Un governo di ultracazzari, cvd.

Promemoria primo messaggio :

Dunque, in molte cdc il numero di promossi è inferiore a quello dei posti disponibili, a volte anche molto inferiore. Quindi i casi sono 2, e in ogni caso il governo del Salsicciaio ha preso in giro il mondo della scuola:

1) c'è un minor numero di posti di quelli annunciati;
2) il numero di posti è corretto, e la differenza fra promossi e posti disponibili è coperta dai soliti precari------> quindi il governo ha mentito quando promise che avrebbe eliminato la precarietà nella scuola.

Un governo di ultracazzari, nel caso qualcuno avesse avuto dei dubbi.
Mi è sfuggito qualcosa?

Robert Bruce ha scritto:

Certi imprenditori o liberi professionisti stanno peggio dei dipendenti.

ma cosa c'entra? sai cosa significa proletario? mica significa povero!

Francesc782405 ha scritto:

Robert Bruce ha scritto:
Oggi giorno con 30000 di reddito annuo sei anche non messo male, ci sono persone che guadagnano parecchio di meno...

Parlavo di lordo, togli le tasse varie, diventi il nuovo povero...
La cosa assurda è che:
1) Ho studiato;
2) Mi faccio il mazzo tutto il giorno;
3) Ascolto Renzi - Berlusca - Sinistra -Destra - M5S e mi innervosisco

Si, hai ragione, tolte le tasse ed i contributi non ti rimane granché al mese.
Ma non riesci ad integrare con qualche spezzone?

Francesc782405 ha scritto:
Parlavo di lordo, togli le tasse varie, diventi il nuovo povero...
La cosa assurda è che:
1) Ho studiato;
2) Mi faccio il mazzo tutto il giorno;
3) Ascolto Renzi - Berlusca - Sinistra -Destra - M5S e mi innervosisco

resti sempre il padrone, quello che i proletari vogliono eliminare. l'essere proletario non ha nulla a che vedere col reddito.
un operaio specializzato guadagna più di un docente, ma resta sempre un proletario. il docente no.

C080 ha scritto:

Robert Bruce ha scritto:

Certi imprenditori o liberi professionisti stanno peggio dei dipendenti.

ma cosa c'entra? sai cosa significa proletario? mica significa povero!

Io vado oltre il significato letterario del termine.
Pure io sottoscritto è Prof titolo dato dall'abilitazione professionale, ma se non passo il concorso cosa diavolo me ne faccio del titolo? Non sarebbe un titolo vuoto senza significato equivalente a non averlo?

Francesc782405 ha scritto:

Dulcamara ha scritto:Ovviamente non si può parlare di proletariato nel senso ottocentesco, quantomeno nelle società opulente. L'ho già scritto sopra. Oggi come oggi si definiscono proletariato o classe operaia se preferite coloro che traggono la maggior parte del loro sostentamento vendendo il proprio lavoro.

Scusate secondo voi, io precario, con P.Iva e reddito minore di 30.000 euro l'anno, con 2 figlie e moglie laureata che non riesce a trovare lavoro, non sono PROLETARIO...

Dipende, se qualcuno dai beni o servizi che produci trae plusvalore lo sei, diversamente no, le modalità fiscali sono dettagli. La definizione non è relativa al totale degli emolumenti, ma alla modalità di produzione di beni e servizi. Non me la prendo certo con le persone, un capitalista può essere più povero di un proletario anche se ciò non è nella maggior parte dei casi, e mi spiace per lui, io critico le modalità di produzione e di distribuzione dei beni e dei servizi.

C080 ha scritto:

Francesc782405 ha scritto:
Parlavo di lordo, togli le tasse varie, diventi il nuovo povero...
La cosa assurda è che:
1) Ho studiato;
2) Mi faccio il mazzo tutto il giorno;
3) Ascolto Renzi - Berlusca - Sinistra -Destra - M5S e mi innervosisco

resti sempre il padrone, quello che i proletari vogliono eliminare. l'essere proletario non ha nulla a che vedere col reddito.
un operaio specializzato guadagna più di un docente, ma resta sempre un proletario. il docente no.

C080 resto sempre il padrone. Ma sai quanti operai proletari che conosco che si fanno i cazzacci loro= Padroni

Robert Bruce ha scritto:
Io vado oltre il significato letterario del termine.
Pure io sottoscritto è Prof titolo dato dall'abilitazione professionale, ma se non passo il concorso cosa diavolo me ne faccio del titolo? Non sarebbe un titolo vuoto senza significato equivalente a non averlo?

ma tu puoi anche dire che per te 2+2 fa 5; sei in errore. Proletario ha un significato preciso; che non coincide con il reddito guadagnato.

Dulcamara ha scritto:

Francesc782405 ha scritto:

Dulcamara ha scritto:Ovviamente non si può parlare di proletariato nel senso ottocentesco, quantomeno nelle società opulente. L'ho già scritto sopra. Oggi come oggi si definiscono proletariato o classe operaia se preferite coloro che traggono la maggior parte del loro sostentamento vendendo il proprio lavoro.

Scusate secondo voi, io precario, con P.Iva e reddito minore di 30.000 euro l'anno, con 2 figlie e moglie laureata che non riesce a trovare lavoro, non sono PROLETARIO...

Dipende, se qualcuno dai beni o servizi che produci trae plusvalore lo sei, diversamente no, le modalità fiscali sono dettagli. La definizione non è relativa al totale degli emolumenti, ma alla modalità di produzione di beni e servizi. Non me la prendo certo con le persone, un capitalista può essere più povero di un proletario anche se ciò non è nella maggior parte dei casi, e mi spiace per lui, io critico le modalità di produzione e di distribuzione dei beni e dei servizi.

Chiaro...ma a parte la disamina Marxista, l'unico senso per la rivoluzione in Italia è l'antifascismo!
Dove io vedo l'antifascismo come combattere il corporativismo, la disuguaglianza e la disparità sociale dei nuovi Padroni....

Francesc782405 ha scritto:

C080 resto sempre il padrone. Ma sai quanti operai proletari che conosco che si fanno i cazzacci loro= Padroni

mah a me sa che ci sta un'ignoranza molto diffusa...

Francesc782405 ha scritto:
Chiaro...ma a parte la disamina Marxista, l'unico senso per la rivoluzione in Italia è l'antifascismo!
Dove io vedo l'antifascismo come combattere il corporativismo, la disuguaglianza e la disparità sociale dei nuovi Padroni....

ma di cosa parli? che sei il novello engels che voleva abbattere se stesso?

Francesc782405 ha scritto:

C080 ha scritto:

Francesc782405 ha scritto:
Parlavo di lordo, togli le tasse varie, diventi il nuovo povero...
La cosa assurda è che:
1) Ho studiato;
2) Mi faccio il mazzo tutto il giorno;
3) Ascolto Renzi - Berlusca - Sinistra -Destra - M5S e mi innervosisco

resti sempre il padrone, quello che i proletari vogliono eliminare. l'essere proletario non ha nulla a che vedere col reddito.
un operaio specializzato guadagna più di un docente, ma resta sempre un proletario. il docente no.

C080 resto sempre il padrone. Ma sai quanti operai proletari che conosco che si fanno i cazzacci loro= Padroni

Diciamo che sei una figura mista, per distinguere bisogna vedere se dal tuo lavoro trai un guadagno puro o se ti pagano una parte dei guadagni che fai fare. Nel primo caso non saresti proletario, nel secondo sì, equiparabile ad un lavoratore a cottimo, a prescindere che tu sia assunto stabilmente o meno, avresti tanti padroni che ti sfruttano, mettiamola così.

C080 ha scritto:

Francesc782405 ha scritto:
Chiaro...ma a parte la disamina Marxista, l'unico senso per la rivoluzione in Italia è l'antifascismo!
Dove io vedo l'antifascismo come combattere il corporativismo, la disuguaglianza e la disparità sociale dei nuovi Padroni....

ma di cosa parli? che sei il novello engels che voleva abbattere se stesso?

Che in Italia, il Marxismo teorizzato ha avuto un senso, unicamente nell'Antifascismo....
Diversamente saremmo finiti come Spagna e Grecia (Regime di Franco e dei Colonnelli).
Poi io la vedo così C080.
Tu vedila come ti pare.

Dulcamara ha scritto:Ovviamente non si può parlare di proletariato nel senso ottocentesco, quantomeno nelle società opulente. L'ho già scritto sopra. Oggi come oggi si definiscono proletariato o classe operaia se preferite coloro che traggono la maggior parte del loro sostentamento vendendo il proprio lavoro.

Che è esattamente l'accezione ottocentesca, non facciamo sofisti.
Non si può pretendere di risemantizzare un termine vecchio in una società in cui il referente non esiste più, e addirittura collocarlo in occidente (non userei nemmeno il termine "opulento", anche burlo leggermente superato)!
Posso chiamare proletario anche chi ha una testa, ma questo non ne fa un "proletario" nel senso marxista.
Sul proletario ha già detto tutto Paolini negli anni '70, cercarlo negli anni 2000 è assurdo, segnala solo pigrizia nel non voler interpretare con categorie nuove una società irriducibile a quella dei proletari e dei borghesi

Dulcamara ha scritto:

Francesc782405 ha scritto:

C080 ha scritto:

Francesc782405 ha scritto:
Parlavo di lordo, togli le tasse varie, diventi il nuovo povero...
La cosa assurda è che:
1) Ho studiato;
2) Mi faccio il mazzo tutto il giorno;
3) Ascolto Renzi - Berlusca - Sinistra -Destra - M5S e mi innervosisco

resti sempre il padrone, quello che i proletari vogliono eliminare. l'essere proletario non ha nulla a che vedere col reddito.
un operaio specializzato guadagna più di un docente, ma resta sempre un proletario. il docente no.

C080 resto sempre il padrone. Ma sai quanti operai proletari che conosco che si fanno i cazzacci loro= Padroni

Diciamo che sei una figura mista, per distinguere bisogna vedere se dal tuo lavoro trai un guadagno puro o se ti pagano una parte dei guadagni che fai fare. Nel primo caso non saresti proletario, nel secondo sì, equiparabile ad un lavoratore a cottimo, a prescindere che tu sia assunto stabilmente o meno, avresti tanti padroni che ti sfruttano, mettiamola così.

Dulcamara la sai la logica del mercato?..penso di si..
Più stai dietro nella catena e più sei una percentuale ridotta del totale del lavoro.

C080 ha scritto:
ma tu puoi anche dire che per te 2+2 fa 5; sei in errore. Proletario ha un significato preciso; che non coincide con il reddito guadagnato.

Grazie C80 per l'aiuto didattico ^_^, ti saresti mai figurato a fare lezioni di marxismo? E' comunque un luogo comune difficile da sfatare.

Un altro fenomeno che sta aumentando in questo periodo di crisi è il "caporalato". Sembrano situazioni ben diverse e distanti dal caporalato agricolo di cui siamo abituati a sentir parlare, ma questa nuova forma può essere molto pericolosa.
Il caporalato si è vestito con giacca e cravatta, ma dietro a queste consulenze ci sono lavoratori che devono dare anche il 60% dei loro compensi al caporale. E non finisce qui, perché a volte c'è il gioco delle scatole cinesi, dove ci sono più persone che succhiano lo stipendio del povero malcapitato... :-(

Dulcamara ha scritto:

Francesc782405 ha scritto:

C080 ha scritto:

Francesc782405 ha scritto:
Parlavo di lordo, togli le tasse varie, diventi il nuovo povero...
La cosa assurda è che:
1) Ho studiato;
2) Mi faccio il mazzo tutto il giorno;
3) Ascolto Renzi - Berlusca - Sinistra -Destra - M5S e mi innervosisco

resti sempre il padrone, quello che i proletari vogliono eliminare. l'essere proletario non ha nulla a che vedere col reddito.
un operaio specializzato guadagna più di un docente, ma resta sempre un proletario. il docente no.

C080 resto sempre il padrone. Ma sai quanti operai proletari che conosco che si fanno i cazzacci loro= Padroni

Diciamo che sei una figura mista, per distinguere bisogna vedere se dal tuo lavoro trai un guadagno puro o se ti pagano una parte dei guadagni che fai fare. Nel primo caso non saresti proletario, nel secondo sì, equiparabile ad un lavoratore a cottimo, a prescindere che tu sia assunto stabilmente o meno, avresti tanti padroni che ti sfruttano, mettiamola così.

Le frontiere dello sfruttamento sono ormai globali, lo vogliamo capire, come si fa a non considerare questo dato?
Anche solo respirando, un (presunto)proletario occidentale sfrutta il vero proletario del/dei sud del mondo e perpetua un sistema globale basato sul sfruttamento. Troppo facile prendersela con i "padroni" con la tuba

lucetta10 ha scritto:

Dulcamara ha scritto:Ovviamente non si può parlare di proletariato nel senso ottocentesco, quantomeno nelle società opulente. L'ho già scritto sopra. Oggi come oggi si definiscono proletariato o classe operaia se preferite coloro che traggono la maggior parte del loro sostentamento vendendo il proprio lavoro.

Che è esattamente l'accezione ottocentesca, non facciamo sofisti.
Non si può pretendere di risemantizzare un termine vecchio in una società in cui il referente non esiste più, e addirittura collocarlo in occidente (non userei nemmeno il termine "opulento", anche burlo leggermente superato)!
Posso chiamare proletario anche chi ha una testa, ma questo non ne fa un "proletario" nel senso marxista.
Sul proletario ha già detto tutto Paolini negli anni '70, cercarlo negli anni 2000 è assurdo, segnala solo pigrizia nel non voler interpretare con categorie nuove una società irriducibile a quella dei proletari e dei borghesi

Benissimo Lucetta, da come la vedo io le definizioni marxiste vanno ancora benissimo, certo bisogna applicarle nel contesto attuale. Hai categorie più precise e funzionali da proporre? Prego, leggerò volentieri!

Robert Bruce ha scritto:Un altro fenomeno che sta aumentando in questo periodo di crisi è il "caporalato". Sembrano situazioni ben diverse e distanti dal caporalato agricolo di cui siamo abituati a sentir parlare, ma questa nuova forma può essere molto pericolosa.
Il caporalato si è vestito con giacca e cravatta, ma dietro a queste consulenze ci sono lavoratori che devono dare anche il 60% dei loro compensi al caporale. E non finisce qui, perché a volte c'è il gioco delle scatole cinesi, dove ci sono più persone che succhiano lo stipendio del povero malcapitato... :-(

... e infatti le vittime dei caporali sono in gran parte stranieri

Dulcamara ha scritto:

C080 ha scritto:
ma tu puoi anche dire che per te 2+2 fa 5; sei in errore. Proletario ha un significato preciso; che non coincide con il reddito guadagnato.

Grazie C80 per l'aiuto didattico ^_^, ti saresti mai figurato a fare lezioni di marxismo? E' comunque un luogo comune difficile da sfatare.

Non che abbiate torto, anzi, da definizione del termine avete ragione voi.
Soltanto, che a me sembrano solo Sofismi.

Dulcamara ha scritto:
Grazie C80 per l'aiuto didattico ^_^, ti saresti mai figurato a fare lezioni di marxismo? E' comunque un luogo comune difficile da sfatare.

nulla, se non sopporto il comunismo è proprio perchè l'ho studiato ; mica come gli antifascisti della domenica che non sanno nulla e parlano; poi quando gli porti dati oggettivi ti dicono: però si è alleato con hitler....e quindi parte la risposta: peccato non abbia finito il lavoro!

lucetta10 ha scritto:

... e infatti le vittime dei caporali sono in gran parte stranieri

l'ho scritto sopra, ormai italiani che lavorano i campi non ce ne stanno.

Robert Bruce ha scritto:

Non che abbiate torto, anzi, da definizione del termine avete ragione voi.
Soltanto, che a me sembrano solo Sofismi.

definizioni e proprietà di linguaggio sono importanti. ti sembrerà quel che vuoi ma il proletariato è questo.

lucetta10 ha scritto:
Le frontiere dello sfruttamento sono ormai globali, lo vogliamo capire, come si fa a non considerare questo dato?
Anche solo respirando, un (presunto)proletario occidentale sfrutta il vero proletario del/dei sud del mondo e perpetua un sistema globale basato sul sfruttamento. Troppo facile prendersela con i "padroni" con la tuba

Siamo perfettamente d'accordo, il fenomeno va visto su scala globale. Il punto è che il proletario "occidentale" non ne ha colpa, non tiene lui il timone del vapore. La povertà di alcune regioni della terra deriva certamente dal fatto che le società borghesi più opulente le sfruttano, ma ciò deriva dalla contesa capitalistica, non certo dal proletariato di nessuna delle due parti. Visto che ami tanto i miei termini desueti ^_^ citerò anche l'internazionalismo.

Dulcamara ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

Dulcamara ha scritto:Ovviamente non si può parlare di proletariato nel senso ottocentesco, quantomeno nelle società opulente. L'ho già scritto sopra. Oggi come oggi si definiscono proletariato o classe operaia se preferite coloro che traggono la maggior parte del loro sostentamento vendendo il proprio lavoro.

Che è esattamente l'accezione ottocentesca, non facciamo sofisti.
Non si può pretendere di risemantizzare un termine vecchio in una società in cui il referente non esiste più, e addirittura collocarlo in occidente (non userei nemmeno il termine "opulento", anche burlo leggermente superato)!
Posso chiamare proletario anche chi ha una testa, ma questo non ne fa un "proletario" nel senso marxista.
Sul proletario ha già detto tutto Paolini negli anni '70, cercarlo negli anni 2000 è assurdo, segnala solo pigrizia nel non voler interpretare con categorie nuove una società irriducibile a quella dei proletari e dei borghesi

Benissimo Lucetta, da come la vedo io le definizioni marxiste vanno ancora benissimo, certo bisogna applicarle nel contesto attuale. Hai categorie più precise e funzionali da proporre? Prego, leggerò volentieri!

che risposta è? vanno bene perché mi piacciono?
Mi piacerebbe restituire una complessità maggiore alla situazione attuale, i tuoi dogmi mi paiono sicuramente consolatori (verrà la rivoluzione e avrà il bel viso di un operaio col fazzoletto rosso), ma assolutamente fuori dai meccanismi di produzione e consumo attuali, dalle situazioni socio-politiche, dai contesti culturali e economici.
L'unica presa d'atto possibile è quella del quadro mutevole e delle variabili infinite, non dei modelli che portano a una redenzione, buona tra l'altro solo per i paesi occidentali. Il grosso limite sta proprio nel non considerare la questione su un piano transnazionale e voler guardare a un modello eurocentrico in un mondo ormai policentrico. Il marxismo diventa allora come il capitalismo e come le guerre di Bush per esportare la democrazia: una imposizione occidentale di modelli buoni per tutti, oppure la messa in subordine dei necessari rapporti di interdipendenza. Il tuo proletario che produce plusvalore lo fa con a monte lo sfruttamento del poveraccio del terzo mondo, rispetto al quale è lui il padrone e sopratutto l'utilizzatore finale