Licenziamento di fannulloni
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Licenziamento di fannulloni
http://it.blastingnews.com/lavoro/2017/05/buona-scuola-2017-licenziati-2-bidelli-fannulloni-nello-stesso-istituto-001720633.html
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Re: Licenziamento di fannulloni
Bari, caso record in un liceo
licenziati 2 bidelli «fannulloni»
Uno era sempre assente, l'altro chiudeva addirittura i bagni e non puliva: ha scaraventato per scale la preside che l'aveva richiamato
Non sappiamo se la scuola, o la sua dirigente, finiranno nel guinness dei primati: sta di fatto che il licenziamento secco di due bidelli presunti fannulloni nel mondo della scuola è più di una notizia. Proprio così: non siamo sul set di «Quo Vado», il film di Checco Zalone icona del posto fisso nel pubblico, ma la vicenda che raccontiamo è realmente accaduta. Non in una scuola qualsiasi sperduta in una lontana periferia, ma nello storico liceo classico di Bari «Quinto Orazio Flacco», istituto che ha forgiato fior di professionisti. Entrambi i provvedimenti di licenziamento sono giunti al capolinea: uno è stato ormai «digerito» dall'interessato al quale è stato notificato il «congedo» obbligatorio con il preavviso (ha lasciato la scuola una decina di giorni fa); mentre l'altro sembra si prepari a fare ricorso perchè a lui sarebbe stato riservato il licenziamento senza preavviso.
I fatti.
Entrambi gli «ausiliari» erano considerati «negligenti nel servizio» (o lavativi?): uno di questi, qualche mese fa, scaraventò per le scale la (nuova) dirigente scolastica, Anna Ruggiero, lasciandola a casa per 45 giorni tra fisioterapia e cure mediche per le lesioni riportate. Una spinta, a quanto pare, conseguenza di una reazione all'ordine di pulire un'area di sua pertinenza. Il bidello « incriminato» amava chiudeva i bagni alle 12.30, mezz'ora prima dell'orario previsto, costringendo i ragazzi a «trattenersela» perchè non voleva impegnarsi più di tanto o forse perchè intendeva organizzarsi il lavoro a suo piacimento. «I ragazzi poi sporcano» avrà pensato. Per questo si è beccato prima una sospensione di dieci giorni e successivamente è arrivato ai ferri corti con la dirigente «colpevole» di avergli ordinato per l’ennesima volta di fare il suo lavoro: lasciare i bagni aperti e pulirli.
Per spiegarglielo sono dovuti intervenire i carabinieri anche se nel frattempo la preside aveva fatto un volo per le scale. Come aveva osato, lei, rompere quell'«incantesimo» che da tempo (pare anni) garantiva regolarmente lo stipendio a questo «dipendente modello»? L'istruttoria disciplinare – aggravata anche dal comportamento aggressivo del bidello - si è conclusa da poco con il linceziamento e l'interessato, a quanto pare, si prepara a dare battaglia. Per ora resta a casa.
L'altro bidello – come già detto – ha incassato il licenziamento senza batter ciglio. Basti pensare che, nel corso di ripetute visite fiscali, sarebbe risultato uccel di bosco, continuando comunque a percepire un regolare stipendio e, nel corso delle sue «presenze» a giorni alterni avrebbe costretto i suoi colleghi a sobbarcarsi anche la sua parte di lavoro.
Entrambi sono stati sostituiti. Alla preside Ruggiero, che non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione o commento sull'argomento, va riconosciuto il «coraggio» di aver mandato a casa due persone pagate dalla collettività per badare ai ragazzi e garantire la pulizia degli ambienti scolastici, ma che in realtà facevano tutt'altro o proprio nulla.
Il liceo Flacco è uno dei licei più antichi della città anche se negli ultimi tempi ha registrato un calo di iscrizioni e un conseguente ridimensionamento dell'organico dei docenti anche per il taglio di qualche classe: il prossimo anno avrà una popolazione scolastica poco meno dei 650 studenti, il limite per evitare l'accorpamento con un magistrale.
Ma qual è il motivo di tale scarsa attrattività? «Colpa del tam tam e delle false notizie che circolano» dice qualcuno. Sarà, sta di fatto che il liceo ha recentemente vinto un progetto al Mibact per gli spazi aperti alla collettività e, in occasione del G 7, ha ricevuto persino la visita «privata» del ministro dell'Economia, Padoan, in risposta a una lettera-invito di uno studente. «Io ce la metto tutta - avrebbe confidato la preside a qualche suo collaboratore - ma per me prima di tutto vengono gli studenti».
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/893136/bari-caso-record-in-un-liceo-licenziati-2-bidelli-fannulloni.html
giusto per chi lavora con onestà e rispetto
licenziati 2 bidelli «fannulloni»
Uno era sempre assente, l'altro chiudeva addirittura i bagni e non puliva: ha scaraventato per scale la preside che l'aveva richiamato
Non sappiamo se la scuola, o la sua dirigente, finiranno nel guinness dei primati: sta di fatto che il licenziamento secco di due bidelli presunti fannulloni nel mondo della scuola è più di una notizia. Proprio così: non siamo sul set di «Quo Vado», il film di Checco Zalone icona del posto fisso nel pubblico, ma la vicenda che raccontiamo è realmente accaduta. Non in una scuola qualsiasi sperduta in una lontana periferia, ma nello storico liceo classico di Bari «Quinto Orazio Flacco», istituto che ha forgiato fior di professionisti. Entrambi i provvedimenti di licenziamento sono giunti al capolinea: uno è stato ormai «digerito» dall'interessato al quale è stato notificato il «congedo» obbligatorio con il preavviso (ha lasciato la scuola una decina di giorni fa); mentre l'altro sembra si prepari a fare ricorso perchè a lui sarebbe stato riservato il licenziamento senza preavviso.
I fatti.
Entrambi gli «ausiliari» erano considerati «negligenti nel servizio» (o lavativi?): uno di questi, qualche mese fa, scaraventò per le scale la (nuova) dirigente scolastica, Anna Ruggiero, lasciandola a casa per 45 giorni tra fisioterapia e cure mediche per le lesioni riportate. Una spinta, a quanto pare, conseguenza di una reazione all'ordine di pulire un'area di sua pertinenza. Il bidello « incriminato» amava chiudeva i bagni alle 12.30, mezz'ora prima dell'orario previsto, costringendo i ragazzi a «trattenersela» perchè non voleva impegnarsi più di tanto o forse perchè intendeva organizzarsi il lavoro a suo piacimento. «I ragazzi poi sporcano» avrà pensato. Per questo si è beccato prima una sospensione di dieci giorni e successivamente è arrivato ai ferri corti con la dirigente «colpevole» di avergli ordinato per l’ennesima volta di fare il suo lavoro: lasciare i bagni aperti e pulirli.
Per spiegarglielo sono dovuti intervenire i carabinieri anche se nel frattempo la preside aveva fatto un volo per le scale. Come aveva osato, lei, rompere quell'«incantesimo» che da tempo (pare anni) garantiva regolarmente lo stipendio a questo «dipendente modello»? L'istruttoria disciplinare – aggravata anche dal comportamento aggressivo del bidello - si è conclusa da poco con il linceziamento e l'interessato, a quanto pare, si prepara a dare battaglia. Per ora resta a casa.
L'altro bidello – come già detto – ha incassato il licenziamento senza batter ciglio. Basti pensare che, nel corso di ripetute visite fiscali, sarebbe risultato uccel di bosco, continuando comunque a percepire un regolare stipendio e, nel corso delle sue «presenze» a giorni alterni avrebbe costretto i suoi colleghi a sobbarcarsi anche la sua parte di lavoro.
Entrambi sono stati sostituiti. Alla preside Ruggiero, che non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione o commento sull'argomento, va riconosciuto il «coraggio» di aver mandato a casa due persone pagate dalla collettività per badare ai ragazzi e garantire la pulizia degli ambienti scolastici, ma che in realtà facevano tutt'altro o proprio nulla.
Il liceo Flacco è uno dei licei più antichi della città anche se negli ultimi tempi ha registrato un calo di iscrizioni e un conseguente ridimensionamento dell'organico dei docenti anche per il taglio di qualche classe: il prossimo anno avrà una popolazione scolastica poco meno dei 650 studenti, il limite per evitare l'accorpamento con un magistrale.
Ma qual è il motivo di tale scarsa attrattività? «Colpa del tam tam e delle false notizie che circolano» dice qualcuno. Sarà, sta di fatto che il liceo ha recentemente vinto un progetto al Mibact per gli spazi aperti alla collettività e, in occasione del G 7, ha ricevuto persino la visita «privata» del ministro dell'Economia, Padoan, in risposta a una lettera-invito di uno studente. «Io ce la metto tutta - avrebbe confidato la preside a qualche suo collaboratore - ma per me prima di tutto vengono gli studenti».
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