X Giovanna Onnis: in caso di perdita di cattedra va via il titolare su scuola o quello su ambito?

Gentile Giovanna Onnis, vorrei porti il quesito seguente: supponiamo che nella stessa scuola vi siano due cattedre per due docenti, uno titolare su scuola e uno titolare su ambito; in caso di perdita di una delle due cattedre chi dei due docenti andrebbe via da quella scuola?
Grazie in anticipo per la risposta.

Cara Giovanna,
mi aggrego alla domanda.
Quest'anno sono stata trasferita su ambito (chiamata dall'UST) per trasferimento interprovinciale con 46 punti e contratto triennale; contestualmente arriverà nella nuova scuola una collega assunta in fase A con 9 punti.

Se dovesse esserci contrazione di organico, chi perderà il posto?

Grazie mille per l'attenzione :-)

Possono ovviamente rispondere anche esperti su che cosa accadrà dal 2017/18. Grazie.

gianniesposit ha scritto:Possono ovviamente rispondere anche esperti su che cosa accadrà dal 2017/18. Grazie.

Secondo me semplicemente non si sa, esperti o meno.

Non mi ritengo un'esperta, ma comunque su questo argomento abbiamo dibattuto di frequente nei mesi scorsi. In realtà la discussione verteva non solo sul tipo di titolarità (sede o ambito), ma anche sul tipo di posto (OD oppure OP) sul quale era scaturita l'assunzione e sulla conseguente autonomia del DS nel ripartire il corpo docente sulle due tipologie di posto a sua discrezione.
A mio parere, se OD e OP sono sullo stesso livello, come è giusto che sia, la stessa parità deve esserci tra le due titolarità, e l'unico parametro che garantisce il rispetto della parità è la graduatoria interna.

Credo che dovremo vedere cosa partorirà la contrattazione integrativa il prossimo anno. La graduatoria interna di istituto esiste perché esiste una titolarità su scuola. Non ha molto senso per la titolarità su ambito. Magari le parti partoriranno una (attualmente inesistente) "graduatoria di ambito per individuare il soprannumerario", oppure semplicemente il DS congederà l'incaricato poiché il suo posto non è più coerente col PTOF. Si possono fare per ora solo ipotesi fantasiose

Gianfranco perchè dici che non è coerente con il ptof? Questa coerenza è suscettibile di valutazione fra 3 anni, non anno per anno. Altrimenti che senso ha questo incarico triennale? Dovevano prevederlo rinnovabile anno per anno allora...
Io non sono una "giuridica", ma in teoria, avendo un incarico su una scuola, è come se fossi "titolare" su quella scuola per almeno 3 anni, anche se la legge non la chiama così

Come avete già detto, possiamo solo ipotizzare e personalmente il mio pensiero è sulla lunghezza d'onda di quello di Gianfranco, ma chiaramente è solo un mio pensiero che non ha niente a che vedere con quello che stabilirà il MIUR.

Sull'argomento sindacati e ministero non si sono ancora pronunciati e dovranno farlo necessariamente nel corso dell'a.s. 2016/17 perchè potrebbe essere un problema da risolvere per il 2017/18

A parer mio la differenza tra titolarità su scuola e titolarità su ambito è sostanziale e su questo argomento ho scritto questo articolo

http://www.orizzontescuola.it/news/trasferimenti-docenti-201617-titolarit-scuola-o-ambito-territoriale-quali-sono-differenze

Premetto che non ho idea di cosa accadrà realmente, con la graduatoria interna era tutto chiaro. Poiché è possibile che i posti diminuiscano a distanza di un anno potrebbe profilarsi una diversa tutela (a mio personale opinione) tra chi è titolare su scuola (che ha diritto a non muoversi dalla scuola salvo perdita di posto o domanda volontaria) e chi è titolare su ambito (che ha diritto a non muoversi dall'ambito salvo, presumo, perdita di posto nell'ambito o domanda volontaria). Cioè la perdita di posto nella scuola per un titolare su ambito potrebbe non fare perdere titolarità nell'ambito, mentre il saldo negativo all'interno dell'ambito porterebbe ad una situazione di esubero. Ovviamente i condizionali sono d'obbligo. E' del tutto prematuro fare ipotesi

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giovanna onnis ha scritto:Condivido

Ho letto ora il tuo articolo, condivido tutto anch'io

La cosa certa è che si dovrà normare partendo dal presupposto che non possono creare docenti di serie A e di serie B, con uguali doveri e diversi diritti.

Non parlerei, in questoi caso, di diversi diritti, ma di differente titolarità

Sono d'accordo sul fatto che ci vorranno presto delle specifiche graduatorie di ambito poichè dal 2017/18 tutti quelli che si trasferiranno o volontariamente o involontariamente per mancanza di posto ecc. andranno indistintamente su ambito con gli annessi e connessi del curriculum, della chiamata diretta dei ds e quant'altro.

Anch'io penso che se c'è una contrazione nella scuola, ma non nell'ambito, ovviamente ad andarsene sarà il titolare su ambito. Le titolarità sono diverse, se l'ambito ha posti, semplicemente il titolare su ambito si trasferisce. Se non ha titolarità sulla scuola, non ha alcun diritto su quella scuola, ma solo sull'ambito.

E questo è anche vero ma tra un anno tutti andranno su ambito, come ho detto sopra.

Io non ho ancora firmato il contratto triennale, lo faró la prossima settimana. E quindi sarà in contratto senza la definizione di questi aspetti, a questo punto, visto che siamo ancora nel campo delle congetture. Bella roba.
Per Giovanna
È vero, è diversa titolarità, ma questa diversa titolarità comporterà comunque diversi diritti se ogni contrazione di organico su sede giocoforza comporterà una partenza del docente titolare su ambito. E allora, ripeto: a che serve la sottiscrizione di un incarico triennale? Mi dovrei aspettare, la prossima settimana, un contratto con sopra scritto: incarico fino al 2018/2019, salvo contrazione di organico nell'istituto. Ma così non sarà, se questo aspetto non è ancora normato. Non si puó firmare un contratto le cui regole del gioco vengono fissate dopo, ma noi dobbiamo farlo.
E ancora: a cosa servirà il mio punteggio in quella scuola se in caso di contrazione di organico, secondo le ipotesi fatte da te e Gianfranco, sono io che vado via?

Scusate incarico, non contratto

gianniesposit ha scritto:E questo è anche vero ma tra un anno tutti andranno su ambito, come ho detto sopra.

Perché? Chi non fa domanda di mobilità, non resta titolare sulla scuola in cui è?

La titolarità su scuola dà diritti sulla scuola, quella su ambito dà diritti su ambito. È questa la fregatura. Poi che in futuro le titolarità su scuola saranno ad esaurimento, perché alla prima domanda di mobilità si finirà su ambito, è un altro discorso. Ma il governo non può sradicare i titolari su scuola e i loro diritti, a meno che loro non ci rinuncino volontariamente facendo domanda di trasferimento.

marcob ha scritto:La titolarità su scuola dà diritti sulla scuola, quella su ambito dà diritti su ambito. È questa la fregatura. Poi che in futuro le titolarità su scuola saranno ad esaurimento, perché alla prima domanda di mobilità si finirà su ambito, è un altro discorso. Ma il governo non può sradicare i titolari su scuola e i loro diritti, a meno che loro non ci rinuncino volontariamente facendo domanda di trasferimento.

E' già così, ci ha già pensato il Parlamento dal Luglio 2015 con la legge 107/2015

Vero... Purtroppo. Infatti io non farò mai domanda di trasferimento proprio per evitare la fregatura dell'ambito. Non cedo al ricatto. I titolari su scuola saranno di fatto "ricattati" a restare dove sono. La domanda di trasferimento la farà solo chi ha effettivamente esigenza dì trasferirsi, non ha senso tentarla per avvicinarsi di qualche km a casa, per poi rischiare di venire sbattuto chissà dove...

C'è da sperare che le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie continueranno ad esistere. La mia paura è che le eliminino. Sarebbe un dramma ben più grave degli ambiti.

mcricri ha scritto:

Quest'anno ho ottenuto il trasferimento in fase A (sono di ruolo dal '92), nella scuola che avevo messo come prima preferenza, e che si trova nello stesso ambito in cui risiede mia madre, per la quale usufruisco della 104. E' un indirizzo professionale di un istituto più grande, ma essendoci già un titolare per l'unica cattedra della mia classe di concorso (a047), sono sicura di essere assegnata alla cattedra di potenziamento che risulta anche nel ptof, oltre che nell'organico del potenziamento pubblicato dall'usr. In caso di contrazione quale potrebbe essere lo scenario per me nel prossimo anno?
Grazie,
Cristina

Sei stata trasferita in fase A, quindi sei titolare su scuola. A nulla rileva che tu occupi un posto in organico di diritto o in organico di potenziamento: in caso di contrazione di ore, il perdente posto verrà comunque determinato dalla graduatoria interna di istituto. In altre parole, se tu sarai in una posizione più alta della collega nella graduatoria interna di istituto, sarà lei ad essere dichiarata perdente posto, e non tu, indipendentemente dal fatto che tu occupi un posto di potenziamento. Chiaramente, se la collega diventa perdente posto, finirà titolare su ambito. Presumibilmente, il posto in organico di diritto verrebbe quindi assegnato a te.
L'unico parametro per stabilire il perdente posto, nella tua situazione,è la graduatoria interna di istituto.