Consiglio spassionato

Sono una docente di ruolo da due anni con sei anni di precariato alle spalle. Non ho mai collaborato con la dirigenza né avuto a che fare con la burocrazia scolastica. Mi piacerebbe studiare per questo concorso, secondo voi perdo solo tempo? Cioè , quanto conta la preparazione e quanto conta l'aver collaborato con il Dirigente scolastico? Grazie a tutti

Per vincere il concorso niente... per fare il dirigente dopo conta di più. Al concorso 2012 nella mia scuola i collaboratori del Ds non passarono le prove, una collega che lo fece "tanto per provare" (ma che studió parecchio) vinse. Certo che poi fare la Ds senza esperienza nel management, mi disse, era difficile.

No per carità , pensavo solo al primo step ... l'esperienza forse conta poco nel concorso, ma nel lavoro moltissimo.

Per quello che ho capito io nell'ultimo ha prevalso lo studio rispetto all'esperienza... prendila con le dovute cautele... era un altro concorso, e io conosco una decina di persone che lo hanno provato. Su 10 passati in 3. (3 colleghe di materie umanistiche lettere/filosofia mai state collaboratrici!!! Però delle gran "secchione" per lo studio!!)

Grazie pigotta. Quasi quasi mi ci metto... e poi si vedrà ...

Proverei anche io ma... ho paura di riuscirci e poi pentirmi!!! Cioè non è che non abbia voglia di lavorare ma non vorrei la mia vita si trasformasse in un inferno... il mio Ds si lamenta tanto... non so. Se provi, in bocca al lupo!

Scusate, visto che siete in molti e forse i più informati di me...qualcuno saprebbe  dirmi se il titolo I.S.E.F. è valido per la partecipazione al concorso DS ?!

pippuzzo1970 ha scritto:Scusate, visto che siete in molti e forse i più informati di me...qualcuno saprebbe  dirmi se il titolo I.S.E.F. è valido per la partecipazione al concorso DS ?!

Che io sappia basta essere docenti con 5 anni tra ruolo e pre-ruolo quindi non conta il titolo di studio iniziale, tanto più che penso che il titolo ISEF sia equiparato ad una laurea.

O.K. grazie, speriamo bene...

Ospite ha scritto:

pippuzzo1970 ha scritto:Scusate, visto che siete in molti e forse i più informati di me...qualcuno saprebbe  dirmi se il titolo I.S.E.F. è valido per la partecipazione al concorso DS ?!

Che io sappia basta essere docenti con 5 anni tra ruolo e pre-ruolo quindi non conta il titolo di studio iniziale, tanto più che penso che il titolo ISEF sia equiparato ad una laurea.

No, la laurea V.O. o magistrale o specialistica è stato il primo requisito richiesto nel bando del 2011, oltre all'abilitazione e i 5 anni di servizio da docente

Pigotta ha scritto:Per quello che ho capito io nell'ultimo ha prevalso lo studio rispetto all'esperienza... prendila con le dovute cautele... era un altro concorso, e io conosco una decina di persone che lo hanno provato. Su 10 passati in 3. (3 colleghe di materie umanistiche lettere/filosofia mai state collaboratrici!!! Però delle gran "secchione" per lo studio!!)

Con o senza famiglia le tre colleghe secchione?

Pigotta ha scritto:Proverei anche io ma... ho paura di riuscirci e poi pentirmi!!! Cioè non è che non abbia voglia di lavorare ma non vorrei la mia vita si trasformasse in un inferno... il mio Ds si lamenta tanto... non so. Se provi, in bocca al lupo!

Da assistente amm.vo un consiglio che posso dare a tutti gli aspiranti docenti che forse non conoscono il lavoro che si accingeranno a svolgere in caso di superamento del concorso è di leggersi uno dei pochi libri che racconta nel concreto il lavoro del Dirigente Scolastico, che essenzialmente è un lavoro di gestione burocratica di una scuola, in stretta collaborazione con il Dsga, la segreteria e gli organi collegiali; la difficoltà principale è che con l'autonomia (caotica e con mezzi scarsi) spinta della scuola attuale tutte le responsabilità sono in carico al Dirigente Scolastico che spesso è privo di un middle management in grado di distribuire oneri e carichi (in soldoni: un'azienda privata di 130+ dipendenti ha un ufficio legale, un ufficio acquisti, un ufficio contabilità, etc,etc..nelle scuole tutto questo non c'è e ragionerie e provveditorati continuano a scaricare sulle scuole oneri e responsabilità).
Deve essere un lavoro che piace, altrimenti è molto facile pentirsene, quotidianemente dovrete studiarvi circolari, leggi, adempimenti (inutili ma da adottare) che dovrete attuare o far attuare nella vostra scuola, oltre a dover supervisionare un centinaio di docenti e decine di ata, tra segreteria e collaboratori scolastici (si anche loro, dopo che i comuni dopo il 2000 hanno scaricato questo personale alla gestione della scuola, quindi alla gestione del Dirigente Scolastico). ^_^
Il carico di lavoro è imparagonabile rispetto a quello di un docente, ma credo che questo sia ovvio e scontato (almeno spero).

http://www.fga.it/it/news/tutte-le-news/dettaglio/article/gli-equilibristi-una-ricerca-sui-dirigenti-scolastici-558.html

Qui un sunto:

Nei quattro casi descritti dal libro, il preside trascorre, infatti, gran parte delle sue ore di lavoro facendo fronte ad attività di carattere amministrativo e in senso lato organizzativo, alle necessità di relazione con gli enti locali, con studenti e genitori, e talvolta addirittura a obblighi di natura giudiziaria in luogo dell’avvocatura dello Stato. Manca quasi del tutto, invece, la leadership educativa: in nessuna delle scuole investigate il dirigente è colto mentre discute con il collegio o i singoli docenti degli specifici indirizzi educativi della scuola, dei pregi o dei limiti delle attuali pratiche didattiche adottate (e come possibilmente rinnovarle), dei problemi di questa o quella classe o di questo o quel dipartimento. È difficile dire se questa scelta sia legata alla volontà di mantenere il “quieto vivere” nella scuola, astenendosi dall’interferire in un ambito che è spesso percepito di stretta e unica competenza del corpo docente, oppure se più semplicemente ai dirigenti manca il tempo – o talvolta le competenze - per dedicarsi agli aspetti didattici. In ogni caso, si tratta di un problema serio: se il preside – per una ragione o per l’altra – perde di vista l’oggetto stesso della sua azione, la sua efficacia non può che essere ridotta.

semplicemente ha scritto:quanto conta l'aver collaborato con il Dirigente scolastico?

Poco o nulla...a meno che il dirigente poi non faccia parte della commissione che ti dovrà giudicare ;-)

La domanda che ti pongo invece è: ma sei sicuro di volerti prendere almeno una denuncia all'anno di cui dovrai accollarti anche le spese legali?