei loro alunni!

Lillipis ha scritto:Io mi sono trovata sola, abbandonata da colleghi preoccupati solo di mantenere li status quoperché così avevano la scusa di non far niente perché tanto non ascoltano, da colleghe indifferenti ad ogni tipo di offesa ed umiliazione,  dalla presidenza,  preoccupata solo di raccattarevil marcio ripudiato dalle altre scuole per far numero. Mi sembrava di vivere in un mondo di automi, ragazzi persi ed adulti talmente sopraffatti ed arresi da mandar giù qualunque cosa. Un giorno,  durante una compresenza,  un ragazzo ha fatto un gesto osceno rivolto a me. Ho cercato lo sguardo della collega che mi ha guardata e ha alzato le spalle, come a dire : e che ci vuoi fare? La mia dignità non la vendo per 1400 euro al mese.

Gli istituti professionali hanno sostituito i riformatori. Una volta (quando c'era l'avviamento professionale al ternativo alla scuola media) si studiava anche in questi istituti.
Per caso molti nostri deputati e senatori non sono anche loro da riformatorio!?

A proposito di istituti professionali una cosa devo proprio dire (visto che sto facendo sostegno in uno di essi)... va bene che hanno costruito un "ghetto", soprattutto di figli di immigrati, va bene che molti sono parcheggiati lì nella speranza di avere un stanza riscaldata per qualche anno, ma quello che mi lascia più di stucco sono i docenti. Alcuni, pur lamentandosi enormemente, entrando in conflitto quotidiano con gli studenti, piazzando note a tutto spiano... beh è brutto dirlo, ma nemmeno ci provano a fare lezione.
Insomma usano l'alibi del professionale per passare le ore a fingere sanzioni disciplinari o discussioni infinite, sono i primi a giocare al ribasso, e non danno l'impressione di mollare la spugna per sfinimento o disperazione (come Lillipis per intenderci), ma di aver trovato un comodo posto dove farsi i cavoli propri senza dover faticare intellettualmente più di tanto.

profpercaso ha scritto:A proposito di istituti professionali una cosa devo proprio dire (visto che sto facendo sostegno in uno di essi)... va bene che hanno costruito un "ghetto", soprattutto di figli di immigrati, va bene che molti sono parcheggiati lì nella speranza di avere un stanza riscaldata per qualche anno, ma quello che mi lascia più di stucco sono i docenti. Alcuni, pur lamentandosi enormemente, entrando in conflitto quotidiano con gli studenti, piazzando note a tutto spiano... beh è brutto dirlo, ma nemmeno ci provano a fare lezione.
Insomma usano l'alibi del professionale per passare le ore a fingere sanzioni disciplinari o discussioni infinite, sono i primi a giocare al ribasso, e non danno l'impressione di mollare la spugna per sfinimento o disperazione (come Lillipis per intenderci), ma di aver trovato un comodo posto dove farsi i cavoli propri senza dover faticare intellettualmente più di tanto.

Sono d'accordo, ma adesso, con la chiamata diretta dei presidi, dobbiamo sperare che ce ne siano molti di colleghi che non hanno voglia di far nulla e usano questo alibi... altrimenti in quegli istituti ci finiremo tutti noi neoassunti!!!

profpercaso ha scritto:A proposito di istituti professionali una cosa devo proprio dire (visto che sto facendo sostegno in uno di essi)... va bene che hanno costruito un "ghetto", soprattutto di figli di immigrati, va bene che molti sono parcheggiati lì nella speranza di avere un stanza riscaldata per qualche anno, ma quello che mi lascia più di stucco sono i docenti. Alcuni, pur lamentandosi enormemente, entrando in conflitto quotidiano con gli studenti, piazzando note a tutto spiano... beh è brutto dirlo, ma nemmeno ci provano a fare lezione.
Insomma usano l'alibi del professionale per passare le ore a fingere sanzioni disciplinari o discussioni infinite, sono i primi a giocare al ribasso, e non danno l'impressione di mollare la spugna per sfinimento o disperazione (come Lillipis per intenderci), ma di aver trovato un comodo posto dove farsi i cavoli propri senza dover faticare intellettualmente più di tanto.

Ma quale lezione?  Ma di che andate parlando?  In una classe di 24 alunni solo in 3 avevano il libro! Io ci provavo tutti o giorni a dare lezione, la facevo ai muri

Lillipis ha scritto:

profpercaso ha scritto:A proposito di istituti professionali una cosa devo proprio dire (visto che sto facendo sostegno in uno di essi)... va bene che hanno costruito un "ghetto", soprattutto di figli di immigrati, va bene che molti sono parcheggiati lì nella speranza di avere un stanza riscaldata per qualche anno, ma quello che mi lascia più di stucco sono i docenti. Alcuni, pur lamentandosi enormemente, entrando in conflitto quotidiano con gli studenti, piazzando note a tutto spiano... beh è brutto dirlo, ma nemmeno ci provano a fare lezione.
Insomma usano l'alibi del professionale per passare le ore a fingere sanzioni disciplinari o discussioni infinite, sono i primi a giocare al ribasso, e non danno l'impressione di mollare la spugna per sfinimento o disperazione (come Lillipis per intenderci), ma di aver trovato un comodo posto dove farsi i cavoli propri senza dover faticare intellettualmente più di tanto.

Ma quale lezione?  Ma di che andate parlando?  In una classe di 24 alunni solo in 3 avevano il libro! Io ci provavo tutti o giorni a dare lezione, la facevo ai muri

Non credo si volesse riferire a te. Intendeva dire che alcuni colleghi effettivamente vengono presi dalla disperazione, altri invece in una situazione del genere ci sguazzano allegramente, pur lamentandosi con i colleghi.
Credimi se ti dico che è già molto che almeno tre alunni portavano il libro...

Non è che tre alunni portassero il libro...tre alunni lo avevano comprato, gli altri non lo possedevano proprio. Siamo persone che come lavoro insegnano, non siamo mago Merlino,  Non di può insegnare a chi non vuole nemmeno starti a sentire, qualcosa tu dica. Non si puòinsegnare a chi è già morto a 16 anni. E mi dispiace per il loro disagio, ma non posso farmi carico del disagio sociale, culturale ed economico di 70 ragazzi che, per reazione,  insultano e offendono chi sta lì per loro.

Lillipis ha scritto:Non è che tre alunni portassero il libro...tre alunni lo avevano comprato, gli altri non lo possedevano proprio. Siamo persone che come lavoro insegnano, non siamo mago Merlino,  Non di può insegnare a chi non vuole nemmeno starti a sentire, qualcosa tu dica. Non si puòinsegnare a chi è già morto a 16 anni. E mi dispiace per il loro disagio, ma non posso farmi carico del disagio sociale, culturale ed economico di 70 ragazzi che, per reazione,  insultano e offendono chi sta lì per loro.

Ah ecco, mi sembrava troppo bello ^_^
Hai perfettamente ragione, siamo insegnanti e non assistenti sociali.

profpercaso ha scritto:.... quello che mi lascia più di stucco sono i docenti. Alcuni, pur lamentandosi enormemente, entrando in conflitto quotidiano con gli studenti, piazzando note a tutto spiano... beh è brutto dirlo, ma nemmeno ci provano a fare lezione.
Insomma usano l'alibi del professionale per passare le ore a fingere sanzioni disciplinari o discussioni infinite.....

Questa proprio non l'ho capita. Non è più facile e rilassante fare lezione (ammesso che ciò sia possibile...), che passare tempo snervante a sanzionare e discutere animatamente con gli alunni?

Lillipis ha scritto: Non di può insegnare a chi non vuole nemmeno starti a sentire, qualcosa tu dica. Non si può insegnare a chi è già morto a 16 anni. E mi dispiace per il loro disagio, ma non posso farmi carico del disagio sociale, culturale ed economico di 70 ragazzi che, per reazione,  insultano e offendono chi sta lì per loro.

Questi devono andare al riformatorio. La scuola è diventato un luogo di recupero sociale. Gli insegnanti sono gli unici che studiano tutta la vita per fare un lavoro che poi, nella realtà, non faranno MAI!

Lillipis ha scritto:Non è che tre alunni portassero il libro...tre alunni lo avevano comprato, gli altri non lo possedevano proprio. Siamo persone che come lavoro insegnano, non siamo mago Merlino,  Non di può insegnare a chi non vuole nemmeno starti a sentire, qualcosa tu dica. Non si puòinsegnare a chi è già morto a 16 anni. E mi dispiace per il loro disagio, ma non posso farmi carico del disagio sociale, culturale ed economico di 70 ragazzi che, per reazione,  insultano e offendono chi sta lì per loro.

Ci si domanda che ci vengano a fare a scuola.  Perché certi elementi, una volta capito che non hanno voglia di uniformarsi al sistema, non si levano subito di torno e non vanno a frequentare un corso professionale più breve che li immetta facilmente nel mondo del lavoro?