Pdp e fascicolo alunno

Buongiorno,volevo porvi un mio dubbio.... se un alunno con Pdp in corso d'anno si trasrerisse, chi ha il dovere/ compito di far avere alla nuova scuola il documento???

gli stessi che hanno il dovere/compito di trasferire tutti gli altri documenti dell'alunno.

In ogni caso, la famiglia, in possesso di diagnosi e copia pdp può provvedere a protocollare il tutto nella nuova scuola

La famiglia deve autorizzare ,per iscritto, la vecchia scuola a fornire il documento alla nuova?

La prassi prevede che la documentazione dell'alunno sia passata d'ufficio tra scuola e scuola una volta ottenuto il nulla osta dei dirigenti.

La richiesta di nulla osta, quindi, autorizza il passaggio.

Niente vieta, anzi è consigliabile, di inserire nella procedura una clausola per l'autorizzazione

Il PDP è un documento che riguarda la didattica redatto dall'istituzione scolastica attraverso il consiglio di classe, ed è allo stesso tempo una sorta di patto tra quella scuola e la famiglia dell'alunno; non è invece un documento clinico-terapeutico dello studente, pertanto il PDP non segue l'alunno nei suoi spostamenti.
Nel passaggio da scuola a scuola il PDP va necessariamente riscritto dal nuovo consiglio di classe, sempre che tale PDP sia obbligatorio per la presenza di una certificazione.
In questo senso sarebbe utilissimo se la scuola di partenza inviasse la documentazione diagnostica dell'alunno alla scuola di arrivo; so per esperienza che, invece, questo passaggio non avviene se non se ne occupa personalmente la famiglia. Nel mondo perfetto sarebbe bene che la vecchia scuola inviasse alla nuova anche il vecchio PDP, affinché il nuovo CDC possa avere una traccia su cui costruire il nuovo PDP.

Quando non ci sono ostacoli li costruiamo noi?

Il pdp è un documento redatto a seguito di una certificazione che, certo, deve essere costruito insieme al docente attuale ma che è valido fino a nuova redazione. Non riguarda solo la scuola ma è parte del percorso scolastico dell'alunno che ha diritto alle misure in qualsiasi momento.

No, Ire, ti sbagli di grosso perché non conosci la normativa nel suo complesso, ma banalizzi solo quella che riguarda i BES.
Un pdp non si sposta da una scuola all'altra come se nulla fosse. Il PDP è prerogativa del consiglio di classe o del team docenti.
Quello che dici tu avrebbe senso se il PDP fosse un protocollo medico da seguire per un paziente: invece non è questo, il PDP è soltanto un documento riguardante le scelte didattiche di determinati docenti su un determinato alunno. Non un paziente, un alunno.
Il pdp vecchio può anche essere adottato fino a nuova redazione del nuovo (mi chiedo che senso abbia, visto che le misure sono state prese da altri docenti per una differente situazione), ma resta il fatto che il pdp "vero" deve essere redatto dal nuovo consiglio di classe. Inoltre le scuole già fanno fatica a comunicarsi le diagnosi, figuriamoci i pdp. Ci sono problemi anche nella stessa scuola nel passaggio da elementari a medie, pensa quanta solerzia ci può essere nello scambio di documentazione su un alunno bes. Anche per i nullaosta di alunni non BES si creano enormi problemi anche solo per comunicare alcuni elementi di valutazione, indispensabili se il cambio scuola è avvenuto a cavallo tra i due quadrimestri.

Anche io ho detto che il pdp va rivisto nella nuova scuola perchè, soprattutto, ogni docente deve essere informato bene sull'alunno, sulle sue caratteristiche e su quello che è abituato a fare, sul modo che ha lavorato fino a quel momento. Ci possono essere inoltre materie diverse per cui pensare le misure

ma non è prerogativa del consiglio di classe:Il pdp è atto dovuto dalla scuola quando ci sia una diagnosi.

Non solo: è atto dovuto dalla scuola che lo definisce sentendo la famiglia

Un ragazzo in possesso di certificazione che fino ad un certo momento ha lavorato, come suo diritto e a sua necessità in un certo modo, non può essere lasciato privo di misure in attesa della nuova presa in carico.

Ire ti fai la normativa a modo tuo, quello che dici è sbagliato.

Tralasciando il fatto che se uno studente ha un PDP, non è detto che sia in possesso di una certificazione (nel post iniziale non è specificato), il PDP è il risultato di una progettualità condivisa dal consiglio di classe. Il fatto che sia un atto dovuto in presenza di una diagnosi non esclude che sia una prerogativa del cdc, infatti non ci sono obblighi sul tipo di misure da adottare ma solo indicazioni.
Se un ragazzo ha lavorato in un certo modo, non è detto che tutto debba rimanere uguale se le condizioni cambiano (e il trasferimento ad altro istituto è di certo un cambiamento). In ogni caso i PDP non si stendono istantaneamente quindi il problema di lasciare privo di misure il ragazzo si porrebbe ad ogni passaggio di grado.

esatto, la legge prevede un termine per redigere il pdp, in modo da dare il tempo al consiglio di classe di osservare l'alunno e capire esattamente quali accorgimenti adottare. E' inoltre evidente che il pdp non è una ricetta medica da seguire allo stesso modo a casa o in vacanza, ma è il frutto di una progettualità condivisa che tiene conto non solo delle difficoltà dell'alunno, ma anche dello stile d'insegnamento, delle idee degli insegnanti, del contesto scolastico: tutte cose che invece Ire ignora, facendo di tutto per delegittimare gli insegnanti dal loro ruolo didattico e pedagogico in caso di difficoltà degli alunni, a favore di medici ed esperti.

herman il lattoniere ha scritto:Ire ti fai la normativa a modo tuo, quello che dici è sbagliato.

Ammetto la mia ignoranza su questa normativa e chiedo scusa se ho indicato modalità di agire non conformi ad indicazioni di legge.

Mi indichi, per favore, la normativa di cui parli?

Il pdp è stato redatto dal consiglio di classe e non vi è,per il momento, certificazione medica.

A maggior ragione se non c'è certificazione, basta che nel fascicolo sia segnalato come bes, anche se in ogni caso la nuova scuola non è obbligata a predisporre PDP. Si tratta solo di cortesia professionale.