Ma hanno davvero voglia di imparare?
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Ma hanno davvero voglia di imparare?
Promemoria primo messaggio :
https://m.orizzontescuola.it/zagrebelsky-docenti-aggrediti-perche-non-apprezzati-basti-guardare-al-penoso-trattamento-economico/
Mi colpisce la frase finale "l'autorevolezza derivante dalla distinzione dei ruoli tra chi insegna e chi deve imparare".
Ma i nostri studenti devono imparare? La scuola serve ancora a quello? I nostri studenti delle superiori (non tutti ma una parte) scelgono l'indirizzo di studi con la sete di sapere e la voglia di imparare? E quando non imparano cosa succede?
È vero il discende, quello vero, con la voglia di sapere e imparare sarà portato naturalmente a vedere come figura autorevole il docente che conosce la disciplina e che si impegna ad insegnarla, ma spesso per il discente l' imparare è solo una grossa seccatura che affronta con nessunissima voglia.
Il docente non è più la guida, qualcuno che ti aiuta ad imparare ma è appunto quel rompiscatole che vorrebbe rovinarti i pomeriggi e che vorrebbe riempirti 5 ore la mattina con attività e "paroloni" delle quali lo studente farebbe volentieri a meno.
In questi termini il rapporto docente-discente basato sul cammino verso il sapere si va a fare friggere ed il rapporto diventa una sorta di lotta in cui il più forte prevale (spesso noi diciamo "quel collega non sa TENERE la classe" ed il verbo è indicativo dell'approccio che anche noi docenti abbiamo maturato, per sopravvivere, verso l'insegnamento). Negli anni ho purtroppo maturato l'idea che, posto che non ci saranno mai le risorse per una scuola che posso insegnare anche a chi non ha voglia (e non parlatemi delle pantomime/progetti contro la dispersione scolastica), la soluzione è una scuola professionalizzante già dopo la terza media: poche ore di didattica e molte ore al lavoro (ma lavoro serio, non la farsa dell'ASL).
https://m.orizzontescuola.it/zagrebelsky-docenti-aggrediti-perche-non-apprezzati-basti-guardare-al-penoso-trattamento-economico/
Mi colpisce la frase finale "l'autorevolezza derivante dalla distinzione dei ruoli tra chi insegna e chi deve imparare".
Ma i nostri studenti devono imparare? La scuola serve ancora a quello? I nostri studenti delle superiori (non tutti ma una parte) scelgono l'indirizzo di studi con la sete di sapere e la voglia di imparare? E quando non imparano cosa succede?
È vero il discende, quello vero, con la voglia di sapere e imparare sarà portato naturalmente a vedere come figura autorevole il docente che conosce la disciplina e che si impegna ad insegnarla, ma spesso per il discente l' imparare è solo una grossa seccatura che affronta con nessunissima voglia.
Il docente non è più la guida, qualcuno che ti aiuta ad imparare ma è appunto quel rompiscatole che vorrebbe rovinarti i pomeriggi e che vorrebbe riempirti 5 ore la mattina con attività e "paroloni" delle quali lo studente farebbe volentieri a meno.
In questi termini il rapporto docente-discente basato sul cammino verso il sapere si va a fare friggere ed il rapporto diventa una sorta di lotta in cui il più forte prevale (spesso noi diciamo "quel collega non sa TENERE la classe" ed il verbo è indicativo dell'approccio che anche noi docenti abbiamo maturato, per sopravvivere, verso l'insegnamento). Negli anni ho purtroppo maturato l'idea che, posto che non ci saranno mai le risorse per una scuola che posso insegnare anche a chi non ha voglia (e non parlatemi delle pantomime/progetti contro la dispersione scolastica), la soluzione è una scuola professionalizzante già dopo la terza media: poche ore di didattica e molte ore al lavoro (ma lavoro serio, non la farsa dell'ASL).
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Ma hanno davvero voglia di imparare?
Befree2 ha scritto:Non ditemi che ritenete davvero necessaria una legge contro la violenza sugli insegnanti. ..
Personalmente non ritengo NECESSARIA una legge apposita del genere, però vedrei bene (come è già avvenuto per altre forme di reati) un maggiore automatismo della denuncia d'ufficio.
Perché, in certe tipologie di reati, il problema culturale di fondo sta proprio nel fatto che la categoria delle vittime ha paura a fare la denuncia, o si sente in colpa a fare la denuncia, quindi la fanno in pochissimi... e più quelli che la fanno sono in pochi, più vengono considerati "anomali", eccentrici, mitomani, indegni di essere presi sul serio, e più la prossima vittima si sente in colpa a fare la denuncia perché si sente una mosca bianca che fa una cosa strana che non fa quasi nessuno.
Se partisse una denuncia d'ufficio, questi alibi patetici non ci sarebbero più.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Ma hanno davvero voglia di imparare?
Befree2 ha scritto:
Personalmente , se ad un colloquio una madre mi tirasse uno, e ripeto uno, calcio, e venissi a sapere che, per esempio, ha perso il marito di recente, si trova in una condizione di depressione, è sola con dei figli ecc ovviamente non denuncerei mai. Viceversa , un padre aggressivo che prima mi insulta e poi mi spintona, per motivi banali, non solo riceverebbe la mia pronta reazione fisica di difesa ma, nel caso in cui riuscisse a colpirmi, anche una certa denuncia .
Prevedere la denuncia automatica significa ammettere che io insegnante non so ponderare e valutare l azione da intraprendere e la legge si sostituire a me. Il che sarebbe piuttosto mortificante e grave.
Invece io sono favorevole alla denuncia d'ufficio perchè solo così i violenti potrebbero avere qualche remora. Finchè la denuncia sarà volontaria, la responsabilizzazione del picchiatore non sarà mai piena. E sì, denuncerei immediatamente anche la madre sola e depressa, sia perchè i depressi violenti non sono pochi, e possono essere anche alquanto pericolosi, sia perchè nel mio lontano passato c'è stato un episodio di depressione ma non mi sono mai permessa di sfogare sugli altri il dolore che provavo.
chicca70- Messaggi : 3610
Data d'iscrizione : 26.12.14
Re: Ma hanno davvero voglia di imparare?
E comunque non è vero che la denuncia d'uffico è riservata solo a pochissimi casi eccezionali, che riguardano solo minorenni o incapaci. Oltre ai maltrattamenti domestici e alle molestie su minori, come si diceva sopra, rientrano tra i reati perseguibili d'ufficio anche moltissime altre fattispecie di violenze private, lesioni, minacce e varia altra roba.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Ma hanno davvero voglia di imparare?
Dimentichi che ai licei la scrematura è fatta in ingresso (controlla quanti alunni frequentanti la prima liceo hanno avuto 6 all'esame di licenza media...nessuno o un paio...fai la stessa cosa in un tecnico/professionale e vedrai che la percentuale dei "sufficienti" alle medie arriva almeno al 50%!), posto questo, il boom dei licei di questi ultimi anni "crea" le condizioni per potere bocciare senza "oddio, bocciamo, perdiamo alunni, perdiamo le cattedre!".paniscus_2.1 ha scritto:eragon ha scritto:Ti dico la mia, quando uno studente non ha assolutamente voglia di imparare è difficile motivarlo e fargli apprendere qualcosa pure nel rapporto uno ad uno.
Alle superiori le classe sono di 30 persone e tranne nei licei dove c'è una grossa scrematura in ingresso e dove si può bocciare pure al primo anno,
Da quando lavoro in un liceo, dopo parecchi anni di istituti tecnici, ho visto bocciare al primo anno molto ma molto meno rispetto a prima. Nella scuola dove sono attualmente, le bocciature sono quasi inesistenti, e quelle poche che ci sono non sono quasi mai in prima.
In un liceo, ho visto coi miei occhi sanare spudoratamente delle situazioni in cui c'erano 6 o 7 materie insufficienti (3 regalate direttamente a giugno e le altre 3 a settembre,con voto di consiglio, nonostante il recupero non fosse avvenuto) cosa che al tecnico industriale o al tecnico agrario non si sarebbe mai fatta.
Sul fatto che al primo anno si bocci di meno anche ai licei non sono totalmente d'accordo (il tuo credo sia un caso un po' isolato, 7 insufficienze significa avere la sufficienza solo in religione ed in scienze motorie!)...molto spesso (e lo vedo con i mie occhi) dopo la prima valutazione intermedia molti alunni che non sono da liceo vengono "riorientati" verso altre scuole (ed infatti la mia scuola, un tecnico, a ottobre/novembre gestisce almeno una quarantina di alunni "riorientati" dal liceo).
eragon- Messaggi : 1062
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Ma hanno davvero voglia di imparare?
eragon ha scritto:Dimentichi che ai licei la scrematura è fatta in ingresso (controlla quanti alunni frequentanti la prima liceo hanno avuto 6 all'esame di licenza media...nessuno o un paio...
Forse sei poco aggiornato.
Questo era vero fino a qualche anno fa, ma oggi al liceo si iscrive CHIUNQUE, anche contro il parere orientativo ricevuto alle medie.
Forse quello che tu dici è ancora vero, se si parla di pochissimi licei storici di elite, che hanno una tale fama prestigiosa da essere sommersi di richieste di iscrizioni, e quindi possono permettersi di selezionare alla fonte... ma resta il fatto che la maggior parte dei licei "normali" non sono così.
La maggior parte dei licei normali deve giocarsela alla pari con due, tre, quattro altri licei normali, che nello stesso territorio offrono più o meno le stesse proposte allo stesso livello, e che quindi non hanno nessun bacino di utenza garantito e non possono permettersi di fare selezione, perché il travaso dall'uno all'altro è facilissimo, e perché le mode estemporanee di iscriversi all'uno o all'altro variano con velocità frenetica da un singolo anno all'altro.
Io insegno in un liceo, appunto, e quest'anno abbiamo avuto un flusso frenetico di gente che cambiava scuola ad anno scolastico già iniziato, sia in entrata che in uscita, e non solo in prima, ma anche in seconda o in terza. E nella maggior parte dei casi non hanno cambiato corso di studi, ma semplicemente hanno cambiato istituto per iscriversi allo STESSO corso di studi di prima, solo perché "non si trovavano bene con la classe", o "non si trovavano bene coi professori" (spesso, con UNO SOLO dei professori, e la famiglia ha immediatamente acconsentito al cambio di scuola per una motivazione vaga cone questa), o perché avevano troppe insufficienze e speravano di trovare una scuola meno esigente dove si potessero prendere voti migliori più facilmente, continuando a studiare poco. Ad alcuni è andata bene, ad altri no, ma comunque l'andazzo è questo...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Ma hanno davvero voglia di imparare?
il reato di violenza privata è procedibile d'ufficio.
Sono contrario a nuove leggi che hanno solo la finalità politica di raccogliere l'indignazione suscitata dopo un forte battage sui media su una questione, senza riuscire a incidere minimamente in maniera concreta su di essa: non vorrei una legge contro la violenza ai docenti sulla scorta di quelle sull'omicidio stradale, sul femminicidio e così via.
Sono contrario a nuove leggi che hanno solo la finalità politica di raccogliere l'indignazione suscitata dopo un forte battage sui media su una questione, senza riuscire a incidere minimamente in maniera concreta su di essa: non vorrei una legge contro la violenza ai docenti sulla scorta di quelle sull'omicidio stradale, sul femminicidio e così via.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: Ma hanno davvero voglia di imparare?
Per rispondere sia a Lucetta che a Paniscus, il fenomeno che sto osservando alle medie è che il liceo viene scelto indipendentemente dai consigli dei docenti, da qualunque profilo orientativo e in una certa misura anche indipendentemente dal rendimento scolastico.
Il liceo viene scelto in base all'identificazione sociale della famiglia dell'alunno: le famiglie che si sentono "bene" al classico, quelle che si sentono "abbastanza bene" allo scientifico e così via.
Quello che forse è cambiato rispetto a qualche anno fa è che il livello generale delle competenze in uscita si è molto abbassato, per via degli approcci adottati alla scuola primaria e secondaria di primo grado, per cui anche il figlio della famiglia "bene" può trovarsi a finire le medie senza avere quelle competenze che lo rendano in grado di affrontare con una certa sicurezza l'istruzione liceale.
Per fare un esempio concreto dell'anno scorso: figlia seguitissima e sportivissima di una buona famiglia di commercianti, grazie alla sua buona volontà e all'atteggiamento sempre corretto, viene ammessa all'esame di terza media con 8, a mio avviso eccessivo; le vituperate prove invalsi, alle quali prende un 5 complessivo (4 in matematica) la riportano a un voto finale del 7, più in linea con le sue reali possibilità. Malgrado quindi un livello generale non eccelso, specie nelle materie scientifico-tecnologiche-matematiche, i genitori la convincono a iscriversi a un liceo scientifico, dove quel 6 stiracchiato in matematica portato poi a 7 e riportato a 4 dalla prova invalsi probabilmente per lei sarà un problema; tanto la famiglia può permettersi le ripetizioni.
Il liceo viene scelto in base all'identificazione sociale della famiglia dell'alunno: le famiglie che si sentono "bene" al classico, quelle che si sentono "abbastanza bene" allo scientifico e così via.
Quello che forse è cambiato rispetto a qualche anno fa è che il livello generale delle competenze in uscita si è molto abbassato, per via degli approcci adottati alla scuola primaria e secondaria di primo grado, per cui anche il figlio della famiglia "bene" può trovarsi a finire le medie senza avere quelle competenze che lo rendano in grado di affrontare con una certa sicurezza l'istruzione liceale.
Per fare un esempio concreto dell'anno scorso: figlia seguitissima e sportivissima di una buona famiglia di commercianti, grazie alla sua buona volontà e all'atteggiamento sempre corretto, viene ammessa all'esame di terza media con 8, a mio avviso eccessivo; le vituperate prove invalsi, alle quali prende un 5 complessivo (4 in matematica) la riportano a un voto finale del 7, più in linea con le sue reali possibilità. Malgrado quindi un livello generale non eccelso, specie nelle materie scientifico-tecnologiche-matematiche, i genitori la convincono a iscriversi a un liceo scientifico, dove quel 6 stiracchiato in matematica portato poi a 7 e riportato a 4 dalla prova invalsi probabilmente per lei sarà un problema; tanto la famiglia può permettersi le ripetizioni.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
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