L'alunno non è un nostro pari: si ritorni ai fondamentali!
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L'alunno non è un nostro pari: si ritorni ai fondamentali!
Promemoria primo messaggio :
Ho letto le discussioni sui recenti casi di cronaca accaduti in questi mesi che hanno visto come vittime gli insegnanti.
12 pagine di discussione sulla docente di Alessandria, a cui si sommano le 12 pagine della discussione del prof aggredito dall'alunno col casco in testa.
Quando andavo a scuola io, 1993-1998, appena entrava il prof ci si alzava tutti e lo si salutava. Se entrava il preside poi non ne parliamo....tutti dritti, rigidi, con la coda in mezzo alle gambe, quasi a trattanere il fiato per evitare di fare il minimo rumore.
Se non riuscivi a fare i compiti per l'indomani, erano guai perchè se il professore lo scopriva era un 2 garantito. Qualche tempo fa sono sceso nell'ammezzato, e per caso ho ritrovato tutti i miei vecchi quaderni....accidenti quanto ci facevano scrivere! Non solo compiti, esercizi numerici, versioni da tradurre, ma anche appunti, appunti, e ancora appunti! Avrò consumato decine e decine di biro su quelle pagine...
Se il prof ti metteva una nota o chiedeva di parlare coi tuoi genitori non ne parliamo....era un'onta quasi, e dovevi pregare affinchè i tuoi genitori non ti mettessero in castigo inventadosi qualche strana punizione (oltre, ovviamente, a subire la doverosa ramanzina di fronte al docente).
Sono rientrato in un edificio scolastico a quasi 20 anni di distanza e che situazione ho trovato? Quale è il clima in cui un docente del 2020 si ritrova a lavorare?
Il prof entra in classe, e gli alunni non solo non si alzano per salutarlo, ma continuano a far quel che stavano facendo prima.
il preside sta per entrare in aula, e due ragazzine di 15 anni che si rincorrevano e ridevano come due sceme gli sono passate sotto il naso come se nulla fosse, come se si trattasse di una loro amica....e lui? Lui come ha reagito? In nessun modo! Il preside non ha fatto una piega.
Tu spieghi, e nessuno scrive una riga, come se ogni tua parola gli rimanesse fissata in testa.
Compiti e interrogazioni non ne parliamo.....gente che merita il 5 che riceve un 6 o un 6.5 facile facile e torna a posto soddisfatta.
Gente che meriterebbe la bocciatura in tronco, e che agli scrutini viene salvata e promossa per alzate di mano.
Si è perso tutto in questi 20 anni.
Si è perso il senso del rispetto verso chi è più grande ed esperto, si è perso il senso del dovere da portare a termine giorno per giorno, si è perso il distacco, doveroso, nei confronti del docente che, per forza di cose, non può essere considerato dall'alunno un suo pari, si è perso il ruolo della famiglia, che anzichè aiutare i docenti a educare i figli, va CONTRO il docente e l'istituzione scolastica (vedi caso dell'insegnante che in provincia di Foggia è stato picchiato dai genitori dell'alunno che aveva rimproverato il giorno prima).
Siamo alla deriva. Alla deriva
Questo lassismo che ormai da un decennio buono attraversa trasversalmente tutta la scuola, dal vertice fino alle sue fondamenta, produce gli obbrobri a cui stiamo assistendo.
Lassismo e permissivismo che sono anche figli delle delle moderne teorie psicopedagogiche che, con la scusa di mettere l'alunno al centro del processo di apprendimento e di creare un ambiente a lui favorevole, hanno portato i docenti del 2020 a contrattare con gli alunni anche le virgole, compreso il SE, il COME e il QUANDO dovranno essere interrrogati. A negoziare tutto, a scendere ogni giorno a compromessi, a cedere centimetro su centimetro, a rinunciare a cose che fino all'altro ieri sembravano scontate, normali, fino a perdere totalmente il timone del comando.
Questo è quel che succede quando la persona che dovrebbe fare da esempio, da guida, concede sempre più spazio alla persona che dovrebbe essere guidata.
I due ruoli assumono margini sempre più sfumati fino a quando si confondono, giungendo al punto in cui l'educatore è sullo stesso piano dell'educando e viene trattato da proprio pari.
Questo è quel che succede quando perdiamo di autorità e autorevolezza, quando volontariamente ci eviriamo rinunciando al nostro ruolo di educatori e di guide.
Quello a cui assistiamo oggi è figlio di quel momento in cui abbiamo deciso di non indossare più i pantaloni, a favore di una sfiziosa gonnellina.
Non essendo più docenti con la D maiuscola, nè presidi con la P maiuscola, avendo lasciato la barca in balia dei venti, oggi veniamo derisi, picchiati, calpestati e umiliati senza alcuna pietà. Ed è giusto così!!!
Perchè è questo lo scotto da pagare quando si negozia il proprio ruolo e la propria dignità in cambio di una ventata di freschezza e di "modernità".
Un quadro esplicativo....
https://i.pinimg.com/originals/81/58/ae/8158aeb98856fced8ecc4460efc74cf2.jpg
Ho letto le discussioni sui recenti casi di cronaca accaduti in questi mesi che hanno visto come vittime gli insegnanti.
12 pagine di discussione sulla docente di Alessandria, a cui si sommano le 12 pagine della discussione del prof aggredito dall'alunno col casco in testa.
Quando andavo a scuola io, 1993-1998, appena entrava il prof ci si alzava tutti e lo si salutava. Se entrava il preside poi non ne parliamo....tutti dritti, rigidi, con la coda in mezzo alle gambe, quasi a trattanere il fiato per evitare di fare il minimo rumore.
Se non riuscivi a fare i compiti per l'indomani, erano guai perchè se il professore lo scopriva era un 2 garantito. Qualche tempo fa sono sceso nell'ammezzato, e per caso ho ritrovato tutti i miei vecchi quaderni....accidenti quanto ci facevano scrivere! Non solo compiti, esercizi numerici, versioni da tradurre, ma anche appunti, appunti, e ancora appunti! Avrò consumato decine e decine di biro su quelle pagine...
Se il prof ti metteva una nota o chiedeva di parlare coi tuoi genitori non ne parliamo....era un'onta quasi, e dovevi pregare affinchè i tuoi genitori non ti mettessero in castigo inventadosi qualche strana punizione (oltre, ovviamente, a subire la doverosa ramanzina di fronte al docente).
Sono rientrato in un edificio scolastico a quasi 20 anni di distanza e che situazione ho trovato? Quale è il clima in cui un docente del 2020 si ritrova a lavorare?
Il prof entra in classe, e gli alunni non solo non si alzano per salutarlo, ma continuano a far quel che stavano facendo prima.
il preside sta per entrare in aula, e due ragazzine di 15 anni che si rincorrevano e ridevano come due sceme gli sono passate sotto il naso come se nulla fosse, come se si trattasse di una loro amica....e lui? Lui come ha reagito? In nessun modo! Il preside non ha fatto una piega.
Tu spieghi, e nessuno scrive una riga, come se ogni tua parola gli rimanesse fissata in testa.
Compiti e interrogazioni non ne parliamo.....gente che merita il 5 che riceve un 6 o un 6.5 facile facile e torna a posto soddisfatta.
Gente che meriterebbe la bocciatura in tronco, e che agli scrutini viene salvata e promossa per alzate di mano.
Si è perso tutto in questi 20 anni.
Si è perso il senso del rispetto verso chi è più grande ed esperto, si è perso il senso del dovere da portare a termine giorno per giorno, si è perso il distacco, doveroso, nei confronti del docente che, per forza di cose, non può essere considerato dall'alunno un suo pari, si è perso il ruolo della famiglia, che anzichè aiutare i docenti a educare i figli, va CONTRO il docente e l'istituzione scolastica (vedi caso dell'insegnante che in provincia di Foggia è stato picchiato dai genitori dell'alunno che aveva rimproverato il giorno prima).
Siamo alla deriva. Alla deriva
Questo lassismo che ormai da un decennio buono attraversa trasversalmente tutta la scuola, dal vertice fino alle sue fondamenta, produce gli obbrobri a cui stiamo assistendo.
Lassismo e permissivismo che sono anche figli delle delle moderne teorie psicopedagogiche che, con la scusa di mettere l'alunno al centro del processo di apprendimento e di creare un ambiente a lui favorevole, hanno portato i docenti del 2020 a contrattare con gli alunni anche le virgole, compreso il SE, il COME e il QUANDO dovranno essere interrrogati. A negoziare tutto, a scendere ogni giorno a compromessi, a cedere centimetro su centimetro, a rinunciare a cose che fino all'altro ieri sembravano scontate, normali, fino a perdere totalmente il timone del comando.
Questo è quel che succede quando la persona che dovrebbe fare da esempio, da guida, concede sempre più spazio alla persona che dovrebbe essere guidata.
I due ruoli assumono margini sempre più sfumati fino a quando si confondono, giungendo al punto in cui l'educatore è sullo stesso piano dell'educando e viene trattato da proprio pari.
Questo è quel che succede quando perdiamo di autorità e autorevolezza, quando volontariamente ci eviriamo rinunciando al nostro ruolo di educatori e di guide.
Quello a cui assistiamo oggi è figlio di quel momento in cui abbiamo deciso di non indossare più i pantaloni, a favore di una sfiziosa gonnellina.
Non essendo più docenti con la D maiuscola, nè presidi con la P maiuscola, avendo lasciato la barca in balia dei venti, oggi veniamo derisi, picchiati, calpestati e umiliati senza alcuna pietà. Ed è giusto così!!!
Perchè è questo lo scotto da pagare quando si negozia il proprio ruolo e la propria dignità in cambio di una ventata di freschezza e di "modernità".
Un quadro esplicativo....
https://i.pinimg.com/originals/81/58/ae/8158aeb98856fced8ecc4460efc74cf2.jpg
chimico_05- Messaggi : 924
Data d'iscrizione : 30.01.11
Re: L'alunno non è un nostro pari: si ritorni ai fondamentali!
Pienamente d'accordo.Lenar_ ha scritto:
Forse era giusto allora scandalizzarsi perché metà degli adolescenti italiani non arrivavano oltre la terza media. Ma la soluzione escogitata fu una pezza peggiore del danno. Serviva un'offerta formativa adeguata a quel 50% di gente che voleva semplicemente imparare un mestiere e che già a 14 anni non aveva nessuna voglia di studiare.
Sarebbe servita una formazione professionale seria, sul modello duale. Invece abbiamo avuto la licealizzazione e la distribuzione dei diplomi.
E la colpa di tutto questo sarebbe dei docenti?
Ma hanno preferito (politicamente) la scelta ipocrita, e nessuno sembra metterla minimamente in discussione.
dubitoergosum- Messaggi : 1923
Data d'iscrizione : 04.09.10
Re: L'alunno non è un nostro pari: si ritorni ai fondamentali!
Be, i docenti che per principio non bocciano comunque, qualche colpa ce l'hanno.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: L'alunno non è un nostro pari: si ritorni ai fondamentali!
insegno alle medie e negli ultimi anni mi è capitato più di una volta di sentirmi chiedere:"ma lei mi vuole bene?" io ho risposto che non sono la loro mamma e che sono a scuola non per amarli ma per svolgere il mio lavoro. mi ritengo fortunata perchè nessuno è andato a lamentarsi dal dirigente dicendo che ho affermato di odiarli!
alessia giulia- Messaggi : 333
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: L'alunno non è un nostro pari: si ritorni ai fondamentali!
zacinto, come fai a esserne sicuro (o sicura)? io non credo che mi stiano prendendo per i fondelli, se lo pensi vuol dire che la domanda ti pare strana, ma me la sono sentita fare più di una volta. parlo di ragazzine decenni-undicenni, in fondo non mi stupisco che possano considerarmi una baby sitter, sia pure di lusso.
alessia giulia- Messaggi : 333
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: L'alunno non è un nostro pari: si ritorni ai fondamentali!
alessia giulia ha scritto:zacinto, come fai a esserne sicuro (o sicura)? io non credo che mi stiano prendendo per i fondelli, se lo pensi vuol dire che la domanda ti pare strana, ma me la sono sentita fare più di una volta. parlo di ragazzine decenni-undicenni, in fondo non mi stupisco che possano considerarmi una baby sitter, sia pure di lusso.
E quindi, a maggior ragione, proprio perché pensi che la convinzione sia vera, dovresti darti da fare per smentirla e stroncarla alla radice.
Non è che "siccome pensi che siano in buona fede", allora devi assecondarle e confermarle nella loro convinzione, per non dare loro un dispiacere... anzi, è il contrario. PROPRIO perché pensi che ci credano davvero, e e che la loro convinzione sia sbagliatissima, dovresti darti da fare per smantellarla, per il loro bene.
Se pensassi davvero che NON siano in buona fede e che stiano prendendo in giro, dovresti semplicemente limitarti a far capire loro che hai capito il loro gioco e che con te non funziona.
Ma se pensi che ci credano davvero, a mio avviso, dovresti fare di tutto per chiarire che stanno sbagliando!
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: L'alunno non è un nostro pari: si ritorni ai fondamentali!
Se certe domande arrivano quasi alla fine dell'anno, in odore di scrutini, è piuttosto chiaro perché arrivino. Se invece vengono poste a inizio d'anno allora ci si può permettere il lusso di avere qualche dubbio.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
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